Table Of ContentANDREJ AMALRIK
SOPRAWIVERA'
L'UNIONE
SOVIETICA
FINO AL 1984 ?
ione di Carlo Bo
Padova
)ines Edizioni
• e Letterature
piche e Slave
Ectaiioue fiiuLtulalo i.
Andrej Amalrik
Sopravviverà
l'Unione Sovietica
fino al 1984?
Introduzione di Carlo Bo
COINES EDIZIONI
Traduzione dal russo di Caterina Darin
Tutti i diritti riservati
Amalrik
© 1970 Coines edizioni spa, Roma
un testimone per il futuro
e Alexander Herzen Foundation, Amsterdam
Questo volume
è stato pubblicato originariamente in lingua russa
dalla Alexander Herzen Foundation, Amstel 268
Amsterdam-C
Il libro che viene presentato al lettore ita-
liano e che è già stato abbondantemente illu-
strato all'estero merita ed esige qualche parola
d'introduzione. Innanzitutto il nome del suo
autore è notissimo; negli ultimi tempi la cro-
naca ha dovuto registrare le avventure e le
disgrazie dello scrittore e in qualche modo
ne ha fatto un « caso », da aggiungere a una
lunga serie di casi che servivano a illustrare
le condizioni di vita e di lavoro di una parte
degli intellettuali sovietici. Ora è stato pro-
prio questo clamore a pregiudicare in qualche
modo la retta intelligenza del libro e soprat-
tutto a falsare la figura di Andrej Amalrik,
gettando la luce sulle zone meno intime e
meno legate a una vera interpretazione della
sua storia. E questo perché se Amalrik sta den-
tro al capitolo del « nuovo » scrittore sovie-
tico, sta dentro a quella particolare letteratura
clandestina, alla letteratura non ufficiale o me-
glio non consentita ufficialmente e che cono-
sce soltanto il mezzo del manoscritto e della
comunicazione privata, allo stesso modo ri- rik ha preferito saltare a pie pari tali strumen-
chiede una nuova angolazione e un nuovo ti e dichiarare senza alcun accorgimento quella
giudizio, nel senso che questo libro non corri- che gli sembrava la verità accertabile.
sponde perfettamente alle leggi della lettera- Sull'esempio del grande Pasternak gli scrit-
tura di protesta o di insofferenza mentre sem- tori delle generazioni precedenti avevano giuo-
bra voler appartenere piuttosto alla letteratura cato di astuzia o di abilità, rievocando un mon-
critica. do diverso o innestando nella rappresentazio-
Amalrik e per la sua età (è nato nel 1938 ne della realtà sovietica dei dubbi d'ordine ca-
e quindi rientra di pieno diritto nella gene- pitale che, generalmente, toccavano la sfera
razione di quelli che sono nati nel nuovo mon- morale. Era insomma una letteratura di giudi-
do comunista e non hanno dovuto rivedere o zio, estremamente importante ma che per for-
correggere il loro passato) e per la sua forma- za di cose si serviva di una forma di rappre-
zione intellettuale (ha studiato storia e avreb- sentazione comune: diversa, diversissima ma
be dovuto portare a termine i suoi studi se il che apparentemente rispettava le regole del
modo e i risultati della sua indagine non fos- giuoco. Da un certo punto di vista era forse
sero stati giudicati pericolosi e da condanna- più pericolosa della protesta diretta, delle di-
re) si è trovato a dover fronteggiare da solo e chiarazioni di insofferenza o di ribellione; ma
con il solo soccorso delle sue acquisizioni un gli spiriti dell'ortodossia e della censura pote-
mondo ufficiale, conformista, portato natural- vano sostenere che si trattava di frutti condi-
mente a consacrare delle verità accertate da zionati: erano, cioè, l'espressione di stati d'ani-
altri. Nella lunga teoria che va dalle prime de- mo, erano il segno di un disagio, quasi che que-
lusioni alle ultime proteste degli intellettuali gli scrittori fossero vittime di memorie e di ri-
sovietici è chiaro che Amalrik si trova nel- cordi, quasi che per loro non fosse stato pos-
l'ambito delle nuove opposizioni; ma bisogna sibile avere un'educazione completa.
aggiungere che vi si trova con un suo accento,
Q»n Amalrik tutti questi stratagemmi non
con autonomia e con assoluta indipendenza.
sono possibili, le sue pagine non sono il risul-
E' già stato osservato che là dove di solito
tato di rigurgiti, così come non sono il segno
gli scrittori insofferenti si servivano dei mezzi
di un contrasto fra due ideologie, fra due modi
normali che offre la polemica indiretta, Amal-
di pensare. No, Amalrik è soltanto nato in
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quel mondo, e quindi ciò che scrive della sua un certo senso dà per scontato il fallimento
patria o dell'avvenire del suo paese deriva da politico e sociale del suo paese e si ha la sen-
una meditazione esclusivamente critica. Amal- sazione che non si tratti di un'impressione
rik non dice né — tanto meno — vuole suggerire personale ma bensì di una nozione che debba
che in altri tempi, in un passato prossimo, si essere condivisa da molte persone. Cosa ancor
stava meglio, non fa questioni d'ordine morale, più sorprendente è che tale giudizio venga da
si limita a registrare un fallimento e a indi- persone che non hanno avuto modo di cono-
care delle date, per il momento in cui — a suo scere qualcosa di diverso, ecco perché il libro
avviso — questa decadenza avrà toccato il suo assume un valore di documento. E che si
punto finale. tratti di un documento ce lo conferma il ca-
rattere stesso di queste pagine, che ignorano
Non siamo, dunque, di fronte a uno sfogo
qualsiasi forma di esaltazione, che non sono
e neppure a qualcosa che lasci pensare a un
mai polemiche e che non nascono da un tempo
discorso alla Orwell. Per stabilire bene la
di risentimento. Chi parla è piuttosto uno che
base di partenza di Amalrik, non c'è che da
trae delle conseguenze, che stabilisce dei ri-
rifarsi alla sua professione di storico. Caso
sultati e in nessun momento cede al desiderio
mai, si potrebbe obbiettare che egli si serve
di voler stupire gli altri. Allo stesso modo non
del presente come di un qualcosa che è già
vale aspettarsi delle rivelazioni, delle denunce
diventato passato, di qualcosa di fisso e inal-
clamorose: il discorso di Amalrik è quanto
terabile; ma è un inconveniente che fatal-
mai sobrio e controllato. E' - se vogliamo ser-
mente tocca a chiunque cerchi di conoscere
virci di un'immagine - il discorso di un uomo
il volto del futuro. Ecco perché a noi sembra
che è imbarcato su una nave e da quel che vede,
molto più interessante l'altro fatto dell'ana-
da quel che sente, specialmente da ciò che vie-
lisi diretta, molto di più della profezia. Che
ne impartito come ordine dai capitani si pre-
l'URSS debba sopravvivere fino al 1984 e poi
occupa di immaginare il prossimo futuro. La
scomparire nella sua attuale forma rientra nel
navigazione è compromessa e poco conta in-
giuoco delle possibilità, è caso mai la conse-
dovinare il tempo della durata o il porto d'ar-
guenza di uno stato di cose che a uno scrittore
rivo. Il destino - sembra voler sostenere Amal-
sovietico di trentadue anni non solo non sem-
rik - è già segnato in partenza o almeno è segna-
bra perfetto ma neppure valido. Amalrik in
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to dal momento in cui non siamo più in grado to (per esempio, quando dà per scontato il
di determinarlo. conflitto dell'URSS con la Cina) il suo discor-
II destino dell'URSS interessa Amalrik dal so perde in credibilità. Anche perché supposi-
punto di vista della storia, ma non manca di zioni del genere, anticipazioni di futurologi in
aggiungere che il suo discorso vale per tutti, tal senso non mancano, mentre invece sono as-
anche per chi non è imbarcato sulla stessa nave; sai rare le testimonianze di chi prende atto del
ed è molto interessante per gli stranieri, per- cattivo funzionamento della macchina politica
ché per la prima volta gli viene offerto come e sociale. D'altra parte, la testimonianza di
un discorso diretto. Chi parla è uno che « sta Amalrik è tanto più preziosa, in quanto è pre-
dentro » e si preoccupa di spiegare in che modo cisa, netta e per il suo impianto tocca punti e
stiano veramente le cose. Da tenere presente momenti che sono stati già illustrati dalla storia
che Amalrik non sta all'opposizione, non è della Russia. Aggiungiamo però che anche su
mosso, cioè, da ragioni ideologiche; per conto questo punto il saggista sembra discreto, nel
suo non ha da fare nessuna proposta diversa. senso che si riferisce a grandi linee del passato
Il suo abito corrisponde alla sua natura: le ob- e a uno stato di fondo perenne dell'animo
biezioni cominciano più avanti e possono es- russo.
sere raggruppate in queste due voci: Perché Da questo punto di vista, grazie a una ci-
non esiste un rinnovamento nella classe diri- tazione di Mao Tse-tung, Amalrik arriva a
gente sovietica? Che cosa succederà quando un'illuminazione che ci sembra quanto mai per-
questo tipo di regime inefficiente sarà dichia- tinente, almeno per quanto riguarda la scon-
rato definitivamente fallito? fìtta del progresso circoscritto e limitato. E ve-
dremo perché. Ma prima leggiamo il passo di
Amalrik non va oltre, l'abbiamo detto: non
Amalrik: « Mao Tse-tung parla di un accer-
ha rimedi da suggerire, è in qualche modo un
chiamento della città - i paesi economicamente
medico parziale; ma proprio questa parzialità,
sviluppati - da parte del villaggio - i paesi sot-
questa sua impossibilità a dare consigli, è una
tosviluppati. In effetti, Ì paesi economicamente
conferma dell'autenticità della sua interpreta-
sviluppati costituiscono, quanto alla popolazio-
zione. In altre parole, lo storico non passa la
ne, una piccola parte del mondo. E poi, anche
mano al politico e va detto che le poche volte
in questi paesi, la città è accerchiata dal villag-
in cui lo sorprendiamo in atteggiamento sospet-
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gio — villaggio nel senso proprio del termine - za. Questa è la parte più patetica del libro, che
oppure dagli abitanti del villaggio di ieri stabi- per ragioni evidenti Amalrik, per volere restare
litisi recentemente in città. Ma anche in città, fedele al proprio assunto, ha sacrificato ma che,
gli elementi che dirigono la civilizzazione con- comunque, costituisce la materia prima del suo
temporanea e ne sentono il bisogno non costi- intervento pubblico.
tuiscono che una minoranza infima, E perfino In che modo possiamo pensare che la testi-
nel nostro mondo interiore, la città è anch'essa monianza di Amalrik sopporti un riferimento
circondata dal villaggio del subcosciente e al preciso a quello che è il dato della solitudine
primo scossone infetto ai valori abituali ce ne e dell'abbandono e che lo scrittore stesso ha
accorgiamo. Non è forse questa crepa la massi- illustrato con la contrapposizione della città e
ma minaccia potenziale che pende sulla nostra del villaggio? Ce ne autorizza lo stesso scritto-
civiltà? re, l'autore del libro precedente Viaggio invo-
« La minaccia della città da parte del villag- lontario in Siberia che costituisce fino ad oggi
gio è tanto forte anche perché in città si nota la sua prova maggiore come narratore (le altre
una tendenza verso un sempre maggiore isola- sue opere non sono mai state pubblicate). Il
mento personale, mentre il villaggio ricerca piccolo trattato e il libro di vita rappresentano
l'organizzazione e l'unità ». per intero l'arco della sua opera di scrittore e -
in modo particolare - la sua facoltà di strappare
Il futurologo ha ricevuto - come si vede -
all'esame della realtà altri segni, altre indica-
un grosso colpo dallo storico o meglio ancora
zioni. Si tenga presente un altro fatto: non a
dall'uomo comune, dall'uomo che sta navigan-
caso il trattato sul futuro dell'URSS segue il
do nelle acque del suo particolare mondo pre-
racconto del viaggio « involontario »: evidente-
sente. Lo storico è costretto a ricordare all'in-
mente si tratta di una prova di controllo cri-
ventore del futuro che il mondo non va avanti
tico. Com'è stato detto, è questa una delle po-
in un senso solo, tanto meno va avanti nel senso
che volte che uno scrittore della clandestinità
che pochi intendono dargli. Amalrik contrappo-
preferisce servirsi del linguaggio della ragione.
ne all'organizzazione determinata da pochi cer-
velli privilegiati, le reazioni incalcolabili e se- Amalrik aveva tutte le carte in regola per
grete dei molti, della massa, di chi non ha voce fondere in un'unica vocazione la sua esperien-
e ignora perfino la possibilità della testimonian- za e le sue idee di storico, ne sarebbe saltato
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fuori un libro provocante. Lo scrittore non l'ha ferenze ideologiche né da abitudini senti-
fatto e non l'ha fatto perché ha voluto separare mentali.
le due sfere, il sentimento dalla ragione; ma Il tentativo che fa Amalrik è di portare
non è detto che nel quadro del suo ragionamen- al di fuori del quadro delle reazioni immediate
to non sia entrato mai il ricordo delle ingiu- questo discorso sulle sorti dell'URSS e di pre-
stizie e delle sofferenze patite. Qui cogliamo an- sentarlo nella maniera più asettica, meno com-
cora meglio quella che è la novità dell'impianto promessa possibile. In altre parole è il docu-
del discorso di Amalrik. La sua opposizione ha mento di una testimonianza diretta nell'ambito
scelto la strada dell'obbiettività e — vale ricor- della stessa famiglia e ha il pregio di aver tro-
darlo - è l'opposizione dall'interno. In fondo la vato un equilibrio naturale fra nazionalismo e
vera accusa che Amalrik muove ai dirigenti del internazionalismo. Probabilmente tale equili-
suo paese è di inefficienza, di mancanza di idee brio gli viene dal fatto che Amalrik ha posto
o di tradimento di certe idee. Amalrik si guarda il problema in termini prevalentemente umani
bene dal mettere in dubbio la storia del passato o meglio egli parla da cittadino dell'URSS ma
ma, definita questa sua posizione, non ha esita- anche da cittadino che ha coscienza di quello
zioni di sorta nel criticare la rottura in atto fra che sta avvenendo nel mondo. Questo fa sì che
quel passato e il presente di cui è stato anche il suo libro non resti chiuso e legato a un de-
vittima. E', come ognun vede, l'opposizione del- stino particolare ma abbia il necessario per
la seconda stagione, più matura, meno legata a suscitare e riscuotere un'udienza più larga. Le-
un rapporto sentimentale, non coinvolta in gri- gare il senso del suo discorso alla storia del fu-
di di ribellione o soltanto di passione. Si ha turo dell'URSS non mi sembra sufficiente, sa-
l'impressione che Amalrik voglia dire soltanto rebbe tradirne lo spirito e le intenzioni. An-
questo: state attenti a dove ci portate, non che perché non dobbiamo intenderlo come
siete in grado di tenere il timone. La prima op- un messaggio chiuso nella bottiglia: primo,
posizione guardava al passato, poteva essere perché non lo è; secondo, perché il discorso
valutata ed interpretata come un risentimento, coinvolge in qualche modo il nostro futuro
come un segno personale di insoddisfazione, e tende a riportare la questione del regime
questa nuova opposizione non deriva né da dif- sovietico in una questione d'ordine generale
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e che tocca alla hne anche il destino comune mo se il lettore comune sarà in grado di co-
dell'uomo. gliere la qualità del discorso, la natura dell'in-
In conclusione, il libro di Amalrik non am- vito che è racchiuso nella semplice esposizione
mette di essere Ietto e giudicato come un pam- dei pochi dati di fatto essenziali.
phlet, non obbedisce al gusto dell'attacco pole- Infine, se è consentita una raccomandazione
mico ed è ben diverso dal tradizionale diver- al probabile lettore libero e disinteressato, si
tissement intellettualistico: è, al contrario, una vorrebbe aggiungere questo: non rifiutiamo una
presa di coscienza e un tentativo di trasferire il proposta così chiara e cerchiamo di strappare
discorso politico su delle basi più larghe e più da questa lucida proposta di discussione qual-
solide. Inutile aggiungere che l'interrogativo del cosa che a poco a poco abbiamo trasformato in
titolo non pretende d'avere un'efficacia asso- abitudine; cerchiamo cioè, di sradicare il vezzo
luta, intende al contrario promuovere un ragio- di risolvere questioni del genere in vacue e inu-
namento più concreto e più strettamente legato tili professioni di fede. Proprio perché il sag-
alla realtà. Il lettore per conto suo saprà distin- gio di Amalrik sfugge alla legge della commo-
guere appunto quelle che sono le parti più so- zione superficiale, della emozione intesa come
lide; e quando lo avrà fatto, capirà che il libro evasione e rifiuto di responsabilità, lasciamo da
è più credibile in quei punti che apparentemen- parte tutta la sua leggenda, lasciamo da parte
te sono i meno brillanti, dove il controllo degli la cronaca, lasciamo soprattutto da parte le no-
elementi del discorso è stato più severo. stre leggi morali e vediamo di capire nella ma-
Quando lo scrittore fissa i termini del dram- niera più pulita ed onesta questo documento che
ma sovietico (il declino dei valori ideologici, è prima di tutto un atto d'amore per il proprio
l'incapacità d'invenzione politica dei dirigenti paese e di delusione per l'idea tradita o non
e l'indifferenza della « classe media ») ecco che applicata. Ci perderemo in interesse immedia-
immediatamente sposta la sua indagine al di to, ci perderemo in emozione, ma non c'è dub-
fuori delle passioni, evita la polemica e chiede bio che ci guadagneremo in concretezza e in
un confronto diretto. precisione di notizie. Amalrik ha tentato un
progetto di discussione; sarebbe stupido da
Quale successo potrà avere da noi un libro
parte nostra trasformarlo in un giuoco po-
del genere? Lasciamo da parte il carattere non
lemico.
assolutamente necessario della novità e vedia-
CARLO BO
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