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lessAndro Acchi
Secondo diversi testi del NT Gesù ci ha liberato dal peccato
perché sulla croce ha offerto se stesso in sacrificio a Dio. Ma
in che senso la metafora sacrificale è stata applicata alla sua
morte? Secondo Anselmo d’Aosta, morendo sulla croce Gesù
avrebbe scontato la pena dovuta ai peccatori, soddisfacendo La m La morte del Messia
così una volta per tutte le esigenze della giustizia di Dio e o
r
t
e
riconciliando l’umanità con lui. d
Questa teoria, chiamata «espiazione vicaria», è diventata per el M L’interpretazione sacrificale
secoli la spiegazione ufficiale della morte di Gesù. Essa però ha e
s
s
rivelato da tempo i suoi lati deboli. Da una parte non risponde ia
all’idea di sacrificio dell’Antico e del Nuovo Testamento e, - L’in
dall’altra, riduce la morte del Messia a un fatto mitologico, al te
r
p
pagamento cioè di un debito contratto da tutta l’umanità nella r
e
t
persona del suo lontano progenitore. a
z
io
In questo studio cerco di dimostrare come la spiegazione di n
e
Anselmo sia frutto di un malinteso e debba essere messa da s
a
c
parte se si vuole comprendere in che senso la morte di Gesù r
ifi
c
comporti ancora oggi un messaggio di salvezza valido non solo a
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la Bibbia Marco (. LUong ovsa n6g)e, l1o9 p9e5r. iI nloonlttraen iha pubblicato iL estetgeurae natii l
e
vRoolmumanii: Israele racconta la s(ucoam stmoreinato alla 1CorinzPi)e, r1 9u9n 8m; ondo ssA
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senza fron, t1ie9r9e9; , 1P9a9o9l;o 2e0 i1 n4o; n credenti d
r
, 2000; , 2000; 2012; o
Alle origini della missione. s
(Lettere autentiche di Paolo), 2012; , A
c
La Bibbia. Un percorso di liberazione c
2008; (Atti degli Apostoli), 2014. Con Sandra hi
Rocchi ha dato alla luce la trilogia: ,
2007-2009.
€ 9,00
LA
MORTE
DEL
MESSIA
Alessandro
Sacchi
LA
MORTE
DEL
MESSIA
L’interpretazione
sacrificale
Milano
2015
Titolo | La morte del messia
Autore | Alessandro Sacchi
Immagine di copertina | Chagall, «Exodus»
ISBN | 978-88-91196-00-2
© Tutti i diritti riservati all’Autore
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senza il preventivo assenso dell’Autore.
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A
mons.
Oscar
Romero,
umile
discepolo
di
Gesù
e
coraggioso
pastore
del
gregge,
che
ha
dato
la
vita
per
le
sue
pecorelle.
PREFAZIONE
Il
quadro
di
Chagall
riprodotto
in
copertina
rappresen-‐
ta,
come
suggerisce
il
nome,
l’esodo
degli
ebrei
dall’Egitto.
In
basso
a
destra
è
rappresentato
Mosè
che
stringe
le
ta-‐
vole
della
legge
ricevute
dalla
mano
di
Dio.
Dietro
di
lui,
emerge
un’immensa
folla
che
raffigura
il
popolo
d’Israele
martoriato
che
cammina
verso
la
terra
promessa.
Sullo
sfondo
domina
la
figura
gialla
del
Cristo
in
croce.
L’impressione
che
si
coglie
da
questa
rappresentazione
è
quella
di
una
luce
che
promana
dal
Crocifisso
e
illumina
non
solo
gli
israeliti
ma
tutta
l’umanità.
L’intuizione
di
Chagall
è
veramente
rivelatrice.
Il
mo-‐
vimento
sorto
a
seguito
della
morte
di
Gesù
si
è
fatto
in-‐
terprete
di
valori
che
hanno
influito
profondamente
sullo
sviluppo
etico
dell’umanità.
Gli
ideali
di
giustizia,
libertà
e
democrazia,
già
presenti
nella
legge
di
Mosè,
si
sono
af-‐
fermati
nel
mondo
occidentale
in
gran
parte
grazie
all’opera
dei
cristiani,
spesso
in
contrasto
con
l’Istituzione
che
avrebbe
dovuto
rappresentarli.
Ma,
a
monte,
è
importante
chiedersi
che
cosa
ha
fatto
Gesù
per
salvare
l’umanità
dal
baratro
in
cui
a
volte
sem-‐
bra
precipitare.
Se
egli
si
fosse
limitato
a
predicare
i
valori
della
giustizia
e
dell’amore
senza
dare
un
contributo
riso-‐
lutivo
per
la
loro
realizzazione,
la
sua
opera
perderebbe
oggi
gran
parte
del
suo
significato.
Nella
società
moderna,
infatti,
tali
valori
sono
largamente
riconosciuti,
anche
a
prescindere
dalla
sua
persona.
Secondo
la
visione
cristiana,
però,
Gesù
non
si
è
limita-‐
to
a
predicare
il
Vangelo,
ma
ha
contribuito
in
modo
de-‐
terminante,
soprattutto
mediante
la
sua
morte
in
croce,
a
vincere
il
male
che
pervade
la
convivenza
umana.
Non
è
chiaro
però
a
prima
vista
come
questa
morte
abbia
potuto
influire
sulla
condizione
dell’umanità
nel
corso
della
sto-‐
8 LA MORTE DEL MESSIA
ria.
Una
spiegazione
largamente
attestata
nel
Nuovo
Te-‐
stamento,
anche
se
per
lo
più
mediante
semplici
allusioni,
è
quella
che
si
rifà
alle
categorie
sacrificali:
Gesù
avrebbe
liberato
l’umanità
offrendosi
a
Dio
come
vittima
per
espia-‐
re
i
peccati
di
tutti.
A
questa
interpretazione
ha
dato
voce
in
modo
determinante
la
lettera
agli
Ebrei.
Questa
concezione
è
stata
ulteriormente
elaborata
da
Anselmo
d’Aosta,
il
quale
ne
ha
tratto
la
dottrina
denomi-‐
nata
«espiazione
vicaria».
In
base
a
essa
Gesù
avrebbe
preso
su
di
sé
il
peccato
che,
da
Adamo,
si
era
trasmesso
a
tutta
l’umanità.
Morendo
sulla
croce
egli
avrebbe
scontato
la
pena
dovuta
ai
peccatori,
soddisfacendo
così
una
volta
per
tutte
le
esigenze
della
giustizia
divina.
In
tal
modo
avrebbe
riconciliato
l’umanità
con
Dio,
rendendo
possibile
a
tutti
la
felicità
eterna,
già
anticipata
in
questo
mondo
mediante
l’adesione
alla
Chiesa
e
la
vita
sacramentale.
Questa
interpretazione
della
morte
di
Gesù,
ancora
lar-‐
gamente
diffusa
nella
teologia
e
nella
catechesi,
rispecchia
chiaramente,
come
il
racconto
del
primo
peccato,
la
con-‐
cezione
mitologica
dell’antichità.
Oggi
essa
è
messa
in
di-‐
scussione
in
quanto
suscita
tutta
una
serie
di
interrogativi.
Come
è
possibile,
infatti,
che
un
uomo
prenda
su
di
sé
i
peccati
di
tutta
l’umanità?
Come
può
una
morte,
accettata
per
soddisfare
le
esigenze
di
un
Dio
offeso,
attuare
una
salvezza
valida
per
tutti?
Ma
soprattutto
ci
si
può
chiedere
in
che
misura
il
concetto
di
espiazione
vicaria
risponda
al
bisogno
di
salvezza
presente
nella
società
di
oggi.
Per
ri-‐
spondere
a
queste
domande
è
necessario
prima
di
tutto
verificare
se
questo
concetto
è
veramente
radicato
nella
Bibbia
e
poi
confrontarlo
con
le
categorie
mentali
moder-‐
ne.
In
questo
lavoro
mi
propongo
di
affrontare
in
modo
critico
la
teoria
anselmiana.
A
tale
scopo
esaminerò
anzi-‐
tutto
il
concetto
di
espiazione
vicaria
(capitolo
1),
poi
cer-‐
Prefazione 9
cherò
di
delineare
il
significato
del
sacrificio
nelle
diverse
religioni
(capitolo
2);
in
seguito
affronterò
il
tema
del
sa-‐
crificio
nel
Primo
Testamento,
mostrando
anzitutto
come
esso
si
configuri
all’interno
della
religione
dell’alleanza
(capitolo
3);
passerò
poi
a
indicare
il
significato
specifico
del
sacrificio
israelitico
alla
luce
di
alcuni
testi
riportati
nel
Pentateuco
(capitolo
4)
e
poi
all’interno
della
corrente
profetica
(capitolo
5);
in
questo
contesto
riserverò
una
trattazione
speciale
alla
figura
del
Servo
di
YHWH
(capitolo
6);
successivamente
illustrerò
il
significato
della
«morte
per»
gli
altri
nel
mondo
ellenistico
(capitolo
7);
infine
mo-‐
strerò
in
che
senso
nel
Nuovo
Testamento
la
metafora
del
sacrificio
sia
stata
applicata
alla
morte
di
Cristo
in
quanto
Messia
(capitolo
8).
Da
questa
ricerca
apparirà
chiaramen-‐
te
come
la
teoria
dell’espiazione
vicaria
non
abbia
nessun
fondamento
biblico.
Nella
conclusione
mostrerò
come
es-‐
sa
sia
inconciliabile
con
la
mentalità
moderna
e
proporrò
qualche
soluzione
alternativa
per
presentare
oggi
in
modo
più
convincente
la
morte
di
Gesù
(capitolo
9).
Numerosi
studiosi
hanno
già
espresso
in
modi
diversi
le
idee
che
cercherò
di
trasmettere
in
questo
volumetto.
Non
ho
però
l’impressione
che
il
risultato
delle
loro
ricer-‐
che
abbia
raggiunto
gli
operatori
pastorali
e
i
semplici
cri-‐
stiani,
presso
i
quali
la
teoria
anselmiana
è
ancora
impe-‐
rante.
Penso
quindi
che
non
sia
male
riprendere
in
modo
divulgativo
questo
argomento.
Nella
bibliografia
al
termine
di
questa
opera
ho
elenca-‐
to
i
libri
da
me
consultati,
limitandomi
quasi
esclusiva-‐
mente
a
quelli
in
lingua
italiana.
In
essi
i
lettori
troveran-‐
no,
se
lo
desiderano,
gli
strumenti
per
ulteriori
approfon-‐
dimenti.
A
motivo
dello
scopo
che
mi
sono
prefisso,
non