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Stampa  eseguita  con  il  contributo  del  C. N. R.
Il  secolo. XV è, il più ricco di documentazione ge_ 
novese sul Levante,  dall'Egeo al Mar Nero. Ma forse 
proprio per questo è anche  il periodo per il  quale 
la pubblicazione di fonti documentarie è stata sino' 
ra la più scarsa.
Il fenomeno del tramonto della presenza dei Lati, 
ni nell’area in cui va scomparendo l’impero  greco, 
anche nei suoi ultimi brandelli territoriali  in al
tre mani cristiane, mentre sì afferma la grande po
tenza turca, merita di essere ristudiato sulla base 
di nuova documentazione,  quanto più ampia  possibi
le. Anche per liberare,  se necessario,  questo perio 
do storico da giudizi d’antico stampo, non  sempre 
del tutto  sereni ed oggettivi,  di fronte a posizio
ni preconcette di carattere ideale.
L’Archivio di Stato di Genova conserva serie no
tarili di alto ed altissimo interesse.  Si  tratta 
dei rogiti redatti da notai diversi a Pera  tra  il
1408  ed il  1490;  a Mitilene,  tra il 1454 ed il 1460; 
a Chio,  dal notaio Lorenzo Calvi,  negli anni  1453- 
1454 e 1470-1471.  Tre serie di fonti che  illustra
no,  rispettivamente,  la sopravvivenza della colonia 
genovese di Pera dopo la caduta di Bisanzio  'il  29 
maggio 1453,  la sua vita ancora lunga,  ma  sempre 
più stentata,  sotto la progressiva stretta  turca; 
gli ultimi tempi dell'esistenza di Mitilene cristia 
na sotto il  governo dei Gattilusio;  il difficile mo 
mento di Chio  immediatamente dopo la conquista tur
ca di Costantinopoli.
Come ha scritto Giorgio Falco,  "il documento,vi- 
dealmente vissuto,  ha una concretezza,  un virtù sug; 
gestiva e persuasiva,  che non è dell ’ immaginazione". 
E,  "se siamo convinti che il prestigio  culturale, 
che ogni attività artistica,  letteraria,  scientifi
ca,  filosofica non può prescindere  dalle  vecchie 
carte,  dalle buone edizioni,  dovremo pur fare qual
cosa per non venir meno al nostro dovere".
Qualcosa Ausilia Roccatagliata ha fatto,  racco
gliendo,  con lungo ed accurato lavoro di ricerca,le 
carte quattrocentesche di Pera e di Mitilene  in un
-  5  -
volume di due tomi,  e le carte quattrocentesche  di 
Chio  in un altro volume.  Non poco rimane da  fare, 
come un dovere da compiere.  Spero che questo dovere 
possa essere presto compiuto.
Geo Pistarino
-  6  -
La presente edizione,  ripartita in due volumi  (il 
primo diviso  in due tomi),  è frutto di una sistemati
ca ricerca sulle filze notarili  della  seconda  metà 
del Quattrocento conservate nell'Archivio di Stato di 
Genova*,  estesa alla serie alfabetica dei Notai  igno
ti,e comprende una raccolta di atti rogati a Pera e Co 
stantinopoli  fra il  1408 ed i.1 1490 e due sillogi più 
omogenee,  redatte rispettivamente a Mitilene,  negli 
anni 1454-1460,  ed a Chio nel  1453-1454  e  nel.  1470- 
-1471.
Questi rogiti,  testimonianza esigua .ma  preziosa 
della attività notarile genovese nel Mediterraneo cen 
tro-orientale,  documentano la vitalità degli insedia
menti nel  Levante e la presenza in looo di occidenta
li,  soprattutto di liguri e di genovesi,  anche  molti 
anni dopo la conquista turca,  di Costantinopoli prima 
e di Caffa poi.  In particolare,  nella  documentazione 
relativa a Pera si coglie l'eco delle crescenti diffi^ 
colta economiche,  del progressivo adattamento alla a- 
vanzata ottomana sino al crollo di ogni prospettiva e 
certezza anche giuridica dopo la perdita degli stabi
limenti genovesi del Mar Nero.  Le altre due serie,pur 
se circoscritte a periodi limitati,  consentono,  da un 
lato,  di far luce sull'isola dominata dai Gattilusio, 
che,  alla vigilia della conquista turca,  non pare co
involta dal terremoto politico verificatosi sul  Bosfo 
ro,  e,  dall’altro,  di conoscere in retrospettiva  gli 
eventi di Pera del  1453 e di confermare  l'importanza 
economica e strategica dell'isola della Maona.
La varietà dei documenti ed il diverso ambito geo
grafico e cronologico hanno suggerito di  considerare 
separatamente i tre gruppi,  anche se gli atti sono ro 
gati talora da un medesimo notaio,  che si sposta  da 
un insediamento coloniale all'altro.
Proprio per i frequenti cambiamenti di  sede dei ro
* -  Tutte  le  fonti  archivistiche prese  In  esame  sono  conservate nell'  Ar
chivio  di  Stato-di  Genova;  se ne  omette pertanto -sistematicamente la  ci 
tazlone.
gatari ci  sembra opportuno dare sin d’ora notizie  su 
di essi,^ m  parte interne agli atti qui editi,  per de 
lineare  m  modo meno frammentario la figura e l'attir 
vita del notaio genovese in Oriente,  ad un tempo libe 
caio̰  * pubblico ufficiale e sovente
Lorenzo de  C a l v i,  figlio di Antonio,  residente  a
npHnS1f u®T.luglio 1450 e nel  settembre 1452 ,  roga 
nriÌp  sJ^ilimento genovese dal  25 gennaio al  17  a-
Provvi \ innp 5 ° ^ ^  a  6 °°™e scriba Bell’Ufficio  di 
Provvisione e della masseria di Pera.  Dopo la caduta
nì  £ugge a Chio,  sulla nave di Giovan
ni Giustiniani Longo,  ove lo ritroviamo dall'll  al
i? f1U?^°;  a Pera per un breve periodo  dal
tv fUg  ? al  25 agosto,  è di nuovo si Chio dal  28  set 
teinbre sino afine maggio 1454,  quando parte per Ge-
Poro ' rln-no  attuivit§ dall'ottobre successivo,
IrrihnT i S   30.novembre 1454 ,  rifiuta l'ufficio di 
scriba^della curia di Caffa;  tre anni più tardi  ac-
di CaffaTr606 1 ’ incarico di scriba della  masseria
mandato ner  i ^   ’  * Partire dal  1 ° settembre !4 58 ,
mandato per  il quale sara messo sotto accusa dai qua
uor  w w o r e s   et  o v ib e lla to r e s   vationum   m ag n ifio T
ni fraudflenÌp Ge°rg%i ? condannato per registrazio- 
r in  fi!  1  n-  '"^ggio-giugno 1464.  'Presente  a
ra vivo a  rp!!a^ 10i  ed ^  ma££io 1471,  era anco
ra vivo a Genova il  30 settembre 148 21
il luopo^i  di Lorenzo,  di ¿ui  ignoriamo
¿peerr   errata l1e^tÌtugrlan,e VhaC ltraicto° peSrpteos s0l ’cionmcea ricod ed'Ai lgsacrriio
J ? r ;/« /;L?;75n:/ ; / 0CCATAGLIATAi  Notai  èenove$i  in  Oltremare. 
Ch.o,  1453-14*4,1470-1471,  "Collana storica di  Monti  e Studi ",35, Genova, 19oì’
(d'ora  in  poi  citato:  ROCCATAGLIATA -  Chio), docc.  1-13,  OD-151  ed atti 
sparsi  nelle  filze  1  e  £  intestate  al  notalo  Calvi  Lorenzo.  Cfr.  Inol
tre  A.  vi^NA,  Codice  diplomatico  delle  colonie  tauro-liguri,  in  Atti 
della Società Ligure  di Stona Patria,  vi, 1868,  fase.  I,  d0cc  XLV
t l T 'n   CCC™ ^ ;   VII,  parte  I,  fase.  I,  18v'l,  doc  dcS*
ta.se.  II,  I67y  doc.  DCCLXXXVIII;  ID.,  Serie  generale  e  ragionata  dei 
conso/i  di.Caffa  Saldata,  Cembalo  ecc.  e  dei  minori  ufficiali  tauri ci 
durante  la signoria  del  Banco  di San Giorgio,  m Atti  cit.,  VII,  parte
,,/;-JaSC'  L1;  1081,  FB-' d80£-  805;  A,M-  BOLDORINI,  Caffa e Famagosta nel 
Li ber mandatorum»  dei  Revisori  dei  conti  di San Giorgio  (1464-146^)
Fonti  e  Studi ",  IX,  Genova,  1965,  docc.  11-13,  £0,  £1,  £4,  £5,  54  55'
57,  58;  S.  omoom  Questioni  amministrative per Caffa negli  anni  ’Ses- 
sari  a  e  seco o XV,  in Atti  del  III Convegno  internazionale  di  Studi 
colmò ioni  -  Genova,  7  e * ottobre  1977,  Genova,  1979,  pp.  156, 159- 160,
lo*-,  164.  9
ba della curia di Caffa fra il 1466 ed il  1469,  come 
risulta da una oedula autografa;  allo  stesso ufficio 
è stato rieletto per ventisei mesi il 3 luglio 1470, 
ottenendo la patente di scrivano il  15 gennaio 1471 ! 
Ha poi svolto la sua attività a Pera  dal  gennaio 
1476 sino al febbraio 1490,-ove figura come  scriba 
degli arbitri della controversia che oppone il  no
taio Nicola di Torriglia al nipote Giovanni di Onzo. 
La lettera indirizzata da Antonio di Torriglia a Co
stantino Lomellino lo indica fra i sopravvissuti  ad 
un naufragio verificatosi nel porto di Carpi  il  29 
novembre 14692.
Di Antonio di Torriglia,  figlio di.Giovanni,  sono 
pervenute numerose lettere indirizzate,  durante  il 
suo soggiorno a Caffa,  Pera e Chio,  alla moglie  Ma- 
riola,  al padre,  ai fratelli,  al figlio  Bernardo, 
che lo seguì m  Oriente,  ad amici e soci in affari. 
Attivo a Genova sin dal  1447, nominato scriba  dello 
Ufficio di Mercanzia per tredici mesi,  il  7  gennaio 
1451,  soggiorna in Levante per più di dieci anni,  so 
prattutto a Caffa,  ove ricopre  in tre periodi diver
si 1  incarico di scriba delia curia  (patente del  24 
gennaio 1455;  del  23 maggio 1466,  per ventisei mesi; 
del  22 giugno 1474,  per trentanove mesi).  E'  presen
te temporaneamente a Chio ed a Pera nell'autunno del 
durante li Viaggio che da Genova  lo  portava 
N<fr°’  ancora a Pera  nel  novembre-dicembre
1409  6 nell  isola^ della Maona fra il 1470 ed il 1475. 
Lo ritroviamo attivo a Genova sino al  1480.  Dalla 
lettera autografa indirizzata a Costantino Lomellino 
risulta direttamente  impegnato nel commercio di sto
rioni,  di tonnina salata,  di caviale e di panni;  fra 
i.suoi soci compaiono anche due notai:  Nicola di Tor 
riglia,  suo cugino,  ed Emanuele Granello3.  ~
Pera,  rior.c.  74,  90,  10 1,  105- 116,  119- 1£4.  Cfr.  A.  VIGNA,  Codice 
clt.,  In Atti  clt.,  VII,  parte  I,  fase.  I,  doc.  DCXll;  fase.  Ili,  1874, 
docc.  DCCCX,  DCCCCXXVIIIi  ID.,  Quistioni  private,  in Atti  clt.,VII,  paE 
te  II,  fase.  I,  1879,  q.  1,  docc.  V,  VI;  q.  Il,  doc.  VII;  q.  iv,  doc. 
IV;  q.  v,  doc.  Il;  q.  vi,  doc.  IX;  q.  vii,  doc.  XI;  ID.,  Serie  generale 
clt.,  pp.  809,  813.
3Pera,  docc.  66,  67,  71-89,  91  ed  atti  sparsi  nella  filza  1  intestata 
al  notaio  Torriglia Antonio.  Cfr.  Archivio  Segreto,  Diversorum  534,  cc. 
41  r,  4-5  v,  A.  VIGNA,  Codice  clt.,  in Atti  clt.,  VI,  fase.  I,  doc.XCIi; 
VII,  parte  I,  fas.c.  Il,  docc.  DCXC,  DCXCVI,  DCCVII;  parte  II,  fase.  1, 
docc.  MXCII,  MXCIII,  MXCV;  ID.,  Serie generale  clt.,  pp.  803,  809  810 
819.  8 £0...  »  »  »
-  9  -
Bernardo De Ferrari,  figlio di Giovanni,  roga  a 
Costantinopoli nel  1442 come scriba del console  de
gli Anconetani;  fra il 1443 ed il 1447 è attivo a p£ 
ra anche come scriba della curia.  Trasferitosi a Chio 
dal  1450,  vi svolge la sua attività  sino  almeno  al 
1464,  sia come libero professionista sia come scriba 
della.curia del podestà.  Risulta interessato al com
mercio di cera,  di rame e forse di  schiavi,  destina
ti al  mercato genovese4.
Accanto a questi notai,  che hanno trascorso  gran 
parte della loro vita in Oriente,  è opportuno collo
care anche Nicola di Torriglia,  figlio di  Giovanni, 
cugino di Antonio, .protagonista della maggior  parte 
degli atti rogati a Pera dopo il  1475,  indicato  so
vente come rogatario di documenti non pervenuti,  ma 
al quale non si può attribuire con sicurezza nessuno 
dei rogiti oggetto della presente edizione. Attivo a 
Pera forse già nel  1451,  ricopre la carica di cance^L 
liere nei mesi che precedono la caduta di Costantino 
poli.  Fra il settembre 1453 ed il marzo 1454 si sta
bilisce a Chio,  ove acquista, nel gennaio,  da France 
sco di Cuneo, una scri'bania della curia di Caffa per 
tredici mesi.  E proprio a Caffa risiederà stabilmen
te dal 1459-1460 sino al  1466,  ricoprendo  incarichi 
pubblici e dedicandosi ad attività mercantili  impre
cisate  (al-iquando scriba cuvie3  atiquando  meraando 
et negociando') .  E1  eletto  infatti scriba della curia 
di Caffa per due anni,  il  22 marzo  1458,  ed  ottiene 
poi la patente di  scriba della masseria per un anno, 
il 26 marzo 1460.  Più tardi diverrà anche  ufficiale 
di moneta  (5 giugno 1472),  ma la sua attività fu spes 
so contestata con denunce ai Protettori del Banco di 
San Giorgio per brogli nel prolungare le liti  e per 
contrasti con il vescovo greco.  Dopo la  caduta  di 
Caffa è deportato a Pera,  ove risiede dal  dicembre 
1475 sino al febbraio 1480;  qui intraprende una lun
ga serie di azioni legali per recuperare beni  e di
ritti soprattutto dal nipote Giovanni di Onzo.  Nel 
giugno 1480 si è già trasferito a Chio,  ove  svolge 
la libera professione per un decennio;  a fine  seco
4Pcra,  docc..  4-10,  11-18;  ROCCATAGLIATA -  Chio,  docc.  £9,  43,  54,  75, 
96,  132.  Cfr.  Inoltre  PH.P.  ARGENTI,  The Occupation of Chios  by  thè Ce- 
noese  and  their Administration of  thè Island { 1F66),  Cambridge, 
1958,  I,  p.  411,  nt.  1;  III,  pp.  561-7C8  (ediz.  di  documenti  degli  anni 
1450- 1461,  conservati  nelle  filze  l  e  £ - se.  6/70,  intestate  al  notaio 
Bernardo  De  Ferrari).
-  10  -
lo,  nel  1498,  lo ritroviamo vivo a Bogliasco5.
Altri rogatari hanno invece soggiornato per perio 
di limitati negli  insediamenti coloniali,  a  quanto 
5i può desumere dalla documentazione pervenuta8.
Luchino de Porta del  fu Matteo, nominato  notaio 
palatino a Mitilene,  il  19 gennaio 1454,  da  France
sco Giustiniani olim de Campis,  del fu Bartolomeo di 
Francesco,  svolge la sua attività nell’isola di  Le
sbo anche presso la cancelleria dei Gattilusio e nel_ 
la curia del vicario di Mitilene fra il 1456  ed  il 
marzo 1460;  si trasferisce poi a Chio,  ove opera nel 
1460-14617.
Emanuele Granello,  attivo a Genova sin dagli anni 
Cinquanta,  ottiene la patente di  scriba della masse
ria di Caffa per tredici mesi,  il  29 maggio 1466.Pre 
sente a Chio ed a Pera nell'autunno di quell1 anno,rT 
sulta impegnato nel commercio di panni ed in partico 
lare di stameto nero di Milano,  destinato  a  Caffa. 
Allo scadere del mandato si sposta a Pera ed a Chio, 
ove svolge la professione negli anni 1468-1469;  rien 
tra poi a Genova,  ove roga ancora negli anni  Ottan
ta8.
5Pera,  docc.  3£,  "74,  101,  105- 119,  1£3,  1£4;  '  ROCCATAGLIATA -  Olio, 
docc.  73,  74,  85,  101,  104,  1£7  ed  atti  sparsi  nella  filza  1  Intestata 
al  notai  De  Algario  Domenico  e  Torri gl la Nicola.  Cfr.  Inoltre  A.VIGNA, 
Codice  clt. ,  in Atti  clt.,  VI,  fase.  Ili,  1870,  doc.  CCCXCIX;  VII,  par
te  I,  fase.  I,  doc.  CCCCXCVII;  fase.  II,  docc.  DCXXV,  DCLXXIII, DCCLXXXII; 
fase.  Ili,  docc.  DCCCL,  MXXI,  MXXXIi;  parte  II,  fase.  I,  docc.  HCX,' 
MCXVIII,  MCXLVIII;. ID. ,  Quistioni  clt.,  q.  IV,  doc.  V;  ID.,  Serie  gene
rale 'Clt. ,  pp.  805, . 8£0.
6In  base  al  confronto  grafico  con  rogiti  che  recano  citazioni  Interne  o 
sottoscrizioni  autografe non  è possibile  attribuire  1  docc.  11-18,  60- 
-65,  9£,  1££-1£4  al  notai  Intestatari  delle  filze  (vedi  tabella  archi
vistica  in  appendice).  Ad  esempio,  1  docc.  9£,  1££-1£4  sono  copie  au
tentiche  di  mano  del  notalo  Domenico  de Alsario,  inserite nella  filza 
dello  Stagliano  In  quanto  quest'ultimo  vi  figura  come procuratore  de
si gnato.
7Mltllene,  docc.  £-34,  36-57Ò,  5fib-63,  65-67  ed  atti  sparsi  nella  filza 
.1  intestata  al  notai  De  Algarlo  Domenico  e  Torriglia Nicola.  In un  at
to  del  1£ marzo  1461  (edlz.  in  PH.P.  ARGENTI  clt.,  Ili,  doc.  [ £57] v  n. 
474)  compare  frs. i  testi  come Ltichetus  de Porta notarius,  Cfr.  inoltre 
G.  AIRALDI,  I notai  dei  conti palatini  genovesi,  in Studi  e  documenti 
su Genova e  l’Oltremare,  "Collana  storica di  Fonti  e  Studi",  19,  Geno
va,  1974,  pp.  ££4- £36 •
8 Pera,  doce.  67-70,  74  ed  atti  sparsi  nella  filza  1  intestata al  no
talo  Granello  Emanuele.  Cfr.  inoltre  A.  VIGNA,  Codice  clt.,  in  Atti 
clt.,  VII,  parte.I,  fase.  II,  docc.  DCLXXXII,  DCXCVI,  DCCIV;  ID,  Serie
-  11  -