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Le categorie
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Titolo originale Kategorii srednevekovoj kul'tury
Izdatel’stvo «Iskusstvo », Moskva 1972
Copyright © 1983 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino
Traduzione di Clara Castelli
ISBN 88-06-55608-8
A. Ja. Gureviè
Le categorie
della cultura medievale
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in 2022 with funding from
Kahle/Austin Foundation
https://archive.org/details/lecategoriedella0000gure
Indice
p. VII Prefazione all’edizione italiana
Le categorie della cultura medievale
Introduzione Il«quadro del mondo» per l’uomo del Medioevo
Le idee di spazio e tempo nel Medioevo
Macrocosmo e microcosmo
«Che cos'è il tempo? »
« Un paese si costruisce sul diritto»
224 Le concezioni medievali della ricchezza e del lavoro
Conclusione Alla ricerca della personalità umana
305
Prefazione all’edizione italiana
Da quando questo libro è apparso in edizione russa è tra-
scorso un periodo di tempo abbastanza lungo da consentire
all’autore di rivedere con un certo distacco il proprio lavoro.
In questi anni sono stati pubblicati molti studi che hanno
preso in esame i più vari aspetti della cultura medievale, e
allo storico si sono posti in tutta la loro rilevanza nuovi pro-
blemi; inoltre, dopo la traduzione di quest’opera in varie lin-
gue straniere, sono comparse non poche recensioni: tutto
questo mi consente oggi di dire che mi risultano più chiari
i limiti dell’impostazione da me scelta nel momento in cui mi
accinsi a questo lavoro.
Sia chiaro: non penso di avere sbagliato per il fatto che,
in uno studio dedicato alla cultura medievale, non mi sono
soffermato su momenti, anche importanti, particolari, come
il movimento cluniacense o la filosofia della scuola di Char-
tres, il rinascimento carolingio o la fondazione delle univer-
sità. Se non ho affrontato specificamente questi e analoghi fe-
nomeni, tradizionalmente presi in esame negli studi sulla
cultura medievale, e se ho operato forse una distorsione, po-
nendo l’accento pit sugli elementi germano-barbarici che sul-
le componenti mediterranee, credo di potermi giustificare:
l’impostazione di questo libro nasce dal tentativo di dimo-
strare l’irripetibile specificità della civiltà medievale nell’Eu-
ropa occidentale, quale risulta in modo evidente dall’analisi
delle acquisizioni proprie della cultura di élite e dall’indivi-
duazione del filone profondo della tradizione, delle esperien-
ze di pensiero e di comportamenti che caratterizza la società
di quel tempo.
Tuttavia, il metodo socio-antropologico da me scelto ha
comportato inevitabilmente alcuni limiti anche importanti.
VIII PREFAZIONE
La cultura viene esaminata come se fosse qualcosa di definito
una volta per tutte, qualcosa di compiuto in sé, una realtà
strutturata. È questo un metodo che, se usato per mettere in
evidenza le categorie originali di questa cultura, ha una sua
legittimità; ma va tenuto presente che esso lascia completa-
mente in ombra l’idea della cultura come organismo vivente,
che conosce un processo di formazione e di rinnovamento, né
può essere considerata appunto un tutto organico. Il concet-
to di movimento interno, di inquietudine e tensione interna,
di conflitto immanente che porta a continue trasformazioni,
rimane sullo sfondo. D’altra parte, non avrebbe avuto senso
procedere con due forme di approssimazione diversa al pro-
blema, e giustapporre ai risultati di questa ricerca un esame,
che sarei portato a definire culturologico, della vita intellet-
tuale del Medioevo.
In effetti, anch’io mi sono trovato a percorrere questa di-
versa strada quando mi sono rivolto allo studio di un altro
problema, che in questi ultimi anni, soprattutto, ha interes-
sato gli studiosi e in particolare i medievisti: i temi della cul-
tura popolare e il suo rapporto con la cultura di élite. La pre-
senza di questo problema nei dibattiti che affrontano lo stu-
dio del Medioevo è senza dubbio centrale, anche perché sem-
bra possibile individuare, nel contrasto e nell’interazione fra
cultura dei dotti e cultura popolare, una soluzione delle ten-
sioni interne della cultura medievale nel suo complesso. Que-
sta, almeno, è l’ipotesi di base di un mio nuovo lavoro, che
mi auguro sia presto reso accessibile anche al pubblico italia-
no, e che si sforza di capire la feconda contraddizione e quasi
direi i paradossi della cultura medievale. In tal senso mi sem-
bra di poter giudicare complementari i due libri, quasi un
dittico che mostra lo stesso soggetto da due angolature dia-
metralmente opposte. Per tali ragioni, se sono intervenuto,
in questa edizione italiana, con correzioni e anche alcune in-
tegrazioni, non ho creduto opportuno modificare sensibil-
mente il mio punto di vista e i risultati raggiunti.
Mosca, dicembre 1982.