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L'editore è a disposizione per i compensi dovuti agli aventi diritto.
1' edizione, settembre 2.019
© copyright 2.019 by Carocci editore S.p.A., Roma
Realizzazione editoriale: Fregi e Majuscole, Torino
Finito di stampare nel settembre 2.019
da Eurolit, Roma
Riproduzione vietata ai sensi di legge
(art. 171 della legge 2.2. aprile 1941, n. 633)
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Indice
Introduzione Il
I. Lucrezia. Il mito fondativo della repubblica 23
Valesios. Un capo, i suoi compagni, la comunità
2. 31
Gaio Marcio Coriolano. Ambizione privata e lealtà
3.
pubblica
39
Marco Furio Camillo. Roma e i suoi confini
4. 47
Lucio Sestio Lacerano. Il primo console plebeo
5- 57
Appio Claudio Cieco. Una stagione di riforme politiche
6. 65
Plator. Artigianato, mobilità e multilinguismo nell'Italia
7.
romana 77
Lucio Cornelio Scipione Barbato. Il codice delle qualità
8.
nobiliari
87
Gaio Fabricio Luscino. La guerra contro Pirro e la virtù
9.
romana
95
8 ROMA REPUBBLICANA
10. Quinto Fabio Pittore. Alle origini della storiografia
romana 103
II. Gaio Flaminio. Intuizioni e fallimenti di un innovatore lii
12. Lucio Livio Andronico. Alle origini della letteratura latina,
fra Taranto e Roma 123
13. Massinissa. Roma in Africa, fra alleanze ed egemonia 131
14. Marco Porcio Catone. Fra espansione imperiale
e sistematizzazione culturale 139
15. Gaio Popilio Lenate. Strategie imperiali nel mondo
ellenistico 149
16. Gaio Lelio Sapiente. Politica e cultura nel II secolo 157
17. Marco Pacuvio. Dramma, società, politica 165
18. Marco Fulvio Fiacco. Impegno e sconfitta
di un riformatore 173
19. Cornelia. Tale madre, tali figli? 181
20. Quinto Cecilio Metello Numidico. Fortune e disagi
di un nobile romano 189
21. Lucio Appuleio Saturnino. Tra riforma e mobilitazione
politica 197
22. Ponzio Telesino. Un punto di vista sannita sulla crisi
della repubblica 203
INDICE 9
23. Lucio Licinio Lucullo. Conflitto civile ed espansione
imperiale 2.11
24. Quinto Ortensio Ortalo. Oratoria e politica nell'età
di Cicerone 221
25. Lucio Calpurnio Pisone Cesonino. Partecipazione politica
e interessi filosofici 231
26. Aulo Gabinio. La questione egiziana nella tarda repubblica 239
27. Tito Annio Milone. Tecnica della violenza politica 247
28. Quinto Tullio Cicerone. Ambizione e intellettualità,
fra Cesare e Marco 257
29. Tito Pomponio Attico. Alta politica oltre il Senato 265
30. Marco Terenzio Varrone. La politicità di una cultura
enciclopedica 273
31. Publio Nigidio Figulo. Pitagorico, mago, senatore 281
32. Tito Labieno. Fra Pompeo e Cesare, fra il Piceno e la Gallia 289
33. Publio Sittio. La rivoluzione romana nelle province 297
34. Servilia. La centralità politica di una matrona 303
35. Fulvia. L'impegno di una moglie nell'età delle guerre civili 311
36. Gaio Asinio Pollione. Dal Rubicone alla scrittura storica 319
IO ROMA REPUBBLICANA
37. Quinto Orazio Fiacco. Privato e politico in una fase
rivoluzionaria 32.7
38. Marco Emilio Lepido. Il fallimento del triumvirato 335
39. Marco Vipsanio Agrippa. La costruzione di un regime 345
40. Livia. La femminilità del potere in un passaggio d'epoca 355
Conclusione 365
Cronologia 371
Mappe 379
Nota documentaria e bibliografica 385
Indice analitico 429
Introduzione
Questo libro esplora la storia della repubblica romana da un'angolazione
inconsueta. Non mancano ottime discussioni manualistiche, anche recen
ti, di questa lunghissima epoca o di alcune sue fasi specifiche. L'operazione
è stata condotta da vari punti di vista, metodologici e ideologici, spesso
con grande profitto, e con particolare intensità e frequenza dal XIX seco
lo in poi. Un libro recente di Harriet Flower ha proposto di superare la
nozione stessa di repubblica romana e di sostituirla con una sequenza di
"repubbliche romane" (come recita il titolo, Roman Republics), al plura
le: fasi storiche sensibilmente differenti, nelle quali il quadro istituziona
le rimane sostanzialmente immutato, ma il contesto politico e culturale
attraversa una serie di cambiamenti profondi. La res publica che emerge
dal conflitto fra patrizi e plebei nella prima metà del IV secolo a.C. è, per
esempio, una res publica del tutto diversa da quella che emerge dopo la dit
tatura di Silla. Si tratta di una ricostruzione non priva di meriti, che apre
nuove, reali possibilità interpretative e costringe a ripensare consuetudini
storiografiche ben radicate. La discussione che verrà sviluppata qui ne è
debitrice, ma prenderà una direzione diversa.
Questo lavoro propone un approccio alla storia del periodo repubbli
cano attraverso una serie di quaranta saggi biografici, ordinati in sequenza
cronologica. L'arco temporale della discussione corrisponde, in linea di
massima, a quello tradizionale compreso fra il 509 a.C., anno dell'elezione
della prima coppia di consoli, e il 31 a.C., anno della battaglia di Azio, ma
senza eccessive rigidità (d'ora in poi, perciò, le date, se non diversamente
indicato, si intendono essere tutte a.C.). L'origine della repubblica si inten
de soltanto alla luce degli equilibri politici e sociali dell'età regia, e ci si do
vrà spingere sino ai primi decenni del principato per tentare di cogliere la
portata del passaggio da un regime repubblicano a uno monarchico. Non
si tratta certo del primo tentativo di narrare la vicenda storica della repub
blica romana attraverso un approccio biografico. Il modello più illustre è
12 ROMA REPUBBLICANA
sicuramente una grande opera storica del XIX secolo, la Geschichte Roms
("Storia di Roma") di Wilhelm Drumann e Paul Groebe, che propone una
ricognizione sistematica e dettagliatissima delle famiglie e delle maggiori
personalità del periodo tardorepubblicano: uno studio di profonda eru
dizione, tuttora un essenziale strumento di lavoro, anche in un contesto
storiografico assai mutato. Un volume tedesco, al quale hanno contribuito
studiosi molto autorevoli, Von Romulus zu Augustus: Grojfe Gestalten der
romischen Republik ("Da Romolo ad Augusto: grandi figure della repub
blica romana"), è apparso nel 2000, proponendo un arco cronologico di
indagine molto più ampio. Nel 1994, in Italia fu pubblicata una storia delle
donne nella Roma antica (Roma alfe mminile), a cura di Augusto Fraschet
ti, molto fortunata anche all'estero, condotta su base biografica.
Come è noto, la biografia è però un genere di scrittura storica dalla va
lidità contestata, sin dall'antichità. Un grande storico del mondo antico,
Karl Julius Beloch, osservò che impostare un tentativo di ricostruzione
storica su base biografica è un'operazione carica di rischi e quasi imman
cabilmente infruttuosa. Quando ci si volge allo studio delle grandi figure
dell'antichità
nel migliore dei casi abbiamo solo un paio di aneddoti di dubbio valore, ma quasi
mai un rigo scritto di loro pugno; il primo individuo, e quasi l'unico, sulla cui per
sonalità possiamo formarci un quadro in qualche misura sufficiente è Cicerone;
oltre a lui potremmo forse includere Giuliano [l'Apostata], che è già sul limitare
di un'epoca nuova.
Beloch, uno dei fondatori della storia economica e della demografia sto
rica del mondo greco-romano, diede queste parole alle stampe nel 1912.
La polemica era rivolta contro l'idea, ancora ampiamente diffusa ai nostri
giorni, secondo la quale il motore del cambiamento storico sarebbero i
grandi uomini: capi politici e militari più o meno carismatici, figure di
spicco del dibattito intellettuale e del panorama letterario, predicatori o
profeti. Se delle azioni delle grandi figure del mondo antico non è pos
sibile offrire un quadro dettagliato e non si possono esprimere opinioni
informate sulle loro personalità, occorre dunque rivolgere l'attenzione ad
altri aspetti: passare dalla dimensione individuale a quella collettiva, dal
particolare al generale, dal micro al macro.
La scrittura biografica pone poi un altro ordine di problemi. È meno
impegnata e impegnativa della storia narrativa, ma profondamente con-