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© 2012 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino
www.einaudi.it
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Indice
p. IX Elenco delle itlustrazioni
xm Introduzione
L'alet arllo't rove
I. Le immagini del turismo
3 Lo spazio tul'istico come immagine immediata
mente accessibile
6 L'immagine pre-esiste all'esperienza reale del luogo
8 L'immagine turistica all'interno delle pratiche di
marketing territoriale
I processi di formazione di un'immagine turistica
11
r6 Le distanze «liquide» del mondo turistico
19 La multiscalarità dell'immagine turistica
n Una parte per il tutto: la selezione della comples
sità territòriale nell'iconografia turistica
23 Processi di formazione dell'immaginario geogra
fico nel turismo
,8 Le immagini della natura
.30 L'altrove come spazio mitico dell'ignoto: fra «sco
perta» e «invenzione» del luogo turistico·
35 L' «omino» contemplante di Luigi Ghirri come
metafora del turismo
3 7 La natura come <{altrove»
38 L' altrove naturale come altrove temporale
40 L'immaginario turistico comè ritorno alla natura
T
VI INDICE
Fra archetipi della natura e incarnazioni geogra
p. 43
ficamente localizzate
La top ten delle immagini paesaggistiche dell'a ltrove
Mondo naturale e immagine turistica globale
Il dominio dello sguardo occidentale nel mondo
5' turistico
Il differenziale ambientale
Le immagini del passato
Il catalogo del passato
Passato storico e passato turistico
Passato indistinto, passato specifico: per una t9p
ten della storicità
Le immagini «nuove»
65
69 L'effetto cumulativo: la presenza di altri turisti
come fattore di attrazione
L'« arguzia» del paesaggio turistico
70
L'incontro con «l'altro»
7'
L'altro e l'altroVe in movimento
75
Modalità di produzione e circolazione dell' im
II,
magine turistica
79 La guida turistica a stampa: processi di selezione
del territorio
86 Lo spazio creato dalla guida turistica: un itinera
rio di punti di rilievo intervallato da pause per
cettive
La guida turistica a stampa: cosa (e come) guardare
9,
La guida turistica a stampa come elemento «turi
94
stogeno»
96 Stereotipi e cliché nelle guide turistiche a stampa
L'incarnarsi della selezione territoriale: la guida
99
turistica come professione
ro6 Il turista come produttore di immagini
,u Al ritorno. L'addomesticamento dell'altro
INDICE VII
III, I luoghi dell'altro e dell'altrove
p. lI3
I molti volti delle Alpi
"5
"9 Il nuovo volto delle Alpi: la base della moder-
na immagine turistica
1,> La. montagna turistica come luogo sano e rige-
nerante
123 L'immagine contemporanea della montagna
turistica: dalla salute al salutismo
L' «invenzione» dei luoghi turistici montani
l25
La «costruzione» delle località montane
"9
13, Alla ricerca di una tradizione «altra»
136 Turismo, tradizioni, continuità identitaria: pa-
radessi e frizioni
138 Il turismo fluviale
Il concetto di «valle culturale» e le tipologie
,40
turistiche fluviali
146 La parcellizzazione dell'immagine turistica del
fiume Po come fattore penalizzante
,48 L'immagine turistica del fiume Po: un caso di
«insuccesso»?
Capire Timbuctu
151
L'artificializzazione dello spazio turistico: la
,58
creazione di un altrove del consumo
Declinazioni del!' altro
IV,
,61 Questioni di nostalgia
,46 Funerali per turisti
167 Lo specchio dei dogon: etnografia di ritorno
,96 Cataloghi turistici e racconti di viaggio: I' im-
magi e dei dogon
ri
Danz�,a pagamento
l]l
173 Da G�iaule al turista
177 Altri è selvaggi
179 L'altro come amico, l'altro da aiutare
INDICE
Vlll
p. ,s7 Conclusioni
193 Riferimenti bibliografici
Elenco delle illustrazioni
r. Punto vendita dei prodotti agricoli e gastronomici
del territorio di Vercelli.
(Foto Davide Papotti).
z. La Sagrada Famflia a Barcellona.
(Foto Davide Papotti).
3. Banco di souvenir di fronte a Palazzo Ducale, Ve
nezia.
(Foto Davide Papotti).
4. Scorcio della Val di Fassa, Dolomiti.
(Foto Marco Aimc).
5. Rocce dolomitiche.
(Foto Radius Images / Corbis).
6. Tombouctou la mystérieuse: il cartello all'ingresso
della città.
(Foto Marco Aimc).
7. Scorcio del lago Maggiore.
(Foto Tommaso Di Gerolamo/ Tips Images).
8. Ponte Vecchio, Firenze.
(Foto Atlantide Phototravel / Corbis).
9. Mountain-bikers sul Monte Navert, alta valle del Par
ma.
(Foto Davide Papotti).
ro. Scorcio di piazza del Campo a Siena.
(Foto Davide Pa�Otti).
r r. Una bancarella di oggetti di plastica al mercato di
Natitingou (Benin).
(Foto Marco Aime).
X ELENCO DELLE ILLUSTRAZIONI
12. La casa dell'esploratore inglese Gordon Laing a Tim
buctu.
(Foto Marco Aime).
13. La grande moschea nel centro del villaggio di Songo
(Mali).
(Foto Mai-ca Aime).
14. Tuareg con telefono satellitare accanto a una Toyota
4x4, deserto del Tadrart, Algeria.
(Foto AFP / Getty Images).
15. Il minareto della moschea di Djinguereber a Tim
buctu.
(Foto Marco Aime).
16. Un artigiano dogon scolpisce una porta a Songo (Mali).
(Foto Marco Aime).
17. Veduta aerea dell' outlet di Serravalle Scrivia (Ales
sandria).
(Foto Olycom).
Introduzione
L'occhio dello straniero.
Il turismo è una delle piu diffuse e frequentate prati
che moderne di incontro. Il turismo è fatto di incontri,
con persone diverse da quelle che incrociamo nella nostra
routine quotidiana, con oggetti, costruzioni, monumenti
che non si trovano sulle nostre consuete rotte giornaliere
e con paesaggi che non ci sono consueti. Il turismo quasi
sempre implica una rottura con la quotidianità, tanto a
livello di rapporti interpersonali quanto a livello spazia-.
le, costringe ad avere a che fare con un altro e un altrove;
e la conseguenza di tutto ciò è una modificazione delle
nostre capacità percettive. Come ha magistralmente illu
strato Eric J. Leed, la mente del viaggiatore subisce mo
dificazioni nel corso del viaggio; le novità che circonda
no chi abbandona la routine, il proprio spazio, i propri
tempi, le proprie abitudini, seppure per un periodo breve,
acuiscono i nostri sensi, ci rendono pil.l attenti � ricettivi
[Leed, r99r]. Il turista, in tutte le sue varianti, nel piu o
meno breve periodo che gli è concesso per essere turista,
è in qualche modo una persona diversa.
Non sono però soltanto l'altro e !'altrove a condiziona
re il modo di vedere il mondo del turista. Accade anche
il contrario: i turisti finiscono per modificare ciò che li
circonda perché immaginano e leggono quei luoghi, quei
monumenti e quelle persone sulla base di una loro visione
culturale. L'immaginario turistico condiziona fortemente
la nostra percezione. Nella pratica moderna del viaggio,
quella turistica, tutti si muovono in un quadro di imma
ginari precodificati. Nessuno si reca in un luogo del tutto
sconosciuto. Quando si sceglie'la meta del viaggio o della
vacanza, lo si fa sulla base di immagini, di filmati, di !et-
XII INTRODUZIONE
ture già acquisite. Si va in un posto perché si pensa di sa
pere come quel luogo è. La sempre maggiore pervasività
dei media ha portato nelle nostre case immagini di paesag-
gi e popolazioni di ogni angolo del mondo, presentati con
tagli e approcci diversi, spesso spettacolarizzati o adattati
ai presunti gusti degli utenti. Il viaggio, da scoperta, di
venta cosf sempre pili una forma di verifica e sono pochi
i turisti di oggi che potrebbero condividere le parole di
André Gide che, in Voyage au Kongo, a chi gli chiedeva
che cosa andava a cercare laggiu, rispondeva: «Aspetto di
essere li per saperlo».
A sua volta, quell'immaginario in cui siamo immersi si
fonda su una base di elementi culturali dati dalla tradi
zione, dalle arti figurative e non, dalla pubblicistica spe
cializzata che accompagna e rimodella il nostro sguardo,
condiziona la nostra maniera di guardare al mondo. Lo
sguardo del turista ha modificato il modo di leggere il pae
saggio riRortando tutto al pittoresco, cioè alle forme della
pittura. E nato cosi un gusto del bello che, applicato alle
località turistiche, ne ha modellato l'aspetto fisico, finen
do per renderle simili a ciò che il turista vuole piu che a
ciò che erano realmente. Inoltre, non esiste uno «s guardo
del turista» in senso assoluto [Urry, 1995]. Esso varia a
seconda della società, del gruppo sociale e del periodo sto
rico. Tali sguardi sono costruiti attraverso un determina
to processo di differenziazione. Lo sguardo, in qualunque
periodo storico, è costruito in relazione al suo contrario,
a forme non turistiche di esperienza e coscienza sociale.
Ciò che costituisce un particolare sguardo del turista di
pende da ciò che gli è opposto. Questo vale per il paesag
gio come per le opere d'arte, i monumenti e gli individui,
seppur, come vedremo, con dinamiche diverse. L'occhio
con cui guardiamo l'altro e !'altrove è sempre l'occhio di
uno straniero e come recita un celebre proverbio africano:
«l'occhio dello straniero vede solo ciò che già conosce».
La costruzione dell'alterità inizia già con i primi resocon
ti di viaggio, da cui emergono immagini di mondi diversi
e di genti dagli usi e costumi che agli occhi dei viaggiatori
apparivano quantomeno bizzarri, se non selvaggi. Non a
1·
caso, fin dal Cinquecento, gli oggetti che provenivano da
I
1