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rivista di filosofia
{
La differenza italiana
Filosofi(e) nell’Italia di oggi
. 15, 2014 ( )
n ii
a cura di Federica Buongiorno,
Antonio Lucci
ISSN: 2036-6558
Lo Sguardo – riviSta di FiLoSoFia
Aut. Tribunale di Roma n° 387/2011
iSSN: 2036-6558
Comitato SCieNtiFiCo:
NuNzio aLLoCCa (SapieNza Università di Roma), aNtoNeLLo d’aNgeLo (SapieNza Università di
Roma), paoLo d’aNgeLo (Università degli studi Roma Tre), mário SaNtiago de CarvaLho
(Universidade de Coimbra), roberto eSpoSito (Istituto Italiano di Scienze Umane),
migueL aNgeL graNada (Universidat Autònoma de Barcelona), thomaS maCho (Humboldt
Universität zu Berlin), marCeLLo muSté (SapieNza Università di Roma), maria tereSa
paNSera (Università degli studi Roma Tre), Fabio poLidori (Università degli studi di Trieste),
LoreNa preta (Psicanalista, membro ordinario SPI), paoLa rodaNo (SapieNza Università di
Roma), WoLFgaNg rother (Universität Zürich), emaNueLa SCribaNo (Università Ca’ Foscari
di Venezia) FraNCeSCo Saverio triNCia (SapieNza Università di Roma), NiCLa vaSSaLLo
(Università degli Studi di Genova)
Caporedattori:
Simone Guidi (Coordinamento editoriale)
Antonio Lucci (Rapporti con stampa e editoria)
redazioNe:
Federica Buongiorno, Marzia Caciolini, Marco Carassai, Andrea Pinazzi, Libera Pisano
Sito web: www.losguardo.net
Contatti: [email protected]
“Lo Sguardo” è una rivista elettronica di filosofia Open access promossa da Edizioni di Storia
e Letteratura. A partire dal 2010 la rivista pubblica con cadenza quadrimestrale numeri
esclusivamente monotematici costituiti da articoli scientifici inediti, saggi-intervista,
traduzioni di estratti da opere scientifiche significative e di recente pubblicazione o articoli
rilevanti per la comunità scientifica, recensioni di libri ed eventi culturali.
Le sezioni che compongono “Lo Sguardo” sono:
“Articoli”: la sezione ospita contributi scientifici prodotti e sottoposti su invito diretto della
redazione. Tutti i contributi della detta sezione sono sottoposti a peer review dal Comitato
dei lettori della rivista.
“Interviste”: la sezione ospita saggi-intervista ad autori di opere o edizioni di opere rilevanti
per il panorama scientifico e luminari di chiara fama sulle questioni di competenza dei
singoli numeri.
“Contributi”: la sezione, attiva a partire dal numero di Giugno (IX, 2012) ospita contributi
scientifici prodotti e sottoposti in risposta ai Call for papers pubblicati per ogni singolo
numero dai relativi curatori. Tutti i contributi della detta sezione sono sottoposti ad un
doppio blind review da parte del Comitato dei lettori e altri collaboratori, esperti nelle
materie in questione, selezionati per l’occasione dai responsabili della rivista.
“Testi”: la sezione ospita prime traduzioni italiane di estratti da opere scientifiche
significative e di recente pubblicazione o articoli rilevanti per la comunità scientifica e/o di
difficile reperibilità.
“Recensioni, discussioni e note”: la sezione ospita recensioni, note o discussioni che abbiano
come oggetto pubblicazioni scientifiche.
Lo Sguardo è un progetto dell’Associazione Culturale Ex Nihilo.
N. 15, 2014 (II)
La “differenza italiana”. Filosofi(e) nell’Italia di oggi
a cura di Federica Buongiorno, Antonio Lucci
Indice:
La “differenza italiana”. Filosofi(e) nell’Italia di oggi,
Editoriale di Federica Buongiorno, Antonio Lucci ..................p. 5
¶ Sezione Prima
Voci dalla filosofia italiana
Interviste/1: Che cos’è Italian Theory? Tavola rotonda con Roberto Esposito,
Dario Gentili, Giacomo Marramao
a cura di Federica Buongiorno, Antonio Lucci .....................p. 11
Interviste/2: Destrutturare le maiuscole. Pensiero debole, Italian Theory e
politica. Conversazione con Pier Aldo Rovatti
di Andrea Muni ...............................................p. 25
Interviste/3: Italian Something. Intervista a Franco Berardi
di Tommaso Megale ...........................................p. 33
Interviste/4: Oltre la nostalgia. Per un’etica postumana affermativa.
Intervista a Rosi Braidotti
di Libera Pisano ..............................................p. 41
Interviste/5: La cosa e il segno. Intervista ad Emanuele Severino su linguaggio,
ontologia e Destino
di Davide Grossi ..............................................p. 55
Interviste/6: Topologia, perché - Riflessioni su un itinerario di pensiero.
Intervista a Vincenzo Vitiello
a cura di Giulio Goria, Giacomo Petrarca ..........................p. 83
Testi/1: La differenza italiana. Comunità ed Esilio
di Remo Bodei ................................................p. 97
¶ Sezione Seconda
Voci sulla filosofia italiana
Articoli/1: Biopolitics and its paradoxes. An approach to life and politics in R.
Esposito,
di Matìas Leandro Saidel .......................................p. 109
Articoli/2: Nudità e vita
di Carlo Salzani ...............................................p. 133
Articoli/3: Dal linguaggio al corpo
di Felice Cimatti ..............................................p. 149
Articoli/4: La differenza tra il discorso filosofico di Severino
e quello di Cacciari, di Davide Grossi .............................p. 165
Contributi/1: La cosa e L’Uno. Luoghi e itinerari cacciariani,
di Nicola Magliulo .............................................p. 181
Contributi/2: Abitare il transito. Il pensiero delle pratiche
di Carlo Sini, di Paolo Beretta ...................................p. 199
Recensioni, discussioni e note ...................................p. 221
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N. 15, 2014 (ii) - La “differeNza itaLiaNa”
Editoriale
La “differenza italiana”. Filosofi(e)
nell’Italia di oggi
di Federica Buongiorno e Antonio Lucci
Che esista qualcosa come una “filosofia italiana” non può essere un
dato di fatto; costituisce piuttosto un problema, una questione aperta.
Non si può certamente parlare oggi di una filosofia italiana nello stesso
modo in cui se ne poteva parlare nell’Ottocento – il secolo, forse, in cui
le differenze nazionali sono state più acute – o all’inizio del Novecento,
perché quel dibattito era legato alla battaglia culturale e politica intorno
al contenuto da attribuire all’identità italiana del costituendo o appena
costituito (o da ricostruire dopo la Grande Guerra) Stato nazionale. Oggi il
problema si presenta in termini nuovi: la crescente internazionalizzazione
degli studi – il fatto che molti giovani si formino in università e istituzioni
culturali estere, che gli studiosi intrattengano sempre più frequentemente
«intense e continue [...] relazioni con i centri della ricerca nel mondo e con
le scuole di più ampio e riconosciuto prestigio»1, venendo tradotti all’estero
o scrivendo direttamente in lingua straniera, prevalentemente in inglese,
con la conseguente diffusione dell’attitudine a studiare autori di lingue e
tradizioni filosofiche diverse dalla propria – mette infatti in questione la
legittimità del parlare di filosofia italiana, perché in questione è l’esistenza
stessa di una filosofia italiana. I temi studiati, i problemi dibattuti, le
metodologie adottate o i programmi di ricerca seguiti in Italia sono gli stessi
temi, problemi, metodologie e programmi studiati e discussi in Germania
come in Francia, in Canada come in Brasile, in Gran Bretagna come negli
Stati Uniti.
Allora, perché continuare a parlare di filosofia italiana, come fa in questo
numero Lo Sguardo? Perché nella multi-varietà delle proposte filosofiche è
possibile riconoscere uno «stile di pensiero» specifico e inconfondibile, che
accomuna una parte della attuale produzione filosofica italiana alla parte
più viva e originale della produzione filosofica italiana del passato.
Avanziamo subito tre osservazioni a margine di questa tesi:
a) sarà opportuno distinguere tra “filosofia prodotta in Italia” e “filosofia
italiana”: la filosofia italiana oggi è solo una «parte» della filosofia prodotta
1 D. Antiseri, S. Tagliagambe (a cura di), Prefazione a Storia della filosofia dalle origini a
oggi, vol. 14, Filosofi italiani contemporanei, Milano 2008, p. 6.
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N. 15, 2014 (ii) - La “differeNza itaLiaNa”
in Italia, perché un’altra parte, assai rilevante, della produzione filosofica
in lingua italiana non condivide affatto lo stile di pensiero che qualifica una
filosofia come “italiana”, ma appare assai più consona ad altre tradizioni di
pensiero, che anch’esse possono essere state sostenute in passato in Italia,
oppure sono oggi diffuse soprattutto all’estero;
b) per “filosofia italiana” non intendiamo affatto, quindi, la filosofia
scritta in lingua italiana, una lingua che sta incontrando una crescente
marginalità nella comunità internazionale e, non è difficile da prevedere,
subirà un destino analogo nella comunità nazionale degli studiosi. Si è parlato,
non molto tempo addietro, del fatto che il pensiero di Gentile, all’altezza dei
problemi filosofici del suo tempo sollevati nella filosofia europea, fosse stato
significativamente condizionato da un linguaggio incapace di esprimere il
nuovo della sua posizione filosofica. Osservazione indubbiamente acuta,
ma che andrebbe ampliata, inducendoci a riflettere sul peso che possiede il
linguaggio tràdito, che lungi dall’essere un neutro mezzo di comunicazione
del pensiero, ne è piuttosto il corpo, il quale rappresenta tanto la possibilità
che esso si esprima quanto i limiti dell’espressione, assumendo così uno
stile. Filosofia italiana sarà quella che sceglie consapevolmente di parlare
questa “lingua”, in tutta la ricchezza del termine.
c) non si tratterà, dunque, di trovare un denominatore comune a tutte
le produzioni filosofiche in lingua italiana, ma solo di scegliere quali, tra le
diverse tradizioni di pensiero riconoscibili tra quelle prodotte in Italia, parli
alla ricerca presente. Perciò, il nuovo numero de Lo Sguardo non mirerà
a realizzare una impossibile esaustività, ma a offrire una panoramica di
quelle posizioni che, nel corrente dibattito nazionale come in quello estero,
catalizzano una maggiore attenzione critica e una più viva dialettica delle
posizioni.
Alcune recenti pubblicazioni si sono poste il problema di comprendere
concettualmente quale sia il tratto che identifica la filosofia italiana (senza
sottolineare, tendenzialmente, la parzialità di un tale tratto, a differenza
nostra). La proposta de Lo Sguardo nasce dall’esame, necessariamente
rapido, di tali proposte. A partire dall’«Italian Theory», sulla quale si
concentrano i recenti studi di Roberto Esposito2 e che coinvolge una
numerosa e variegata comunità di studiosi nella definizione di quella che,
con felice espressione, è stata indicata da Antonio Negri come «differenza
italiana»; passando per il pensiero femminista qui rappresentato da Rosi
Braidotti; per giungere alle consolidate proposte di Massimo Cacciari
ed Emanuele Severino, che – secondo Mauro Visentin – evidenziano il
«profilarsi di un’inversione di tendenza, dalla metafisica all’ontologia,
nel pensiero continentale»3; e senza trascurare, tra le altre, le proposte di
pensatori del calibro di Pier Aldo Rovatti, Carlo Sini, Remo Bodei, Giorgio
Agamben, Vincenzo Vitiello, il XV numero de Lo Sguardo punta a offrire una
2 R. Esposito, Il pensiero vivente. Origine e attualità della filosofia italiana, Torino 2010.
3 M. Visentin, Il neoparmenidismo italiano, II, Dal neoidealismo al neoparmenidismo,
Napoli 2010, p. 12.
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N. 15, 2014 (ii) - La “differeNza itaLiaNa”
panoramica della filosofia italiana tanto in prima persona (Prima sezione,
Voci dalla filosofia italiana, contenente una nutrita serie di interviste ai
protagonisti del pensiero italiano), quanto a mezzo di un’attenta riflessione
critica (Seconda ssezione, Voci sulla filosofia italiana, composta da articoli
e contributi sulle principali opzioni teoriche in campo).
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Come curatori, desideriamo ringraziare il professor Massimiliano
Biscuso per il prezioso aiuto reso in fase di impostazione e progettazione di
questo numero de Lo Sguardo.
Ringraziamo, inoltre, in maniera particolare i filosofi che con tanta
generosità e ricchezza di argomenti hanno accettato di esporsi in prima
persona nelle interviste, e i loro allievi che hanno intermediato per esse,
costruendo con acume e spirito critico degli autentici dialoghi filosofici:
Franco Berardi, Rosi Braidotti, Roberto Esposito, Giacomo Marramao,
Emanuele Severino, Pier Aldo Rovatti, Vincenzo Vitiello, Remo Bodei;
inoltre, Michele Fiorillo, Dario Gentili, Giulio Goria, Davide Grossi,
Tommaso Megale, Andrea Muni, Giacomo Petrarca, Libera Pisano.
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¶ Sezione Prima
Voci dalla filosofia italiana