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ITTORIO AZZUCCONI
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0] E RAGIONE
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s Seminario marzo-giugno 2010
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MIMESIS
I Quaderni del Convivio
www.torrossa.com – Uso per utenti autorizzati, licenza non commerciale e soggetta a restrizioni.
In copertina: Vittorio Mazzucconi, Crisalide, 1997.
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ce © 2013 – MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine)
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a Collana I Quaderni del Convivio n. 3
nt Isbn 9788857517773
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o Via Risorgimento, 33 – 20099 Sesto San Giovanni (MI)
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Fax: +39 02 89403935
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INDICE
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24. INCONTRO N.1 INTRODUZIONE
4.
0 L’albero, il corpo e l’anima / Lo spirito /
2
7. Che cos’è l’amore / Pensieri su Dio 9
3
1
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s
e
dr INCONTRO N.2 INTEGRAZIONE NEL CENTRO DI NOI STESSI
d
a
P Anima e spirito / L’intuizione / L’ispirazione 35
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g
o INCONTRO N.3 I RITMI DELLA NATURA, DELLA STORIA, DELL’ARTE
ol
B
di Il giorno, le stagioni, la vita / La vita, la civiltà
v. e l’arte / L’arte e l’anima / L’arte greco-romana /
Uni L’arte europea / Il ciclo e il suo superamento 61
m -
u
or INCONTRO N.4 IL FEMMINILE E IL MASCHILE
di
u
St L’albero, l’anima e il femminile-maschile /
er Unioni fra femminile e maschile /A un
Mat livello superiore / Dio e l’anima / Sole, terra,
a luna / Un’interpretazione biblica / Integra-
m
Al zione di femminile e maschile / La visione di
y un equilibrio e il rapporto concreto fra le
b
d persone / Verità o consolazione? / Divisione
e
ss o fusione dei generi? / Verso una conclusione 87
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a
ent INCONTRO N.5 LA NASCITA DEL FIGLIO
nt
o L’illuminazione / Sul valore della scienza /
C
Sull’anima / Cosa accade dopo la morte? /
Il seme / L’educazione e la sorgente interiore 117
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INCONTRO N.6 LA LIBERTÀ E LA LEGGE
Come si sono formate le leggi? / Le leggi e la
giustizia / Una legge di natura / Illuminazio-
8
1 ne e utopia / Tendenze e negazioni / Sulle
0
2
2/ credenze 139
1
5/
0
on INCONTRO N.7 LA POLIS
0]
8 Città della ragione e città del “sentimento” /
1
4. La Città a immagine e somiglianza dell’uomo
2
4. / La città Nascente / La città del pensiero /
0
2 Il vuoto, in Occidente e in Oriente / La città
7.
3 della psiche 167
1
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d INCONTRO N.8 IL TEMPIO
a
P
a [I Idle tlel’marpciao /g rLeec od iem laen csaiottneid draelle t e/m Lp’iidoe /a Essere
n
g
o agnostico? / Ha un senso di pensare a un
ol
B nuovo tempio? / Una città senza tempio /
di Stonehenge / Le mie arche 197
v.
ni
U
m - INCONTRO N.9 L’ARTE SUPREMA
u
or Una coscienza universale e l’arte / Religione
di
u e spiritualità / Per una rinascita / Ritrovare il
St
er bambino in noi / Il ricongiungimento fra
at ideale e reale / La crisalide / Conclusione 233
M
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y Al NOTA BIOGRAFICA 261
b
ed IL CONVIVIO 262
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INTRODUZIONE
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5/ Incontro n°1 del 31 marzo 2010
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0]
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24. Nel dibattito sono intervenuti anche: Anita Sarti, Pat Sophie Graja, Paolo
4. Scarton, Carla Balabbio, Anna Maestri, Caterina Bazzani, Angela Passarello
0
2
7.
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ss Vittorio Mazzucconi
e
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d
a È da tanto tempo che non ci vediamo: dall’ultimo seminario sono
P
na [I pvearsasa dtii turne am seestit,i manacnhae f sae. Èal cuunn vi edrio v opii ascoenroe vreicnoumtii anlclaia frees tlaa ndeolsltar ap rdiomlcae-
g
o abitudine, a cui sempre di più penso di dare un nome: oltre al titolo par-
ol
B ticolare del seminario, che sia “Il Lavoro Spirituale”, “Arte e Psiche” o
di quant’altro, li riunirei tutti in un insieme che possiamo chiamare “Con-
v.
ni vivio”, un convivio sia nel senso proprio di sedersi a tavola per mangia-
U
m - rdei ninustireimrcei ,d cio ammei cfiazciaci,a cmono ddivoipsioo ni en oes tcroi nIonsccoenntzrai,, sciao mine qlau epllaor opliaù caolnto-
u
or vivio o simposio ha finito col significare col tempo e con alcuni illustri
di
u precedenti.
St
er
at Oltre a questo intento conviviale, non dimentichiamo però che si
M
tratta anche di lavorare insieme e non solo quando ci riuniamo: dobbia-
a
m mo così perseverare nel “Lavoro Spirituale” a cui ci ha invitati il primo
Al seminario o almeno in qualcosa che, per quanto possibile, vi si avvicini;
y
b e dobbiamo continuare a vivere la storia di “Psiche” e non solo nell’ar-
d
e te, poiché è una storia che ci coinvolge profondamente su ogni piano.
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ac Col nuovo seminario che comincia stasera affrontiamo invece il tema
nt “SENTIMENTO E RAGIONE”, che è tutt’altro che facile. L’idea mi
e
nt è venuta solo per questo: guardando e rileggendo...sapete che è molto
o
C antipatico rileggersi, quando uno scrive qualcosa: occorre farlo infinite
volte, ogni volta cambiando qualcosa, per poi accorgersi che una cosa
che si ritiene di dover aggiungere in realtà la si è già detta dieci pagine
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10 Sentimento e ragione
dopo o prima…insomma, è un lavoro che trovo fastidiosissimo, senza
parlare di quello successivo della correzione delle bozze. Comunque,
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1 l’altro giorno, mi è accaduto casualmente di leggere qualche cosa di
0
2/2 questi incontri, e anche di alcuni passaggi di libri che ho scritto alcuni
5/1 decenni fa, e dappertutto ho trovato che si parla sempre di “sentimento
0 e ragione”. Sempre, sempre, e a proposito di tutto! Quindi mi sono det-
n
o to che mi sto chiaramente ripetendo…però il concetto che mi faccio del
0]
8 pensare non è che ogni volta esso debba essere qualcosa di assolutamen-
1
4. te nuovo, è come un fiume; apparentemente, anzi, è sempre lo stesso,
2
4. però, se si guarda, in ogni momento non è mai uguale. Il pensiero è pro-
0
2 prio come un fiume che scorre.
7.
3 Esso è inoltre ciclico: non ci possiamo lamentare che il sole che nasce
1
s la mattina sia nato anche la mattina precedente, o dieci giorni prima, e
s
e così per milioni di anni, poiché tutto si ripete nella vita…Nello stesso
dr
d modo, consentitemi quindi che si possano anche ripetere i ragionamen-
a
P ti che facciamo, e proprio nel ripeterli essi si riveleranno qualcosa di più
a [I di un’idea che è venuta e di cui devo prendere nota perché altrimenti
n
g me ne dimentico, no! Il pensiero è come un respiro, io sono qui che re-
o
ol spiro, voi siete qui che respirate, e continuamente ripetiamo questo atto
B
di del respirare. Faremo quindi lo stesso anche delle riflessioni sul pensiero
v. e sul sentimento, seguendone sia il fluire che l’andamento ciclico. Esso
ni
U ci porterà forse un po’ alla volta ad una chiarificazione, ad una cono-
m - scenza, ma non a qualcosa di definitivo. Sarà un processo infinito, o vir-
oru tualmente infinito, tanto quanto lo sono le giornate della nostra vita e
di delle vite successive che vivremo.
u
St
er Rileggendo dunque tutto quello che ho scritto sul sentimento e la ra-
at
M gione, mi sono detto “ma che cosa in realtà ho voluto dire?” A proposi-
a to del sentimento, alcuni possono pensare, ad esempio, a quando si sono
m
Al innamorati, e il sentimento li ha spinti a gettarsi nelle braccia di una
by persona, mentre la ragione diceva loro che non dovevano farlo, metten-
ed do in campo mille argomenti per scoraggiarli. Quante volte nella vita
s
s vorremmo seguire un’inclinazione e poi qualcosa ci sconsiglia dal farlo.
e
cc Non è però di questo che vorrei parlare, ma di un ordine di valori mol-
a
nt to più vasto, anche se ognuno di noi potrà riconoscervi un senso parti-
nte colare che ha sperimentato nella sua vita...
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C
Ho fatto allora uno schema del modo di porre il problema, ed è uno
schema diviso in alcune colonne. La prima è l’albero.
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Introduzione 11
L’albero
8
1 Alla base del discorso su sentimento e ragione metterei infatti l’im-
0
2
2/ magine dell’albero: l’albero non come lo si vede, ma come è in realtà:
1
5/ cioè un insieme formato non solo da un tronco e da una parte più alta,
n 0 la chioma o ramatura, ma anche da una parte sotterranea che chiamia-
0] o mo radici. La massa dei rami e quella delle radici sono assolutamente
8 equivalenti. mentre il tronco costituirà la parte centrale dell’albero. Ri-
1
4. spetto ad essa, c’è quindi una simmetria tra l’alto e il basso.
2
4. In alto, vedremo la ramatura che si riveste di foglie mentre, in basso,
0
2 la radice si completa con delle radichette, che sono come le foglie…le
7.
3 foglie captano la luce, le radichette succhiano i nutrimenti dalla terra.
1
s Al di sopra delle foglie nascerà poi il fiore e da esso si svilupperà il
s
dre frutto, che ha in sé il seme, del tutto identico a quello che aveva dato ori-
d gine all’albero, chiudendo così il ciclo e anzi riaprendolo incessante-
a
P mente.
a [I Ecco, questo è il percorso seguito da ogni cosa nella natura. Non c’è
n
g nulla nel mondo, non solamente nella botanica, ma nella vita, nell’arte,
o
ol oserei dire anche nella storia e soprattutto nella costituzione dell’uomo
B
di che non corrisponda al suo principio.
v.
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or ALBERO
di
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St frutto
er fiore
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a foglie
m ramatura
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b tronco
d
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ss radice
e
c radichette
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a
nt seme
e
nt terra
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12 Sentimento e ragione
Mi baso su questo principio quando tendo a considerare la parte sot-
terranea, la parte delle radici, come quella che attiene al sentimento e
8
1 invece la parte che è nell’atmosfera, nell’aria, esposta alla luce, come
0
2/2 quella che corrisponde alla ragione. È evidente che il tronco, cioè l’ele-
5/1 mento centrale del nostro essere completo, non può che partecipare del-
0 le due parti e trovarsi quindi fra il sentimento e la ragione, in una posi-
n
o zione di unione ed equilibrio fra i due.
0]
8
1
4.
2
4. Il corpo
0
2
7.
3 Nella colonna successiva, che accostiamo alla prima, non parliamo
1
s più di un albero ma del corpo umano.
s
e La prima cosa che notiamo è il cuore. Il cuore è come il tronco: infat-
dr
d ti, se prendete il tronco e lo segate, trovate degli anelli concentrici che
a
P misurano il tempo: non è forse vero che anche il nostro cuore misura il
a [I tempo con il suo battito? Cuore e tronco sono quindi esattamente la
n
g stessa cosa. Nella mia filosofia della città, ho sempre considerato il cen-
o
ol tro di questa proprio come un tronco e nello stesso tempo come un cuo-
B
di re. Sono concetti assolutamente uniti ma forse non è corretto conside-
v. rarli come dei concetti: l’albero è un’immagine vivente che, anche al
ni
U solo evocarla, facendola nascere e crescere in noi, suscita e rivela per
m - analogia moltissime altre forme in cui si esprime lo stesso principio.
oru Spero che questo sia evidente a tutti e se non lo è lo ripetiamo: ogni for-
di ma vivente è esattamente l’espressione di un solo ed unico principio di
u
St cui l’albero è l’archetipo, che esso si mostri come tale, o nella forma di
er altre creature, di un uomo, o anche di un’opera d’arte, di una città...
at
M
a Se, dal cuore, scendiamo in basso, troviamo l’apparato gastro-intesti-
m
Al nale, che corrisponde alla radice dell’albero: infatti il nostro intestino è
by contorto come se fosse una radice, e ha la sua stessa funzione di assorbi-
d re il nutrimento.
e
s
s Il sistema cardiocircolatorio che è centrato nel cuore, il sistema cere-
e
cc bro-spinale e quello periferico, fanno pensare alla ramatura dell’albero.
a
nt Se guardiamo al rapporto fra intestino e cervello, esso è simile a quello fra
e radice e ramatura. È vero che, come le radici e i rami dell’albero si esten-
nt
o dono liberamente nella terra o nell’aria, così fanno i nostri arti, gambe e
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braccia, ma c’è un altro rapporto più profondo da leggere: In questo si di-
rebbe che il principio della ramificazione si ripete appunto anche nell’in-
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