Table Of ContentPagine dedicate alla preghiera e alla riflessione
Indice dei documenti contenuti in questa sezione:
- Adesso e nell'ora della nostra morte
- Ave di Fatima
- Ave
- Cambiamo l'agitazione in preghiera
- Cento punti!
- Corona all’Angelo Custode
- Dio sia Benedetto
- Prediche
- Facciamo la Volontà di Dio
- Carismi di Padre Pio
- I Dieci Comandamenti di Dio
- Il S. Rosario e i Santi
- Il Sacramento della Confessione o Penitenza
- Il testamento spirituale di Alessandro Serenelli
- Invocazione allo Spirito Santo
- Invocazioni a Cristo Signore
- Invocazioni e Giaculatorie A Maria
- La conversione del prof. Hikoka Vanamuri scampato alla bomba atomica nel 1945
- La divozione delle 3 Ave Maria
- La Madonna di Fatima parlò sempre del Rosario
- Le frasi celebri di Don Bosco
- Maria contempla il Ss. Bambinello che dorme
- Memorare
- O bella mia speranza
- S. Luigi Maria Grignion di Montfort
- O santa Madre del Redentore
- Micropreghiere
- Preghiera di Liberazione
- San Giuda Taddeo, cugino di Gesù
- San Giuseppe da Copertino, un uomo umile
- Chi è S. Michele Arcangelo?
- Sei pura, sei pia
- Triduo a San Giuseppe
- Vergine madre, figlia del tuo figlio
Adesso e nell'ora della nostra morte
Nella sua immensa opera contro la riforma luterana, S. Pietro Canisio comprese la
necessità di far conoscere la Madonna e diffonderne la devozione per conservare nei
popoli lo spirito cristiano.
Il Cardinale Osio affermò: «Nessuno più di lui illustrò Maria». Scrisse una completa
apologia mariana tenendosi nel più profondo raccoglimento, assorto lungo tempo nelle
sue contemplazioni. Eresse la Congregazione mariana nei collegi da lui fondati e
soprattutto zelò la recita del Rosario.
Quando, vecchio, passava per le vie di Friburgo, appoggiandosi al suo bastoncino,
le mamme gli accostavano i loro piccoli purché li benedicesse. Il Santo approfittava di
questi incontri per raccomandare l'amore a Maria e la recita del S. Rosario.
Particolare interessante: fu il Canisio a rendere comune l'aggiunta nell'Ave Maria
dell'ultima frase trovata in un antico breviario Francescano: « adesso e nell'ora della
nostra morte». Noi quindi obbiamo essere grati al Canisio se ora questa filiale
invocazione, quale grido di soccorso, si ripete da un capo all'altro della terra.
Saputo, per rivelazione, il giorno preciso del suo transito, vi si preparò con frequenti
colloqui alla divina Madre.
Stringe gioioso il Rosario, arma prediletta che, trasformata in chiave, dovrà aprirgli le
porte della visione beatifica. Col viso raggiante di luce e di gaudio celeste, volse lo
sguardo con insistenza verso la porta della sua povera cella, dicendo: «Oh guardate!
Guardate! Ave Maria, Ave Maria!». E fece un riverente inchino. Era la Regina del cielo
che dopo 76 anni di esilio, veniva ad introdurre il grande amante al premio e ad
incoronarlo della triplice corona di predicatore, di apostolo, di dottore (1597).
Ave di Fatima
Il tredici maggio - apparve Maria a tre pastorelli - in "Cova d'Iria".
Ave, Ave, Ave Maria.
Ave, Ave, Ave Maria.
Ed ai spaventati - di tanto spendore,
si dettero a fuga - con grande timore.
Splendente di luce - veniva Maria
e il volto suo bello - un sole apparia.
E d'oro il suo manto - avea ricamato;
qual neve il suo cinto - nitea immacolato.
In mano un Rosario - portava Maria,
che addita ai fedeli - del cielo la via.
Dal maggio all'ottobre - sei volte Maria
ai piccoli apparve - in "Cova d'Iria".
"Miei cari fanciulli, - niun fugga mai più;
io sono la mamma, - del dolce Gesù.
Dal ciel son discesa - a chieder preghiera
pei gran peccatori - con fede sincera.
Ognor recitate - mia bella corona:
a quel che si prega - sue grazie Dio dona".
Un inno di lode - s'innalzi a Maria,
che a Fatima un giorno - raggiante apparia.
O madre pietosa - la stessa sei tu,
che al cielo ci guidi, - ci guidi a Gesù.
Ave
Ave, speranza nostra,
ave, benigna e pia,
ave, piena di grazia,
o Vergine Maria.
Ave, fulgida rosa,
roveto sempre ardente,
ave, pianta fiorita
dalla stirpe di Iesse.
In te vinta è la morte,
la schiavitù è redenta:
ridonata la pace,
aperto il paradiso.
O Trinità santissima,
a te l’inno di grazie,
per Maria nostra Madre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Cambiamo l'agitazione in preghiera
(Composta dal Sacerdote napoletano Don Dolindo Ruotolo, deceduto in concetto di santità)
Gesù alle anime: - Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle
vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo
abbandono in me, produce l'effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.
Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a
me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l'agitazione in
preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell'anima, stornare
il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a me perché io solo operi, dicendo: pensaci
tu. E contro l'abbandono, essenzialmente contro, la preoccupazione, l'agitazione e il
voler pensare alle conseguenze di un fatto.
E come la confusione che portano i fanciulli che pretendono che la mamma pensi alle
loro necessità, e vogliono pensarci essi, intralciando con le loro idee e le loro fisime
infantili il suo lavoro. Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia
grazia, chiudete gli occhi e non pensate al momento presente, stornando il pensiero
dal futuro come da una tentazione, riposate in me credendo alla mia bontà, e vi giuro
per il mio amore che, dicendomi con queste disposizioni: pensaci tu, io ci penso in
pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco.
E quando debbo portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, io vi addestro, vi
porto nelle mie braccia vi fo trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne,
all'altra riva. Quello che vi sconvolge e vi fa male immenso è il vostro ragionamento, il
vostro pensiero, il vostro assillamento, ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò
che vi affligge.
Nelle necessità spirituali e materiali...
Quante cose io opero quando l'anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in
quelle materiali, si volge a me, mi guarda, e dicendomi: pensaci tu, chiude gli occhi e
riposa! Avete poche grazie quando vi assillate voi per produrle, ne avete moltissime
quando la preghiera è affidamento pieno a me. Voi nel dolore pregate perché io operi,
ma perché io operi come voi credete... Non vi rivolgete a me, ma volete voi che io mi
adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma, che
gliela suggeriscono. Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater: Sia
santificato il tuo nome, cioè sii glorificato in questa mia necessità; venga il tuo regno,
cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo; sia fatta la tua volontà come in
cielo così in terra, cioè disponi tu in questa necessità come meglio ti pare per la vita
nostra eterna e temporale.
Se mi dite davvero: sia fatta la tua volontà, che è lo stesso che dire: pensaci tu, io
intervengo con tutta la mia onnipotenza, e risolvo le situazioni più chiuse. Ecco, tu vedi
che il malanno incalza invece di decadere? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con
fiducia: Sia fatta la tua volontà, pensaci tu. Ti dico che io ci penso, e che intervengo
come medico, e compio anche un miracolo quando occorre. Tu vedi che l'infermo
peggiora? Non ti sconvolgere, ma chiudi gli occhi e di': Pensaci tu. Ti dico che io ci
penso, e che non c'è medicina più potente di un mio intervento di amore. Ci penso solo
quando chiudete gli occhi.
Insonni, tutto vogliamo valutare, tutto scrutare, confidando solo negli uomini. Voi siete
insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così
alle forze umane, o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento. E questo che
intralcia le mie parole e le mie vedute. Oh, come io desidero da voi questo abbandono
per beneficarvi, e come mi accoro nel vedervi agitati! Satana tende proprio a questo:
ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda delle iniziative umane.
Confidate perciò in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto. Io fo miracoli
in proporzione del pieno abbandono in me, e del nessuno pensiero di voi; io spargo
tesori di grazie quando voi siete nella piena povertà! Se avete vostre risorse, anche in
poco, o, se le cercate, siete nel campo naturale, e seguite quindi il percorso naturale
delle cose, che è spesso intralciato da satana. Nessun ragionatore o ponderatore ha
fatto miracoli, neppure fra i Santi; opera divinamente chi si abbandona a Dio.
Quando invece confidiamo in Dio...
Quando vedi che le cose si complicano, di' con gli occhi dell'anima chiusi: Gesù,
pensaci tu. E distràiti, perché la tua mente è acuta... e per te è difficile vedere il male e
confidare in me distraendoti da te. Fa' così per tutte le tue necessità; fate così tutti, e
vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il mio amore. Ed io ci
penserò, ve lo assicuro. Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne
avrete grande pace e grande frutto, anche quando io vi fo la grazia dell'immolazione di
riparazione e di amore, che importa la sofferenza. Ti sembra impossibile? Chiudi gli
occhi e di' con tutta l'anima: Gesù pensaci tu. Non temere, ci penserò e benedirai il mio
nome umiliandoti. Mille preghiere non valgono un atto solo di abbandono: ricordatelo
bene. Non c'è novena più efficace di questa:
O Gesù m'abbandono in Te, pensaci tu!
Cento punti!
Una buona cristiana si presentò alla porta del Cielo.
Era tutta intimorita. San Pietro la ricevette cordialmente. Cercò di rassicurarla,
ma le disse serio: "Per entrare in Paradiso, ci vogliono cento punti".
La brava donna cominciò ad elencare:
"Sono stata fedele a mio marito per tutta la vita. Ho educato cristianamente i miei
figli; non ci sono riuscita tanto ma ho fatto quel che ho potuto. Sono stata catechista per
22 anni. Ho fatto volontariato per le Missioni ed ho dato una mano alla Caritas. Ho
cercato sempre di sopportare le persone che mi stavano accanto, soprattutto il parroco
ed i miei vicini di casa....".
Quando si fermò a tirare il fiato, San Pietro le disse: "Due punti e mezzo".
Per la donna fu un pugno nello stomaco.
Allora riprovò: "E...Ah sì! Ho assistito i miei vecchi genitori. Ho perdonato a mia
sorella che mi faceva la guerra per via dell'eredità......e.....Ecco! Non ho mai saltato una
Messa la domenica, eccetto che per la nascita dei miei figli. Ho anche partecipato a dei
ritiri ed alle conferenze quaresimali....Ho recitato sempre le preghiere ed il Rosario nel
mese di maggio...".
San Pietro le disse : “Siamo a tre punti”
La donna si demoralizzò. Come poteva arrivare a cento punti? Aveva detto
l'essenziale e le riusciva difficile trovare ancora qualcosa.
Con le lacrime agli occhi e la voce tremante, disse:
"Se è così, posso contare solo sulla misericordia di Dio......".
"Cento punti!" esclamò San Pietro.
Il Signore è bontà e misericordia,
è paziente e costante nell'amore.
Come il cielo è alto sulla terra,
grande è il suo amore per chi gli è fedele.
Com'è buono un padre con i figli,
è tenero il Signore con i suoi fedeli.
Egli sa di cosa siamo fatti,
non dimentica che noi siano polvere".
Salmo 103
Corona all’Angelo Custode
Della Congregazione Paolina
Il primo giovedì nella Famiglia Paolina di don Alberione è dedica-to all'angelo custode:
per conoscerlo; per essere liberati dalle suggestioni del demonio nei pericoli spirituali e
materiali; per se-guirlo nella sua premurosa cura, per condurci con lui in cielo.
1. Padre Celeste, ringrazio la tua infinita bontà per avermi affidato, sin dal momento in
cui l'anima mia è uscita dalle tue mani creatri-ci, ad un angelo affinché mi «illumini,
custodisca, regga e gover-ni». E ringrazio anche te, mio angelo custode, che mi
accompa-gni ogni giorno nel viaggio di ritorno al Padre celeste. Le tue san-te
ispirazioni, la continua difesa dai pericoli spirituali e corporali, le tue potenti preghiere
presso il Signore sono per me un grande conforto e sicura speranza. Angelo di Dio.
2. Angelo mio custode, che sempre contempli il Signore e che mi vuoi tuo concittadino
in cielo, ti prego di ottenermi dal Signo-re il perdono, perché tante volte sono stato
sordo ai tuoi consi-gli, ho peccato alla tua presenza e tanto poco mi ricordo che mi sei
sempre vicino. Angelo di Dio.
3. Angelo mio custode, fedele e forte in virtù, tu sei uno degli angeli che in cielo, guidati
da san Michele, vinsero satana e i suoi seguaci. La lotta di un giorno in cielo continua
ora sopra la terra: il principe del male e i suoi seguaci sono contro Gesù Cristo, e
insidiano le anime. Prega l'immacolata Regina degli Apostoli per la Chiesa, la città di
Dio che combatte contro la città di satana. O san Michele arcangelo, difendici con tutti i
tuoi seguaci nella lot-ta; sii nostra forza contro la malizia e le insidie del demonio. Che il
Signore lo soggioghi! E tu, principe della corte celeste, ricaccia nell'inferno satana e gli
altri spiriti maligni che percorrono il mon-do per la perdizione delle anime. Angelo di
Dio.
4. O angeli del paradiso, custodite scrittori, tecnici e propagandisti delle tecniche
audiovisive e tutti coloro che le usano. Difendeteli dal male, guidateli nella verità,
ottenete loro la vera carità. Chie-dete al Signore per l'apostolato di queste tecniche le
vocazioni necessarie e accompagnatele nella loro delicata missione. Ispira-te a tutti di
contribuire con l'azione, la preghiera e le offerte all'apostolato della comunicazione
sociale. Illuminate, custodite, reggete e governate il mondo delle tecniche audiovisive,
per-ché serva ad alzare il livello della vita presente e a orientare l'uma-nità verso i beni
eterni. Angelo di Dio.
5. O angeli tutti del Signore, voi siete chiamati a fare nobile corte, dare lode e benedire
incessantemente l'augusta Trinità, a riparare alle nostre dimenticanze. Siete i veri
amatori di Dio e delle anime e continuate il canto: «Gloria a Dio nel cielo altissimo e
pace in terra agli uomini di buona volontà». Vi supplichiamo per l'umani-tà intera perché
conosca il vero e solo Dio, il Figlio da lui inviato e la Chiesa colonna di verità. Pregate
perché sia santificato il nome di Dio, venga il regno di Gesù Cristo e si compia la sua
volontà, come in cielo così in terra. Stendete la vostra protezione sopra i governanti, i
lavoratori, i sofferenti; ottenete benedizioni e sal-vezza a tutti quelli che cercano la
verità, la giustizia e la pace. Angelo di Dio.
Dio sia Benedetto
Dio sia benedetto
Benedetto il Suo santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il Suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il Suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la Sua santa e Immacolata Concezione.
Benedetta la Sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il Nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto S. Giuseppe, Suo castissimo Sposo.
Benedetto Dio nei Suoi Angeli e nei Suoi Santi.
Description:(Composta dal Sacerdote napoletano Don Dolindo Ruotolo, deceduto in concetto di santità). Gesù alle anime: - Perché vi confondete agitandovi?