Table Of ContentL’ IMPOSSIBILE
EGEM ONIA
L’urss, il pci e le origini
della guerra fredda (1943-1948)
Silvio Pons
Carocci
Negli anni Novanta si è aperta una nuova stagione di studi *
sulla guerra fredda, basata su un considerevole arricchimento
delle fonti archivistiche disponibili e rivolta ad approfondire
la conoscenza della politica estera dell’uRSS
e del comuniSmo internazionale.
Questo libro utilizza un’ampia documentazione raccolta
negli archivi russi per ricostruire i rapporti tra I’urss e il pci negli anni
delle origini della guerra fredda. Lungi dal presentare
un consistente disegno egemonico sull’Europa del dopoguerra,
la politica di Stalin rivela serie oscillazioni e contraddizioni,
che si riflettono sulla politica dei partiti comunisti. La linea moderata
varata da Stalin e da Togliatti nel 1944 con la “svolta di Salerno”
appare il frutto di una strategia coerente soltanto per poco:
con la fondazione del Cominform nel 1947,
la “doppia lealtà” nazionale e internazionale pone il pci nel cuore
delle tensioni generate dalla divisione dell’Europa,
e la sua sconfitta elettorale nel 1948 appare un significativo aspetto
dei più generale riflusso del comuniSmo europeo.
Tesi principale del libro è che lo scacco subito dal comuniSmo in Europa
dopo la seconda guerra mondiale non è soltanto il frutto della strategia
di containmentattuata dagli Stati Uniti, ma anche l’esito
della mancata revisione di una cultura politica inadeguata
ai cambiamenti internazionali provocati dalla guerra.
Silvio Pons è ricercatore presso il Dipartimento di Storia
e Scienze sociali della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Bari, e direttore della Fondazione Istituto Gramsci
di Roma. È autore del volume Stalin e la guerra inevitabile, 1936-1941
(Einaudi, 1995).
In copertina: Milano 1948, manifestazione di solidarietà con l’Unione Sovietica
(Agenzia Publifoto).
ISBN 88-430-1379-3 Lussu
Giovanni
i ire 39 m e j.f J 9 788843 013791 Grafica:
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Silvio Pons
L ’impossibile egemonia
L’urss, il pci e le origini della guerra fredda
(1943-1948)
Carocci editore
-iUÉl.
I
i“ edizione, giugno 1999
© copyright 1999 by Carocci editore S.p.A., Roma
Finito di stampare nel giugno 1999
per i tipi delle Arti Grafiche Editoriali Srl, Urbino
ISBN 88-430-1379-3
Riproduzione vietata ai sensi di legge
(art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633)
Senza regolare autorizzazione,
è vietato riprodurre questo volume
anche parzialmente e con qualsiasi mezzo,
compresa la fotocopia, anche per uso interno
o didattico.
Indice
Sigle e abbreviazioni 9
Prefazione 11
Introduzione. L’urss, il movimento comunista e le
origini della guerra fredda in Europa 17
1. La politica estera di Stalin e l’antifascismo 47
Anticapitalismo e antifascismo 47
Sicurezza e antifascismo 36
L’impatto della guerra: la “strategia duale” 60
La politica comunista e l’antifascismo: contraddizioni
e ambivalenze 71
La persistenza dello stalinismo 75
2. Nascita e tramonto del Cominform 85
Il dilemma bipolare 85
Un confronto ambiguo 98 -
' Guerra fredda e isolazionismo no
Il blocco sovietico 115
3. L’urss, l’Italia e il pci alla fine della seconda guerra
mondiale 143
La politica dell’uRSS verso l’Italia: una definizione
tormentata 143
7
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La missione di Vysinskij: l’opzione intransigente 151
La decisione della “svolta”: l’opzione moderata 155
Dopo il riconoscimento: una strategia ambigua 163
La questione di Trieste e il nesso nazionale-intema
zionale 174
Il Cominform e il pci 189
La crisi del 1947 e il problema della strategia comu
nista 189
L’attacco ai comunisti occidentali e la fine del model
lo antifascista 198
L’impatto sul pci: le tensioni della “doppia lealtà” 205
La missione di Secchia e il nodo dell’insurrezione 211
Disorientamento strategico e sconfitta 220
Indice dei nomi 235
8
Sigle e abbreviazioni
ADPCF Archives de la Direction du Parti communiste fran-
gais, Paris
APC Archivio del Partito comunista italiano, Fondazione
Istituto Gramsci, Roma
ASMAE Archivio Storico del Ministero degli Affari Esteri
AVP RF Archiv Vnesnej Politiki Rossijskoj Federacii (Archivio
della politica estera della Federazione Russa), Mosca
DDI Documenti diplomatici italiani
DVP Dokumenty Vnesnej Politiki (voli, xxii-xxm)
DVP SSSR Dokumenty Vnesnej Politiki sssr (voli, i-xxi)
FRUS Foreign Relations of thè United States
MID Ministerstvo Inostrannych Del (Ministero degli Affari
Esteri)
Narkomindel Narodnyj Kommissariat Inostrannych Del (Commis
sariato del Popolo per gli Affari Esteri)
RCchlDNI Rossijskij Centr Chranenija i Izucenija Dokumentov
Novejsej Istorii (Centro russo per la conservazione e
lo studio dei documenti di storia contemporanea),
Mosca
vkp(b) Vsesojuznaja kommunisticeskaja partija (bol’sevikov)
(Partito comunista dell’Unione) (bolscevico)
t
Prefazione
Questo libro è volto a ricostruire i rapporti tra l’Unione sovietica e il
Partito comunista italiano nel contesto di una problematica più gene
rale, costituita dalla politica estera sovietica e dalle origini della guer
ra fredda in Europa, negli anni compresi tra il 1943 e il 1948. I primi
due capitoli sono incentrati sulla relazione tra la politica dell’uRSS e le
strategie del movimento comunista durante la seconda guerra mon
diale e nell’immediato dopoguerra, sino alla fondazione del Comin-
form e al suo impatto sul comuniSmo europeo. I capitoli 3 e 4 sono
dedicati ai due momenti essenziali delle relazioni tra I’urss e il pci: la
definizione di un coordinamento tra la politica estera sovietica e la
politica nazionale dei comunisti italiani nell’ultima fase della guerra e,
soltanto tre anni più tardi, la brusca svolta determinata dalla pola
rizzazione internazionale e dalla risposta sovietica al Piano Marshall.
Il nostro lavoro non intende ricostruire sistematicamente i rappor
ti tra i dirigenti dell’uRSS e i comunisti italiani, ma analizzare i loro
orientamenti come un case study della politica sovietica e comunista
alle origini della guerra fredda. In altre parole, la nostra ottica è foca-
lizzata sui nessi tra la storia internazionale del secondo dopoguerra, la
condotta dell’uRSS e la politica del pci, non sull’azione dei comunisti
italiani nella società nazionale. A questo fine, si è ritenuto necessario
esaminare anzitutto questioni quali i caratteri della politica dell’uRSS
alla vigilia della seconda guerra mondiale; i piani sovietici per il rias-
■t setto dell’Europa postbellica durante la guerra; l’atteggiamento dei
sovietici verso l’alleanza con le potenze occidentali e verso la sistema
zione delle “sfere d’influenza”; la linea dei partiti comunisti in Euro
pa alla fine della guerra; le concezioni e gli orientamenti che presie
dono alla nascita del Cominform e al suo precoce declino politico. In
questo quadro va inserito il rapporto tra Mosca e il pci. Malgrado il
suo carattere secondario per I’urss dal punto di vista geostrategico,
l’Italia rappresenta un banco di prova della condotta sovietica verso
l’occidente in due diversi passaggi: la definizione dei rapporti con gli
11
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