Viva l'indipendenza. La fine dei grandi imperi coloniali nella stampa internazionale dell'epoca

200 Pages·2022·22.934 MB·Italian

by  AA.VV.

Viva
l’indipendenza
La fine dei grandi imperi
coloniali nella stampa
internazionale dell’epoca
“ La verità dell’Africa è un vino troppo
forte per i nostri delicati cervelli: cosa
succederebbe ai coloni se la madrepatria
si ubriacasse? Calma, ecco cosa serve,
un po’ di riposo e qualche distrazione”.
Jean-Paul Sartre, 1957, pagina 81
“ Il sistema coloniale alimentava la
subordinazione, il disprezzo di sé e il
sospetto reciproco. Ha dato vita a popoli
senza radici culturali. La
discriminazione razziale era
onnipresente, anche nell’assegnazione
delle scuole e degli insegnanti”.
James Ngugi, 1971, pagina 130
“ Mandela è qui. È davanti a noi,
l’uomo è tra noi. A Soweto ha parlato
con schiettezza, ai bianchi e ai neri,
senza risparmiare nulla. Si è fatto strada
tra l’adulazione della folla per chiedere ai
neri di cessare le violenze tra la
popolazione nera. Ha ricordato ai
bianchi le loro responsabilità, una a una”.
Nadine Gordimer, 1990, pagina 168
In copertina:
manifestazione di militanti del
movimento di liberazione della
Namibia, Windhoek, 1978
(Peter Marlow, Magnum/Contrasto)
Siamo un’Organizzazione fatta di
persone per le persone, con un
obiettivo comune: difendere i diritti
umani, sempre e ovunque.
Lottare contro le ingiustizie,
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Viva
l’indipendenza
La fine dei grandi imperi
coloniali nella stampa
internazionale dell’epoca
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testamento a favore di Amnesty
International sceglie prima di tutto
di lasciarci in eredità i suoi valori,
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Sommario
Internazionale storia, numero 3, luglio 2022
5 Editoriale 48 Il mondo dopo Bandung 112 I Caraibi voltano pagina
Maxim Fackler Philippe Decraene
6 Cronologia 1946–1990
53 Uno schiaffo 116 Primi segnali di crisi
10 1946–1956
ai guerrafondai A. Zanzolo
Tribune
124 I mercenari dell’impero
12 Biografia non autorizzata
54 Fumetto Basil Davidson
Idrus
Frédéric Ciriez e Romain Lamy
130 Indipendenza
16 Il padre dell’India
70 1957–1972 e decolonizzazione
indipendente
culturale
The Hindu
James Ngugi
72 Ritratto del colonizzato
22 Un giorno di grazia
Albert Memmi 140 1973–1990
all’ombra delle violenze
The Hindu 81 La formidabile cecità
dei francesi 142 Anatomia di una lotta
24 Il crollo degli imperi
Jean-Paul Sartre Aquino de Bragança
Raymond Aron
87 Chi è contro la pace in Asia? 146 L’arte africana sparisce
26 Due mesi nel Vietnam
Peking Review in occidente
di Ho Chi Minh
Susan Blumenthal
Léo Figuères 89 In alto la fiaccola
dell’Africa unita 154 Le ambiguità dell’Avana
36 La nostra delegazione
Visitor Pierre Schori
è andata all’Onu
Canto kikuyu 92 La guerra d’Algeria 163 In Angola la lotta continua
e la liberazione umana Claus Dümde
37 L’esperimento della Libia
Frantz Fanon
Time 165 La parte difficile
100 Piangi, amato fratello nero comincia ora
40 Tre mondi e un pianeta
Poesia di Patrice Lumumba Jennifer Davis
Alfred Sauvy
102 Giorni di festa e furore 168 L’orizzonte della libertà
42 Oltre la sconfitta
Tom Hopkinson Nelson Mandela
in Indocina
The Observer 109 Le Nazioni Unite 174 Oltre l’immagine
si esprimono con chiarezza del leader
44 La filosofia
Pravda Nadine Gordimer
della rivoluzione
Gamal Abdel Nasser 111 Il bambino ucciso 176 Io sono una signora
dai soldati a Nyanga Foto di Gloria Oyarzabal
45 Nasser sfida l’occidente
Poesia di Ingrid Jonker
sul canale di Suez 186 Simboli da abbattere
Le Monde Adom Getachew
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Internazionale storia | Viva l’indipendenza
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Editoriale
Francesca Sibani, Internazionale
“Decolonizzare” è una parola che ricor- schieramento, quello che il demografo fran-
re spesso di questi tempi. La s’invoca nei con- cese Alfred Sauvy chiamò “terzo mondo”.
testi più vari, dall’università ai musei alla to- Gli articoli raccolti in questo volume – che
ponomastica, in occasione di proteste e ini- sono stati selezionati per rappresentare una
ziative che promuovono i valori dell’antiraz- pluralità di voci, in un periodo compreso tra la
zismo, della giustizia sociale e della parità di fine della seconda guerra mondiale e il 1990
genere. Per “decolonizzare” i leader dei paesi (l’anno in cui fu scarcerato Nelson Mandela in
europei presentano scuse tardive, commis- Sudafrica) – raccontano una serie di processi
sionano studi storici o decidono di restituire molto diversi, dall’indipendenza negoziata di
le opere d’arte trafugate nelle ex colonie. India e Pakistan alla lotta armata contro le
In tutto questo non stupisce che possa ri- truppe francesi in Algeria alla metodica pre-
sultare poco chiaro cos’è stata, in origine, la parazione all’autogoverno in Guinea-Bissau.
“decolonizzazione”, un termine usato nei li- Allo stesso tempo, mostrano che l’indipen-
bri di storia per descrivere uno dei processi denza e la liberazione furono sì frutto di gran-
più importanti del novecento, un processo di imprese diplomatiche e militari dei popoli
così ampio e profondo da cambiare in manie- colonizzati, ma anche di un immenso sforzo
ra irreversibile l’assetto mondiale. d’immaginazione, sul piano politico e su
Nei quarant’anni successivi alla fine della quello culturale.
seconda guerra mondiale i grandi imperi co- Se da un lato l’abitante del mondo coloniz-
loniali fondati dalle potenze europee – Regno zato, come lamentava lo scrittore tunisino
Unito, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Portogallo Albert Memmi, non era “un soggetto della
– si sono sgretolati, in alcuni casi sono esplosi, storia” ma ne subiva il peso “spesso più cru-
e al loro posto sono nati nuovi stati indipen- delmente degli altri”, dall’altro nelle colonie
denti in Asia, in Africa e in America Centrale. grandi pensatori e politici carismatici (Gan-
Nel 1945 le Nazioni Unite erano formate da 51 dhi, Kwame Nkrumah, Frantz Fanon, Patrice
paesi, nel 1960 ne contavano 99 e oggi sono Lumumba, Amílcar Cabral) riflettevano sui
193 (e il comitato per la decolonizzazione modelli di stato e di società da adottare per
dell’Onu ha ancora diciassette dossier da creare un’alternativa a quello imperialista,
chiudere). In quei decenni alcuni paesi di basato sullo sfruttamento e sulle gerarchie
nuova indipendenza e quelli dove i movimen- razziali. Modelli che non sempre hanno dato
ti di liberazione erano impegnati in dure lotte i risultati sperati, ma che sono la testimonian-
per scacciare i colonialisti hanno sviluppato za di una grande vitalità intellettuale, che og-
la consapevolezza di appartenere a un nuovo gi è giusto riscoprire.
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Internazionale storia | Viva l’indipendenza
1946–1956
ES
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A
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UP/
O
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A
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ALAMY UNIVERS
1946 1949 1955
Gli Stati Uniti concedono I Paesi Bassi riconoscono Alla conferenza di Bandung,
l’indipendenza alle Filippine l’Indonesia indipendente di in Indonesia, si riuniscono per
(nella foto). Finisce il mandato Sukarno. la prima volta ventinove paesi
francese in Siria e Libano. asiatici e africani per discutere di
1951
pace, decolonizzazione e
1947
solidarietà internazionale.
Dall’unione di tre regioni nasce
Al termine di un lungo negoziato il regno di Libia. 1956
con Londra l’India accede
1952
all’indipendenza, ma Il Sudan diventa indipendente da
contemporaneamente si stacca il Egitto e Regno Unito; il Marocco e
Pakistan musulmano. Il colpo di stato dei “liberi ufficiali” la Tunisia dalla Francia. In Egitto
in Egitto porta al potere il leader scoppia la crisi di Suez, dopo la
1948 panarabista Gamal Abdel Nasser. decisione di Nasser di
nazionalizzare il canale: Regno
1954
Dopo la partenza dei soldati Unito, Francia e Israele attaccano
britannici i coloni ebrei in Palestina l’Egitto, ma la crisi finisce solo per
fondano Israele, costringendo L’esercito di Ho Chi Minh sconfigge dimostrare l’indebolimento delle
migliaia di palestinesi ad le truppe francesi a Dien Bien Phu, vecchie potenze coloniali.
abbandonare le loro case: per loro è in Indocina. Con gli accordi di
la nakba (catastrofe). L’anno prima Ginevra, nascono Cambogia,
le Nazioni Unite avevano approvato Laos e Vietnam, che resta diviso
una risoluzione che prevedeva la fino al 1975 (nella foto un
nascita di due stati, uno palestinese combattente vietnamita).
e uno ebraico, respinta dalla In Algeria comincia la guerra
comunità araba. In Asia la contro l’occupazione francese.
Birmania e Ceylon (oggi Sri
Lanka) diventano indipendenti.
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