Table Of ContentUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO
FACOLTA’ DI SCIENZE UMANISTICHE
DOTTORATO DI RICERCA IN TEORIA E ANALISI DEL TESTO
Ciclo XXII
Settore scientifico disciplinare:
L-LIN/10 LETTERATURA INGLESE
Marica Locatelli Preda
‘Fashioning Renaissance Literary Femininity’.
Percorsi della memoria. Percorsi dall’oblio alla
canonizzazione
Relatore:
Prof.ssa Alessandra Violi
Anno Accademico 2009/2010
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Alla mia famiglia
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Indice:
Introduzione… p.9
Parte prima
Le declinazioni della memoria … p.13
Capitolo I
Concettualizzazioni della memoria in prospettiva storica … p.14
I.1 Pensiero antico e tardo antico … p.15
I.2 Pensiero moderno … p.34
Capitolo II
Valenze fisiologiche, psicoanalitiche e psicologiche della memoria …p.54
II.1 La minaccia della memoria. Narrazioni dei fisiologi vittoriani …p.55
II.2 Memoria tra psicologia e psicanalisi …. p.60
II.3 Neuroscienze e psicoanalisi a confronto … p.66
II.4 Trauma, memoria e struttura cibernetica della mente … p.69
II.5 Memoria e sogno: il modello cibernetico della mente …p.75
II.6 Le ferite della memoria … p.79
II.7 Migrazioni della memoria tra passato e presente in ambito anatomico-fisiologico …p.85
Capitolo III
Funzioni, mediatori e tipologia della memoria … p.92
II.1 Mnemotecnica, tra fama, memoria e oblio … p.93
III.2 Le strade che conducono alla memoria … p.98
III.3 Memoria tra metafore e mediatori … p.102
III.4 Una memoria, diverse memorie … p.108
Capitolo IV
Memoria e oblio … p.114
IV.1 Oblio. Premesse teoriche … p.115
IV.2 Le figure dell’oblio … p.117
IV.3 Scienza e oblio: la necessità della dimenticanza … p.121
IV.4 Storia e memoria tra oblio e patologia … p.125
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IV.5 Due casi letterari: memoria e oblio in Antonia S.Byatt e Marina Warner … p.129
IV.5.1 Memoria precaria, memoria falsificata … p.129
IV.5.2 Fuga della memoria … p.134
Parte seconda
(Re) Writing femininity and literary femininity in the Renaissance … p.139
Capitolo V
The “forgotten” Private Woman … p.140
V.1. Il Rinascimento “riscritto” … p.141
V.2 Shakespeare come specchio di un’epoca. Note sul teatro … p.144
V.3 Definizioni di femininity nel sedicesimo e 17°secolo … p.150
V.4 La donna tra pubblico e privato … p.153
Capitolo VI
The Writing Woman tra oblio e canonizzazione … p.165
VI.1 Scrivere ‘da donna’: problemi e prospettive:
spettro o sospensione della differenza? … p.166
VI.2 Tematiche e generi della scrittura femminile … p.169
VI.2.1 Il mondo delle traduzioni … p.171
VI.2.2 Poesia religiosa, meditazioni, autobiografie spirituali
e racconti di conversioni … p.174
VI.2.3 La vita narrata da autobiografie, diari e lettere … p.179
VI.2.4 L’amore rinascimentale e la difesa delle donne in prosa e poesia … p.186
VI.2.5 La filosofia e l’educazione scritte dalle donne … p.191
VI.2.6 Manuali di medicina e maternità … p.195
VI.2.7 Documenti legali e testimonianze delle donne … p.198
VI.3 Dall’oblio alla canonizzazione … p. 201
Capitolo VII
I testi della memoria … p.208
VII.1 Anne Clifford, Diary … p. 211
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VII.2 Alice Thornton, A Book of Remembrances … p. 229
VII.3 Note conclusive … p. 249
Bibliografia … p. 255
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Introduzione
Questo studio è dedicato all’analisi delle relazioni tra la letteratura inglese rinascimentale
femminile, la memoria e l’oblio. Il nostro secolo è caratterizzato da un forte interesse per la
memoria al punto che la dialettica tra memoria e oblio è al centro di molti importanti dibattiti
in diversi campi del sapere. Obiettivo del presente lavoro è la lettura e la disamina di alcuni
testi femminili rinascimentali in lingua inglese che da un lato mettono in evidenza la doppia
funzione della memoria, come ricostruzione del passato e recupero delle proprie origini,
mentre dall’altro lato mostrano il percorso che li ha portati dall’oblio alla canonizzazione.
Il problema, per me centrale, è tentare di cogliere quello che la memoria ha consacrato e ciò
che invece ha celato a livello culturale in un preciso momento storico. Per questa ricerca
ritengo opportuno condurre, in un primo tempo, un’indagine che tenga conto delle diverse
accezioni della memoria e dell’oblio nelle differenti discipline.
La memoria, pur declinata in saperi spesso assai diversi tra loro, emerge non come spazio fisso
e immutabile, bensì come un processo in continuo movimento che media tra ciò che si vuole
ricordare e ciò che si vuole dimenticare. In esso emerge la potenzialità di operare cambiamenti,
trasformazioni, riconfigurazioni, ridefinizioni.
La prima parte del lavoro, di impostazione teorica, si aprirà con l’analisi delle
concettualizzazioni della memoria in prospettiva storica: nel primo capitolo vorrei considerare
le accezioni della memoria nel pensiero filosofico antico e tardo antico, includendo i teorici
delle memoria ritenuti più pertinenti al mio percorso (Platone, Aristotele, stoici e scettici,
Plotino e Agostino); vorrei poi esaminare i filosofi del pensiero moderno (Bruno, Cartesio,
Hobbes, Locke, Spinoza e Leibniz).
Il secondo capitolo si occupa della memoria in ambito psicologico, fisiologico e psicanalitico:
partendo dalle teorie dei fisiologi vittoriani si definiranno i rapporti che legano memoria a
psicologia e psicanalisi e alcuni collegamenti fra neuroscienze e ala psicanalisi, compreso le
ricadute dei sogni sulla struttura cibernetica della mente; infine vorrei trattare brevemente delle
accezioni di memoria in ambito anatomico-fisiologico.
Il capitolo successivo intende analizzare la memoria in senso più strettamente teorico,
mettendone in luce le tecniche, i percorsi, le metafore e i “mediatori” a partire dall’idea
secondo cui la collettività trova la propria identità comune attraverso una selezione di ricordi e
fatti. Il quarto capitolo è dedicato alle relazioni che intercorrono tra memoria e oblio: dopo una
necessaria premessa teorica, ci occuperemo delle accezioni di “oblio” e delle modalità in cui
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esso si manifesta; dei legami che legano l’oblio a diversi campi del sapere tra cui la scienza, la
storia e, ovviamente, la letteratura.
La seconda parte del lavoro entra nel vivo della questione che vede protagonisti i testi delle
autrici rinascimentali e i percorsi che li hanno portati dall’oblio alla canonizzazione. Ai tempi
della Pubblicazione di A Room of One’s Own di Virginia Woolf non si conosceva quasi nulla
sulle Early Modern English Women. Era il 1929, e quel silenzio, generalizzato ma in realtà non
totale, portò la Woolf a credere che non ci fossero scrittrici importanti a quel tempo, o, almeno,
che la memoria culturale non dovesse portare con sé loro tracce. Da allora, grazie alle ricerche
femministe e agli sviluppi teorici dei gender studies, l’interesse verso le condizioni e l’attività
letteraria delle scrittrici rinascimentali è andato crescendo. Resta, a mio parere, da analizzare
come le Early Modern English Writers potessero scrivere, date le loro condizioni di
sottomissione e oppressione; quali ricadute abbiano avuto dette condizioni socio-culturali sui
loro scritti; e, non ultimo, che conseguenze abbia avuto a livello culturale epocale la loro
produzione letteraria. Ossia ci si chiede come sia stato possibile che la stessa cultura, madre di
ideologie oppressive e limitanti nei confronti delle donne, avesse dato, al tempo stesso, la
possibilità di scrivere, tradurre e pubblicare anche alle donne, o almeno ad alcune di esse,
ovviamente all’élite di quelle più erudite. Mia intenzione è cercar di rispondere a queste
domande, tentando di esplorare le condizioni che resero possibile o che impedirono la scrittura
femminile. Mi propongo di verificare come la memoria culturale di quel tempo abbia lasciato
dietro di sé tracce letterarie e identitarie e di come esse siano passate dall’oblio alla
canonizzazione. Il quinto capitolo è dunque dedicato alla scrittura femminile del rinascimento
inglese: la donna del tempo, educata alla sottomissione, all’obbedienza, alla subordinazione,
avvertiva il divario sempre più profondo tra la realtà della vita privata cui era confinata e la
possibilità di volgersi verso orizzonti più ampi e distanti; tra la certezza di restare dimenticata e
la speranza di essere ricordata. Vedremo come, in molti casi, la scrittura testimoniasse questo
dilemma. Il sesto capitolo si occuperà delle tematiche e dei generi della produzione letteraria
femminile nel Rinascimento: le scrittrici dovettero spesso trovare espedienti e soluzioni nuove
per potersi dedicare ad un particolare genere letterario o ad un tema specifico, ma ci si
occuperà anche di come, e per quali ragioni, il contesto sociale, il maschilismo dominante e
molti altri fattori confinassero testi di indubbio valore nell’oblio più assoluto. La scoperta e la
riscoperta di documenti dimenticati, tralasciati, caduti nell’oblio, tenuti nascosti, permette
dunque di intraprendere il percorso che conduce dal margine alla canonizzazione, una strada
irta di difficoltà, ma affascinante, che intraprenderemo nel settimo capitolo. Dal momento che
molte figure femminili sono state marginalizzate, se non addirittura rese virtualmente invisibili
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Description:I primi due trattati che Bruno pubblicò a Parigi nel 1582, il De umbris idearum e il Cantus. Circaeus vada intesa come un contenitore ermetico che salvaguarda il dato, ma come un potere immanente .. barocca e nelle opere dei Gesuiti essa diventa caotica, simile ad un labirinto straordinario per l