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(HOVANNTG ENri-'ILE
SCUOLAE FILOSOFIA
CO OETTI FOXDAYIENT.ALJ
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HAU<H DL 1'1WA.G<WIA tWl,LA HOUOl,A 31.EDlA
53881
I
1908
REl\fO SANDRON - EDI'.1.'0RE
Libmio ùella ]{. l!asi.
MU,Al.~O-P. ALER)JO-NAPOLI
Prop1·ietcì arti8lico-letform-ia dell 'Eclitore
REMO SJJNDRON
Riservati lt1lti i di1·i1ti di 1•iproduzio1ie e trnd112ri411Je) tr lltlli i 11aesi
1wn eso/11aii Roani rii St•czia, di Norvegia e dt D1111ii11a.rca,.
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Offlr. Tl1i, S.\.\'IJllOX- SO - I - ?W,;o~.
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Al llllEI Al>OHA'H GWOTO!U
GIOVAlfNl r; TERESA CURTJ.
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A GIUSEPPE LOMBA.RDO-R.ADIOE .
.Mio caro amico,
'l'u lrni volnto cJrn io rnettes:-;i iu::;ieme qne.i;tO volume;
e a te quindi de,·o p1·ima, i,n:,·e11tarlo, orn che esso è com
vosto. Composto di Yeccbi e di unovi scritti, alcuni dei
quali tu leggesti quuo(lo 1:,olow i conoscevi di lontano, al
tri hai visti nascere io q nesti ultimi mesi, quasi sotto i tuoi
occhi : composto di speculazioni e cli polemiche, di pro
blemi a~tratti e cli proposte concrete, di discussioni gene
ra.li e <li questioni pa~·ticolari, pare- e mi rincresce per la
tua collezione, cl.te con esso s'inizia - una miscellanea di
sorclinata. Ma tn l'ha.i voluto; e sapevi che. ora non avrei
avuto agio dj fondere insieme e sistemare tutti i pen
sieri, che da otto anni vengo svolgendo intorno alla peda
gogia della scuola media, secondo le occasioni o le sug
gestfoui che a volta a volta ho incontrate. r.ru bai pensato
che, nell'apparente disordine della forma, e' è pure un si
stema cli pensiero, che potreùbe ùeterminare un orienta
mento filosofico i11 tutte le q uestiorri più importanti che
tran1gliano oggirlì l' ordinarnento della nostra, scuola me
dia, e si fan risentire nella primaria o nella superiore.
Hbbeue, ti augmo, e auguro a me stesi.lo, elle i lettori
ci ,eggano questo sistema, - dal mio concetto <lella pe
dRgogfa, che vorrei risoluta, per da,vero ne1ht filosofia,
- Vll -
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ti110 alla cfo,cussione snlla scnola Iaiea, cl,e ,·ort'ei intesa
profondaUlente come scuola p,-oYenrnta cla\la filosotfa.
Ma temo per l'appunto cùe cli questo mio perpetuo
ritornello il lettote ph\ prolmbile <li q11esto Yolnme (pecla•
gogista o profes ·ore 1-ccondal'io)a ùbia a, infaAtitlirsi. :;\Ia cLe
farcir Io l'l.to messo sull'avviso col titolo; e ti'egli n10le la
scuoln, senza filo olia, esso gli dice g·ià, cho il niio libro
uou ò per lui.
Per eh.i tlnnque il mio liùro 1 O l' impo1-tnuo ri
1'-
cordo che m'assale! Ma, eutre 11ou.~l aschunolo pasfinre.
Dopo n Congresso fli .Sapoli, il primo acni io aves:,;i preso
pnrte, anche per tua spiata; dopo <jnel Congresso, in cui
ebbi l'onore per la 1uima Yolta di espone alcune clelle mie
i1lce 1ouamentali ai legittimi rappresentanti della .Ilede
razione (che t>p oi la parte più viva della peflagogia Haliamt)
per sentirmi dire alla fine che io ste:,;so prorncai, per rea
iione, ùoliberazioni al tr to contrarie a quelle cbe io pro•
p11gnavo, tu spiegando nei Nnovi JJoi:eri perchè l'ordine
del giorno acclamato lì qnasi a mio <li petto iv:esse an1to al
Congresso tm sol voto contrario, il mio, aggiungevi: « Ne
avi-ebbe avuto due, se il sotto critto uou .n-ess8 ~otìerto
la .iettatura cli :unmalarfii, la ,igilia <le1lap artenlf,;t per .Sa
pol i ». ~congitHin,mo pure lajettatm,l,; rna-cbe ahbiamo it
trovarci in clne soU, pe1· tutte le parti ùi <1nesto Yolume,
contro tntta la pedagogia accademica e tuttn la pedagogia
combattente del nostro paest 7
Ebbene, tu i,;ai cbe io per nattua sarei tratto a con
tentarmi della tua compagnia, e a non cnrarmi degli
altri. Sai che io sento più il hisogno di capirn per conto
mio, che tli sentirmi dire dagli altri che bo capito; e che
se 1-crivo e stampo, non è mai per tlosiclerio di lo<le, ma
per senso •li doYere: percbè Eìento vur tl:oppo di 11011 po
tere far altro per gli altri che quel che faccio. Dunque 1
Dunqne andiamo ai co11gressi per farci !Jocciare, e puhbli
chiamo il libro, Jler sentirci anche una volta 1·iJnprove1·are
in coro di <lommatismo filosofaute. Dirò anch'io: « batti, ma
ascolta». O meglio, dillo tn, che lo sni dir meglio, in forma
meno paraclo .. aie e più persuasiva, ne' tuoi ..cY-uovDi ovui;
IX
dillo I u cou Ja ,·oce cl1e cerca i cuori e s,eglia pe1· tutto
Je ~impatie, e .-,i fa ,·e1·amente m,coltare. Di' tu, con l'opera
ton continua, iusistente, animosa <li eccitatore delle co
scienze cl.te ,eg·liano, o ùoneùbet·o Yegliare llentl'O e so
pra la nostra r,:cnola, cl1e cosa vogli.amo noi con la filo
<;otia.
J,a nostra filosofia nou nega nulla; ma nega le uega
zioui arbitrarie, ingiustificabili, degli alti-i. le oi oou siamo
contro i pedagogisti, se non in quanto essi si voglion chiu-
1lere, nl cli qua cleJJa filosofia, i11 nna scienza che uou 1rnò
reµ·gersi sulle gambe, perchè esaoimata dello spirito che
può avvivarla. Siamo contro l'empirismo, in quanto l'em
pi 1·i1-mov uol ))rei-;cindere dalla logica ,li tuW i fatti em
pirici, la quale non è voi empirica. Siamo contro H Ube
rbmo, in quanto ef,:SO1 limezza il concetto della liuertà
m11aua, olle si realizza, llellç, Str.to e nella soienia. Sia
mo cout1·O il peda4·ogismo, in quanto esso si apparta dal
moto \'i ,·o flel peusiero elle non è metodo astratto, ma vitn
t•o11creta cl.Hl ba la sua legge nel suo contenuto. Siamo
contro l'aoticlel'icalismo solo in quanto esso fa tabuln rasa
cli tutto ciò tli cui s'abusa nei concetti e uei metocli cle
ricali. Noi vogliamo nella scuola lo spirito n1uauo in tutta
la ~ua pienezza e nella sua realt:\: e però siamo- classici
:-;ti e umani;;ti ndla, questione del programma della scuola
1rn~cliae, rifnggiamo da.gl'ideali di cultura ritagliati ad arte
dal fondo complesso della nostra storia e della nostra ci
,·iltà. 'Vogliamo la libertà - e ne diamo eserupio, cbe par
11nalche -volta ecce:sh-o, uei uostri scl'itti;-ma liùert.à che
si faccia Htato, e cbe non sia la uostra indi nduale, ma quella
clella kgge, che è di tutti e pe1· 'tntti. Lo Slato non è qua
le iilosofia lo vorrebbe: certo; e noi lo g1·idiamo sempre
alto; ma noi rico1•(liamo l'insegnamento di Kaut, che la
politica Yera non è quella cl.te guarda soltanto allo Stato
qual è, ma anche allo Stato guaio llev'e ·sere: e <·o.mbat
tia,uo, come possiamo, per questo Stato obt, vagheggiamo,
legislatore tli tutta l'at.tivWt pratica in cui si riversa ogni
umana idealità di cultura, scrutatn dalla -filosofia.
E però con questa 110 tra filo olia 110n riparia.mo 11el-
X
l'ombra delle :,;cnole dimenticate, mn, ci faccinmo all'anrn
gnarclia dei combattenti per le questfoni, i11 cni v{ldfamo
impegnate le sorti di qnesLo, che ci pare l'organo centrale,
il cervello dello Sta,to moderno : la scuola. E così facciamo
la llOStra 11edagogia: :specnlaudo da nu lato IH,n atnra dello
·pirito, e vivendo dall'altro con tutto il nostro cuore la
vita de.Ila t;Cnola, fo cui el'iso ~i forma. L'amore ci pone
innanzi i problemi; cli CLÙ la ricerca 1-Uosoficac i suggeri,;ce
le soluzioni.
Perchè, se la filosofia torua a ogni 1mgina in <Jnesto
lihro, ~d è ciò di cui io voglio cfoicorrere, e a cni tengo
sempre tisso lo sguar(lo, c'l' pure un'altra, nota, che vi sento
bene insistente, rileggendolo: e che non so se ,;ia la p1·in-
0ipal ragione della simpatia che tu, maestro uato, hai aYuta
per me da quall(lo ci siam conosciuti. Io amo la scuola:
e ci porto tutta l'anima quando vi entro; e 11e e. 1'0 sem
pl·e con una gl'an fede nei destini dello fi])irHo nmano.
lVI'avesrsel 'amore a far perdonare la ii 11,sofia?L asciami
fillÌl·e con questa speranza.
Palcl'IDO,' ::!fai prile UJ08.
Tl/.0
GIOVANNI.
,
:\'OT.A..
Qnando uon sia speciahneute avvel'tito il contrario, gli scritti già, puù
blicaU sono riprodotti in qnesto volurne senz'alti·i mntnmeuti che lien cor
re2ioni di forma. Le nggi1mte, cho mi son parse necessa,ri.;, bo messe iJ1
nota, cl1inse Lrn nncini, per dishingnere il 1111ovo,l al ,·ecchio.
DEL OONOETTOSO IEN'l1IFICO
DELLAP EDAGOGIA.
Dai J:, 111/iru,1/i rll'lla JI. lccademi11 1/,i /,i11rd: da•<t· ili scin,w 111or. ~tor.
•• tilolo;.:idu•: n,1. I.\, fa". 11. :,,..rluta ,h·l l~ un,·cmhn• 1900.