Table Of ContentLa pubblicazione di questo libro Furio Biagini
è stata cofinanziata con i fondi del PRIN
«Culture nazionali e identità ebraiche
nella formazione dell'Europa»
del Dipartimento di Letterature Moderne
e Scienze dei Linguaggi
dell'Università di Siena e del Miur
Torà e libertà
studio sulle corrispondenze
tra ebraismo e anarchismo
collana i Libri di Icaro / filosofia 4
ISBN 978-88-95377-17-9
©2008 i Libri di Icaro
Lecce - via Liborio Romano, 23
www.libreriaicaro.it
coordinamento editoriale: Mauro Marino
progetto grafico e impaginazione: Valentina Sansò
La pubblicazione di questo libro Furio Biagini
è stata cofinanziata con i fondi del PRIN
«Culture nazionali e identità ebraiche
nella formazione dell'Europa»
del Dipartimento di Letterature Moderne
e Scienze dei Linguaggi
dell'Università di Siena e del Miur
Torà e libertà
studio sulle corrispondenze
tra ebraismo e anarchismo
collana i Libri di Icaro / filosofia 4
ISBN 978-88-95377-17-9
©2008 i Libri di Icaro
Lecce - via Liborio Romano, 23
www.libreriaicaro.it
coordinamento editoriale: Mauro Marino
progetto grafico e impaginazione: Valentina Sansò
indice
Introduzione p. 9
1. L’idea di libertà p. 27
2. Messianismo e utopia p. 73
3. Il santo peccatore p. 119
4. Il messia militante p. 159
5. La rivoluzione hassidica p. 199
Conclusioni p. 243
Bibliografia p. 251
Indice dei nomi p. 267
indice
Introduzione p. 9
1. L’idea di libertà p. 27
2. Messianismo e utopia p. 73
3. Il santo peccatore p. 119
4. Il messia militante p. 159
5. La rivoluzione hassidica p. 199
Conclusioni p. 243
Bibliografia p. 251
Indice dei nomi p. 267
Alla memoria
di mio nonno Bruno Valiani
e di mio padre Adolfo,
entrambi sinceri comunisti
che non credevano in Dio,
ma che mi hanno insegnato
ad amare l’uomo,
la libertà e la giustizia
Alla memoria
di mio nonno Bruno Valiani
e di mio padre Adolfo,
entrambi sinceri comunisti
che non credevano in Dio,
ma che mi hanno insegnato
ad amare l’uomo,
la libertà e la giustizia
|9
Introduzione
Il punto in cui religione e socialismo possono
incontrarsi nella verità è la concreta vita personale.
Come la verità della religione non consiste di dogmi e
prescrizioni rituali ma significa stare e sostenersi
nell’abisso della vera relazione reciproca
col mistero di Dio,
così il socialismo nella sua verità non è
dottrina e tattica, ma stare e sostenersi
nell’abisso della vera relazione reciproca
col mistero dell’uomo.
Martin Buber
La Toràcela una infinità di significati e quan-
do la leggiamo, soffermando la nostra atten-
zione su questo o quel versetto, possiamo
accedere a centinaia di interpretazioni che nel
corso dei secoli i Maestri hanno dato per spie-
gare il significato reale di quelle parole. Ogni
commento, che si appoggia ovviamente al
testo originale ebraico, è indipendente e auto-
revole. Questa disponibilità dell’ebraismo a
una costante creatività deve però tenere conto
della tradizione o Toràorale, la Torà she-be
‘al-pè, la Torà«che è sulla bocca» secondo la
traduzione dall’ebraico. È la tradizione che
offre il senso, anzi i molteplici sensi, e che
|9
Introduzione
Il punto in cui religione e socialismo possono
incontrarsi nella verità è la concreta vita personale.
Come la verità della religione non consiste di dogmi e
prescrizioni rituali ma significa stare e sostenersi
nell’abisso della vera relazione reciproca
col mistero di Dio,
così il socialismo nella sua verità non è
dottrina e tattica, ma stare e sostenersi
nell’abisso della vera relazione reciproca
col mistero dell’uomo.
Martin Buber
La Toràcela una infinità di significati e quan-
do la leggiamo, soffermando la nostra atten-
zione su questo o quel versetto, possiamo
accedere a centinaia di interpretazioni che nel
corso dei secoli i Maestri hanno dato per spie-
gare il significato reale di quelle parole. Ogni
commento, che si appoggia ovviamente al
testo originale ebraico, è indipendente e auto-
revole. Questa disponibilità dell’ebraismo a
una costante creatività deve però tenere conto
della tradizione o Toràorale, la Torà she-be
‘al-pè, la Torà«che è sulla bocca» secondo la
traduzione dall’ebraico. È la tradizione che
offre il senso, anzi i molteplici sensi, e che
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mantiene la parola del Sinai «vicina a te, nella smo rimane una tradizione basata su una gran-
tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in de fedeltà al testo, senza diventare per questo
pratica» (Deuteronomio 30, 14)1. L’autorità fondamentalista, dal momento che ogni testo è
della Toràorale stessa, infatti, non può essere sempre aperto ad una moltitudine di interpreta-
messa in dubbio poiché è stata anch’essa rive- zioni. La Toràha settanta volti dice il Talmud,
lata a Mosè sul Sinai. Già i farisei che, a diffe- ciò significa che ci sono molti modi validi di
renza dei sadducei, riconoscevano la validità comprendere lo stesso verso2. Come insegna il
della tradizione rivelata dal Signore, e trasmes- rabbino Dario Disegni, il Sinai non è stato sol-
sa oralmente da Mosè, insegnavano una lettu- tanto l’esperienza storica di un tempo, ma
ra del testo che faceva dire alla Toràscritta un’esperienza che può essere rinnovata in ogni
qualcosa che stava dietro alla lettera e che si momento: «Ogni giorno una voce viene dal
era venuto formando nella coscienza delle monte Horeb dicendo: Tornate, o uomini!
generazioni attraverso i secoli. L’interpreta- Questa rivelazione non può contraddire la
zione come ricerca, midràshin ebraico, di ciò Halakhà3, sicuramente, ma può rafforzare e
che sta dentro e dietro al testo non è una ricer- rinnovare la fede di coloro che la cercano». Il
ca arbitraria e apre a molteplici letture che testo stesso è, dunque, il luogo migliore dove
accrescono e aggiungono nuovi e costanti cercare altre rivelazioni, cosicché i procedi-
livelli di ricchezza e sottigliezza nella com- menti dello studio, del commento, della
prensione delle parole. In questo modo l’ebrai- discussione e della scoperta di nuovi significa-
1La tradizione orale è presentata all’inizio del trattato rab-
binico Pirqè Avot, Le massime dei Padri, come identica e 2Secondo la tradizione settanta indica la totalità dei popoli
distinta dalla Toràscritta. Il Machazor Vitry, compilato da ai quali è stata offerta la Torà, nella loro propria lingua e
Rabbi Simchàh ben Shemu’èl, discepolo di Rashì, chiari- comprensione. Lo stesso avviene anche all’interno di
sce che sia la Toràscritta che quella orale sono un’unica Israele, al quale insieme al dono della Toràè stata data una
cosa. Concetto già affermato da Rabbi Yonah: «Sia la Torà pluralità di sensi.
che è stata messa per iscritto, sia la Toràche è sulla bocca, 3Halakhà, dalla radice halàkh, «andare». Letteralmente
perché la Toràè già stata data insieme a tutte le sue inter- «legge». La parte legale della letteratura talmudica e poi di
pretazioni». quella ebraica.