Table Of Contentn
11
Traduzione di Stefano Ravaioli
Bollati Boringhieri
7 Ringraziamenti
9 Introduzione
Gli errori della filosofia mente
I7 1.
La soluzione del problema mente-corpo. Perché molti preferiscono il problema
alla soluzione, I 7 Sei inverosimili teorie della mente, 21 I fondamenti del
materialismo moderno, 26 Origini storiche dei fondamenti, 28 Scalzare i
Prima edizione I994
fondamenti, 34
Nuova edizione gennaio 20r7
© 1992 Massachusetts Institute ofTechnology, Cambridge, MA 43 2. Storia del materialismo contempora11eo: lo stesso errore
si ripete
Titolo originale The Rediscovery oft he Mind Il mistero del materialismo, 43 Comportamentismo, 48 Teorie dell'iden
tità tra tipo e tipo, 51 Teorie dell'identità tra occorrenza e occorrenza, 55
© 1994, 2003 e 2017 Bollati Boringhieri editore Funzionalismo della scatola nera, 56 Intelligenza artificiale forte, 59 Mate
rialismo eliminativo, 61 Naturalizzare il contenuto, 64 Le conclusioni a
Torino, corso Vittorio Emanuele II, 86
cui siamo giunti sin qui, 68 Idola tribus, 71
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
Appendice Cosa non va nella psicologia popolare?
ISBN 978-88-339-2853-1 74
wvvw.bollatiboringhieri.it 8r 3. Squarciare il velo: cervelli di silicio, robot coscienti e altre
Stampato in Italia da Press Grafica -Gravellona Toce (VB) Cervelli di silicio, 82 Robot coscienti, 86 L'empirismo e il «problema delle
altre menti», 87 Riassunto, 93 Intenzionalità intrinseca, come-se e deri
vata, 93
99 4. La coscienza e il suo posto nella natura
Anno Edizione La coscienza e la visione 'scientifica' del mondo, 99 La soggettività, I IO
La coscienza e il problema mente-corpo, u6 Il vantaggio evolutivo della
2020 2019 2018 20J7 l 2 3 4 ) 6 7 coscienza, 122
6 INDICE
I26 5. Il riduzionismo e l'irriducibilità della coscienza Ringrazi amen ti
Proprietà emergenti, r26 Riduzionismo, 127 Perché la coscienza è una pro
prietà irriducibile della realtà fisica, 132 Perché l'irriducibilità della coscienza
non ha alcuna conseguenza profonda, 133 Sopravvenienza, 139
6. Introduzione alla struttura della coscienza
Una dozzina di proprietà strutturali, 143 Tre errori tradizionali, 157 Con-
clusioni, 165
r66 7. L'inconscio in relazione alla coscienza
L'inconscio, 166 Un'argomentazione a favore del principio di connessione, 170
Due obiezioni al principio di connessione, 177 Possono esistere dolori incon-
sci?, r79 Freud e l'inconscio, 182 Residui dell'inconscio, 187
Per diversi anni ho tratto beneficio dalle discussioni e dalle conversa
r89 8. La coscienza, l'intenzionalità e lo Sfondo zioni intrattenute con amici, studenti e colleghi sugli argomenti che affron
Introduzione allo Sfondo, 189 Alcune argomentazioni a favore dell'ipotesi dello terò in questo libro. Pur non avendo la speranza di poterli ringraziare tutti,
Sfondo, 192 La Rete è parte dello Sfondo, 201 Fraintendimenti comuni voglio manifestare la mia speciale gratitudine ad alcuni di loro: M. E. Aubert,
della nozione di Sfondo, 206 Altre caratteristiche dello Sfondo, 209 John Batali, Catharine Carlin, Anthony Dardis, Hubert Dreyfus, Hana Filip,
Jerry Fodor, Vinod Goel, Stevan Harnad, Jennifer Hudin, Paul Kube, Ernest
2r3 9. Critica della ragione cognitiva Lepore, Elisabeth Lloyd, Kirk Ludwig, Thomas Nagel, Randall Parker,Joelle
Proust, Irving Rock, Charles Siewart, Melissa Vaughn, e Kayley Vernallis.
Introduzione: le precarie fondamenta della scienza cognitiva, 2 I 3 Intelligenza
artificiale forte e debole, cognitivismo, 215 Il racconto delle origini, 218 La Quelli che ho elencato non sono tuttavia che una piccola parte di coloro
definizione di computazione, 22 r Prima difficoltà: la sintassi non è intrin che mi hanno aiutato: ho presentato le mie idee nel corso delle lezioni tenute,
seca alla fisica, 2 2 2 Seconda difficoltà: la fallacia dell'omuncolo è una com oltre che a Berkeley, presso le Università di Francoforte, Venezia, Firenze
ponente endemica del cognitivismo, 227 Terza difficoltà: la sintassi non ha e Berlino dove mi sono recato come professore a contratto. Gli studenti sono
alcun potere causale, 2 30 Quarta difficoltà: il cervello non elabora informa- sempre stati i miei critici più severi e io non posso che esser grato del loro
zioni, 239 Sintesi dell'argomentazione, 241
spietato scetticismo. Tra le istituzioni che mi hanno beneficiato, voglio
ringraziare il Comitato per la ricerca del Senato accademico e l'Ufficio del
244 IO. La ricerca autentica Rettore dell'Università della California a Berkeley e, in particolare, il Cen
Introduzione: mente e natura, 244 Inversione de!J.a spiegazione, 245 La tro della Fondazione Rockefeller a Bellagio, in Italia.
logica della spiegazione funzionale, 255 Alcune conseguenze: grammatica uni- Una parte del materiale che compone questo libro è già apparsa altrove
versale, schemi associativi e connessionismo, 258 Conclusioni, 264 in forma preliminare: in particolare, alcune parti dei capitoli 7 e 10 sono
state sviluppate a partire dal mio articolo Consciousness, Explanatory Inver
267 Note sion and Cognitive Science («Behavioral and Brain Sciences», r990); il capi
tolo 9 è invece basato sulla mia prolusione presidenziale del 1990 per la Ame
273 Bibliografia rican Philosophical Association.
279 Indice dei nomi Sono particolarmente grato a Ned Block, che ha letto l'intero manoscritto
in bozze formulando preziosi commenti. La mia massima gratitudine va a
28I Indice analitico
mia moglie, Dagmar Searle, per avermi costantemente aiutato e consigliato.
Come sempre, è lei ad esercitare su di me la massima influenza intellettuale,
è lei ad incoraggiarmi ed ispirarmi: a lei è dunque dedicato questo libro.
Introduzione
Alcuni degli obiettivi di questo libro, difficilmente sintetizza
bili, balzeranno agli occhi del lettore man mano che ne seguirà le
linee di sviluppo. Altri possono invece essere facilmente enunciati:
uno degli scopi di questo lavoro è infatti criticare e superare le
tradizioni filosofiche - siano esse «materialiste» o «dualiste» -
che attualmente dominano la ricerca sulla mente. Poiché ritengo
che la coscienza ricopra un ruolo centrale tra i fenomeni mentali,
intendo avviare un'accurata ricerca incentrata su di essa e sulle
sue proprietà. Quest'opera servirà a dare il colpo di grazia alla teoria
che pretende di identificare la mente con un programma per cal
colatore: la riscoperta della mente, d'altra parte, sarà forse possi
bile se si accetteranno le mie indicazioni su come riformare le ricer
che relative ai fenomeni mentali.
Sono trascorsi quasi vent'anni da quando, per la prima volta,
mi avvicinai ai problemi della filosofia della mente. L'esigenza di
sviluppare una spiegazione dell'intenzionalità nasceva dalla neces
sità di completare la mia teoria degli atti linguistici e di fornirle
una solida fondazione. Credo infatti che la filosofia del linguag
gio sia nient'altro che una branca della filosofia della mente: nessuna
teoria sul linguaggio è completa se non rende conto delle relazioni
che questo intrattiene con la mente e del modo in cui il signifi
cato l'intenzionalità derivata degli elementi linguistici - si fonda
nell'intenzionalità intrinseca, biologicamente più basilare, propria
della mente/cervello.
Quando lessi i classici di questa disciplina e tentai di spiegarli
ai miei allievi, mi accorsi con orrore che costoro negavano rego-
ro INTRODUZJONE INTRODUZJONE II
che andare avanti per la mia strada nel tentativo di render conto
larmente quelle che io consideravo semplici ed evidenti verità sulla
con le mie sole forze dell'intenzionalità e della sua relazione con
mente. Allora come oggi era del tutto normale negare, più o meno
il linguaggio (Searle 1983). Tuttavia, sviluppare una teoria rela
esplicitamente, che tutti abbiamo stati di coscienza interiori sog
tiva alla sola intenzionalità mi costringeva a trascurare alcuni dei
gettivi e qualitativi e che abbiamo stati mentali intrinsecamente
problemi più importanti e, peggio ancora, m'impediva di dare una
intenzionali come credenze e desideri. Non solo: tutti si trova
risposta ai più gravi errori commessi dalle scuole di pensiero tra
vano d'accordo nel rifiutare la tesi che vede nella coscienza e nel
dizionali. Questo libro costituisce un tentativo di riempire almeno
l'intenzionalità, non riducibili ad altre entità, processi biologici
causati da processi neuronali di livello inferiore. Coscienza e inten una parte di queste lacune.
Uno dei compiti più difficili - e più importanti - della filoso
zionalità sono legate da una connessione essenziale, visto che com
fia è chiarire la distinzione tra le proprietà del mondo intrinseche,
prendiamo la nozione di stato intenzionale inconscio solo nei ter
che esistono cioè indipendentemente da qualunque osservatore,
mini della sua accessibilità alla coscienza; ma nemmeno questa tesi
e quelle relative a un osservatore, la cui esistenza dipende cioè da un
godeva dei favori di quegli studiosi. ·
osservatore o fruitore esterno. La massa è una proprietà intrinseca
Queste e molte altre idee venivano seccamente rifiutate, allora
come oggi, dalle principali correnti di pensiero: da un lato il «mate degli oggetti: se anche tutti noi morissimo, ogni oggetto avrebbe
comunque la propria massa. L'essere una vasca da bagno non è
rialismo» che, nelle sue varie versioni, costituiva l'ortodossia domi
nante; dall'altro i suoi non meno discutibili oppositori che, seguendo invece una proprietà intrinseca: essa esiste solo in relazione a qual
cuno che utilizza l'oggetto in questione e ad un osservatore che
una dottrina chiamata «dualismo delle proprietà», accettavano quel-
1' apparato filosofico cartesiano che credevo ormai definitivamente gli assegna quella funzione. Avere una massa è intrinseco, essere
una vasca da bagno è relativo ali' osservatore, anche se l'oggetto
screditato. Intervenni allora nel dibattito (Searle 19846) sostenen
ha una massa ed è proprio una vasca da bagno. Ecco perché esiste
do ciò che intendo riaffermare in questa sede: si possono tran
una scienza della natura - la fisica - che si occupa della massa,
quillamente accettare gli ovvi dati di fatto accertati dalla fisica
-;_che il mondo consiste interamente di particelle fisiche in campi ma non esiste una 'scienza naturale delle vasche da bagno'.
Nel corso di questo lavoro tenterò in diverse occasioni di chia
d1 forza - s~nza per questo essere costretti a negare l'esistenza,
rire quali dei predicati impiegati in filosofia della mente designano
tra le proprietà del mondo, di stati di coscienza interiori e quali
proprietà intrinseche e quali, invece, proprietà relative a un osser
tativi e dell'intenzionalità intrinseca.
vatore. Secondo una delle tendenze dominanti, in filosofia della
La scienza cognitiva nacque, come nuova disciplina, proprio negli
mente e nella scienza cognitiva si suppone che la computazione
anni in cui cominciavo ad interessarmi dei problemi della mente.
sia una proprietà intrinseca del mondo e che la coscienza e l'in
Essa prometteva di dare un taglio netto alla tradizione comporta
tenzionalità siano in qualche modo eliminabili; tale eliminazione
mentista in filosofia, entrando nella ,<scatola nera» della mente ed
esaminandone il funzionamento interno. Sfortunatamente la mag può avvenire sostituendole con qualche altra nozione, oppure ridu
cendole a qualcosa di più fondamentale come la computazione. In
gior parte degli scienziati cognitivi di stampo tradizionale non fece
questo libro sosterrò che queste supposizioni devono essere lette
che ereditare i peggiori errori del comportamentismo: insistendo
ralmente rovesciate: la coscienza e l'intenzionalità sono intrinse
nell'indagare unicamente fenomeni oggettivamente osservabili, essi
che e ineliminabili e la computazione - tranne i pochi casi in cui
trascuravano le proprietà essenziali della mente. Perciò, quando
è effettivamente eseguita da una mente cosciente - è relativa a
aprirono la scatola nera, trovarono al suo interno tante altre sca
tole nere più piccole. un osservatore.
Ecco una breve guida che consentirà al lettore di orientarsi in
Le mie indagini trassero dunque ben pochi benefici dalla tradi
questo mio lavoro. I primi tre capitoli sono dedicati alla critica
zionale filosofia della mente o dalle scienze cognitive, e non potei
INTRODUZIONE INTRODUZIONE
I2
addirittura nessun riferimento bibliografico. Credo di aver acqui
delle opinioni dominanti che circolano in filosofia della mente, nel
sito inconsciamente la convinzione che la qualità di un'opera filo
tentativo di superare sia il materialismo sia il dualismo; l' atten
sofica sia inversamente proporzionale al numero dei riferimenti
zione più consistente è comunque concentrata sul materialismo.
bibliografici che contiene e che nessuna opera importante abbia
In un primo tempo pensavo di intitolare questo libro Gli errori
mai contenuto molte note a piè pagina. (In questo senso, Lo spi
della filosofia della mente; poi, completato il mio lavoro, mi sono
rito come comportamento di Ryle, per quanti difetti possa avere,
reso conto che questo è esattamente il tema che percorre i primi
è davvero esemplare, visto che non ne ha nemmeno una). In que
tre capitoli e che dà il titolo al primo. I cinque capitoli successivi,
sto caso non c'è modo, tuttavia, di sfuggire alla bibliografia: pro
dal quarto all'ottavo, costituiscono altrettanti tentativi di carat
babilmente venò rimproverato più per ciò che non ho citato che
terizzare la coscienza. Superati il materialismo e il dualismo essi
per ciò che vi ho inserito.
tentano di rispondere a una serie di quesiti: Come colloc:re la
Il titolo è un ovvio omaggio al classico di Bruno Snell Die Entdeck-
coscienza in relazione al resto del mondo (cap. 4)? Come render
ung des Geistes [La scoperta della mente]; spero che la riscoperta
conto dell'evidente impossibilità di operare su di essa secondo i
della coscienza - quella vera, non l' Ersatz cartesiano o il Doppel
tradizionali metodi riduzionisti (cap. 5)? Più importante: quali sono
gdnger comportamentista - segni la strada della riscoperta della
le proprietà strutturali della coscienza (cap. 6)? Come render conto
mente.
dell'inconscio e della sua relazione con la coscienza (cap. 7)? Infine:
c?~
re!azioni intercor:ono tra_la coscienza, l'intenzionalità e le capa
c1ta d1 Sfondo che c1 confenscono la funzione di esseri coscienti
nel mondo (cap. 8)? Nel condurre la discussione tento di superare
a:cune posizioni di stampo cartesiano ormai sorpassate, come il dua
lismo delle proprietà, l'introspezionismo e l'incorreggibilità. Questi
capitoli non hanno, tuttavia, scopi eminentemente critici ma ten
tano invece di dare alla coscienza il posto che le spetta nella nostr~
generale concezione del mondo e nel complesso della nostra vita
mentale. Il capitolo 9 estende le mie precedenti critiche (Searle
1980a, b) al paradigma che domina le scienze cognitive, mentre il
capitolo conclusivo contiene alcuni suggerimenti su come si ootrebbe
studiare la mente senza incorrere in errori tanto marchiani.
Questo lavoro, più di ogni altra mia opera - forse più di tutte
le_ m~e ?per~ mess~ insieme -, esprime ciò che penso delle opi
n101:1 d1 altn autori: la cosa mi rende piuttosto apprensivo perché,
ovviamente, è possibile che io li abbia fraintesi cosi come essi in
più occasioni, hanno dimostrato di fraintend:re me. Il seco~do
ca~itolo mi procura le più forti preoccupazioni; non posso che sot
tolmeare che, scrivendolo, ho tentato di riassumere il più fedel
mente possibile un'intera famiglia di teorie con le quali mi trovo
i?
disa_cc~rdo. Un':1ltima osservazione va dedicata alla bibliogra
fia .. I libri ~he lessi durante la mia infanzia filosofica - Wittgen
stern, Austm, Strawson, Ryle, Hare ecc. - contenevano pochi o
A
Capitolo I
Gli errori della filosofia della mente
La soluzione del problema mente-corpo. Perché molti preferiscono
il problema alla soluzione
Il celebre problema mente-corpo, dal quale per duemila anni
sono scaturite tante controversie, ha una semplice soluzione, che
è a disposizione di qualunque persona di cultura da quando, quasi
un secolo fa, si cominciarono a svolgere ricerche serie sul cervello.
In un certo senso t11tti sappiamo che questa soluzione - che chia
merò, per distinguerla dalle altre, « naturalismo biologico» - è
corretta: essa afferma che i fenomeni mentali causati dai processi
neurofisiologici cerebrali sono a loro volta proprietà del cervello.
Gli eventi e i processi mentali sono parte della nostra storia natu
rale non meno della digestione, della mitosi, della meiosi o della
secrezione di enzimi.
Di per sé il naturalismo biologico solleva un gran numero di
interrogativi: di che natura sono, esattamente, i processi neurofi
siologici, e in che modo gli elementi costitutivi dell'architettura
anatomica cerebrale - neuroni, sinapsi, spazi sinaptici, recettori,
mitocondri, cellule gliali, fluidi trasmettitori ecc. - producono fe
nomeni mentali? Che dire dell'immensa varietà della nostra vita
mentale, fatta di pene, desideri, lusinghe, pensieri, esperienze
visive, credenze, gusti, odori, ansietà, timori, amore, odio, depres
sione ed ebbrezza? In che modo la neurofisiologia può spiegare
la varietà dei nostri fenomeni mentali consci e inconsci? Interro
gativi come.questi costituiscono il nucleo delle neuroscienze, e men
tre scrivo queste righe migliaia di studiosi cercano di dar loro una
r8 CAPITOLO PRIMO GLI ERROPJ DELLA FILOSOFIA DELLA MENTE
risposta.1 Tuttavia, accanto alle domande di natura neurobiolo che, come vedremo, sono in realtà false. È importante portare alla
gica, esistono interrogativi appartenenti alla filosofia, alla psico luce la falsità sia del dualismo sia del monismo, perché in genere
logia o, più in generale, alle scienze cognitive. In campo filosofico si dà per scontato che, al di là di essi, non esistano alternative pra
ci si chiede per esempio cosa sia esattamente la coscienza, e quale ticabili; e mentre il dualismo oggi viene in genere considerato fuori
relazione intercorra tra i fenomeni mentali coscienti e l'inconscio; causa, in quanto incompatibile con la visione scientifica del mondo,
in cosa consistano - e come funzionino - specifiche proprietà del il materialismo costituisce il punto di vista dominante: proprio su
'mentale' come la coscienza, l'intenzionalità, la soggettività, la quest'ultimo, nelle sue varie forme, concentrerò dunque la mag
causazione mentale; quali relazioni causali vi siano tra i fenomeni gior parte della mia discussione.
'mentali' e i fenomeni 'fisici' e come si possano caratterizzare queste Quali elementi della nostra storia e del nostro clima intellet
relazioni senza ricadere nell' epifenomenalismo. tuale hanno reso tanto difficile cogliere le semplici considerazioni
Più avanti proverò a confrontarmi con alcuni di questi interro da me svolte riguardo al problema mente-corpo? Perché il mate
gativi; ora intendo focalizzare l'attenzione su di un fatto parti rialismo è potuto apparire come l'unica via razionale alla filosofia
colarmente degno di nota. Ho appena affermato che la soluzione della mente? Sono queste le domande a cui cercherò di rispondere
da me proposta del problema mente-corpo dovrebbe apparire ovvia nel corso di questo e del prossimo capitolo, entrambi incentrati
a qualunque persona di cultura, eppure la gran parte - forse la sulla attuale situazione di questo settore della ricerca filosofica.
maggior parte - degli esperti che operano in ambito filosofico o (Questo capitolo avrebbe potuto intitolarsi: «Gli errori della tra
nel campo delle scienze cognitive non la pensa affatto così, e arriva dizione materialista in filosofia della mente»).
addirittura a negarne la validità. Se si prende in esame la filo La filosofia della mente degli ultimi cinquant'anni, non diver
sofia della mente degli ultimi decenni, ci si accorge dell'esistenza samente dalla scienza cognitiva e da certe branche della psicolo
di due tendenze differenti: da un lato una piccola minoranza di gia, offre uno spettacolo davvero curioso: molte delle tesi che ne
studiosi che, affermando la realtà e l'irriducibilità della coscien costituiscono il filone dominante - è questo l'aspetto che balza
za e dell'intenzionalità, tendono a considerarsi dualisti di pro maggiormente all'occhio - appaiono ovviamente false, tanto che
prietà; dall'altro un gruppo molto più ampio i cui membri, per non credo vi sia altra area della filosofia analitica contemporanea
un verso o per l'altro, si professano materialisti. I dualisti di pro in cui siano state formulate altrettante affermazioni così implau
prietà considerano il problema mente-corpo spaventosamente dif sibili. Nella filosofia del linguaggio, per fare un solo esempio, non
ficile da affrontare e forse addirittura irresolubile.2 I materiali è affatto consueto negare l'esistenza degli enunciati e degli atti
sti, dal canto loro, concordano nel ritenere che l'esistenza della linguistici; in filosofia della mente, al contrario, per molti pensa
coscienza e dell'intenzionalità e la loro irriducibilità a fenome tori d'avanguardia è prassi corrente negare alcune ovvie verità come
ni fisici renderebbero il problema mente-corpo particolarmente il fatto che ognuno di noi ha stati mentali soggettivi coscienti che
complesso; tuttavia, essi sperano di 'naturalizzare' l'intenzionalità non possono essere eliminati riducendoli ad altre entità.
forse la stessa coscienza - riducendola, appunto, a fenomeni Com'è possibile che tanti filosofi e scienziati cognitivi formu
fisici. Dal loro punto di vista, accettare la realtà e l'irriducibilità lino affermazioni, almeno a mio giudizio, palesemente false? Le
della coscienza e di altri fenomeni mentali significherebbe com tesi estremistiche, in filosofia, lungi dall'essere semplici sciocchezze,
promettersi con una forma di cartesianismo incompatibile con la scaturiscono quasi sempre da motivazioni estremamente forti e pro
nostra complessiva immagine scientifica del mondo. fonde. A mio parere dietro le tesi correnti si nasconde l'implicita
Entrambe le parti, a mio parere, sostengono punti di vista pro assunzione secondo cui esse rappresenterebbero l'unico contral
fondamente errati. Entrambe, oltre ad accettare una terminolo tare scientificamente accettabile a quanto di antiscientifico accom
gia che dimostrerò essere obsoleta, prendono per buone assunzioni pagnava il dualismo tradizionale: la credenza nell'immortalità del-