Table Of ContentJacopo Cavarzeran
Scholia in Euripidis Andromacham
Sammlung griechischer
und lateinischer Grammatiker
(SGLG)
Herausgegeben von
Klaus Alpers † · Ian C. Cunningham · Stefano Valente
Band 21
De Gruyter
Jacopo Cavarzeran
Scholia in Euripidis Andromacham
Edizione critica, introduzione, indici
De Gruyter
ISBN 978-3-11-079694-0
e-ISBN (PDF) 978-3-11-079700-8
e-ISBN (EPUB) 978-3-11-079702-2
ISSN 1862-2372
Library of Congress Control Number: 2022947142
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detailed bibliographic data are available on the internet at http://dnb.dnb.de.
© 2023 Walter de Gruyter GmbH, Berlin/Boston
Printing and binding: CPI books GmbH, Leck
www.degruyter.com
Prefazione
Questo libro è stato concepito come continuazione del lavoro sugli
scholia euripidei che avevo iniziato durante il mio dottorato. L’idea è
sempre rimasta quella di riuscire ad offrire, almeno per le tragedie non
triadiche, un’edizione critica più completa, affidabile e soprattutto meno
selettiva nelle scelta dei codici di quella – comunque eccellente – portata
a termine molti anni or sono da Eduard Schwartz.
La scelta è caduta sull’Andromacha. Mi piacerebbe dire che questa
decisione sia stata raggiunta grazie al vaticinio di un oracolo, consultato
seguendo l’esempio di Neottolemo, ma i motivi sono molto più terreni:
assieme alla Medea, essa è la tragedia della selezione (escludendo la
triade) con più vasto materiale esegetico, dopo l’Hippolytus.
È un lavoro, questo, che ha richiesto diversi anni, complici vari im-
pegni di lavoro e i ritardi poi dovuti alla pandemia, e a cui ho potuto
dedicarmi con più continuità solo in questi ultimi mesi grazie all’Univer-
sità Ca’ Foscari di Venezia.
Devo ringraziare soprattutto due persone: Filippomaria Pontani, che
è sempre stato disponibile, come da molti anni a questa parte, a discutere
con infinita pazienza i miei innumerevoli dubbi, e Donald J. Mastro-
narde, cui non potrò mai essere abbastanza riconoscente per i consigli
che mi ha dato e per la precisione e l’acribia con cui ha letto molta parte
dell’edizione, dandomi la possibilità di attingere alla sua grandissima
competenza sull’argomento. Ringrazio poi Paola La Barbera per avermi
aiutato nell’ultimo periodo con la revisione di queste pagine. Particolare
riconoscenza da parte mia va anche ovviamente ai curatori della SGLG,
a Katharina Legutke, Florian Ruppenstein e Carlo Vessella, grazie ai
quali ho potuto pubblicare questi scholia. Senza tutte le persone che ho
menzionato questo lavoro sarebbe indubbiamente peggiore; come sem-
pre, gli errori rimasti sono miei. E ‒ non lo dimenticherei mai ‒ non posso
che ringraziare anche il personale di tutte le biblioteche che ho consultato
e frequentato in questo periodo, in particolare della Biblioteca di Area
Umanistica di Ca’ Foscari e della Marciana di Venezia.
Spero allora che, consultando questi scholia, che possono a una
prima occhiata sembrare aridi e non particolarmente adatti ad arrecare
VI Prefazione
piacere, il lettore potrà viaggiare col pensiero, come è successo a me, tra
la fertile terra di Ftia e l’aspro Epiro, nei passi montani che portano a
Dodona, a Delfi come spettatori della morte del figlio di Achille, nel ri-
cordo di Ilio e di Tebe Ipoplacia, e poi nelle menti di coloro che nei secoli
hanno letto quest’opera, nei luoghi dove i manoscritti hanno albergato,
nella storia di come tutto questo è giunto fino a noi. L’ultimo, ma non
meno sentito, ringraziamento va ancora una volta a chi leggerà questo
libro.
Venezia, 24 ottobre 2022 Jacopo Cavarzeran
Sommario
Prefazione .............................................................................................. V
Introduzione ............................................................................................ 1
1 La tradizione manoscritta degli scholia all’Andromacha ............. 1
1.1 I papiri ................................................................................... 1
1.2 Il manoscritto B e i suoi apografi .......................................... 2
1.3 Gli altri manoscritti antecedenti al 1261 e rispettivi
apografi ...................................................................................... 11
1.4 La famiglia φ ....................................................................... 17
1.5 Il codice Laurentianus plut. 32, 2 e l’intervento di
Triclinio ...................................................................................... 22
1.6 Il Guelferbytanus 15 Gudianus Graecus e il
Taurinensis C V 3 ...................................................................... 25
1.7 Altri testimoni ..................................................................... 30
1.8 Il rapporto tra i manoscritti .................................................. 31
1.9 L’edizione di Arsenio Apostolis ......................................... 34
2 L’esegesi antica negli scholia all’Andromacha .......................... 37
Auctores ......................................................................................... 53
Tituli librorum ................................................................................ 60
Nomina virorum doctorum ............................................................. 67
Criteri dell’edizione .............................................................................. 69
Papyri et codices ................................................................................... 71
Ὑπόθεσις Ἀνδρομάχης ......................................................................... 73
Scholia in Euripidis Andromacham ...................................................... 76
Indices................................................................................................. 281
Demetrii Triclinii scholia metrica in Andromacham ex codice
Laur. plut. 32,2 ................................................................................... 291
Introduzione
1 La tradizione manoscritta degli scholia all’Andromacha
Gli scholia all’Andromacha,1 nella loro forma più completa, sebbene con
importanti differenze, sono tràditi da tre manoscritti che risalgono all’ini-
zio dell’ XI secolo (Par. Gr. 2713, Marc. Gr. 471 e Hierosolymitanus
Πατριαρχικὴ Βιβλιοθήκη, ms. τάφου 36), da un quarto, il Vat Gr. 909,
databile alla metà del XIII, e da uno soltanto di epoca paleologa (Laur.
plut. 31, 15); i restanti testimoni appartengono all’epoca umanistica e,
come si cercherà di dimostrare, possono essere ricondotti al Par. Gr.
2713, al Marc. Gr. 471 oppure a una singola famiglia, denominata φ
(vedi §1.4). Indubbiamente, la natura assai fluida di questo tipo di testi
ha dato origine a delle redazioni assai più ridotte, che tuttavia presentano
innovazioni e glosse assenti in altri codici. Nella presente edizione sono
stati considerati tutti i testimoni manoscritti dall’antichità fino all’edi-
zione di Arsenio Apostolis del 1534.
1.1 I papiri
Le testimonianze papiracee del materiale esegetico dell’Andromacha si
limitano a tre, di estensione estremamente limitata: due di esse conten-
gono parte dell’argumentum e la terza una glossa.
1 L’edizione completa degli scholia alle tragedie di Euripide è quella ad opera di
SCHWARTZ 1887, preceduta da quella di DINDORF 1863. Gli scholia al Rhesus
sono editi in MERRO 2008, quelli all’Hippolytus in CAVARZERAN 2016. Gli
scholia ai primi 500 all’Orestes versi sono stati recentissimamente editi da D. J.
Mastronarde e liberamente consultabili al sito https://euripidesscholia.org/; Giu-
lia Dovico sta attualmente approntando l’edizione degli scholia alla Medea. Gli
scholia tricliniani alla triade sono editi in DE FAVERI 2002. Trattazioni impre-
scindibili per la tradizione manoscritta sono TURYN 1957 e MASTRONARDE
2017.
2 Introduzione
Π1 = P. Oxy. LII 3650.2 Inizio del II d.C. Contiene nella prima colonna
l’argumentum dell’Alexandros3 e nella maggior parte della seconda
quello all’Andromacha; di essa rimane un frustulo verticale dove risul-
tano conservate solo le prime lettere di ogni rigo.
Π2 = P. Oxy. LX 4017 fr. 1.4 Databile al II d.C. Luppe ha identificato, nel
fr. 1 di questo papiro, una parte dell’argumentum dell’Andromacha. La
porzione di testo appare però estremamente ridotta e frammentaria.
Π3 = P. Oxy. LXVII 4554.5 Databile intorno al V d.C. Nel recto riporta i
vv. 748–751 e nel verso i vv. 790–792. A destra del v. 791 si trova una
nota di difficile lettura, scritta in una grafia semicorsiva. Non appare con-
dividere, almeno per quanto è possibile osservare, le annotazioni tràdite
dai codici medievali.
1.2 Il manoscritto B e i suoi apografi
B = Parisinus Graecus 2713.6 Pergamenaceo, 282×220 mm, 159 ff. Da-
tato al tardo X secolo o alla prima parte dell’XI. Collazionato grazie alla
digitalizzazione disponibile nel sito di Gallica.7
Contiene le sette tragedie della selezione (Hec., Or., Ph., Hipp.,
Med., Alc. e Andr.), precedute da un rimpiazzo del XV secolo (ff. 1–16)
che reca vario materiale prefatorio8 e i primi 522 versi dell’Hecuba.
2 Edito da H. M. R. A. Coles in P.OXY. 1984, pp. 13–17. Precedentemente in
COLES 1974, ma solo per quel che riguarda la col. 1 (contenente l’argumentum
dell’Alexandros). Sull’argumentum dell’Andromacha si veda anche LUPPE
1992. Edizione e commento in MECCARIELLO 2014, pp. 147, 149–152.
3 Testimonianze e frammenti di questa tragedia sono stati recentemente editi in
KARAMANOU 2017. L’argumentum con bibliografia si trova alle pp. 60–63.
4 Edito da H. M. Cockle in P.OXY 1994, pp. 15–16; si veda anche MECCARIELLO
2014, pp. 148, 152–157.
5 Edito da D. Obbink in P.OXY 2001, pp. 31–32. Vedi anche MCNAMEE 2007, p.
253.
6 Per la descrizione del codice si vedano SCHWARTZ 1887, I, pp. VI–IX; TURYN
1957, pp. 87–89; MATTHIESSEN 1974, p. 44; MASTRONARDE – BREMER 1982,
pp. 1–2; GÜNTHER 1995, p. 225; SPERANZI 2005, pp. 482–488; MURATORE
2009, II, p. 119; FERRERI 2014, p. 555; CAVARZERAN 2016a, pp. 23–26; MA-
STRONARDE 2017, passim.
7 Al sito https://gallica.bnf.fr
8 Al f. 1r Ἐπιτομὴ τῶν ἐννέα μέτρων (Prolegomena de comoedia, XIII. ἐκ τοῦ
Ἡφαιστίωνος ἐπιτομὴ τῶν ἐννέα μέτρων, I A, ed. W. J. W. Koster, Groningen