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co11s pirita aperto alla bellezza
e imenio ai piU alti problemi,
l'opera dei/ 'autorea ntico intesa ,:urnep oe!.ia,
o ('Omes toria o come pensiero.
(Dwm~o Xl. 19411f,l. 70.,. p. 480)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
Dipartimento di Scienze dell'Antichità
"Leonardo F errero"
5.
Scritti minori di letteratura greca
di Luigia Achillea Stella
a cura di Ezio Pellizer
T ricstc 2006
4.4 INDICE
:OE ditn:g .~rl
ViaUgoFoscolo26
13e4l1.,2TiaT"r. .i.eJ 9st/c0,4 01hJa(l1ia2 1!79 Presentazione (Stefanod e Martino) ..••...•..... p. VII
e•mail: cdi1reg{!!'lihem.i1
Ricordo di Luigia Achillea Stella (Gino Randelli). . IX
ISBN iss.1nio1 8-43-3
Premessa (Ezio Pellizer). .............................................................. XV
Nota editoriale (Ezio Pellizer). >) XYUI
Bibliografia di Luigia Achillea Stella ....... . xx
Tabulag rawlatoria ................................... » XXVI
lmp1tginivìonc e s.upponi infonnatici
Fabio Prenc
ITESTI
La letteratura greca nella lomlazionc spiri1ualc dei giovani
(prolusioned i Cagliari. a.a. 1937) ............. .............. »
Leggende lebane e preistoria egea .. 13
F.raclilo. Efesoe l'Oriente............................................ ............ » 43
f: vielala la riproduzione, 11nch,p,:1 1r.t.111efkf.d tualll con qualsiasi meao. compresa anche la fQtOCo
r•a. a WIO intcm0 o didanioo. scJIZar auwri,nu.irnw :.,;riua dell'.:dilOf'l:. Intornoa i nuovi frammentid i Erinna ..... 69
L'Atlantide di Platone e la preistoria egea . 81
L'ideale della morte eroica nella Grecia del V secolo.... 89
Romanità di Marco Aurelio nei "Colloqui con se stesso" in
linguag reca.......................................... 99
ErodotoedAtene(I). 123
Il volume è slalo stampato con un firtanziamcnto di Ateneo destinato al Erodoto cd Atene (Il) 131
Dipartimentod i Scienzed ell'Antichità· •LeonardoF em:ro"
V
De Uxyrhynchio fragmento quod Aeschyli 1\-tyrmidonihus Stefano de Martino
ascribitur .. p. 157
Euripide lirico (I) .. 165 PRESENTAZIONE
Euripide lirico (Il e Ili) 199
Arislofane lirico .. 253
Luigia Achillea Stella ha iniziato la sua attività didattica all'Università
Studi simonidei. I. Per la cronologia di Simonide 319 di Trieste nel novembre del 1945 come docente dì Letteratura greca presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia. Nei suoi oltre trenta anni di attività la profes
Studi omerici e poesia dell'Iliade .. 337 soressa Stella ha insegnato non solo Letteratura greca, ma anche Storia roma
na. Storia greca e Storia delle religioni; Ella infatti apparteneva a quella gene
Della poesia csiodea .. 349 razione di studiosi che erano in grado di muoversi con piena competenza in
settori diversi dell'antichità, spaziando dalla filologia, alla lcttcraturn, alla
Esiodo poeta georgico? 363 storia, all'archeologia. in una visìonc unitaria del sapere.
Anche solo un rapido sguardo all'elenco delle pubblicaziom di Luigia
La cronologia della guerra di Troia nelle ultime discussioni Achillea Stella dà conferma della mollcplicità dei suoi interessi, sempre
storiche~archeologiche ...................... . 377 sostenuti non solo da una grande passione, ma anche da un 'attività continua
di studio, approfondimento, aggiornamento. Le scoperte archeologiche e i
La leggenda epica troiana in Magna Grecia ... . 31-il risultati della ricerca più recenti e stimolanti, come ad CM:mpiog li !:>cavin el
sito sìriano di Ras Shamra Ugarit, oppure l'interpretazione del Miceneo,
Miti greci dallo Ionio ali' Alto Adriatico .. 391 hanno destato di volta in volta l'attenzione della profoo;sorcs;saS tella portan
dola ad ampliare progressivamente l'uriuonle dei suoi interessi lino a com
Elementi micenei nell'Odis!'>ca:i l racconto di Ulisse ad Alcinoo ... 401 prendere temi sempre diversi.
La civiltà micenea e il rapporto lrn cultura greca e Vicino Oriente sono
Strumenti musicalì della lirica greca .. 411 divenuti, cosi, alcuni dei temi centrali delle sue ricerche. A mio parere, tra
i meriti più. significativi di Luigia Achillea Stella va menzionato il suo
Note archilochee (in margine alle nuove scoperte arcltco!ogiehc). 427 costante impegno nell'ampliare l'ori77ontc degli studi del mondo classico
fino a comprender<.: k fasi pili antii.:he -l'esame delle quali oggi noi rite
Ugo Foscolo e la poesia ellenica ... 447 niamo assolutamente imprescindibile da quello dell'età successiva -e nel
rivolgersi al l'intero contesto mediterraneo. Questa visione complessa e arti
Ettore Romagnoli e la filologia .. 479 colala <lei mun<lo classico era, per altro, condivisa da atri docenti della
Facoltà di Lettere e Filosofia di Trieste, primo tra tutti il professor Filippo
Ettore Romagnoli umanista nel centenario della sua nascita ..... 489 Càssola.
Quale docente di una disciplina Oricntalìstica e studioso fermamente
Letteratura greca ìeri I! oggi: metodi e signiiicati ... 501 convinto che !"interazione tra ricercatori di discipline diverse possa contri
buire a conoscere in maniera sempre pili approfondita le civiltà del
Mediterraneo antico sono profondamente grato a questi illustri Maestri.
Non sempre accadç che uno studio&-oa, nche di notevole capacità, riesca
a comunicare agli studenti il suo sapere. Luigia Achillea Stella. invece, è stata
non solo una grande ricercatrice, ma anche una docente appassionata, dedita
VI Vll
al suo lavoro, capace di trasmettere ai suoi studenti le proprie conoscen2c e, Gino Bandelli
insieme ad esse, il suo amore per il mondo antico.
Non è un caso che alcuni degli attuali docenti della Facoltà di Lettere e
Filosofia siano stati suoi allievi; essi continuano, in settori diversi degli studi, RICORDO DI LUIGIA ACHILLEA STELLA
l'opera che il loro Maestro aveva ini:àato e formano le nuove gcncntzioni. li
filo che lega Luigia Achillea Stella ai suoi allievi diretti, tramite i quali l'in (Pavia, 16 dicembre 1904 -Roma, 10 ottobre 1998)
segnamento e lo studio del mondo antico continua a e!'.."-erve ivo e condiviso
tra tanti giovani appassionati di civiltà antiche, è la prova tangibile che l'im
pegno profuso da questa studiosa in tanti anni di attività non es tato vano. Scrivendo queste pagine introduttive mi sono accorto che la possibilità
Purtroppo, non avendo compiuto i miei studi a Trie:-.te, non ho avuto il di ricostruire compiutamente la parabola umana e scientifica di Luigia
privilegio di essere uno degli allievi della professoressa Stella; ho avuto però Achillea Stella è pregiudicata, almeno per il momento, dalla scarsità di noti
il pi:.1ccrcd i conoscerla, alla fine degli anni Ottanta, quando ero ricercatore a zie relative aJla formazione gìovanilc della Studiosa. La Sua morte, avvenuta
Roma, presso l'Istituto di Studi Micenei ed Egeo-Anatolici (ora Istituto di in Roma il IO ottobre 1998, all'età di quasi 94 anni (era nata in Pavia il 16
Studi sulle Civilt.'Ì dell'Egeo e del Vicino Oriente) del Consiglio Nazionale dicembre 1904), non fu seguita, nel mondo accademico nazionale e interna~
delle Ricerche. La professoressa Stella. già ormai anziana, veniva in Istituto zionalc, dai consueti necrologi, forse anche perché nei lunghi e operosi anni
ogni volta che si teneva una conferenza. li suo interesse era rivolto non solo trascorsi dopo il co11ocamento a riposo del 31 ottobre 1980, la "Signorina"
ai temi a Lei cari delle civiltà egee, ma anche alle sempre nuove scoperte aveva scelto di vivere sempre pill appartata (non dimentica però di Trieste e
ncll'Oricntafo;tìca. Ricordo !"attenzione, la passione con la quale Ella segui• dei Suoi allievi, con i quali mantenne relazioni costanti). Del resto, anche i
va la discussione, sempre pronta ad accogliere nuove idee e nuovi spunti. La vivaci rieortli premessi da Carlo Corbato agli Studi triestini di antichità in
sua vivacità intellettuale, la sua apertura verso orizzonti sempre diversi unite onore di Luigia Achillea Stella (Trieste 1975, pp. VI-VIII) e le significative
ad un profondo rigore scientifico devono essere un modello per tutte le gio commemorazioni di Ezio Pellizer («li Piccolo)), 12 ottobre 1998, p. IO) e di
vani generazioni di studenti e di studiosi. Filippo Càssola (<<MagnaG raecia», XXXIV, 3-4. luglio-dicembre 1999, pp.
La pubblicazione degli Scritti Minori di letteratura Greca di Luigia 11 e 13), uniche testimonianze post mortem a me note, sono, a parte qualche
Achillea Stella è non solo un giusto tributo alla sua memoria, ma è anche un accenno al servi7.io da Lei prestato come ordinaria nell'Università di Cagliari
ulteriore invito a non dimenticare l'insegnamento di questo grande Maestro. (1940-1946), dedicali soprattutto agli anni d'im.egnamenlo della Maestra e
Collega presso l'Ateneo giuliano (febbraio 1946 -ottobre 1975).
Dell'"infanzia felice", trascorsa in una cerchia domestica permeata d'in
teressi culturali diversi da quelli che sarebbero stati i Suoi~ "figlia di scien
ziati illustri, di Rina Monti Stella e di Augusto Stella, e nipote di un altro illu
stre scienziato, di Achille Monti" (Pericle D•w..-.:11P, rr:;fazionae Italia amica
sul mare, Milano 1930, p. XVIT) ~, conosciamo non mollo pili di quello che
lascia intuire l'amorosa dedica alla madre di una delle Sue opere giovanili
(Italia antica, p. [VII]); e del clima di fervore in cui portò a compimento gli
studi mcdi superiori abbiamo una traccia soltanto nella rievocazione autobio
grafica (1948) del primo incontro con l'opera di Ettore Romagnoli: ..n egli
anni dell'altro dopoguerra leggevamo Minerva e lo scimmione sui banchi del
liceo" (qui, p. 480). Né la situazione cambia per quanto riguarda il periodo
universitario e post-universitario. Tra i Suoi professori nell'Ateneo pavese,
dove si laureò il 14 dicembre 1925, la figura dominante è quella dell'autore,
finalmente conosciuto e vicino, della Minerva, cui la Studiosa, dai primi agli
ultimi st,-ritti,d edica parole riverenti e commosse, pervenendo a una maggio
re sistematicità nelle rievocazioni pubblicate in due anniversari della morte
VIII IX
(1948: qui, pp. 479-488; 1958: «La Fiera Letteraria►>, XIJI, 52. domenica 28 rie), il mondo greco dall'età micenea a quella tardo-imperiale, talune vicende
dicembre, pp. l-2) e nel centenario della nascita (1971: qui, pp. 489-499): politiche e letterarie di Roma e la storia della filosofia antica e delle religio
d'altra parte. l'influenza esercitata dal Maestro sulla discepola fedelissima ni classiche. Fu dunque a ragion veduta che, dalla facoltà di Cagliari prima,
nella scelta e nelrimpostazione delle Sue ricerche di Letteratura greca (<lue da quella di Trieste poi, Le vennero affidati saltuariamente, in condizioni tal
soltanto delle quali -ln.1urnu ai mwvifi'ammenti di Erinna, 1928: qui, pp. 69- volta di emergenza (La Scuola triestina, p. 224), anche gl'ìnsegnamenti di
79; De Oxyrhynchio fi-agmento quod Aeschyli Myrmidonihus ascrihitur, Archeologia greca e romana e di Storia antica; l'incarico di Storia delle reli
1936: qui, pp. 157-164 - sono di carattere strettamente 'filologico') non gioni, ricoperto nell'Ateneo giuliano, ebbe invece un carattere più regolare e
richiede alcuna dimostrazione. A un altro dei Suoi docenti, lo storico del pen continuativo.
siero greco Adolfo Levi. cui dedica (1927) una sobria nota (qui, p. 67), Ella Del Suo apporto alla cono'>cenza della cultura greca (rappresentato,
do\oette forse i primi orientamenti nelle indagini sulla filosofia presocratica. negli anni della giovinezza e della maturità, da Echi di civiltà preistoriche nei
platonica e stoica (l'interesse anche per Alcmcone fu probabilmente accre poemi d1 Omero, Milano 1927, Cinque poeti dell'Antologia palatina.
sciuto dalla familiarità con lo zio Achille Monti, anatomo-patologo). Ma degli Bologna 1949, Il poema di Ulisse, Firenze 1955, Mitologia greca, Torino
eventuali debiti nei confronti dei Suoi profe'>sori di Archeologia e di Storia 1956, ohre che Ja un gran numero di articoli) potrebbero dire meglio di me
antica (rispettivamente Giovanni Patroni e Plinio Fraccaro) Luigia Achillea lleana Chirassi Colombo, Ezio Pellizer e Gennaro TedesL'.hi,i eri Suoi allievi
Stella. che svolse tante ricerche pure in tali campi, non parla. E rimangono nell'Istituto di Filologia classica. da Lei diretto per molti anni, e oggi miei
tuttora nel vago gli accenni di Carlo Corbato al completamento della forma colleghi nel Dipartimento dì Scienze dell'Antichità. nato, dopo il Suo pen
zione scientifica della giovane laureata •·a Roma, a Lon<lra, a Vienna, a sionamento, dall'unione del predetto Istituto con quelli di Storia antica e dì
Monaco, a Hcrlirn)'' (Studi triestini, p. VII), anche se possiamo ritenere che Archeologia. Per quanto mi riguarda. voglio comunque sottolineare uno dei
nel soggiorno romano avesse inizio, o s'intensificasse, il rapporto con lo sto caratteri peculiari di tali ricerche: la preoccupazione costante di porre il
rico delle religioni Raffaele Pettazzoni. mondo greco nel contesto pili ampio, dia0ronico e sincronico, delle grandi
Verso Ettore Romagnoli, ad ogni modo, Ella professò una devozione dì civiltà del Mediterraneo antico, con l'effetto non di ridimensionare ma di
carattere esclusivo e assoluto. A quanto risulta da un'ìnfinità di testimonian esaltare il suo '·miracolo" In ciò, se non erro, la "Professoressa"'~ che certo
ze voglio aggiungere il ricordo personale della freddezza, e quasi dcll'osti!ilà, non mi avrebbe perdonato il giudizio - fu maggiore del Suo Maestro.
con cui respinse l'ingenua proposta di Nino Toppani e mia di organizzare un Quanto alla capacità di Luigia Achillea Stella. ormai sessantenne, di rin
seminario sui rapporti del Maestro con il regime di Mussolini: che fossimo novare in tale prospettiva le Sue indagini, spinta da un evento straordinario
nel 1980, cioè in un momento in cui le indagini sul contributo fasci~ta alle come la decifrazione della Lineare B, essa è testimoniala da la civiltò mice
"ideologie del classicismo", dovute soprattutto a Luciano Canfora e alla sua nea nei documenti contemporanei (Roma 1965): una monografia che Le pro
scuola, rna anche ad ahri, godevano di largo séguito, può spiegare solo fino curò anche dispiaceri, cui reagi con dignità e misura («Studi Micenei ed
ad un certo punto questo irrigidimento, non comune in Lei, che pur sapeva Egeo-Anatolici>>,I V, 1967, pp. 121-124). Né meno rilevante fu ti contributo
essere autoritaria. ch'E!la diede creando la Sezione di Trieste del Gruppo Studi Micenei del
È un fallo. però, che gli scritti di Luigia Achillea Stella, il cui elenco CNR, in cui operarono, fra gli altri. Paola Càssola Guida e Franco Crevatin.
venne pubblicato una prima volta negli Studi triestini (pp. XIX-XXIII) e Nella fase conclusiva di questa parabola di studi acquista perciò un
aggiornato poi nel volume /,a Scuola triestina di Storia antica (,<Quaderni valore simbolico la circostanza che i Suoi ultimi due libri fossero intitolati
Giuliani di Storia». XXI, 2000, 2, pp. 231-232). superano i limiti della l'uno Tradizione micenea e poesia dell'!liade (Roma 197R), l'altro Eschilo e
Letteratura greca. insegnata dal Suo professore e da Lei stessa, per estender fa cultura del suo tempo (Alessandria 1994), quasi che avesse voluto indica
si ad àmbiti cronologicamente e disciplinanncntc ben pili vasti: anche a voler re, sulla fine (pubblicò l'Eschilo nonagenaria), quelli che considerava i due
prescindere da un articolo rimasto isolato come Rappresentazioni fìgurate temi centrali di un'esperienza scientifica durata poco meno che tre quarti di
paleolitiche a Grotta Romanelli («Rivista di Antropologia>>, XXXI, 1935- secolo.
1937, pp. 21-32, tavv. 1-111)- collegabile, forse, a relazioni intrattenute con Ciò non vuol dire che il mondo romano Le sembrasse poco attraente.
paleontologi e preistorici dal padre, geologo-, la <lecina di libri e la settanti Ma il fatto che le pubblicazioni ad esso relative si concentrino fra il 1933 e il
na di articoli della Studiosa riguardano le civiltà del Mediterraneo orientale e 1943 m'inducc a riprendere in questa sede un problema già posto in altra
dell'Asia anteriore (soprattutto nelle loro manifestazioni artistiche e lettera- occasione (la Scuola triestina, pp. 225-226): quello dell'atteggiamento di
X Xl
LuigiaAchillea Stella di fronte all'Italia mussoliniana. Che l'allieva del fasci• dalla Studiosa quello che interessa il nostro discorso è la volontà di "tenersi
stissimo Romagnoli condividesse almeno in parte il giudizio sul regime del lontano dalla tirannide e dal cesarismo" (qui, p. 108), di "mantenersi immu·
Suo professore, Accademico d'Italia, non è da escludere: indipendentemente ne dall'assolutismo e dalla tirannide l---1,s entendosi [ ... ] capo di uomini
dai titoli ancor freschi della ricercatrice, sino ad allora tutti (meno il volume liberi [ ... ]" (Mcrl eo Aurelio, p. 35). Come interpretare questi giudizi? La con
Italia antica sul mare, Milano 1930) di àmbito greco, è probabile che gli danna del "cesarismo" sarà forse da collegare alla fedeltà verso la dinastia dei
organizzatori del Ili Congresso Nazionale di Studi Romani del 1933 -sollc~ Savoia; ma la deprecazione della "tirannide" pare ancor meno sintonizzata
citati forse, oltre che dal Suo mentore, anche da un altro estimatore del Duce con lo 'spirito dei tempi'. Le radici non fasciste ma rostovzeviane di questa
come Pericle Ducati (autore della Pllffazione a Italia antica, pp. XJ.XVIII) - interpretazione in chiave di conservatorismo liberale- rintracciabili anche in
non avrebbero accolta la giovane studiosa (con Enrica Malcovatì c lavori come L'orazione A Roma di Elio Aristide, primo Suo intervento (19
Margherita Guarducci, pili anziane, ultima esponente femminile di un orga• ottobre 1935) al IV Congresso Nazionale di Studi Romani (in Alti, Bologna
nigramma antichistico dominato dai maschi) fra i relatori di quel convegno 1938, I, pp. 564~572), e come l'Introduzione, traduzione e commento di Etç
(come anche del successivo, tenutosi due anni dopo), se le garanzie c-irca la "P<hµl]VIn. gloria di Roma. Orazione di t:lioArislide (Roma 1940)- sono evi•
Sua 'fede' politica non fossero state ~ufficienti. denti (La Scuola triestina, p. 226).
Ma in realtà la questione appare molto più complessa. Come avevo Fedele a quello che ho ritenuto di poter definire uno "storicismo esisten
notato qualche anno fa, Luigia Achillea Stella era una donna che sapeva esse zialistico", Luigia Achillea Stella, che negli scritti giovanili non aveva esitato
re indipendente. Al di là delle frasi di circostanza, che possiamo cogliere in a manifestare qualche dissenso nei confronti dell'estetica di Benedetto Croce
Italia antica (p. 298) e negli scritti 'ufficialì', come la prolusione cagliarita• (ibid., p. 224), volle, da ultimo, esprimere i Suoi dubbi circa le nuove inter
na del 12 gennaio 1937 (qui, pp. 1-11) e il contributo del 30 settembre 1938 pretazioni della poesia greca ditTusesi tra gli Anni Sessanta e Settanta, in par
alle celebrazioni promosse nel bimillenario del fondatore del Principato ticolare quelle riproponenti la sua "oralità" e quelle variame;:ntei mprontate da1
(Augusto e la cultura ellenica, «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia "mdodo strutturale": lo fece con l'equilibrio consueto (in Tradizione micenea,
della R. Università di Cagliari>), VIII, 1938, pp. 72-86), i Suoi giudizi e le Sue pp. 307•39!, e in Eschilo, pp. 119.]33, sul primo aspetto; in Lelteratura gre.ca
scelte non appaiono del tutto conformi all'"ora che batte[vaJ sul quadrante ieri e oggi· metodi e signijÌl.:ati, 1986, qui, pp. 511·513 e 509.511, su entram•
della nostra storia" (qui, p. l ). bi), resa ancora pili indulgente, forse, dalla constatazione che alcuni dei Suoi
La prospettiva 'italica' e non 'romana' della monografia pubblicata nel discepoli non erano alieni dal far propria, o quanto meno dal prendere in atten
1930, che mostra evidenti affinità con quella 'mediterranea orientale' degli ta considerazione, l'una o l'altra di quelle prospettive critiche.
sc~tti coevi e posteriori sul mondo greco, riconosce all'Urbe una "potenza assi• Nominata professore emerito dell'Università di Trieste (25 giugno
m1!atrice cd accenl.nttrice" piuttosto che "crca[triceJ" (Italia antica, p. 305). 1984). la "Signorina", ricongiuntasi definitivamente a Roma con la sorella
Quanto ad Augusto, non era tra le figure da Lei predilette; La commuo- Emilia, scienziata come i Loro genitori, non chiuse il rapporto con quello
veva ben di pili lo sfortunato Druso, cui dedicò un ampio saggio {« Archivio ch'era slato per trentase;:ì anni il Suo Istituto. Nell'aprile del 1986, a coloro
per l'Alto Adige». XXIX, 1934, pp. 5-52, tavv.1-IV), accompagnato da ricer che Le chiesero di ritornarvi per una conferenza, rispose con l'indicuionc dì
che minori, di taglio iconografico, in particolare dal secondo intervento (20 un titolo che sembrava preannunciare anche un testamento spirituale. Tra i
otlobre 1935) al IV Congresso Nazionale di Studi Romani (in Alti, Bologna molti soggetti che volle affrontare in quell'ultima lezione triestina, indimen
1938, Il. pp. 47-50). ticabile per tutti quelli che furono presenti, alcuni, già menzionati, erano di
Ma il Suo ideale fu rappresentato da Marco Aurelio, che, oggetto di una carattere puramente scientifico, altri ponevano questioni morali e 'politiche'.
breve comunica7ione (23 aprile 1933) nel Ili Congresso li/azionale (Roma Rispetto ad esse l'Oratrice ribadiva da una parte la natura di ''missione"
nità di Marco Aurelio nei Colloqui con se stesso in lingua greca, in Atti, (Letteratura greca ieri e oggi, qui, p. 504) dell'opera svolta dal professore
Bologna 1935, IV, pp, 66•70) -sviluppato successivamente (1935) nel con universitario, dall'altra la necessità che coloro, i quali "si avviano nella stra·
tributo linceo dal medesimo titolo (qui, pp. 99-122) e in un volumetto della da sempre pili di:(ficile e meno ambita dei nostri studi", lo facciano "senza tor.
serie intitolata Gli imperatori romani {Marco Aurelio, Roma 1943) -, conti nare al passato e senza rinnegare il presente, riallacciandosi alla tradizione
nuò ad occupare sempre una posizione di forte rilievo trd i Suoi auctore.s, con lo sguardo rivolto al futuro" (ihid., p. 514).
come possono testimoniare coloro ch'ebbero la ventura di seguirne i corsi A conclusione del suo Ricordo di Luigia Achillea Stella, un altro dei
universitari negli Anni Sessanta, Dei tratti caratteristici attribuiti al Principe nostri Maestri ne riassunse in questi tennini l'insegnamento: "Negli ultimi
Xli Xlii
trent'anni [ella] ha avulo il dolore di assistere alla progressiva decadenza, e Ezio Pcllizer
poi al crol1o, dell'Università italiana. l'istituzione che era per lei ragione di
vita. Ma non ha mai ceduto; non ha rinunciato alla sua intransigenza. e ha
continuato a fare quello che considerava il suo dovere. offrendo ai colleghi e PREMESSA
agli allievi un esempio da imitare" («Magna Graecia», XXXIV, 3.4, luglio•
dicembre I 999. p. 13).
Ora che anche Filippo Càssola è scomparso (2 giugno 2006}, continuia
mo a dibatterci fra l'ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione. l1 Dipartimento di Scienze dell'Antichità "Leonardo Ferrero" ha voluto
Ma credo che leggere. o rileggere, le pagine raccolte in questo libro ci sarà di raccogliere questi Scritti minori di letteraturd grec:a per onorare la memoria
aiuto e oiientamento. di una grande Maestra di greco, Luigia Achille~ Stella, della quale chi scrive
Inquadrati, con alto valore simbolico. tra due scritti 'programmatici' ha avuto l'onore e la fortuna di essere studente, poi assistente, e infine -per
come la giovanile prolusione cagliaritana del 1937 e l'estremo bilancio trieM quanto inadeguato -successore. L'Università c la città di Trieste devono a
stino del 1986, compongono il volume altri ventitré saggi, rappresentativi di Luigia Achillea Stella, scomparsa nell'ottobre del I 998, un ricordo pieno di
quasi lutti i filoni di rkerca perseguiti dalla Studiosa. A Ezio Pellizcr, suc gratitudine, per il decisivo contributo che l':lla diede alla fondazione della
cessore di Luigia Achillea Stella e Carlo Corbato sulla cattedra di Letteratura nostra Facoltà di Lettere e Filosofia, fin dai tempi molto difficili dell'imme
greca del nostro Ateneo, esprimo la gratitudine del Dipartimento di Scienze diato dopoguerra. Arrivò a Trieste per la prima volla nel fi::bbraiod el 1946, su
dell'Antichità per l'iniziativa assunta, la bontà delle scelte e la fatica e l'in un camion attrcaato americano, accolta da Duilio Tagliaferro. da Paolo
telligenza profuse nella cura editotiale. Tremoli, e da colui che sarebbe diventato il suo primo assistente e poi il suo
successore alla Cattedra triestin,a di Letteratura greca: il compianto Carlo
Corbato, scomparso ormai da dieci anni, ma ben vivo nel ricordo dei buoi
allievi e di coloro che lo conobbero da vicino.
Dire l'impegno, la competenza e l'entusiasmo che Luigia A. Slella pro
fuse per tanti anni nella nostra Facoltà triestina, tenendo alto il livello degli
studi sulla Grecia antica in questa città. sembra bupertluo a quanti ebbero la
fortuna di lavorare al suo fianco, o anche solo di assistere alle sue lezioni.
Sarà invece utile, forse, ai giovani. e a quanti non !a conobbero direttamente,
ricordare ta sua figura come esempio di una "razza" di professori che si fa
oggi sempre più difficile incontrare e conoscere. Un 'intelligenza viva e aper
ta, un tratto signorile e umano, un grande coraggio intellettuale e un'onesta
limpidissima si univano in lei a una grande capacità di lavoro e a un entusia
bmo per la cultura e la poesia dei Greci che non le era mai venula meno, nep
pure negli ultimi anni della sua vita. Quell'entusiasmo che era evidente nelle
sue memorabili lezioni sui tragici greci o su Marco Aurelio, autore che le era
congeniale per !a disincantata intelligenza e per la profonda ten,sione morale.
e soprattutto su Omero, !'.>uqlu ale scrisse \ihri molto importanti. e che le face
va dire. celiando un po· su se stessa, di essere "innamorata di Ulisse" (1).
(') Il lettore interes~ato può nrmvare qui lo spmlu <liq ui lontani corsi (dei primi anni
'60J. per e~empio nei titoli che riguardano Marco Aurelio. Esiodo, Euripide. Erodoto e soprat
tutto Omero, il ~uo poeta prcforilo {nurneri 6, 13 e 14. 9, 7. 12 el8).
XIV xv
Dopo che ebbe tenninata la sua lunga e prc-.tiosaa tlività nell'insegna tai il duro compito di superare i due severi e giganteschi esami di Letteraturn
mento universitario, avvicinandosi ormai all'ottantina. mi confidò di custodi greca allora richiesti per una laurea in Lettere con indirizzo classico.
re da tempo in un cassetto un brogliaccio con idee, appunti e materiali per un In quelle lezioni, che ora in parte rivivono in queste pagine (dai contri~
libro su Eschilo, un'altro dei .. grandi amori" della sua vita. Non ci volle molto buti giovanili di una entusiasta sludiosa poco pill che ventenne('), alle pagi
stimolo (anzi, ~on ce ne fu affatto bisogno), trovato un editore, per farla met ne pili mature di una ancor giovane ordinaria di Letteratura greca, fino alla
tere all'opera, m un'epoca della vita in cui molti restano inattivi, lasciandosi lezione conclusiva di una lunga vita di inscgnam1.,'llto).a pprendevo con un
andare alla "quiescenza" piU triste. Questo lavoro di ricerca la impegnò per certo stupore e una sottile ammirazione fino a che punto si potesse sentire
anni, fino alla pubblicazione, soltanto pochi anni or sono, del bel volume vicini alcuni grandi autori di una letteratura del passato, come si potesse esse~
Eschilo e la cultura del suo tempo, Ed. Dell'Orso, Alessandria 1994. Fu l'ul re attenti alla bellezza dei testi poetici, ma anche alla ricchezza del pensiero
tima delle occasioni che la nostra Facoltà ebhe di accogliere la sua novanten e alla serietà di un'etica antica che può ancora insegnare molto, soprattutto in
ne decana, per la presentazione ufficiale del suo nuovo libro fresco di stam un'epoca come questa, nella quale si intravvede il rischio di un tracollo
pa. umano e culturale assai serio, in quella che sarà, per noi e per i nostri allievi
migliori. una continua sfida alla cultura della banalità, della piattezza e del
Ma io voglio ricordare anche il modo con cui sapeva seguire i suoi lau conformismo mediatico.
reandi, dei quali mi onoro di aver fatto parte, con un continuo chiedere dei
progressi del loro lavoro, che sapeva guidare a buon fine in lunghi e proficui Per queste e per tante altre ragioni, che sarebbe lungo elencare in que
colloqui, nei quali era in grado dì comunicare e trasmettere, insieme a criti sta sede, sono particolarmente felice, nel grato ricordo di una maestra straor
che acute e costruttive, anche il suo sempre rinnovato e vivo entusia.~mo per dinaria, che sia toccato a me l'onore e il piacere di raccogliere questi lavori
lo studio e la ricerca. <.:on la sLessa assiduità seguiva i suoi assistenti (allora di Luigia Achillea Stella: in essi si può seguire un itinerario di oltre ses
si chiamavano cosi) e collaboratori (borsisti. contrattisti, etc.), stimolandoli sant'anni di appassionata e fervida ricerca, e restano un ancor valido e magni
continuamente con il suo "di che cosa si sta occupando, ora, dottor Tale?", fico esempio di come attraverso lo studio, l'intelligenza e la cultura possa
che per me fun?ionava come un socratico assillo, òistros, facendomi sentire essere vissuta con felicità e letizia la vita di chi. come Lei. ha avuto la fortu
sempre indietro di idee e di mole di lavoro, e pungolandomi a leggere e a stu na di conoscere buoni maestri e di diventarlo a sua volta: di chi ha avuto in
diare di piti. sorte il raro dono di percorrere l'itinerario dell'esistenza, dalla prima giovi
Infine, ricorderò il suo contributo fondamentale alla creazione stessa nezza a un'attiva vecchiaia, in compagnia dei suoi libri, dei suoi miti, dei suoi
della Biblioteca del DSA, intitolata oggi al Suo nome, che Le venne ufficial poeti.
mente dedicata in memoriam nell'aprile del 2000, e conta attualmente oltre
120.000 volumi.
Raccogliere queste non poche pagine di Leueratura greca di Luigia A.
Stella, che affiancano una altrettanto voluminosa mole di contributi di storia
antica, storia della religione greca e di archeologia egea e>è. stata per me
u_n'espericnz~s-i?gola~ente gradevole, perché mi ha fatto ..r ipa~sare" -
nportandomt md1etrod 1u na quarantina d'anni -alcune de1le bellissime lc:tio
ni che ascoltavo con grande interesse e vivo piacere intellettuale, quando sui
banchi dell'aula di Via dell'Università 7, la sede storica della Facoltà di
Lettere e filosofia triestina, in compagnìa di altri studenti che ora ricoprono
cattedre universitarie, in questa sede o altrove (ne conto almeno oUo). affron-
testimo(nl)i anSoa rdeeblblae lnaercgehsswarzioad ai lvmeednuote uen daelltlrao vvaoslliulimt de ic cotmmeo qsuceesntoz.d ep i eqru erastcac osgtulideriloi sluat.t i: es~ 2]anm!~ ') 11s uo primo libro, con prefuioncdi E. Romagnoli. è smtos crilto nel 1927, all'età di
XVI XVII
NOTA EDITORIALE .un grazie ~a poi al Preside della Facoltà di Lettere triestina Stefàno de
Martino.e al Direttore d~l D.S.~. "Leonardo Ferrero" Gino Bandelli, per
aver scntto la Presentazione e I lntroduzione a questo volume, per avermi
Come s'è detto, questo volume comprende gli studi di letteratura dato una mano nella revisione delle bozze e per aver favorito e incoraggialo
greca, e dunque non vi si troveranno i numerm.i saggi dedicati aila civir la sua pubblicazione.
tà micenea, al! 'archeologia egea, alla storia delle religioni, alla storia an
tica.
Anche ne rimangono esclusi i tre vasti saggi platonici pubblicati Ezio Pellizer
su «Historia>>( 1932, 33 e 34), quasi tre monografie, che chi scrive .~pera
un giorno di ripubblicare in volume a parte, insieme al! 'ampio saggio
su Alcmeone di Crotone: bella testimonianza deil 'attenzione di Luigia
A. Stella per il pensiero .filosofico e la cultura scientifica del V secolo, e
frutto di una vaYta lettura a tappeto di ~ (che a quanto mi
confìdò, aveva portato a termine durante un anno in cui, a causa di
una malattia, i medici le avevano prescritto cOmpleto riposo intellettuale!),
e di una sconfinata e puntuale familiarità con ftllti xli autori, poeti e pro
satori, ma anche con le testimonianze artistiche e archeoloxiche di questo
periodo.
Per quanto riguarda la riproduzione dei testi, eseguita su scanner, ho
preferito lasciare l'apparato delle note come si trova negli originaU, rfapet
tando diversi sistemi di citazione bibliografica che d,iJendnno dalle norme
redazionali di ciasc-una rivi.ila o <·w;ae ditrice.
Mi sono limitato dunque a retttfìcare qualche svista e a corregxere qual
che refuso minore, controllando a volte e rivedendo citazioni che sembrano
/Gtte a memoria, come usavano e potevano permettersi talvolta i nostri mae
stri del passato.
Sono groto al doli. Fabio Prene, responsabile della casa editrice che
stampa questo volume, per la pazienza e l'acribia dimostrata mdl'elahora
zione del testo, e per l'accuratezza con cui ha seguito le numerose correzio
ni di bozze, soprattutto per i testi greci.
Un ringraziamento particolare va anche alle dotr.sse Daria Crismani,
Moniea Res.ve/, Antonella Tatulli, che pur non avendo• per ragioni anagrafi
che -un dire/io rapporto di discepole nei confronti di Luigia A. Stella, hanno
lavorato con grande impegno, allieve di un allievo, per correggere bozze e
passare testi allo scanner, con pazienza e dedizione che vanno ben oltre il
loro dovere, o la cortesia verso un docente che, sulle orme della sua Maestra,
ha cercato di insegnare loro quaicoo·a che non è soltanto il pi<lcere di legge
re e capire i testi della letteratura greca, e, almeno in questo, i>edec he ha
avuto successo.
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