Table Of ContentLEX ARCANA - Avventura per Cvstodes
Pandataria
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“[...] quando si trattò della figlia, informò il
Senato in sua assenza attraverso la co-
Pandataria
municazione di un questore, poi si asten-
ne dal contatto con la gente per la vergo-
gna e pensò perfino di farla uccidere.”
– (Svetonio, Augustus, 65.)
Lex Arcana è un gioco ideato da Francesco Maggi, Marco Nepitello, Leo Colovini e Dario
De Toffoli. Fu edito all’inizio, nel 1993 dalla Dal Negro. In seguito la Nexus Editrice ne acqui-
stò i diritti e poi la stessa è fallita. Di chi siano oggi lo ignoro, ma non è assolutamente mia
volontà violarli nella maniera più assoluta. Tutte le immagini qui contenute sono state scari-
cate da internet e su nessuna di esse era segnalato un qualsiasi diritto di copyright. Dove mi
è stato possibile ho citato le fonti.
L’avventura narra del ritrovamento a Reghium (odierna Reggio Calabria) dell’urna funebre di
Giulia Maggiore, figlia di Augusto. Un concatenarsi di eventi insieme al suo tornare sull’iso-
la risvegliano lo spirito di un defunto la cui anima non ha trovato pace, lo spirito di Claudia
Ottavia che fu brutalmente uccisa nella villa di Giulia dai sicari di suo marito, l’imperatore
Nerone. Questo fatto, il degrado della villa e le ambizioni del decurione Massimo Clodio ge-
nerano quindi una serie di eventi che richiedono l’intervento della Corte Ausiliaria Arcana.
I cvstodes non sono soli, fondamentali per loro saranno le apparizioni di Agrippina, figlia di
Giulia e Giulia stessa. attraverso l’urna che deve essere recuperata a Pandataria Minore
(mia invenzione per l’isola di Santo Stefano di cui non sono riuscito a trovare un eventuale
nome latino).
Non è una avventura proiettata nello spazio, ma nel tempo. E’ importante che il demiurgo
freni se necessario le scoperte dei cvstodes affinché si arrivi ad avere una Larva discreta-
mente potente grazie al seguito di guerrieri silenziosi.
Ma soprattutto è importante che se ne ritrovi il diario al fine di avere una visione diversa da
quella della storiografia ufficiale della prima e unica figlia di Augusto, Giulia Maggiore.
Per la quale mi sono indegnamente ispirato al libro di John Williams “Augustus” dalla cui
lettura dunque nasce questa, spero divertente, avventura.
Note: Dove è possibile ho cercato di usare la terminologia Greco-Latina. Per il calendario mi sono semplicemente attenuto al no-
stro, quello gregoriano, in quanto, avendo una certa rilevanza l’importanza del concatenarsi degli eventi, il gregoriano rimane de-
cisamente più semplice.
L’avventura è l’avventura di un gioco di ruolo, pertanto, pur cercando di rimanere legato a fatti storici realmente avvenuti, qua e
là ci sono state delle forzature. Anche se ho tentato il più possibile di affidarmi alla Storia vera, anche nella scelta dei singoli no-
mi qui incontrati.
ii
Ambientazione - L’isola e i suoi personaggi.
L’isola di Ventotene, conosciuta dai latini con il nome di Pandataria (nome di origine greca)
è un’isola appartenente all’arcipelago delle pontine. Nella mitologia classica greca venne
definita da Omero, all’interno dell’Odissea, come l’isola delle Sirene.
Nel I secolo d.C. conobbe il suo splendore e sviluppo, volendo il divino Augusto ivi costrui-
re una villa per le vacanze.
Alla costruzione della Villa furono legate le seguenti opere:
• costruzione di un porto per l’attracco delle navi, sia militari per la scorta dei digni-
tari imperiali, che mercantili.
• costruzione di un complesso di vasche / cisterne per il recupero e conservazione
delle acque piovane.
• vasche per l’allevamento dei pesci venduti in continente.
• vasche per la raccolta del sale.
• magazzini e attività commerciali scavati nelle pareti di tufo lungo il porto.
Nel corso dei secoli l’isola ha anche acquistato una certa fama per la cattura delle quaglie
(molto ricercate per le carni e per le uova quando vengono catturate vive) che occupano
un posto di rilievo nella cucina romana.
L’isola difatti è una importante tappa nelle migrazioni stagionali di questo e tante altre spe-
cie di volatili.
Oltre a questo, la parte dell’isola dove si trova il porto, nel corso dei secoli è diventata zo-
na prediletta dai rampolli dell’aristocrazia romana che da Neapolis si imbarcano per tra-
scorrere qui il periodo estivo, tra feste divertimenti e buon cibo.
Inoltre vive una grande quantità di operai e schiavi addetti all’allevamento in vasca di orate
e murene, oltre che agli appunto cacciatori di quaglie (vengono catturate con delle reti te-
se tra gli scogli e le spaccature delle scoscese coste dell’isola). La villa è disabitata da se-
iii
coli, viste anche le tragedie e i drammi che si sono consumati al suo interno, anche se ri-
mane tutt’ora proprietà imperiale.
Nel primo secolo dopo cristo fu esiliata la figlia di Augusto Ottaviano, Giulia. Da lei prende
il nome la villa costruita dal primo divino imperatore di Roma.
La stessa venne poi trasferita a Reghium dove mori anni più tardi sotto l’impero del marito
Tiberio, la morte fu causata dall’inedia alla quale venne condannata dal secondo imperato-
re all’interno di quella che è chiamata ancora oggi Torre Giulia.
Il suo corpo fu cremato e, dato che era colpita da Damnatio Memoriae, le venne impedito
di riposare nel Mausoleo di Augusto e conseguentemente la sua urna fu, nel corso dei se-
coli, dimenticata in Calabria.
Pochi mesi fa (siamo nel 1230 A.u.C.) a Reghium, alla forte comunità cristiana è stato con-
cesso di scavare delle catacombe per una loro santa e durante i lavori l’urna è stata ritrova-
ta.
Cortesemente il vescovo di Reghium ha contattato i lontani discendenti della famiglia Iulia
nella persona di Livia Lucilla Giulia Longina, influente membro del tempio delle Vestali, che
ha richiesto che l’urna venisse sepolta presso Ventotene, luogo seppur triste ma alla quale
l’ava era rimasta molto affezionata.
Se i cvstodes dovessero indagare o a Reghium o a Roma riceverebbero una copia dello
scambio di lettere tra il vescovo e Livia Lucilla Giulia Longina.
Durante il trasferimento della urna, la liburna incaricata di questa missione naufraga poco
prima di giungere a Ventotene presso l’isola di Santo Stefano, un miglio scarso prima del-
l’imbocco del porto.
Nessuno dell’isola ha visto la nave arrivare, vista la violenza del fortunale che l’ha colpita,
e l’imbarcazione risulta quindi perduta dallo scalo fatto a Palinuro.
Sono però intervenute le sirene, che ancora vivono sull’isola di Pandataria Minore e che
hanno rinvenuto l’urna con le ceneri della figlia di Augusto dal fondo del mare.
iv
L’avvicinarsi dell’urna ha risvegliato il fantasma di Claudia Ottavia, figlia del divino Claudio
e prima moglie dell’imperatore Nerone e da lui fatta uccidere proprio a Villa Giulia (svenata
e decapitata, il processo di dissanguamento fu estremamente lento e doloroso e le sue ur-
la si dice che scossero anche gli animi degli assassini di Nerone).
PERSONAGGI NON GIOCANTI
Lo spirito di Giulia, figlia di Augusto.
Lo spirito di Agrippina, moglie di Druso Germanico
Claudia Ottavia, fantasma della prima moglie di Nerone svenata e decapitata nella villa di
Ventotene.
Decurione Massimo Clodio Zoppo. (decurione DV6 ) Comandante della guarnigione dell’i-
sola composta da dieci legionari e venti vigiles. Nato a Bononia (Bologna), ha la famiglia
che risiede nella vicina Neapolis.
Risiede nell’isola da una ventina di anni dopo aver prestato servizio per circa dieci in Da-
cia, dove, nella logistica, viene trasferito per peculato. Millanta diverse decorazioni, in real-
tà non è mai stato in prima linea. Nell’isola ha organizzato un piccolo racket, molto mode-
sto nelle quote, in realtà un Sapiente facendo una accurata indagine amministrativa potreb-
be capire il vertiginoso giro di affari che il decurione si è creato.
Piccole tangenti dai locali notturni lungo il porto e lungo le due spiagge. Tangenti per la
protezione ai pescatori. Ma soprattutto una piccolissima quota su ogni quaglia catturata
nell’isola dai “venatori retiarii” a Parata Grande
Un tiro su De Societate, unito a un tiro De Scientia possono aiutare i Cvstodes a capire il
giro di affari.
Il primo tiro, di un Cvstodes che spende almeno una giornata in indagini avrà difficoltà 9.
Per ogni grado di successo scoprirà che:
v
I grado di successo: tangenti dai locali della “movida”, gli pro-
curano circa mille e seicento sesterzi a settimana. Per i pro-
prietari dei locali si tratta di spese irrisorie e si ritengono fortu-
nati a pagare così poco. Le tangenti ovviamente sono divise
con tutti i membri della guarnigione. Oltre a questo ci sono ov-
Rappresentazione di
viamente gli introiti delle tangenti dovute dal locale lupanare
Giulia in esilio a
per altri cinquecento sesterzi a settimana.
Ventotene,da un
dipinto di Pavel
II grado di successo: tangenti dai pescatori. Qui si parla di
Svedomsky.
circa quattromila sesterzi a settimana, anche per questo ca-
so, come il precedente, per i pescatori si tratta singolarmente
di piccole cifre, che pagano quasi tutti in tutte le provincie del-
l’impero. Nulla, a detta di tutti, di scandalizzante. Questi soldi
sono divisi solamente con i vigiles.
III grado di successo. Il vero business dal quale tutta la guar-
nigione è esclusa è la tangente sulle quaglie. Ogni quaglia cat-
turata viva frutta ai cacciatori otto sesterzi. Morta tre. Lui esige
due sesterzi nel primo caso e mezzo nel secondo. Nel periodo
primaverile ed autunnale, per circa cinque sei mesi, si mette in
tasca una cifra pari duemila cinquecento sesterzi a settimana.
vi
Il capitale viene portato dal decurione, con cadenza quindicinale, a Neapolis dove la mo-
glie investe i denari in diverse attività nell’importante porto Miseno. Lavanderie, colorerie,
lupanari. Un vero e proprio impero.
Legionari della guarnigione: sono una decina e rimangono sull’isola per un limitato perio-
do di tempo. Felici delle mance elargite dal decurione non faranno comunque nulla per aiu-
tarlo, tanto è vero che, come vedremo, nel cercare di nascondere i problemi che stanno na-
scendo Massimo Clodio si avvale esclusivamente dei vigiles.
Vigiles di Pandataria: confermano ciò che si sa ai quattro lati dell’Impero: sono corrotti. I
venti presenti sull’isola faranno di tutto per aiutare il decurione, tranne che mettersi in aper-
to contrasto e combattimento con i Cvstodes. A discrezione del Demiurgo coinvolgerli o in
attentati però ai Cvstodes, se questi si mostreranno o deboli o troppo arroganti, oppure far
si che qualcuno di questi spifferi quello che sa sugli affari del decurione, abbassando di un
livello il grado di difficoltà per il tiro De Societate necessario a scoprire i giri loschi.
Mario Racino: guardiano del faro di Pandataria, sempre ubriaco racconta di aver sentito
le sirene la notte della tempesta, ma lui è furbo e grazie al vino non si è fatto abbindolare.
riferisce anche di aver sentito, portato dal vento, il rumore di una nave che si infrangeva su-
gli scogli di Pandataria Minore.
Fabio Gracco Scribonio: Libraio, amanuense e artigiano dell’isola. Esiliato da Roma per
apologia contro l’Imperatore, ha scritto una serie di libelli contro il divino Teodomiro, inneg-
giando alla fine dell’impero a favore di una Repubblica gestita da un senato eletto dalla ple-
be. L’imperatore Teodomiro ne apprezza comunque lo stile nel comporre e sarebbe “picca-
to da una sua eventuale e immotivata morte.
vii
2
Eventi “Niente ha il potere di allargare tanto
la mente quanto l'investigazione si-
stematica dei fatti osservabili.”
! ! ! ! - Marco Aurelio
6 aprile 1229 AuC. Notte del naufragio del- Due giorni (8 aprile) dopo un pescatore
la Liburna La lacrima di Venere. Tutto l’equi- ubriaco, tale Semmonio, di ritorno dal-
paggio perisce tra i flutti. Le sirene presenti l’osteria, completamente annebbiato dai
su Pandataria Minor recuperano l’urna con fumi dell’alcol, si avventura nei pressi di Vil-
le ceneri di Giulia. l a G i u l i a , a n o t t e f o n d a .
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Si accascia al suolo. Dopo pochi minuti urina in una delle stanze da letto, risvegliando, rab-
biosa per la mancanza di rispetto mostrata dal pescatore, lo spettro di Claudia Ottavia. Il
corpo del pescatore viene ritrovato solo dopo due giorni, essendo noto ubriacone e fre-
quentatore del lupanare (con prostitute di bassa fascia ovviamente) nessuno si era preoc-
cupato più di tanto per la sua assenza.
La sera stessa del ritrovamento del corpo, l’undici aprile, una coppia di giovani rampolli
dell’aristocrazia campana si apparta nei pressi della Villa. Vengono anche loro sorpresi dal-
lo spirito di Ottavia oramai risvegliatosi e uccisi dallo spavento. La mattina vengono rinve-
nuti dai vigiles. I corpi vengono messi sotto sale e spediti con la prima nave verso Neapo-
lis dove vengono sepolti immediatamente (sono di religione Cristiana) nelle catacombe del-
la città.
il 15 aprile, arriva sull’isola il Questore di Formia, tale Baianus Cicerone. L’uomo, sposato
con una donna molto giovane, è in realtà amante di giovani e rudi pescatori dai quali gradi-
sce essere concupito “selvaggiamente”.
Si reca pertanto di notte con il giovane Antonio, pescatore residente nell’isola, nei pressi
della Villa.
Anche loro cadono vittime dello spettro e il decurione, informato della sparizione, si reca
da solo immediatamente alla Villa. Trovati i corpi capisce che c’è qualcosa che non va in
quel posto, ma è la sua cupidigia a fare il resto.
Sa che la Villa potrebbe un domani essere la sua, in una eventuale vendita di proprietà im-
periali dismesse di cui si parla tanto, ma bisogna distogliere tutta l’attenzione da essa. Tra-
scina per le condutture sotterranee dell’acquedotto il corpo del magistrato. Gli infligge del-
le coltellate e gli far sparire i gioielli che aveva indosso per simulare una rapina e poi pren-
de il corpo di Antonio e lo butta di sotto, dove l’alta marea penserà a fare il resto, metten-
dogli nella tasca l’anello del Questore.
Il danno è fatto. Il 18 aprile la voce della morte di un questore in una piccola isola arriva al
Prefetto del Pretorio di Roma.
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Description:LEX ARCANA - Avventura per Cvstodes. Pandataria Lex Arcana è un gioco ideato da Francesco Maggi, Marco Nepitello, Leo Colovini e Dario Le fu persino insegnato a lavorare la lana, un'attività adatta alle antiche matrone.