Table Of ContentTRATTATO
SULL'EMENDAZIONEDELL'INTELLETTO
esullaviaperdirigerlo nelmodomigliore
allaveraconoscenzadellecose
TraduzionediFilippoMignini
;
o!.
AVVERTENZA
alLettore!
QuestoTrattato sull'emendazione dell'intelletto- ecc.
chequi,benevololettore, tipresentiamo incompiutoedi
fettoso, èstatoscrittodalmedesimo'autoremoltiannior
sono.Fusempresuaintenzioneordinario ecompletarlo;
ma, impeditodaaltreoccupazionieinfinestrappatodalla
morte, nonpot écondurloaltermine desiderato. Poiché
tuttaviainessosonocontenutemoltecoseeccellentieuti
li, che, siamocerti, sarannononpocovantaggiosealsince
roindagatore dellaoerùà," non abbiamovolutopriuarte
ne.Eaffinchélasciassicorrereanchelemoltecoseoscure
che,quaelà, siincontranoneltrattatoancorarozzeenon
rifinite, abbiamovolutoavvisartene,perchénon nefossi
ignaro.Stabene.
.. ~...ò'.•co_J
[l)Dopochel'esperienzamiebbeinsegnatoche tuttele
cosechefrequentementesiincontrano' nellavita comu
nesono vane efutili,e quando vidi che tutti ibeniche
temevodi perdere etutti imali che temevo di ricevere"
nonavevano insénulla né dibenenédimale,senonin
quanto l'animo ne era turbato,decisi infine di ricercare
sesidessequalcosachefosseun bene veroecondivisibi
le,' e dal quale soltanto, respinti tutti gli altri,l'animo
fosse affetto;anzi,se esistesse qualcosagrazie al quale,
unavolta scoperto e acquisito, godessi in eterno una
gioiacontinuaesuprema,"
[2] Dico decisiinfine,perché aprima vista sembrava
sconsiderato voler rinunziare a una cosa certa per una
ancoraincerta.Vedevo,senza dubbio,i vantaggi che si
acquistanograzieall'onoreeallaricchezza,echeero co
stretto ad astenermi dal cercarli,se volevo seriamente
applicarmia una cosa diversa e nuova.Vedevo chiara
mente,sepercasolasupremafelicitàfossepostain essi,
cheavreidovutoesserne privo;seinvecenon fosseposta
inessieadessisoltantomifossiapplicato,che anche al
lorasareistato privo dellasupremafelicità.
[3] Meditavo dunque senon fosse per caso possibile
pervenireaunnuovoregimedivita,oalmenoallacertez
zadiesso,senzamutarel'ordineeilregimeabitualedella
miavita:ciòche,spesso,invanotentai.
Infatti,lecoseche siincontrano perlopiù nellavitae
sonoconsiderate dagliuomini comebene supremo,per
quantoèlecito concluderedalleloro opere, siriduconoa
questetre: ricchezza,onore e piacere.?Questetre cose
_ . .---b....
26 Trattatosull'emendazionedell'intelletto Trattatosull'emendazionedell'intelletto 27
disorientano'?atalpuntolamenteda renderla dcitutto sciato un bene incerto per sua natura- come possiamo
incapace di pensare a qualche altro bene. [4] Infatti, chiaramenteconcluderedaciòcheèstato detto- perun
quanto alpiacere,l'animo ne è talmente assorbito da ri beneincerto non giàper sua natura (cercavo infatti un
posarvicomeinunbene eciògliimpedisce sommamente benestabile)," masoltanto riguardo alsuoconseguimen
di pensare ad altro;ma dopo averne fruito segue la più to.[7]Grazieaun'assiduameditazione.Pgiunsiavedere
grande tristezza, che,senon sospende,tuttavia turba e cheavreilasciatodeimalicertiperun benecerto,purché
ottundelamente.'![5] Non poco èdisorientata lamente avessi potuto decidermi completamente.Mi vedevo in
anche inseguendo glionoriela ricchezza,specialmente fattiversareinestremo pericoloecostretto acercarecon
quando"questanonècercatacheper séstessa,nellacon tutteleforze un rimedio, per quanto incerto;come un
vinzione chesiailbene supremo.L'onore,inrealtà,diso malatoaffetto damalattiamortale,che,prevedendouna
rientaancora di piùlamente,perché sisuppone sempre mortecerta senzal'assunzionediun farmaco,ècostretto
chesiaunbeneper séeilfìne ultimoalqualetuttoviene acercarlo con tutte leforze,poiché in esso,per quanto
diretto.Inoltrenell'onoreenellaricchezzanonsidàpen incerto,risiedetutta lasuasperanza. Invece,tuttelecose
timento,come avviene nel piacere; alcontrario, quanto chelamaggioranza degliuomini segue,non solonon of
piùpossediamodientrambi,tanto più siaccrescelagioia frenoalcungiovamento allaconservazione delnostroes
e,diconseguenza,siamosempre piùincitatiadaccrescer- sere,malaimpediscono persino:bspessosono causadci
li.Seinvecein qualcheoccasione siamodelusinellaspe larovinadiquellichelepossiedonoesemprecausadella
ranza, allora sorge un'estrema tristezza.L'onore èinfine rovinadiquellichenesonoposseduti.16
digrandeimpedimentoperché,perconseguirlo,dobbia [8] Moltissimi sono infattigli esempi di coloro che
monecessariamente condurrelavitasecondo leopinioni . hanno subìto persecuzioni,fino all'uccisione, a causa
degliuomini,fuggendo ciòche essigeneralmentefuggo dellaloro ricchezza;e anche di coloro che, per procac
noecercandociòcheessigeneralmentecercano." ciarsiricchezze,siesposeroatantipericolidapagare in
[6] Vedendo dunque che tuttequestecoseimpediva fineconlavita lapenadella loro stoltezza.Non minori
no atalpuntochemiapplicassialnuovo regimedivita," sonogliesempi di coloro che,per conseguire odifende
anzi,cheessevisi.opponevanotanto,che dovevoneces rel'onore,hannopatito nelmodopiù miserevole. Innu
sariamenteastenermiodall'unoodall'altro,erocostretto merevoliinfine sono gliesempi di coloro che affrettaro
aindagare che cosafossepiù utile per me;mi sembrava nolaloro mortepereccessodipiacere.
appunto di voler abbandonare,come ho detto,un bene [9]Inoltre,talicoseapparivanoessercattiveper que
certo per uno incerto. Però,dopo aver riflettuto un po' sto,'?perché tutta lafelicità o infelicità risiede soltanto
sull'argomento,trovaidapprima che,semifossiapplica nellaqualitàdell'oggetto alqualel'amorecilega.18Infat~
to alnuovo regime, abbandonate queste cose, avreila- ti,acausadi ciòche non siamanonsorgerannomailiti,
noncisaràalcuna tristezzaseperisce,nessunainvidiase
aQuestaavrebbepotutoesserespiegatainmodo più ampioedi vienepossedutodaun altro,nessun timore,nessun odio
stinto,ossiadistinguendolaricchezzachesicercaoper séstessao e,perdirlo conunaparola,nessun turbamentodell'ani-
perl'onoreoperilpiacere,oppureperlasaluteeilprogressodelle
scienzeedellearti;mapoichénonèquestalasedeperindagaretan
toaccuratamentequeste cose,sirinviatalespiegazioneasuoluogo. bQuestecosedevonoesseredimostratepiùaccuratamente.
28 Trattatosull'emendazionedell'intelletto Trattatosull'emendazionedell'intelletto 29
mo. Tutto questo sidàinvecenell'amoreper lecoseche dellanatura. [13] Ma poichél'umana debolezza" non
P?ssono perire, come sono tutte quelle delle quali ab giunge a comprendere quell'ordine con il proprio pen
biamo appenaparlato.Mal'amoreversouna cosaeterna sieroe,intanto, l'uomo concepisce una qualche natura
e infinita nutre l'animo di sola gioia ed è privo di ogni umanamolto più stabile dellapropria senzaveder nulla
tristezza." questosidevedesideraregrandementeecer cheimpedisca diconseguirla,eglièstimolato acercarei
care contutteleforze. mezzicheloconducanoataleperfezione." tuttociòche
[10POIn verità, non senza ragione ho usato queste puòcostituire un mezzo per conseguirla sichiama vero
parole:purchépotessidecidermiseriamente. Infatti,ben bene;inveceilsommo bene consiste nelpervenire,seè
ché c~nlamentepercepissi inmodo chiaro queste cose, possibileinsiemeadaltriindividui," algodimento ditale
tuttavia non potevo per questo deporre tutta l'avarizia natura.Quale siaquestanaturamostreremoasuoluogo:
il piacere e la gloria. [11] Osservavo soltanto che l~ senzadubbioessaconsistenellaCconoscenzadell'unione
m~nte, finoaquandosirivolgevaatalipensieri, sidisto chelamentehaconl'interanatura."
glievada quelle cose e pensava seriamente a un nuovo [14]Questoèdunqueilfinealqualetendo: acquisire
regime divita.Questomifudigrandeconsolazione.Ve talenaturaesforzarmi affinchémoltil'acquisiscanocon
devo infatti che quei mali non avevano una natura tale me.Ciò significache è costitutivo della mia felicità ano
danon volercedere adeirimedi. Ebenchéall'iniziotali cheadoperarmiachemoltialtriintendanolastessacosa
intervallifosserorariedurasseropropriounbrevetratto cheintendo io,affinché illoro intelletto ela loro cupi
d~,tempo, tuttavia, dopo che ilvero bene mi fusempre dità convengano pienamente con il mio intelletto e la
piu n~to, questi intervalli divennero più frequenti epiù miacupidità."
lunghi,specie dopo avervisto che ilguadagno di dena [15]28Perchéquesto avvenga,èdnecessariointendere
ro, oppure il piacere e la gloria sono di ostacolo fin dellanaturaquantobasta per acquisire talenatura; poiè
quandosicercano perséstessienon comemezziperal. necessarioformare unasocietà talequaleèdesiderabile,
tro.Seinvecesicercanocomemezzi,alloraavranno una affinchéilmaggiornumeropossibile pervenga aquelfi
misura enon saranno affatto di ostacolo' al contrario neconlamassimafacilitàesicurezza;inoltresidevepor
gioveranno molto alfine per il quale si ;ercano, com~ mano a una filosofia morale,così come a una dottrina
mostreremoasuoluogo.t- relativaall'educazione deifanciulli;ed essendo lasalute
non piccolo mezzo per raggiungere tale fine, bisogna
[12] Qui dirò soltanto,in breve,che cosaintendaper
vero bene e,insieme, che cosa siail sommo bene.Per predisporreuna scienzamedica completa;epoichémol
tecosedifficilisono rese facilipermezzo delia tecnica,
comprenderlorettamente, sidevenotare chebene ema
conla quale possiamo guadagnare molto tempo e agio,
lenon sidicono senon insensorelativo,sicchéuna sola
non si deve trascurare in nessun modo la meccanica.
e identica cosapuò esser detta buona e cattivasecondo
Tuttavia,sideveanzituttoescogitare un modo di curare
diversipuntidivista,allostessomodo cheperfettoeim
l'intelletto edi purificarlo all'inizio." perquanto èpos-
perfetto." Nulla,infatti,consideratonellasua natura si
dirà perfettooimperfetto,soprattutto dopo cheavremo
cQuestecosesarannospiegate'"piùdiffusamenteasuoluogo.
conosciutochetutte lecosecheavvengonosono prodot dNotachequimioccuposoltantodienumerarelescienzenecessa
tesecondounordineeterno esecondo leggideterminate riealnostroscopo,non curandomidelloroordine.
30 Trattatosul!'emendazionedell'intelletto Trattatosull'emendazionedell'intelletto 31
sibile,affinché intendalecose felicemente, senzaerrore stesso, cominciare a conoscere le mie forze e la natura
enel modomigliore. chedesidero perfezionare. [19] Se osservo accurata
[16] Pertanto ciascuno potrà giàvedere cheiovoglio mente, possono essere ridotti tutti principalmente a
dirigeretutte lescienzeaununico"fine,ossiaalconsegui quattro."
mento dellasuprema perfezioneumanadellaqualeabbia. 1.La percezione che abbiamo per sentito dire o per
c'
mo detto. E così,tutto quello che nellescienzenon cifa qualchesegnoconvenzionale,comesidice.è?
avanzareversoilnostrofinedeveesseregettatoviacome 2.La percezione che abbiamo per esperienzavaga,"
inutile.Perdirloconunaparola,tuttelenostreazioniein ossiaper mezzo di un'esperienzanon determinata dal
siemeinostripensieridevonoesseredirettiaquestofine. l'intelletto;èchiamatacosìsolamente perchésipresenta
[17]Mapoiché,mentrecerchiamodiconseguirloeci acasoe,non avendo noi altra esperienza chelacontra
adoperiamo per ricondurre l'intelletto sulla retta via,è sti,rimane innoi comeirremovibile.
necessario vivere, siamo costretti anzitutto a supporre 3.La percezionenella quale l'essenza di una cosa è
comebuonealcune regole divita,'1ossiaqueste: conclusada un'altra cosa, ma in modo non adeguato:
1.Parlare secondo la capacità di comprensione del i. questoavvieneofquandoinferiamo lacausa da qualche
volgo" e compiere tutte quelle azioni che non compor effettooppurequandosideducel'essenzada ununiver
tano alcun ostacolo alraggiungimentodel nostroscopo, sale, che è sempre accompagnato da una qualche pro
Infatti da esso possiamo acquisire non piccoli vantaggi, prietà.'?
se ci adattiamo, per quanto è possibile, alla sua com 4.Infine lapercezione nella qualelacosaèpercepita
prensione.Aggiungi che in tal modo presterà orecchie mediante la suasolaessenza,oppuremediante la cono
amicheall'ascoltodellaverità. scenzadellasuacausaprossima."
2. Godere dei piaceri'?quanto basta a conservarela [20]illustreròtuttoconesempi.
salute. Soltantoper sentito dire conosco ilmiogiornonatale,
3.Cercare ildenaro,oqualunquealtra cosa,nellami cheebbitaligenitoriecosesimili,dellequalinonhomai
sura sufficiente asostentarevitaesalute eaconformarci dubitato.
aqueicostumidellasocietà chenon sioppongonoalno Peresperienzavagasoche morirò;loaffermo,infatti,
stro sCOpO.J4 perchého visto altri, miei simili,essere andatiincontro
[18] Poste così tali regole, mi accingerò alla prima allamorte,benchénonsianovissutituttiperunidentico
cosa che deve esser fatta anzitutto:emendare l'intellet
ta35 erenderlo atto aintenderele cosenel modo neces
sario per conseguire ilnostro fine.Affinché questo av rIntalcasonon intendiamodellacausasenonciòcheconsideri~.
venga,l'ordine- chepossediamo pernatura- esigeche monell'efferto.i' Questorisultasufficientementedaciò,chelacau
sanonvengaspiegatasenonconterminigeneralissimi,ossiaquesti:
io riassuma qui tutti imodi di percepire che ho impie
dunqueèdatoqualcosa,dunqueèdataunaqualchepotenzaecc.Op
gato finora per affermare o negare qualcosa senzadub
pureanchedaciò,chelaesprimano negativamente:dunquenonè
bio, al fine di scegliere il migliore di tutti e, al tempo questooquelloecc.Nelsecondocaso42siattribuisceallacausa,in
virtùdell'effetto,qualcosacheèconcepitochiaramente,comemo
streremonell'esempio;masiattribuiscono soltantoproprietà,non
eNellescienzeunicoèilfinealqualetuttedevonoesseredirette. invecel'essenzaparticolaredellacosa. .
....- .,...- .----.-- - - -.- - - - - - - - - - - .. =.
---,~-,~ .:.L~·.:o.-c.·u:c.·,,_" •
.......-------- - - - _ .•_- - --_.._---_ .__.-...
32 Trattatosul!'emendazionedell'intelletto Trattatosull'emendazionedel!'intelletto 33
periodo di tempo né siano morti della stessa malattia. alcorpo.Conlo stesso genere diconoscenzasappiamo
Ancora per esperienzavaga so che l'olio è un alimento chedue più tre fanno cinque e che,sesidanno due li
atto anutrirelafiamma echel'acquaè atta aestinguer
neeparallele a una terza, sono parallele anche tra loro
la;soanche che il cane èun animaleche latra el'uomo
ecc.Tuttavia,le cose che finora ho potuto intendere
un animale razionale; ein tal modo conosco quasi tutte
conquestogenerediconoscenzasono state pochissime.
lecosecheservono allenecessitàdellavita.
[23] Affinché tutto ciò venga meglio compreso,mi
[21] Da un'altra cosa invece concludiamo in questo
J servirò di un soloesempio." Si danno tre numeri:sene
modo. Dopo aver chiaramente percepito che sentiamo ,
cercaun quarto chestiaalterzo come il secondo alpri
questo corpo enessun altro,da ciò, dico, concludiamo
mo.Imercanti,senzadistinzione,sanno checosasideb
chiaramente che l'anima gèunita al corpo e che tale "
bafare alriguardoper trovareil quarto numero,poiché
unione è causa di quella sensazione; ma che cosa siano
nonhanno ancora dimenticato quella operazione che,
quellasensazioneequell'unionenonpossiamointender-
nuda,senzadimostrazione,ascoltaronodailoro maestri.
loassolutamenteapartiredaciò.Oppure,dopo averco
nosciuto lanaturadellavistae,insieme,cheessahaque Altri,invece,dall'esperienzadicasisemplicitraggono un
sta proprietà, che la stessa cosa si vede più piccolaa assiomauniversale,quandoil quarto numero risultaevi
grande distanza che se guardata da vicino,hconc1udia denteper sé,comeinquesti:2,4,3,6,riguardo aiquali
m043cheil soleèpiù grandediquel cheappareed altre sperimentano che,moltiplicato il secondo peril terzo e
cosesimiliaqueste. divisoinfine il prodotto per il primo numero,vieneil
[22] Infine,unacosaèpercepitamediante lasuasola quoziente6.Evedendochesiproducelostessonumero
essenza quando,per il fatto di conoscere alcunché,so che,senza questa operazione,sapevano essere propor
che cos'è conoscerequestoalcunché;oppure,peril fat zionale,concludonochel'operazioneèbuonapertrova
to diconoscerel'essenza dell'anima, socheessaèunita resempreil quartonumeroproporzionale. [24]Invece i
matematicisanno,inforzadelladimostrazionedellapro
posizione 19del libro 7 di Euclide,qualinumeri sono
gQuestoesempiomostrachiaramente ciòchehoappenaosserva (i'. proporzionali tra di loro; ossia,perla natura della pro
to.Infatti,con quellaunione nonintendiamosenonlasensazione porzioneeper lasuaproprietà sannocheil numero che
stessa,ossial'effetto dal qualeabbiamoconcluso unacausadella
qualenonintendiamonulla. derivadalprimo edalquartoèugualealnumerochede
hTaleconclusione,benchésiacerta,tuttavianonèabbastanzasi. rivadalsecondo e dalterzo. Tuttavianon vedono l'ade
curasenon per quellicheprestanomassimaattenzione.Infatti,se guataproporzionalità dei numeri dati e, se la vedono,
nonporranno lamassimaattenzioneaséstessi,cadrannosubitoin
nonlavedonoinforzadiquellaproposizione,maintuiti
errori, poiché,concependo lecosecosì astrattamente,non invece
mediantelaveraessenza,subitovengono confusi dall'immagina. varnente,senzacompiere alcunaoperazione.
zione.Infatti,quelcheinséèuno,gliuominiloimmaginanomolo [25] Ora,per sceglieretra questi il modo migliore di
teplice44eaquellecosecheconcepiscono inmodoastratto,sepa percepire,sirichiede cheenumeriamobrevemente quali
ratoeconfusoimpongonodeinomicheusanopersignificarealrre
sianoimezzinecessariper conseguireil nostro fine.Ec
cosepiùfamiliari.Perciòaccadecheimmaginano questecoseallo
stessomodoconcuisonosoliriimmaginarequelleallequaliimpo coli:
seroralinomilaprimavolta. 1.conoscereesattamentelanostranatura,chedeside-
-- -..- -..--- - - - - - - - - - - - - - - - - - - ...._An..""'~l:1?.!;~::art:ln:.r.::::
34 Trattatosull'emendazionedell'intelletto Trattatosull'emendazionedell'intelletto 35
riamo perfezionaree,simultaneamente, quantoèneces [29] Il solo quarto modo comprende l'essenza ade
sario dellanaturadellecose; guatadella cosaesenzapericolo dierrore; perciò dovrà
2. affinché da tale conoscenza deduciamo rettamente esserne fatto il massimo uso. Avremo dunque cura di
differenze," concordanzeeopposizionidellecose; spiegareinchemodo siada usare, perintenderecon ta
3. per comprendere rettamente che cosapossano pa leconoscenza le coseignote eperché questo avvengail
tireechecosano; piùrapidamentepossibile.
4. per confrontarlo con la natura e la potenza del [30]Avendoappreso qualeconoscenzaciènecessaria,
l'uomo. sideveesporre ilmetodo con il quale conosciamo, per
Da tali conoscenze risulterà facilmente la suprema mezzodiessa,quel che è da conoscere. Affinchéciòav
perfezioneallaqualel'uomopuò pervenire. venga,sideve anzitutto considerareche qui non sidarà
[26] Svoltetali osservazioni, vediamo quale modo di unaricerca all'infinito, ossia:pertrovare ilmetodo mi
percezionedobbiamoscegliere. glioreper indagarela verità è necessario" un secondo
Quantoalprimo,èevidenteche,permezzodelsentito metodocheindaghiilmetodo diindagine dellaveritàe,
dire- senzaconsiderarecheèunaconoscenzaoltremodo perindagare ilsecondo metodo,ènecessario un terzo e
incerta -, non percepiamol'essenzadellacosa,comeap così all'infinito. In talmodo non siperverrebbemaialla
pare dalnostroesempio.Epoichéresistenzasingolaredi conoscenzadelvero,anzi anessuna conoscenza. Qui si
una cosa non è conosciuta se non in quanto ne è nota hainvecelastessacosacheaccadeneglistrumenticorpo
l'essenza, come sivedrà in seguito, concludiamo chiara rei,aproposito dei quali sarebbe possibile argomentare
mente che ogni certezza ottenutaper sentito dire deve allostessomodo.Infatti, per battereilferro ènecessario
essereesclusadallescienze.Infatti nessuno potrà maiin ilmartelloeper avereilmartello ènecessario produrlo;
tendere per semplice ascolto,senon abbia prima prece perquesto c'èbisogno diun altromartelloedialtristru
duto una qualcheintellezione[diciòchesiascolta]. menti,peravereiqualicisaràbisogno dialtristrumenti
[27]'Riguardoalsecondomodo, sidevedirechenes ecosìall'infinito;maintalmodo cisisforzerebbeinvano
suno ha l'ideadellaproporzionechecerca. Senzaconsi diprovarechegliuomininon hanno alcunpoteredibat
derare che sitratta di una cosa estremamenteincerta e tereilferro.[31]Invece,comegliuomini all'iniziopote
senza fine, nelle cose naturali nessuno percepirà nulla ronofare alcune cosemolto facilicon strumenti innati,
oltre agliaccidenti, chenon sono maichiaramentecom ancheseconfaticaeimperfettamentee,costruite queste,
presi sepriina non sono conosciuteleessenze. Dunque necostruirono altre più difficilicon minor faticaemag
anche questoèdaescludere. gioreperfezione,così,avanzandogradualmentedaopere
[28] Del terzo,invece, sideve dire in qualche modo semplicissimeaglistrumenti e dagli strumenti ad altre
che abbiamol'idea della cosaeinfine che concludiamo operee altri strumenti, giunsero alpunto di compiere
anche senzapericolo dierrore; persé,tuttavia, non sarà tante opere e così difficili con poca fatica. Allo stesso
ilmezzoper acquisire lanostraperfezione. modoanchel'intelletto,mediantelasuakforzainnata,si
IQuitratteròdell'esperienzaalquantopiù prolissamenteedesami kPerforza innata'"intendociòche non ècausatoinnoi da cause
nerò ilmetododiprocederedegliempiriciedeifilosofirecenti. esterne,comespiegheròinseguitonellamiaFilosofia.
,p--.
36 Trattatosull'emendazionedell'intelletto Trattatosull'emendazionedell'intelletto 37
approntadeglistrumentiintellettuali,coniqualiacquisì ognunopuò fare esperienza quando siaccorge di sapere
sce altre forze per altre opere lintellettuali,e da queste checosaèPietro eanche chesadisaperee,dinuovo, sa
opere altri strumenti, ossiala capacità di indagare ulte disaperechesaecc.Dondeconstache,perintenderel'es
riormenteavanzando inmodograduale finoad attingere senzadiPietro,non ènecessariointenderelastessaidea
ilculmine dellasapienza. diPietroe molto meno l'idea dell'idea diPietro.Questo
[32] D'altra parte, che l'intelletto si comporti così equivaleadirechenon c'èbisogno,perché iosappia,che
saràfacile vederlo,purché si comprenda che cosa siail sappiadisapere,emolto meno c'èbisogno disapere che
metodo per indagare la verità e quali siano quegli stru sodisapere;non piùdiquanto cisiabisognodi"intende
menti innati dei quali soltantoha bisogno per costruire re1'essenzadelcerchioper intenderequelladeltriangolo.
da essi altri strumenti, affinché proceda ulteriormente. Inveceinquesteideesidàil contrario;infatti,perché sap
E per mostrarlo procedocosì. piadisapere,primadevonecessariamentesapere.
(33] Lidea"vera(abbiamo certamente un'ideavera)è [35] Da qui appare evidente che la certezza non è
qualcosadidiversodalsuoideato(infattialtroèilcerchio, nullaaldi fuori della stessa essenza oggettiva;il modo
altro l'idea del cerchio:l'idea del cerchio senza dubbio conilquale sentiamo l'essenza formale èlastessacertez
non èqualcosacheabbiaunaperiferiaeuncentrocomeil za.Donde appare dinuovo evidenteche per la certezza
cerchio,né l'idea del corpo èlostessocorpo);epoichéè dellaveritànon ènecessario alcun altro segnocheilpos
qualcosadidiversodalsuoideato,saràancheper séqual sessodiun'idea vera;infatti, come abbiamo mostrato;
cosadiintelligibile.Ossia,l'idea,rispetto allasuaessenza nonc'èbisogno,perchéiosappia,che sappia disapere.
formale,può essereoggetto di un'altra essenzaoggettiva Daquesto appare evidente che nessuno può sapere che
e,dinuovo,anche quest'altraessenzaoggettivasarà,con cosasiala suprema certezza, all'infuori di chi possiede
siderata inséstessa,qualcosadirealeediintellìgibile," e un'idea adeguata o l'essenza oggettiva diqualche cosa:
cosìindefinitamente. [34]Pietro, ad esempio,è qualcosa identichesono lacertezza el'essenza oggettiva.
di reale;l'idea vera diPietro èl'essenza oggettivadiPie (36] Poiché dunque la verità non richiede alcun se
tra,in séstessaqualcosa direalee di totalmentediverso gno,ma pertogliere ogni dubbio è sufficiente avere le
dallo stesso Pietro.Pertanto, poiché l'idea di Pietroè essenzeoggettive delle cose o- èlo stesso- le idee, da
qualcosadireale,aventelasuaessenzapeculiare,saràano quisegueche non èvero metodo cercare un segno della
che qualcosa di'intelligibile,ossia 1'oggetto di un'altra veritàdopo l'acquisizione delle idee,macheil verome
idea, cheavràin séoggettivamente tutto ciòchel'ideadi todoèlaviaperncercarelaveritàstessaoleessenzeog
Pietro ha formalmente;eancora,l'idea dell'idea diPietro gettivedellecoseoleidee (tutti questi terminisignifica
hapuredinuovo lasuaessenza,'chepuò ancheessereog· nolastessacosa)nell'ordinedovuto.
getto diun'altra idea, e cosìindefinitamente.Di questo
nNotachequi nonindaghiamo comela primaessenza oggettiva
JQuisonochiamateopere:nellamiaFilosofiasispiegheràchecosa siainnatainnoi.Infattiquestoappartieneall'indaginedellanatura,
sono. dovequeste cosesonospiegate più ampiamenteedove simostra,
rnNota che qui non solo cercheròdimostrareciò cheho appena altempostesso,che,aldifuoridell'idea,nonsidàalcunaafferma
detto,maanche cheho procedutofinora rettamentee,insieme,al zioneonegazionenéalcunavolontà.
trecosemolto necessariedasapere. oChecosasianell'animailcercaresaràspiegatonellamiaFilosofia.
ii....... ...
38 Trattatosull'emendo.zionedell'intelletto Trattatosull'emendazionedell'intelletto 39
[37] limetodo, inoltre, devenecessariamentetrattare quandola mente rivolge l'attenzione, o riflette, allaco
del ragionamento o dell'intellezione.Ossia, il metodo noscenza dell'ente perfettissimo. Insomma, quante più
non èlostessoragionareperintenderelecausedelleco cose conosce, tanto meglio la mente intende siale sue
se e molto meno è l'intendere le cause delle cose' esso forzesial'ordinedellanatura. [40]D'altraparte,quanto
consiste nell'intendere che cosa sia l'idea vera, distino megliointendelesueforze,tantopiù facilmente puòdi
guendola dalle restanti percezioni e investigandonela rigereséstessaeporredinanzi asédelle regole;equan-
natura,alfinediconoscerelanostracapacità diintende tomegliointende l'ordine della natura,tanto più facil
i
re edi preservareintalmodolamenteaffinché intenda ;; mentepuò trattenere sé stessa da cose inutili. Inciò
secondoquella normatuttelecosechesono daintende. , consistel'interometodo,come abbiamodetto.
re, offrendole, quali ausili,regole certe eanche facendo [41] Aggiungi che l'idea si dà oggettivamente nello
inmodochenon sistanchicon coseinutili. stessomodo con cuil'ideatosidà realmente. Sedunque
[38]Da ciòsiconcludechei!metodonon èaltro che sidessein natura qualcosa che non ha alcun rapporto
conoscenza riflessivao idea di idea. E poichénon sidà conlealtre cose,anchelasuaessenzaoggettiva.Plaqua
r
idea d'ideaseprimanon sidàidea, non sidarà metodo ledovrebbe convenire totalmenteconl'essenza formale,
se prima non si dia un'idea. Perciò sarà buon metodo nonavrebbe neppure alcun Prapporto con le altre idee,
quello che mostra in che modo la mente debba essere ossianon potremmo concludere nulla rispetto ad essa.
diretta secondo la norma di un'idea vera data.Inoltre Alcontrario,lecosechehannoun rapportoconlealtre,
poichéi!rapporto chec'ètra due idee èidenticoaquel: comesono tutte quelle che esistono in natura, sono og-
lo che c'è tra leessenze formali diquelle idee, daciòse. ~, gettodi intellezione e anche le loro essenze oggettive
gue.c~e la co?oscen~a riflessiva dell'idea dell'ente per. avrannolostessorapporto;ossia,daessesarannodedot
fettissimo sara superiore alla conoscenza riflessivadelle tealtreideechealorovolta avranno un rapportoconal
restantiidee.Ossia,sarà perfettissimo quel metodo che treecosìaumentanoglistrumentiperavanzareulterior-
mostra come debba essere diretta la mente secondola :~. mente.Edèquelchecisforzavamodidimostrare.
normadell'ideadata dell'enteperfettissimo. [42) Inoltre,da ciò che abbiamo appena detto, ossia
[39] Cosìèfacilecomprenderecomelamente,inten chel'idea deve convenire totalmente con lasua essenza
dendo più cose,acquisti altempo stesso altri strumenti formale, appare di nuovo chiaro che la nostra mente,
con i quali continua a"Gltenderepiù facilmente. Infatti perrappresentarein modocompletol'esemplare" della
c~me sipuò concludere da ciò che è stato detto, prinu natura, deve trarre tutte le sue idee da quella che rap
ditutto deveesistereinnoi un'idea veraquale strumen presental'origineelafonte" dituttalanatura,perchéla
to innato, intesa la quale, siintendasimultaneamentela stessasiaanche fonte dituttelealtreidee.
differenza che c'è tra tale percezione e tutte le altre: in [43)Quiforse qualcunosimeraviglieràchenoi,dopo
ci~ consiste una pa:-te del metodo. E poiché è per sé averdetto che un buon metodo è quello che mostra in
chIa:?che l~menteintendeséstessatantomeglioquan chemodo lamentedebba esseredirettasecondolanor-
te pIUcose intende della natura, da ciò risulta con cero
tezza chequestapartedelmetodosarà tantopiù perfer
pAvererapportoconaltrecosesignificaessereprodottodaaltreo
ta quantepiù coselamenteintendeesarà perfettissima
produrnealtre.