Table Of Content“Noi riteniamo che i fatti vadano raccontati, perché nessuno è obbligato a saperli
o a ricordarli, e che i loro protagonisti siano soprattutto gli uomini, i loro
caratteri, le loro passioni, i loro interessi.”
Tra il 1000 e il 1250 si assiste in Italia a una rinascita politica, culturale e
spirituale: le città si ripopolano, si intensificano i commerci e le comunicazioni,
la poesia in volgare muove i primi passi, si rinnovano gli ordini monastici. In
questi due secoli e mezzo si decide in una certa misura il destino del Paese, e si
consuma quello che gli autori definiscono “il suo aborto come Stato nazionale”.
Il nuovo millennio vede difatti l’affermarsi di entità capaci di influenzare
fortemente il panorama italiano: i Comuni. Diversi per sviluppo, organizzazione,
fisionomia e tradizioni, questi organismi locali si costituiscono in vere e proprie
città-stato, garantendo un forte sviluppo locale ma al contempo accendendo
conflitti che hanno a lungo impedito un percorso verso l’unità. Intanto, alle lotte
intestine tra Genova e Pisa, Amalfi e Venezia, Firenze e Siena, si uniscono
guerre epocali quali le Crociate, e scontri ideologici come il grande scisma.
Conflitti, cambiamenti e rivoluzioni animati da grandi personalità, che già
annunciano il periodo d’oro del Rinascimento: Federico Barbarossa e Tommaso
d’Aquino, Arnaldo da Brescia e Francesco d’Assisi, Federico II di Svevia e
Domenico di Guzmán. L’Italia dei Comuni è un’opera intensa, coinvolgente, che
incarna perfettamente l’ideale dei suoi autori “che i fatti vadano raccontati,
perché nessuno è obbligato a saperli o a ricordarli, e che i loro protagonisti siano
soprattutto gli uomini, i loro caratteri, le loro passioni, i loro interessi”.
Indro Montanelli, è stato il più grande giornalista italiano del Novecento:
inviato speciale del “Corriere della Sera”, fondatore del “Giornale nuovo” nel
1974 e della “Voce” nel 1994, è tornato nel 1995 al “Corriere” come
editorialista. Ha scritto migliaia di articoli e una cinquantina di libri. Tra gli
ultimi volumi pubblicati da Rizzoli ricordiamo Morire in piedi e La sublime
pazzia della rivolta nel 2006, L’impero bonsai nel 2007, I conti con me stesso
nel 2009 e Ve lo avevo detto nel 2011.
Roberto Gervaso (Roma 1937), giornalista, collabora a quotidiani e periodici,
alla radio e alla televisione e da tempo si occupa di divulgazione storica. Tra le
sue opere più recenti ricordiamo: Qualcosa non va (2005), La regina,
l’alchimista e il cardinale (2008), Io la penso così (2009).
Storia d’Italia
1. L’Italia dei secoli bui 2. L’Italia dei Comuni
3. L’Italia dei secoli d’oro 4. L’Italia della Controriforma 5. L’Italia del Seicento
6. L’Italia del Settecento 7. L’Italia giacobina e carbonara 8. L’Italia del
Risorgimento 9. L’Italia dei notabili 10. L’Italia di Giolitti 11. L’Italia in camicia
nera 12. L’Italia littoria
13. L’Italia dell’Asse
14. L’Italia della disfatta 15. L’Italia della guerra civile 16. L’Italia della
Repubblica 17. L’Italia del miracolo 18. L’Italia dei due Giovanni 19. L’Italia
degli anni di piombo 20. L’Italia degli anni di fango 21. L’Italia di Berlusconi
22. L’Italia dell’Ulivo
STORIA D’ITALIA
INDRO MONTANELLI
ROBERTO GERVASO
L’Italia dei Comuni
Il Medio Evo dal 1000 al 1250
Premessa di Sergio Romano
Proprietà letteraria riservata © 1966 Rizzoli Editore, Milano
© 1994 R.C.S. Libri & Grandi Opere S.p.A., Milano © 1997, 2010 RCS Libri S.p.A., Milano ISBN 978-88-
5864286-3
Per la parte aggiornata:
Testi appendice e inserto a colori – Massimiliano Ferri Ricerca iconografica – Silvia Borghesi Mappe –
Angelo Valenti
Prima edizione digitale 2013 da edizione aggiornata BUR Storia d’Italia settembre 2010
In copertina: Maestro della Pala di Polling,
Altare della Croce: il Duca Tassilone a caccia (part.),
XV secolo, Alte Pinakothek, Monaco
© BPK, Berlin/Foto Scala, Firenze
Progetto grafico di: Giona Lodigiani per Mucca Design
Per conoscere il mondo BUR visita il sito www.bur.eu
Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore.
È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.
Premessa
Dal magma dei secoli bui cominciano a emergere le grandi istituzioni europee.
Carlomagno spezza l’Impero dividendolo tra i figli, ma la divisione contribuisce
alla nascita di grandi aree che avranno ben presto una fisionomia politica. Il
regime feudale è instabile e rissoso, ma i feudatari creano regioni più piccole che
svilupperanno col passare del tempo la loro identità politica e culturale. La
Chiesa ha un vertice esposto alle pressioni politiche e alle discordie interne, ma
alcune grandi personalità religiose (Francesco, Domenico, Tommaso) rafforzano
il suo messaggio e contribuiscono alla sua autorità. Il regime feudale sfrutta le
ricchezze naturali senza garantire sviluppo economico, ma alcune città, fra cui in
particolare quelle che sorgono sulle coste del Mediterraneo e dell’Adriatico,
danno prova di uno straordinario dinamismo e conquistano, grazie alla vitalità
delle loro istituzioni, una importanza non soltanto mercantile. La Lega
Lombarda e la battaglia di Legnano non hanno il significato e l’importanza che
la storiografia risorgimentale ha attribuito a questi eventi. Ma dimostrano pur
sempre che l’Imperatore deve fare i conti con nuovi protagonisti decisi a
consolidare la propria autonomia, e che alcuni fra i più vivaci e ambiziosi sono
nella Penisola italiana.
Molto di ciò che accade dopo l’inizio del millennio, e che forma la materia di
questo volume, ha dimensioni europee. La guerra delle investiture fra il Papato e
l’Impero, le Crociate, lo scisma fra la Chiesa d’Occidente e quella d’Oriente,
l’apparizione degli Arabi nell’Europa meridionale non sono fenomeni
esclusivamente italiani. Ma la Penisola ne è attraversata e influenzata, talora più
di quanto non accada per altre parti d’Europa. È la sede del Papato, è un nesso
necessario fra l’Impero Romano e la modernità, è al centro del Mediterraneo.
Anche in questo volume la scena è dominata da alcuni grandi personaggi:
Barbarossa, Matilde, Arnaldo da Brescia, Ruggero d’Altavilla, Enrico IV. Ma
accanto ai protagonisti vi sono anche gli artigiani, i mercanti, i marinai, vale a
dire quelli che cambiano con le loro abitudini quotidiane i costumi della società.
In queste pagine, quindi, non si parla soltanto di guerre, battaglie e grande
politica. Si parla anche della vita al castello, della caccia, del cambiamento della
gastronomia e del modo in cui un dialetto latino sta diventando la lingua italiana.
Sergio Romano
L’ITALIA DEI COMUNI
Description:Tra il 1000 e il 1250 si assiste in Italia a una rinascita politica, culturale e spirituale: le città si ripopolano, si intensificano i commerci e le comunicazioni, la poesia in volgare muove i primi passi, si rinnovano gli ordini monastici. In questi due secoli e mezzo si decide in una certa misur