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ANFREDI ERRARI ICCARDI EDICI
MATR. 112623
- L A S O C I E T À B E N E F I T -
PRODURRE VALORE NON SOLO CONSUMI, QUANDO “B” È MEGLIO DI “A”.
TESI DI LAUREA
MAGISTRALE A CICLO UNICO IN GIURISPRUDENZA
CATTEDRA DI: “DIRITTO DELLE SOCIETÀ”
PROFILO: DIRITTO SOCIETARIO E TRIBUTARIO
RELATORE: CHIAR.MO PROF. AVV. ANDREA PALAZZOLO
CORRELATORE: CHIAR.MO PROF. AVV. MARIO STELLA RICHTER
A.A. 2015/2016
LUISS GUIDO CARLI
2
Ai miei nonni,
Elisabetta ed Ernesto,
sostegni e guide del mio percorso di formazione,
scolastico ed accademico,
nonché punti cardine della mia vita.
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- LA SOCIETÀ BENEFIT -
Produrre valore non solo consumi, quando “B” è meglio di “A”.
a cura di: Manfredi Ferrari Liccardi Medici (matr. 112623)
INDICE SOMMARIO
Introduzione.................................................................................... 6
Capitolo I
L. 208/2015 (Legge di stabilità per il 2016)
1. L’avvento della norma…………………………………………....... 9
2. La disciplina giuridica del Terzo settore nell’ordinamento italiano.. 18
3. Inquadramento nel diritto positivo della Società Benefit.................. 29
4. L’alba del Quarto settore................................................................... 37
Capitolo II
Le Società Benefit
1. La migliore società “per” il mondo…………….....……………….. 43
2. Esegesi degli articoli “Benefit” presenti nella Legge di Stabilità
2016................................................................................................... 47
3. Gli amministratori “Benefit”...............…………………………...... 70
4. La relazione “Benefit”…….........………………………………….. 80
Capitolo III
Il modello americano “B the Change”
1. B-Lab e le B-Corp............................................................................. 89
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2. Benefit Corporation, una legittimazione giuridica........................... 102
3. L’espansione del fattore “B” nel mondo........................................... 108
Capitolo IV
Modelli “Benefit” a confronto
1. Differenze fra il modello “Benefit” italiano e quello americano...... 119
2. Iter costitutivi del mondo “Benefit”.................................................. 130
3. Il controllo sul beneficio comune...................................................... 141
Capitolo V
I vantaggi e gli svantaggi della rivoluzione “Benefit”
1. I benefit del mondo “Benefit”. Un cambiamento libero................... 159
2. L’importanza di essere “green”. Perché scommettere sulla Società
Benefit............................................................................................... 168
3. Il pensiero degli esponenti italiani sul fenomeno: “Benefit”............ 173
Capitolo VI
Un futuro “Benefit”
1. Proiezione delle società Benefit. Novità con cui implementare il
modello attuale.................................................................................. 180
2. Seguire il modello del “Rating di legalità”. Una questione di stelle. 187
Capitolo VII
Realtà parallele al mondo “Benefit”
1. Corporate Social Responsibility (CSR)............................................ 195
2. Shared Value..................................................................................... 210
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Capitolo VIII
Conclusione
1. Considerazioni conclusive................................................................ 220
Bibliografia......................................................................................... 226
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INTRODUZIONE
Un percorso porta solitamente su di una nuova via, una nuova strada,
una nuova meta ed è proprio quello che è successo con l’approvazione della
L. 208/2015, si è iniziato a percorrere un iter verso, un nuovo modo di far
impresa, nonché forse di concezione del business. Chi scrive usa la parola
“forse”, perché solitamente il viaggio, quello verso lidi inesplorati, è sempre
rischioso, in quanto si ha la convinzione di voler andare in un determinato
luogo, ma finché uno non lo raggiunge non sa mai se la strada intrapresa è
quella corretta o meno.
Durante il viaggio impervio, il viandante è colpito da sentimenti avversi,
non sa mai se sta facendo la cosa giusta, ma forse è proprio questa la
differenza fra un uomo normale e un uomo straordinario, il coraggio di
cambiare, ma non un coraggio fine a se stesso, bensì un coraggio portato
avanti da un sogno, da un’ambizione, da un progetto.
Con l’avvento della norma che ha dato dignità giuridica alla Società
Benefit, si è intrapresa una strada innovativa, si è sposato un nuovo modo di
far impresa, lontano dagli schemi conosciuti fino ad adesso, lontano dal
vecchio sistema di business, incentrato solo sul lucro, ma aperto a restituire
nei confronti della Società e dell’ambiente quanto preso ai fini della
produzione, sposando l’idea “l’impresa prende, l’impresa dà”.
L’obiettivo che si prefigge questo elaborato è quello di far conoscere la
Società Benefit, attraverso un percorso ben delineato e strutturato in maniera
tale che il lettore abbia un crescendo graduale dell’argomento in analisi.
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L’oggetto della dissertazione è innovativo e sperimentale, innovativo in
quanto l’Italia si trova ad essere il primo paese dell’Unione Europea e il
primo fuori dagli Stati Uniti d’America a creare una specifica forma legale,
che identifica le aziende che vogliono, attraverso la propria principale
attività, produrre un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente, ossia
produrre valore non solo consumi. Dall’altra parte l’argomento risulta essere
sperimentale in quanto, praticamente quasi mai trattato a livello accademico
e qualora si riesca a trovare qualcosa, il risultato è sempre evanescente e mai
esaustivo; quest’elaborato si prefigge invece di far luce sull’argomento, in
ogni suo aspetto, attraverso un’esegesi particolareggiata e completa dei
commi “Benefit” di riferimento, mai eseguita prima, seguendo inoltre, nel
Capitolo III, il fil rouge evolutivo che è iniziato nel 2006 in Pennsylvania con
B-Lab, fino ad arrivare al riconoscimento giuridico nel 2016 in Italia,
affrontando persino con ardore e forse un pizzico di incoscienza al Capitolo
IV, una comparazione esegetica dei tre modelli presi ad oggetto: B-Corp,
Benefit Corporation e Società Benefit, resa possibile grazie alla traduzione
analitica, a cura di chi scrive, dei testi di legge degli Stati del Colorado, del
Vermont e di Washington D.C., riportandoli nel corso della trattazione.
Forse però il motivo per cui probabilmente ogni lettore leggerà questa
dissertazione, affacciandosi quindi a questo nuovo mondo di fare impresa,
sarà dato dalla curiosità nel capire quali sono i vantaggi dell’universo
“Benefit”, logica domanda in un mondo dove regna incontrastato il
“denaro”, ma il misurare e ridurre sempre tutto ad una relazione matematica
“costi-benefici” in quest’elaborato, come potrà notarsi dalla lettura del
Capitolo V, non premia, anzi risulta obsoleto.
L’avvento della L. 208/2015 è giunto in concomitanza con il
cambiamento delle esigenze della società, ma anche dell’economia e dopo la
crisi del 2007 la frase dell’economista statunitense Milton Friedman:
“Business of business is business” può essere considerata ancora attuale?
Una risposta però a tale domanda, si potrà trarre forse, attraverso una
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visione estremamente soggettiva, solo alla fine di una lettura di tale elaborato,
ma in realtà solo il tempo e l’esperienza potranno dirci se questa intrapresa è
la strada giusta o quella sbagliata.
È forse questa l’alba del Quarto settore?
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Capitolo I
L. 208/2015 (LEGGE DI STABILITÀ PER IL 2016)
SOMMARIO: 1. L’AVVENTO DELLA NORMA. – 2. LA DISCIPLINA GIURIDICA DEL TERZO
SETTORE NELL’ORDINAMENTO ITALIANO. – 3. INQUADRAMENTO NEL DIRITTO
POSITIVO DELLA SOCIETÀ BENEFIT. – 4. L’ALBA DEL QUARTO SETTORE.
1. L’avvento della norma.
Il 22 dicembre 2015 il Parlamento ha approvato la legge1 relativa a
“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Stato”, c.d. legge di Stabilità, per il 2016, grazie alla quale è stata introdotta
nel diritto societario italiano una nuova forma d’impresa: la Società Benefit o
come viene chiamata nella tradizione anglosassone Benefit Corporation2,
attraverso la quale il sociale entra nella produzione della ricchezza,
condizionandola.
La Società Benefit nasce con l’intento rivoluzionario di coniugare la
prospettiva lucrativa di una qualsiasi società commerciale, con uno o più
obiettivi sociali e/o ambientali di cui la stessa intende farsi carico, tale società
infatti si obbliga a perseguire contemporaneamente sia obiettivi “profit” che
obiettivi “non profit”. La parte innovativa di tale nuova forma d’impresa si
trova quindi nel fatto che dette sfere, da che prima si trovavano in due mondi
completamente diversi e lontani, adesso grazie a questa legge iniziato a
dialogare.
1
L. 208/2015.
2 Le Benefit Corporation vedono il loro primo riconoscimento legislativo in Maryland nel
2010, per ulteriori approfondimenti vedere Capitolo III.
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“Pòlemos panton men patèr estì”3 diceva il filosofo greco Eraclito4, che
tradotto significa: “la guerra è padre di tutte le cose”. In questa specifica
accezione la parola “guerra” va intesa come dialettica ideologica o
contrapposizione di due realtà completamente differenti, ossia solo dal
confronto fra il “profit” e il “non profit” si potrà tentare di far conciliare il
perseguire di un lucro con l’anteporre a quest’ultimo interessi ambientali e/o
sociali. In tal modo si viene a creare un modello di società che fa confluire al
suo interno la produzione di valori e non solo di consumi, vedendo così
realizzata l’ibridazione tanto osannata di queste due facce della stessa
medaglia, anche se si noti che i sostenitori della Società Benefit non amano
parlare tanto di compromesso o di ibrido, quanto di complementarietà tra i due
orientamenti. L’acme 5 della forma d’impresa si raggiungerebbe quindi
solamente in questo nuovo modello societario previsto con la legge di Stabilità
per il 2016 (L.208/2015), ove vengono a convivere sia intenti volti al “profit”
che al “non profit” e per riprendere in conclusione il pensiero del filosofo
greco Eraclito, la legge segreta del mondo risiede nel rapporto di
interdipendenza di due concetti opposti (fame-sazietà, pace-guerra, amore-
odio ecc.) che, in quanto tali, lottano fra di loro ma, nello stesso tempo, non
possono fare a meno l'uno dell'altro, poiché vivono solo l'uno in virtù
dell'altro: ciascuno dei due infatti può essere definito solo per opposizione, e
niente esisterebbe se allo stesso tempo non esistesse anche il suo opposto.
Così, ad esempio, una salita può essere pensata, come una discesa, da chi vi si
trova in cima.
Il modello, ossia questo nuovo modo di fare impresa, è stato concepito e
portato avanti negli Stati Uniti d’America nell’ultimo decennio e l’Italia, per
una delle poche volte, si trova ad essere il primo paese dell’Unione Europea e
3
“Peri
Physeos”,
frammento
n°53,
Eraclito.
4
Eraclito di Efeso (Efeso 535 a.C. – Efeso 475 a.C.) filosofo greco, uno dei maggiori
pensatori presocratici. Eraclito influenzò in vario modo i pensatori successivi: da Platone
allo stoicismo, la cui fisica ripropone in gran parte la teoria eraclitea del logos.
5
ακµή dal greco "apice, il punto più alto".
Description:Operating manual for Spaceship Earth, Synergetics) ed esplorò i principi dell'efficienza energetica e dell'uso razionale dei materiali. Considerando Dio, per fondarlo trasparente in lui, nel superamento dell'angoscia e della disperazione. (http://www.treccani.it/enciclopedia/soren-aabye-kierkegaa