Table Of ContentScrìtti e interventi Voi. IV
HERBERT MARCUSE
a cura dì RAFFAELE LMiyi
posttailone dì Stefano Catucci
manifestolibri marcusiana
Il confronto critico con la psicoana-
lìsi di Freud è uno dei grandi punti
fermi del pensiero di Marcuse. In
questo quarto volume dei suoi scrit-
ti inediti il filosofo propone la sua
visione dei desiderio, erotico ed
estetico, come leva per la liberazio-
ne, come la principale forza che si
oppone alla realtà unidimensiona-
le del tardo-capitalismo.
I saggi marcusiani che sono raccol-
ti in questo volume si collocano
all'incrocio tra psicoanalisi ed este-
tica. L'indagine sul carattere sovver-
sivo del desiderio e sulle potenzia-
lità liberatorie della dimensione
estetica è svolta attraverso il con-
fronto con psicanalisti e scrittori,
con i quali Marcuse discute o pole-
mizza in queste pagine. Vi si incon-
trano testi originalissimi e di diver-
sa natura: dalle considerazioni sul-
la musica alle lettere scambiate con
Samuel Beckett, fino alle riflessioni,
in dialogo ideale con Adorno, su
che senso abbia ancora la poesia
dopo Auschwitz.
Herbert Marcuse
(1898-1979) è stato tra i principali
esponenti dello scuola di Francofort».
Noto a Berlino, è emigrato ntl
1937 negli Stati Uniti dove ha ime-
gnoto in diverse università.
Tra le sue opere principali:
Ragione e rivoluzione, L'uomo a
una dimensione, Eros e civiltà.
Scritti e interventi di Herbert
Marcuse
0 cura di Raffaele Laudani
Voi. I Oltre l'uomo a una dimensione
Voi. Il Marxismo e nuova sinistra
Voi. Ili La società tecnologica avanzata
Voi. IV Teoria critica del desiderio
Voi. V Filosofia e filosofia politica
€ 32,00
MARCUSIANA^
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Herbert Marcuse
T E O R I A l l Ty
DEL DESIDERIO
Scritti e Interventi di Herbert Marcuse,
a cura di Raffaele Laudani
postfazione di Stefano Catucci
manifestolibri marcusiana
MARCUSIANA
Collana diretta da Raffaele Laudani
© Literary Estate of Herbert Marcuse, Peter Marcuse, Executor
©2011 manifestolibri srl
via Bargoni 8 - Roma
ISBN 978-88-7285-665-9
Traduzione di Luca Scafoglio
www.manifestolibri.it
[email protected]
INDICE
Introduzione 7
di Rajfaele Laudani
Nota del traduttore 21
Arte, mito e psicanalisi. Una recensione (1957) 27
Al di là del principio di realtà (1957) 33
Repressione sociale e repressione psicologica. 55
Sull'attualità politica di Freud (1962)
L'aggressività nella società industriale avanzata (1966) 63
La società come un'opera d'arte (1967) 83
Sulla musica (1968) 93
L'arte come forma di realtà (1969) 101
Per una filosofia dell'estetica (1971) 113
Eros rivoluzionario. Conversazione con Sam Keen 135
e John Raser (1971)
Arte e rivoluzione (1972) 155
Lettere ai surrealisti di Chicago (1972) 171
Arte e liberazione (1974) 189
La filosofia dell'arte e la politica. 209
Un dialogo con Richard Kemey (1976)
Su La dimensione estetica. Conversazione 227
con Larry Hartwick (1978)
La letteratura dopo Auschwitz (1978) 237
Appendice
Note su Proust (n.d.) 249
Recensione di G. Lukàcs, Goethe undSeine Zeit (1950) 254
Alcune osservazioni generali su Lucien Goldman (1971) 257
Sulla morte di Inge. Una poesia (1972) 260
Lettera a Christian Enzensberger (1978) 263
Samuel Beckett, Poesia per l'ottantesimo anniversario 265
di Herbert Marcuse. Con carteggio (1978-1979)
Postfazione. Estetica della speranza 267
di Stefano Catucci
Introduzione
1. Con la sola eccezione delle Note su Proust, apparse alcuni
anni fa sulla rivista «Belfagor», a cura di Elena Tebano, e qui ripropo-
ste in una nuova traduzione, tutti i testi contenuti in questo quarto
volume degli Scritti e interventi di Herbert Marcuse sono inediti in ita-
liano. Essi offrono al lettore italiano materiali nuovi o poco noti (ma
non meno significativi) dell'opera estetica e psicanalitica di Marcuse,
incluse due incursioni «sorprendenti» nel campo della musica e
sull'Olocausto - rispettivamente i saggi qui pubblicati con il titolo
Sulla musica e La letteratura dopo Auschwitz - che per lungo tempo si
è pensato fossero terreno di analisi privilegiato di altri autori della
Scuola di Francoforte come Theodor W. Adorno, e che solo grazie
all'apertura del Nachlass marcusiano sono ora disponibili. In guisa di
apertura, è però opportuno avvertire il lettore che in queste pagine
introduttive non si produrrà una descrizione dettagliata dei singoli
contributi che compongono il volume, né tantomeno, in modo parti-
colare per quanto riguarda gH scritti di estetica, ci si avventurerà in
disquisizioni approfondite nel merito delle posizioni espresse da Mar-
cuse nei confronti dell'ampio ventaglio di autori e movimenti artistici
discussi nei singoli testi. Questo compito viene lasciato ai singoli
esperti di musica, letteratura e teatro, che con questi autori e movi-
menti artistici e con l'ampia letteratura critica oggi esistente potranno
confrontarsi con maggiore profondità del sottoscritto, abituato a con-
frontarsi con il corpus filosofico-politico dell'opera marcusiana.
D'altra parte, il merito principale della teoria estetica marcusia-
na non consiste nell'opinabile giudizio puntuale su singoli artisti o
correnti artistiche. A posteriori, ad esempio, come la più nota idiosin-
crasia di Theodor Adomo nei confronti del jazz, che definiva «feccia
dell'industria culturaie»\ appare eccessivamente ingenerosa la sotto-
valutazione di Marcuse - che pur rispetto ad Adomo dimostra una
maggiore apertura nei confronti della cultura e dell'arte contempora-
7
nea - della radicalità innovatrice (almeno nella sua fase iniziale) delle
avanguardie artistiche degli anni Sessanta e Settanta, che a suo avviso
nel tentativo di farsi «quotidiane», nemiche delle forme «belle», vani-
ficano il proprio potenziale politico rivoluzionario^; sebbene, come
del resto illustrato bene da Stefano Catucci nella postfazione che
chiude il volume, in quella critica possa forse rintracciarsi un'antici-
pazione degli esiti di quella stagione, della diffusa tendenza dell'arte
contemporanea (da quella figurativa a quella performativa) a giustifi-
care i propri limiti espressivi dietro la ripetizione stantia del principio,
nel frattempo divenuto cliché, della lotta contro l'autoritarismo della
forma e dei contenuti tradizionali. Come per la teoria estetica di
Adorno, nei confronti dei quali lo stesso Marcuse ha piii volte ricono-
sciuto esplicitamente il proprio debito, la prestazione estetica marcu-
siana non va giudicata in quanto critica dell'arte, bensì come «socio-
logia», come riflessione sulla «costellazione storico-sociale nella quale
è immersa l'arte moderna, e alla quale essa deve saper rispondere se
non vuole trasformarsi in un'altra cosa, puro trastullo e bene di con-
sumo»^
Su questa base, quest'introduzione si propone di offrire in forma
sintetica al lettore la struttura filosofica che nella prospettiva marcu-
siana lega indissolubilmente l'estetica e la psicanalisi in un'unica teo-
ria critica del desiderio. Ciò che, tangenzialmente, dovrebbe anche
chiarire la ragione della scelta, in discontinuità con i precedenti volu-
mi di quest'edizione critica, di non affiancare a quella cronologica
anche un'organizzazione tematica dei testi qui raccolti.
2. Per quanto, infatti, la carriera intellettuale di Marcuse abbia
inizio proprio con il conseguimento nel 1922 del dottorato di ricerca
presso l'Università di Friburgo con una tesi di estetica su II «romanzo
dell'artista» nella letteratura tedesca!^, e sia stata caratterizzata anche
negli anni «francofortesi» da periodiche incursioni nel mondo
dell'arte^, è solo dopo la pubblicazione nel 1955 di Eros e civiltà - il
libro su Freud e la filosofia della psicanalisi - che la «dimensione este-
tica» assume un ruolo specifico e sempre maggiore nella riflessione e
nella produzione marcusiana. E non a caso. La «scoperta» di Freud
ha consentito infatti a Marcuse di elaborare una «dialettica dell'illu-
minismo» che, diversamente da quella fornita da Max Horkheimer e