Table Of ContentIMMAGINI DEL RESTAURO DELL’ALTARE LIGNEO
MONUMENTALE XVIII sec.
DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO DI STILO
Stemma Francescano dell’Altare di San Francesco
INTERVENTO CONSERVATIVO SULLA PARTE
SINISTRA DEL BASAMENTO INTAGLIATO E SULLA
BASE DELLA COLONNA DESTRA INTAGLIATA
L’INTERVENTO CONSERVATIVO
L’impostazione metodologica dell’intervento si è
sviluppata lungo tre direttrici: analisi filologica,
diagnosi e intervento sulla materia.
Analisi filologica
Il manufatto è stato esaminato attraverso una
meticolosa analisi visiva (supportata da rilievi
grafici e documentazione fotografica), sotto
l’aspetto materico, storico e formale, con
m particolare attenzione agli aspetti stilistici e alle
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1
8.
modalità tecnico costruttive.
Diagnosi
E’ scaturita da un rilievo puntuale dello stato di
conservazione del manufatto, tenendo conto di
eventuali problemi in corso d’opera e delle
strategie per risolverli.
Intervento
Durante l’intervento sulla materia sono stati
osservati i seguenti principi: mantenimento massimo
di tutte le parti di materia che compongono il
Prospetto
pezzo; stabilità dei materiali; reversibilità dei
4.82 m
materiali; compatibilità dei materiali; riconoscibilità
dell’intervento; rispetto della patina.
Pianta
IL RILIEVO DELLO STATO DI CONSERVAZIONE
Il rilievo è stato utilizzato come primo momento di verifica dello stato conservativo del basamento e
come momento di pre-diagnosi.
A tal fine sono state elaborate , in scala appropriata, tavole tematiche descrittive dello stato conservativo
dell’opera, utilizzate per programmare le successive operazioni di restauro.
LEGENDA
ATTACCO DA TARLO ATTACCO DA TERMITI PARTI MANCANTI
FESSURAZIONI SCAGLIATURE
PRIMA DELL’INTERVENTO
Stato di conservazione della base
Le parti che costituiscono il basamento, in particolare quella posta sulla sinistra,
evidenziavano un grave attacco xilofago che aveva rovinato la struttura a vista
(tavolato in noce nazionale), le parti interne non visibili ed i pregevoli grandi intagli
determinando la perdita di gran parte della materia.
INTERVENTO CONSERVATIVO
La prima operazione conservativa è stata quella della disinfestazione, effettuata
utilizzando come biocida lo XIREIN. Le parti aggredite sono state necessariamente
smontate e successivamente immerse in vasche e recipienti di grandi dimensioni
contenente il disinfestante, è stata utilizzata la tecnica per risalita capillare. Una volta
saturati, i pezzi sono stati sigillati in teli di cellophane pesante creando una sorta di
camera stagna. L’operazione è stata effettuata per singole parti e ripetuta quattro volte
nell’arco di quattro mesi.
Successivamente, si è proceduto con il pre-consolidamento utilizzando Paraloid B74
(resina acrilica) diluito in diluente nitro al 10% per imbibizione e al 15% per
immersione ed impregnazione.
Questa fase è stata ripetuta, secondo la necessità delle parti, fino al raggiungimento di
un livello accettabile di coesione dello strato superficiale che aveva perso la sua
consistenza originale dopo l’attacco xilofago.
Il ripristino e il rifacimento delle parti mancati è stato eseguito utilizzando la resina
bicomponente ARALDITE 427, questa si presta ottimamente sia al
consolidamento della materia degradata sia al rifacimento delle parti mancanti .
Inoltre, la scelta di questa resina è stata fatta per permetterne una facile
riconoscibilità dalle parti originali.
Successivamente si è passati alla pulitura: la parte, come del resto tutto l’Altare,
risultava ricoperta da più strati di gomma lacca. La rimozione dello sporco è stata
effettuata con mezzi chimici supportati da mezzi meccanici, mentre le operazioni
preliminari sono state condotte tassellando le parti meno significative ed effettuando
saggi di pulitura con diversi solventi per individuare quelli più idonei. Sono stati
utilizzati l’Orange e la Trementina rettificata. Lo sporco ( vernice di gomma lacca, misto
di polvere e olii, cere ed altri residui tenaci) una volta ammorbidito è stato rimosso,
con batuffoli di cotone, nei casi più tenaci si è utilizzato il bisturi.
L’ultima operazione è stata quella della finitura che ha previsto un’applicazione di cera
d’api addizionata con trementina, per nutrire e proteggere il legno stabilmente nel
tempo, ed una stesura al 25% di Paraloid sulle parti mancanti trattate con l’Araldite,
affinchè le parti risultassero cromaticamente più omogenee.
ANGOLARE SINISTRO: DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
PRIMA DEL RIASSEMBLAGGIO DELLE PARTI
PARTE SUPERIORE DEL GRANDE ANGOLARE DEL
BASAMENTO INTAGLIATO
PARTE SUPERIORE DEL GRANDE ANGOLARE
PRIMA E DURANTE L’INTERVENTO
1 2 3a 3b
3c 4 5a 5b
1. Stato di conservazione della parte superiore prima dell’intervento
2. Preparazione della sede per il posizionamento delle tavolette
3a-b-c. Collocamento delle tavolette che serviranno da supporto
4. Fissaggio delle tavolette con Araldite 427
5a-b. Ricopertura del supporto con Araldite 427
6a-b. Sagomatura degli intagli
6a 6b
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