Table Of Contenti Robinson / Letture
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Andrea Palladino
Trafficanti
Sulle piste di veleni,
armi, rifiuti
Editori Laterza
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© 2012, Gius. Laterza & Figli
Prima edizione 2012
www.laterza.it
Questo libro è stampato
su carta amica delle foreste, certificata
dal Forest Stewardship Council
Proprietà letteraria riservata
Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari
Finito di stampare nel febbraio 2012
SEDIT - Bari (Italy)
per conto della
Gius. Laterza & Figli Spa
ISBN 978-88-420-9683-2
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Indice
I. All’inizio era Seveso 3
10 luglio 1976, p. 3 - Gestire l’informazione, p. 7 - L’anno
zero dei traffici, p. 11 - Il marsigliese e i 41 fusti di Seveso,
p. 14 - Un fantasma aleggia sull’Europa, p. 20
II. Tutti i veleni di Pitelli 23
Il sistema La Spezia, p. 23 - I numeri di Franco, p. 26 - In
viaggio verso la Romania, p. 29 - Il silenzio sulla collina,
p. 33 - Tutti a caccia di Pinocchio, p. 37
III. La rete internazionale 44
Un testimone speciale, p. 44 - Il «gruppo» in azione, p.
49 - C’è sempre un mafioso, p. 55 - Montecarlo connec-
tion, p. 56 - Il principe di Marbella, p. 67 - Non li fermi
più, p. 73
IV. I cantoni dei veleni 76
Uno strano ingegnere, p. 76 - In fondo al mare, p. 79 - I
migliori uomini, p. 81 - Il paradiso svizzero, p. 85 - La
camera di compensazione, p. 89 - Lo strano circolo di
Giorgio Comerio, p. 92
V. La via africana 96
Un club esclusivo, p. 96 - Il Rasputin dei rifiuti, p. 98 - Il
progetto Urano, p. 105 - All’ombra di Dell’Utri, p. 112 -
Via Fauro, Roma, p. 119 - In viaggio verso la Somalia, p.
125 - «Ho paura», p. 133 - Giancarlo Marocchino, p. 135
- La Somalia di Jupiter, p. 141 - Il volo del Condor, p. 150
VI. La via del mare 156
Cetraro, il caso è chiuso?, p. 156 - La lista dei sospetti e
la nave «Rigel», p. 163 - Nome in codice Enrico, p. 177
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VII. Il traffico continua 181
Le terre contaminate del Nord, p. 181 - Madame déchets,
p. 189
Epilogo 195
Indice dei nomi 197
Indice dei luoghi 203
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Trafficanti
Sulle piste di veleni, armi, rifiuti
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Avvertenza dell’Autore
I personaggi e gli eventi narrati in questo libro sono stati spesso oggetto di
inchieste da parte della magistratura. In moltissimi casi i processi o le indagini
si sono risolti favorevolmente per le persone a diverso titolo coinvolte, con
archiviazioni o assoluzioni. In altri casi i tribunali non hanno potuto giudicare
i fatti per l’intervento della prescrizione. In tutti questi casi, sempre segnalati
con riguardo alle persone, vale dunque la presunzione di innocenza, come
prevedono il buon senso e la Costituzione italiana.
Ciò non toglie che i fatti riportati siano stati in diversi casi storicamente
accertati come tali dai magistrati e dalla polizia giudiziaria o dal Parlamento
italiano nel corso di tante e complesse indagini, attraverso l’analisi di docu-
mentazione ufficiale e di intercettazioni telefoniche e ambientali. Si tratta di
una contraddizione solo apparente, se si considera che molto spesso questi fat-
ti non costituivano all’epoca un reato, anche per carenze legislative nell’azione
di contrasto al traffico di rifiuti e di armi e ai disastri ambientali.
Questo libro ricostruisce il mondo dei trafficanti, dei mediatori, dei broker
per raccontare un pezzo importante dell’economia italiana, basandosi critica-
mente sui fatti storici accertati e sulla documentazione ufficiale disponibile.
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I
All’inizio era Seveso
10 luglio 1976
A Milano l’estate è micidiale. Gli alveari delle periferie sono co-
perti dalle tende a strisce tirate sui balconi. Il primo pomeriggio
ha l’apparenza dell’immobilità, i minuti si dilatano, si mischiano
con l’asfalto rovente. C’è l’attesa. Domani è un giorno in meno
che divide dall’unico mese che sembra restituire la vita, quelle
giornate d’agosto quando le porte della città si aprono. C’è il
mare in fondo, sai che manca poco.
Il mese di luglio, tra Seveso e Meda, in piena Brianza, tra
le fabbriche costruite velocemente, tra le cascine ancora incre-
dibilmente rimaste in piedi, era appena iniziato. Mancavano
ventuno giorni alla chiusura degli stabilimenti e la stanchezza
portava a stringere i denti, rendeva automatico ogni gesto. Era
il 1976, governo Moro, due anni prima della sua morte. Il Pci,
da lì a poco, avrebbe raggiunto l’apice del consenso grazie a Ber-
linguer e all’immensa forza di queste periferie del Nord, chiuse
dalla mattina alla sera nelle fabbriche. L’Italia aveva conosciuto
in quegli anni la prima vera crisi economica, seguita alla crisi
energetica. Le spinte sociali stavano cambiando profondamente
il paese, che fermentava, preparandosi ad affrontare la stagione
del terrorismo.
Si mangia presto al Nord. Quella mattina a Roma avevano
appena ucciso il giudice Vittorio Occorsio, che indagava sulla
strage di piazza Fontana e nelle fabbriche si parlava di questo.
A Milano, a Torino. A Seveso, a Meda. Era sabato e ci si sedeva
insieme a mangiare, abbassando le tende per evitare il caldo
asfissiante.
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