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MEDIOEMVAOG ICO 
La magia tra religione e scienza 
nei secoli XIII e XIV 
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Indice 
IX  Premessa 
Xl  Introduzione 
3  Parte prima 
5  Capitolo I -Le fonti 
5  I.  La magia filosofica arabo-latina medievale dei secoli IX-XII 
5  l.  Alkindi 
14  2.  La tradizione ermetica astrologica magica arabo-latina dei secoli 
IX-XII 
a) «Picatrix», p. 14 -b) Gli scritti ermetici astrologici attribuiti a Thebit. I 
libri delle immagini dei pianeti, p. 18 -c) Il «Libro dei prestigi» di Elbidis 
secondo Tolomeo ed Ermete, p. 20 -d) I «Libri dei pianeti dalla scienza di 
Abele» secondo la magia ebraica, p. 20 -e) La «Tavola di smeraldo» nel
le tre redazioni latine e l'ermetismo alchemico, p. 24 -f) La magia «plato
nica» araba: il «Liber vacce sive aneguemis sive Leges Platonis» (sec. IX
XII), p. 27 
30  II. L'ermetismo filosofico medievale (XII secolo): teologico («Il libro 
dei 24 filosofi»), cosmologico («Il libro dei sei principi delle cose») 
33  Parte seconda a) Il demonio e la demonologia 
35  Capitolo Il - Guglielmo d'Alvernia, la demonologia cristiana e la magia 
naturale 
47  Capitolo lii - Michele Scoto che «delle magiche frodi seppe il gioco» 
4 7  1.  La stregoneria nel secolo XIII 
51  2.  La «vetula» 
5 5  3.  Michele Scoto 
60  4.  Dio e l'universo 
62  5.  L'uomo microcosmo 
64  6.  La magia, le scienze e la filosofia
VI  Indice 
71  Capitolo IV - Il demonio e la caduta dell'angelo: Tommaso d'Aquino, la 
liberazione dai demoni; la magia come superstizione 
73  1.  Natura e azione del demonio 
74  2.  Il male 
78  3.  L'inefficacia dei demoni secondo Tommaso d'Aquino: la loro caduta 
79  4.  Pietro Lombardo 
81  5.  La natura dei demoni: è incorporea 
83  6.  Le operazioni magiche 
83  7.  La caduta 
87  8.  Le arti magiche, superstizione ed eresia 
91  Capitolo V - Due trattati filosofici sui demoni: «La sostanza e la natura 
dei demoni» di Vitellione e «La confutazione dei malefici dei demoni» 
di Arnaldo di Villanova 
91  1.  Il «De substantia et natura daemonum» di Vitellione (1230 circa, 
t post 1270) 
97  2.  Arnaldo di Villanova e la «Confutazione dei malefici dei demoni» 
101  Parte seconda b) Le sostanze separate e gli angeli 
103  Capitolo VI - Una fonte delle teurgie neoplatoniche all'inizio del secolo 
XIV: le sostanze separate, angeli e demoni nell'«  Enciclopedia» di Enri
co Bate di Malines (1281-1305) 
115  Capitolo VII - La magia angelica 
115  1.  La magia ebraico-latina: la magia angelica salomonica 
a) Il «Liber Raziel (Razielis)»  o il «Libro dei segreti di Salomone», p. 115 -
b) La «Clavicula Salomonis»,p . 120-e) Il «Liber Almandal» (o «Almandel, 
Almadel»), p. 123 -d) Il segreto nella magia rituale salomonica, p. 124 
125  2. L'angelologia cristiana 
a) Tommaso d'Aquino e l' «A  rs notoria», p. 128 -b) San Bonaventura, p. 130 
-e) «LeLlibre delsAngels»diFrancescoEiximenes (circa 1330-1409),p.132 
133   3.  La magia angelica cristiana 
a) L'«Ars notoria» o «Ars nova», p. 133 -b) L'«Ars paulina», p. 138 -e) Il 
«Liber iuratus sive sacratus», p. 142 
14 9  Capitolo VIII -In cammino dalla superstizione magica all'eresia. La Con
sultazione sulla magia di Giovanni XXII del 1320 e Enrico del Carretto 
152  1.  La consultazione sulla magia del 1320 e la risposta di Enrico del 
Carretto, Vescovo di Lucca. L'equiparazione di magie a eresia 
156  2.  La consultazione del 1320 
157  3. I dieci esperti e Enrico del Carretto 
165  4. La condanna della magia come eresia a Parigi del 1398 
169  Parte terza ];occulto 
171  Capitolo IX - L'occulto e la magia naturale 
171  1.  L'occulto e gli «equivoci» della magia naturale
Indice  VII 
a) Alberto Magno e la magia naturale, p. 174 -b) Lo «Speculum astrono
miae», p. 178 
2.  La«V  irtus occulta» e la scuola di medicina di Montpellier: Nicola 
180 
da Polonia e Arnaldo di Villanova 
a) Nicola da Polonia, p. 183 -b) Arnaldo di Villanova, p. 185 -c) Pietro 
d'Abano, p. 192 -c.1) La causalità astrologica, p. 192 -c.2) Le immagini 
ermetiche, p. 194 -c.3) Le complessioni dei pianeti, p. 196 -c.4) La forma 
specifica, p. 198 
204  3.  Nicole Oresme e la concezione della«  magia» naturale come«  filo-
sofia» naturale o le meraviglie della natura 
a) il« De configurationibus qualitatum et motuum», p. 206 -b) Le mera
viglie del mondo, p. 209 
210  4.  Un necromante a Bologna alla fine del secolo XIV, il «De occultis 
et manifestis sive Liber intelligentiarum» di Antonio da Montolmo 
(de Monte Ulmi) 
220  5.  Un manuale di necromanzia del secolo XV (il ms. Monaco CLM 
849, ff. 3r-108v) 
223  Parte quarta Magia e religione 
225  Capitolo X -Divinazione e astrologia; l'opera di Albumasar e l'astrologia 
mondiale. L'oroscopo delle religioni 
228  1.  Tolomeo 
232  2.  L'astrologia araba 
236  3.  Albumasar o (Abu-Masar) 
239  4.  L'accadimento futuro come previsione possibile 
242  5.  Gli «Estratti dei segreti» di Albumasar secondo Sadan 
243  6.  Il«  De magnis coniunctionibus» 
245  7.  La teoria delle Grandi Congiunzioni e Ruggero Bacone 
249  8.  Enrico di Harclay (1312-1317) e l'avvento dell'Anticristo 
253  9.  Una tarda disputa di storia astrologica universale. Pierre d'Ailly e 
Abramo Savosarda 
a) Abramo bar Hiyya (Savosarda o Savosorda), p. 257 -b) Il «Liber de 
redemptione Israhel», p. 259 - c) Pierre d'Ailly (1350-1420), p. 266 -
d) l'«  Elucidarium », p. 269 
277  Capitolo XI -Nigromanzia e astrologia tra religione e scìenza. Il caso fu-
nesto del nigromante Cecco d'Ascoli 
281  1.  Vite.e opere 
282  2.  La Sfera 
288  3.  Perché fu bruciato Cecco d'Ascoli? Le condanne 
292  4.  Alcuni documenti della condanna 
295  5.  L'iter formale 
300  6.  La leggenda della fine di Cecco d'Ascoli
VIII  Indice 
303  7.  Registro della condanna dalla copia riccardiana dd secoloXV: «De 
magistro Cecho de Ascuolo quare combustus sit» 
305  8.  Le arti magiche nel trattato «De hereticis» di Zanchino Ugolini 
(1335-1340) 
309  9.  Gli operatori di magia secondo Zanchino 
313  Parte quinta Magia e scienze 
315  Capitolo XII -Magia e matematica. La classificazione delle scienze magi
che, magia e immaginazione. Taddeo da Parma, Bologna 1318 
a) La magia come matematica impropria, p. 319-b) La classificazione dd
le arti magiche, p. 319 
323  Capitolo XIII -Magia e astronomia. Astrologia e pronostico medico, di
fesa della «vera» astrologia delle immagini come scienza razionale di 
Pietro d'Abano contro la superstizione magica. L'immaginazione 
a) L'astrologia è una scienza certa, p. 323 -b) I libri necromantici osceni e 
corruttori, p. 329 - c) Le orazioni, p. 336 - d) L'immaginazione, p. 338 
34 7  Capitolo XIV -Pietro d'Abano tra scienza e magia 
369  Capitolo XV - Magia, medicina e religione 
a) Il «De sigillis», p. 370 -b) Problemi della definizione dd contenuto dd «De 
sigillis», p. 372 - c) L'importanza della devozione e delle preghiere cristiane 
per l'efficacia dei sigilli, p; 378 - d) L'attribuzione dd «De sigillis», p. 393 
403  Capitolo XVI - Un caso di razionalismo estremo e la negazione dei de
moni. Biagio Pdacani da Parma «d octor diabolicus » 
403  Astrologia e scienza 
a) Il materialismo astrologico di Biagio. La causalità astrale, p. 405 -b) L'oro
scopo delle religioni e Albumasar, p. 411 - e) Dimostrazione astrologica dd
l'esistenza di Dio, p. 414 -d) La libertà, p. 416 -e) Astrologia naturale e non 
magico-demoniaca, p. 418 -f) Conclusione, p. 422 
Appendici 
425  l.  Condanna di Cecco d'Ascoli 
427  2.  La classificazione delle scienze magiche secondo Taddeo da Parma 
(1318) 
4 3 5  3.  I sigilli cosiddetti arnaldiani 
441  4.  La visione delle scienze liberali con l'astrologia al sommo di Biagio 
Pdacani da Parma (1386) 
445  Bibliografia scelta 
473  Indice dei manoscritti 
479  Indice dei nomi
Premessa 
Il Medioevo non è più un'epoca chiusa, tende ad aprirsi e a rivelarsi in 
tutta la sua complessa diversità. La recente storiografia si è arricchita di 
contributi ed iniziative sì da configurarsi più come uno studio del «pen
siero» medievale, piuttosto che della teologia o della filosofia medievale. 
Non solo, nuovi testi di spiritualità o di liturgia, ma anche opere di scien
ziati e di tradizioni esoteriche più o meno sotterranee, sono stati presi in 
considerazione. Il panorama storiografico degli ultimissimi anni è così 
uscito dagli schemi esemplificativi delle interpretazioni della filosofia 
medievale della prima metà del nostro secolo, sia come filosofia Scolasti
ca, sia come sistema aristotelico-neotomista (immagine per la quale si è 
avuto indubbiamente il merito di una rinascita degli studi di filosofia me
dievale), sia come filosofia «cristiana». Se di Scolastica si è parlato, ciò 
Scuole 
dovrà intendersi nel senso generalissimo di dottrine delle  (De 
1 
Rijk) e meno di «concordismo scolastico» tra fede e ragione pur inne
gabile. Negli ultimi studi serpeggia, come un presupposto non più tanto 
sotterraneo, ma assai evidente, una interpretazione positiva della filoso
fia medievale nel suo complesso, per la quale essa non è più racchiusa nei 
limiti di un orizzonte esclusivamente sovrannaturale, oppure totalmente 
dipendente dalla filosofia di Aristotele o di Platone, ma è indipendente, 
2
nel senso di avere sviluppato temi propri , come la disputa sugli univer
sali, i trascendentali, la logica proposizionale, una metafisica rinnovata, 
una scienza della previsione, una mistica elaboratissima, secondo una po
larità tra trascendentalismo ed empirismo, visionarismo e razionalismo, 
1 L.M. DE RIJK, La philosophie au moyen age, Brill, Leida 1985, pp. 15-22. Cfr anche 
M.A.  di), 
DEL TORRE (a cura  Interpretazione del Medioevo, Il Mulino, Bologna 1979, 
pp, 7-26. 
2 Cfr. A. DE MURALT, I.:enjeu de la philosophie médiévale. Études thomistes, scotistes, 
occamiennes, grégoriennes, Brill, Leida 1991.
X  Premessa 
che sarà ricca di sviluppi nei secoli successivi. La filosofia medievale nei 
testi, nelle opere effettive dei maestri, si configura sempre più come una 
analisi delle idee, delle forze razionali in cui si espresse un risveglio in
tellettuale che si-celava sotto gli esercizi di quella che da Condillac, con 
ars rixosa. 
disprezzo, era stata chiamata l'  Il pensiero medievale, poi, non 
solo nella sua forma di filosofia istituzionale di Scuola enunciata nelle let
ture di commento, ma anche in generi letterari meno noti, si presenta 
sempre più come una elaborazione originale nello scarto tra ciò che l' Au
tore aveva detto e come veniva interpretato, e questa differenza si con
cretizzò in una mole di dottrine e di filosofie totalmente nuove che, solo 
per gli studi più recenti, cominciano ad essere conosciute nelle loro arti
colazioni. 
Questo Medioevo «magico» rientra in tale quadro. Nel corso del la
voro saranno individuate quelle fonti magiche sotterranee e quasi non 
conosciute, che appartengono al patrimonio delle filosofie ellenistiche 
arabe, ebraiche e orientali, occultate nel Medioevo cristiano fino a quasi 
scomparire, le quali esploderanno nel Rinascimento, e lo sforzo compiu
to dai maestri delle diverse scuole medievali per adattarle, trasformarle o 
completamente respingerle. 
Alla fine di questo lavoro sono lieta di ringraziare Jean-Patrice Bou
det con il quale ho avuto frequenti scambi di idee sugli argomenti co
muni; Nicholas Weill-Parot per le utili conversazioni che hanno contri
buito a chiarirmi molti temi «oscuri», come pure Vittoria Perrone Com
pagni per le fonti ermetiche.  Un ringraziamento particolare a Régis 
Morélon, al caro padre Louis-Jacques Batallion, per i preziosi suggeri
menti che non sono mai venuti meno in questi anni, a Michael McVau
ght, a Jo sef Ziegler per le problematiche della medicina, e infine a Mas
simo lntrovigne per l'interessamento manifestato per questo lavoro e le 
preziose indicazioni bibliografiche. 
Dedico questo libro alla cara nipotina Flavia che mi è sempre stata vicina.
Introduzione 
La magia tra religione e scienza nel medioevo (secoli XIII e XIV): 
definizioni e problematiche 
Intento di questo lavoro è di portare un chiarimento, per quanto sarà 
possibile, su un tema assai discusso e controverso': esso concerne un pe
riodo dai confini cronologici incerti quale il Medioevo appunto, quell'età 
dalle definizioni contrastanti e costruite per lo più polemicamente dai 
moderni, che la rappresentarono come l'età della superstizione e dell'i
gnoranza pervasa da una mentalità magica: un medioevo magico. Dopo 
le ricerche del secolo scorso e quelle più recenti da parte di storici, so
ciologi, antropologi, psicologi inoltre le definizioni della magia, i suoi 
rapporti con la religione o con la scienza, non sono concordi e sono aper
te al confronto e alla discussione. 
Il metodo di questa ricerca sarà di carattere analitico-documentario; 
pertanto saranno esaminate, nel loro contesto storico, le opere anche ine
dite che riguardano il nostro argomento di alcuni autori, che ci sono 
sembrati esemplari: quei filosofi, teologi e scienziati che hanno elabora
to una teoria della magia nel suo carattere globale e così in relazione sia 
alla religione che alla scienza (o alle scienze). Viene così a delinearsi una 
storia della magia che (direttamente o indirettamente) è anche una storia 
della filosofia (o della scienza) e che tocca le relazioni con le elaborazio
ni della teologia, dato il carattere globale del pensiero medievale. Supe
reremo di poco il secolo XIV poiché la nostra ricerca si arresterà a una 
data precisa che segna una svolta nella idea di magia medievale sia sul 
piano dottrinale che sul piano storico: ossia la fine del secolo XIV (1398) 
1J  .M. MANDOSIO, 
Problèmes et controverses: à propos de qualques publications ré
centes sur la magie au Moyen Àges età la Renaissance, «Aries, Journal for the Study of 
Western Esotericism », 2007, 7, pp. 207-25.