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SOMMARIO
La missione di Agostino Pareto a Parigi nel 1814 e la mancata trattativa
per il rientro delle opere d'arte trasferite in Francia in età napoleonica
Maddalena 1/az--(oler .............................................................................................. pag. 3
Il Tipog eo!Jiellico delle proprietà di Ambrogio Negrone nel '700:
un esempio di microanalisi per la valorizzazione e l'utilizzo didattico
di una fonte cartografica
Vi1to1io Tigrino ......................................................................................................p ag. 14
Una poesia dal carcere genovese della Torre Grimaldina:
il capitolo alla bernesca di Biagio dall'Osso
Marcel/a Traverso ................................................................................................... pag. 31
1506-2006: per il cinquecentesimo anniversario
della morte di Cristoforo Colombo
Pietro Baroz'?f ........................................................................................................p ag. 41
Cultura nazionale e società ligure: la Tavola di Polcevera in uno studio
di Girolamo Serra del 1806
Giovanni B. 1/amier .............................................................................................. pag. 62
Il patrimonio artistico dell'oratorio scomparso di S. i'vlartino
a Sampierdarena
Antonella de Robe11is ............................................................................................. pag. 68
Ricordo di Siro Dodero
Rnberlo Beccmia ..................................................................................................... pag. 81
Segnalazioni bibliografiche
a mm diAnna Giulia Cavaglia ........................................................................... pag. 95
Aut. Trib. di Genova n. 38 del 18/1011968-ISSN: 0409-1132
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Orietta Leone
Loredana Pessa Finito di stampare
Giovanni Rebora nel mese di luglio
Maddalma Vazzoler LA BERlO
e relazioni scritte dal delegato del Governo della nuova costituzione. Estromesso dal
provvisorio della Repubblica di Genova, Governo da Saliceti nel1803, fu membro del
Agostino Pareto (1773-1829), nel corso della Tribunale di Commercio nel1804 e protettore
sua missione diplomatica a Parigi e Londra tra del ristabilito Banco di San Giorgio l'anno
il maggio e l'agosto del 18143• Questa fonte seguente. Avverso all'unione della Liguria
è stata integrata dalla lettura del manoscritto all'Impero Francese, nel 1805 votò contro
208 dell'Archivio di Stato di Genova, che l'annessione alla Francia. Nell'agosto dello
conserva invece missive, istruzioni e comu stesso anno fece parte della Commissione ai
nicazioni inviate dal Governo provvisorio Monumenti, incaricata di redigere gli inventari
a Pareto4 Le due raccolte, note agli studi delle opere d'arte radunate nell'ex-monastero
•
storici", non sono però mai state utilizzate in di San Leonardo, in seguito alla soppressione
modo approfondito per leggere le vicende del degli ordini religiosi, e destinate ad essere
tentato recupero delle opere d'arte trasferite ridistribuité. Lo stesso anno fu designato
a Parigi in età napoleonica. maire, carica che ricoprì fino al 1808. Uomo
Agostino Pareto, nato a Genova in seno ad di ottima cultura, nel novembre del 1800 fu
una famiglia di recente nobiltà e di ottime pos aggregato all'Istituto Nazionale nella classe di
sibilità economiche, aveva studiato al Collegio letteratura e belle arti e seguì con costanza le
San Carlo di Modena, dove si era diplomato attività dell'Accademia Ligustica, della quale
nel 1791. Nel 1797 era entrato, giovanissi fu nominato accademico d'onore nel1806 e
mo, nel primo Governo provvisorio della principe nel 18107• Quando nella primavera
Repubblica Ligure, quindi aveva partecipato del 1814, in seguito allo sbarco delle truppe
alla Commissione Straordinaria nominata da anglo-sicule comandate da lord William Ben
Jean-François Dejean ed aveva collaborato tinck, fu istituito a Genova il nuovo Governo
con Girolamo Serra al progetto di stesura provvisorio, presieduto da Girolamo Serra,
3 AGOSTINO PARETO, Lei/ere e note diplomaticbe, ms. cart. del sec. XIX (Genova, Biblioteca Civica Berio, Sezione
di Conservazione, m.r.IV.5.17).
4 ARCHIVIO DJ STATO DJ GENOVA (d'ora in poi ASG), Ms. 208. Si fa riferimento in modo specifico al primo
fascicolo che porta l'intestazione 1814. Registro della conispondenza segreta del G01;erno della Serwissima Repubblica
di GenoJJa all'estero.
5 Il manoscritto conservato alla Berio è stato donato alla biblioteca dal figlio di Agostino Pareto, Lorenzo
(1800-1865), ed è stato esposto nel1969 alla Mostra di manosoitti e lib1i rt11i della Biblioteca Be1io (Genova, Sagep,
1969, p. 63); le due raccolte sono state utilizzate da: GIUSEPPE i\tL\RTJNJ, St01ia della restauraifone della Repubblica
di Genowl'anno 1814 e ma caduta e !Ùmiom al Piemonte l'ciii/IO 1815, Asti, Raspi e Com p. a, 1858; i\tL\SSI~nLJANO
SPJNOL\, La restaurazione della Repubblica ligure nel1814, Genova, Sordo-Muti, 1863, pp. 124-153; GmoLi\~10
SERRA, Mem01ie per la st01ia di Gwova dagli ulti111i t11ini del secolo XVIII alla fine dell'anno 1814, a cura di PIETRO
NuRRi\ in "Atti della Società Ligure di Storia Patria", 58 (1930); ViTO ViTALE, Onofiio Scassi e la JJita gmoJJese
del suo tempo (1768-1836), in "Atti della Società Ligure di Storia Patria", 60 (1932); NlLO CALVJNJ, Gli ultimi
twtativi di GenoJJa per l'indipendenza della Repubblica (1814), in "Rivista Ingauna e Inremelia", n.s. 6 (19 51), nn.
3-4, pp. 52-59; CLAUDIO PAGLJERJ, Agostino Pareto. Un genovese tra Rivoluzione e Restaurazione, Genova, Nuova
Editrice Genovese, 1989.
6 LAURA TAGLJi\FERRO, 1888-1892: !ife!ùJienti alla Galle1ia di Palazzo Bianco, in "Bollettino dei Musei Civici
Genovesi", 8 (1986), nn. 22-23-24, p. 60.
7 i\tL\RCELLO ST,\GLIENO, J\lfem01ie e docul!lenti sulla Accademia Ligustica di Belle A1ti, Genova, Tipografia del R.
Istituto de' Sordo-Muti, 1867, vol. III, pp. 203 e 212. Secondo Federigo Alizeri, Pareto aveva collaborato
con Marcello Durazzo alla realizzazione delle riforme e alla stesura dei nuovi statuti dell'Accademia: "Ed
4
11. 1 -ge1111aio-gi11gllo 2007 La missione di Agostino Pareto a Pmigi nel1814
e proclamata la ricostituzione dell'antica Re principale di difendere l'esistenza e l'indipen
pubblica aristocratica, a Pareto fu riservato denza della Repubblica, ma si sarebbe dovuto
uno dei dodici posti di senatore8• altresì interessare di ottenere la liquidazione
Il Governo affidò a Pareto l'incarico di dei crediti rimasti in sospeso con la Francia
curare gli interessi della Repubblica presso gli e di reclamare la restituzione dei documenti
alleati radunati a Parigi: uomo non eccessiva d'archivio e delle opere d'arte requisiti sotto
mente compromesso col regime napoleonico, il passato Governo napoleonico. A conclu
ma allo stesso tempo non sgradito all'ancora sione delle Istruzioni de Collegi della Serenissima
potente nazione francese, Pareto sembrava il Repubblica di Genova perii Senatore Pareto Ministro
candidato adatto a perorare la causa dell'in Plenipotenziario ed Inviato Straordinario, datate 1°
dipendenza genovese. maggio 1814, si legge: " ... avrete cura ... che
Partito da Genova ai primi di maggio l'archivio della Repubblica, l'antichissimo
del 1814, Pareto raggiunse Parigi dopo circa Catino, ed il prezioso quadro di Santo Stefa
una settimana; nella capitale francese trovò no, perdite luttuose della passata soggezione,
adeguata sistemazione all'Hotel du Rhin et sieno restituiti."11
Moselle, al numero 4 di place Vend6me9 Pareto era inoltre invitato a giovarsi del
•
Il marchese, investito di "plein pouvoir de l'assistenza dei genovesi residenti a Parigi,
traiter, arranger, et conclure au nom de la dite in particolare di Luigi Corvetto12 e Stefano
République, les affaires et négociations qui Rivarola13
•
la concernent'>~0, era a Parigi con il compito Diversamente da quanto deciso nella
ebbe compagno nell'ardua impresa quell'Agostino Pareto che ultimo sostenne la dignità repubblicana di
Genova, e nei tempi nuovi continuò solitario ad amare e ad aiutare la patria. Tanta maturità d'uomo civile,
congiunta a gagliardo volere di giovane patrizio educato e nutrito a gentili esempi, produssero i nuovi Statuti,
meno serviti degli antichi, più accosti al bisogno delle arti, più conformi a pubblica disciplina" (FEDERIGO
ALIZERl, Notizie dei PrrfessoJi del disegno in I.igmia dalla fondazione dell'Accademia, Genova, Tipografia di Luigi
Sambolino, 1864, vol. I, p. 133).
8 Per una più completa disamina delle vicende biografiche si rimanda a C. PAGLIERJ cit. Un elogio di Pareto,
con notizie biografiche, è in LUIGI GRJLLO, Elogi di I.igmi illusl!i, Torino, Stabilimento Tipografico Fontana,
1846, pp. 228-236.
9 C. PAGLIERI ci t., p. 68.
lO ASG, Ms. 208, c. l, Lettera del Governo a Pareto, l 0 maggio 1814. Cfr. C. PAGLIERI ci t., p. 68.
11 ASG, Ms. 208, c. 6.
12 Luigi Corvetta (1756-1821), avvocato di professione, fece stabilmente parte del comitato delle Relazioni
Estere, fu membro del Consiglio dei Seniori, del Direttorio esecutivo della Repubblica Ligure e dell'Istituto
Nazionale; nel1800 partecipò alle delicate trattative per la capitolazione di Massena. La lenta agonia politica
che anticipò l'annessione all'Impero, lo vide lontano dalle cariche pubbliche: fu per breve tempo al Senato e
direttore del Banco di San Giorgio. Dopo l'annessione venne eletto presidente del Consiglio di dipartimento
di Genova. Chiamato alla fine di ottobre del1805 da Napoleone al Consiglio di Stato, si trasferì con la fami
glia a Parigi, senza mai interrompere i rapporti con la madrepatria. Alla caduta di Napoleone gli fu offerto
di restare in politica: Corvetta si naturalizzò francese e nel nuovo Consiglio di Stato presiedette prima la
sezione Finanze e poi la sezione Interni. Fu infine designato ministro delle Finanze (GIOVANNI AssERETO,
Corvetto Litigi Emanuele, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 29, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana,
1983, pp. 817-824).
13 Stefano Rivarola (1755-1827), compiuti i primi studi al Collegio San Carlo di Modena-frequentato più tardi
anche da Pareto - prosegui la sua formazione a Roma; a Genova tornò nel 1778 per addottorarsi in legge.
5
MaddalmtJ Va<::{oler lA BERlO
stessa circostanza da alcuni sovrani degli stati conoscitori, diplomatici - furono inviati in
tedeschi, ad esempio, che avevano incaricato Francia col compito esclusivo, i primi, o con
di recuperare le opere d'arte esperti come giunto, i secondi, di sollecitare la restituzione
Jean Henry, pastore della chiesa francese delle proprietà artistiche.
riformata di Potsdam e conservatore della Il 12 maggio Pareto inviava da Parigi una
IVmstkammerdel re di Prussia, o l'archeologo sua prima relazione assai sconfortante. Egli
Ludwig Volkel, direttore del museo Fride aveva tratto sostegno e conforto dalla soli
ricianum di Kassel'\ nel caso di Genova darietà dimostratagli da Corvetta e Rivarola,
l'incarico affidato a Pareto veniva a sommarsi ma non altrettanti motivi di incoraggiamento
alle sue responsabilità diplomatiche. Caso aveva desunti dal colloquio accordatogli da
analogo, d'altronde, a quello del cardinale lord Casdereagh, durante il quale il dele
Ercole Consalvi, al quale papa Pio VII aveva gato genovese era stato messo davanti alla
affidato una delicata missione diplomatica dura alternativa dell'annessione al Regno di
per riaffermare i diritti dello Stato pontificio Sardegna. La permanenza a Parigi di Pareto
e allo stesso tempo ottenere la restituzione si fa presto faticosa, amareggiata dai falliti
dei capolavori artistici acquisiti al patri tentativi di ottenere udienze presso gli alti
monio nazionale francese tra il 1796 ed il rappresentanti delle potenze alleate, in parti
1814. Come noto, l'eredità del Consalvi sarà colare il conte russo Nesselrode e il ministro
raccolta da Antonio Canova, che sarà a sua austriaco Metternich17 In questo frangente,
•
volta a Parigi nell'estate del 181515• l'attesa pubblicazione del trattato di Parigi,
Si delinea, già da queste poche considera firmato il 30 maggio 1814, riporta l'atten
zioni, un panorama più complesso rispetto zione sulla problematica della restituzione
a quello dipinto dalla storiografia francese delle opere d'arte, fino a questo momento
sulle restituzioni di fine Ottocento e primo assente dalla corrispondenza di Pareto. Il 2
Novecento, sovente alterato da una lettura giugno il senatore scrivendo a Genova per
unilaterale e politica degli avvenimenti e commentare i punti salienti del testo, appena
dall'uso esclusivo delle fonti parigine16 Studi pubblicato sulle pagine del Monitem; avverti
•
recenti, condotti sulle fonti locali, stanno al va in particolare che
contrario portando alla luce come già a par
"L'articolo 31 nello stabilire la restituzione in generale
tire dalla primavera del 1814 rappresentanti
degli archivi e documenti d'ogni sorta spettanti ai
degli stati europei in vesti diverse - esperti, paesi ceduti ci accerta che i nostri pure saranno senza
Nel1783 fu inviato, in qualità di ambasciatore della Repubblica, alla corte di Caterina II. Eletto governatore
di Chiavari, nel 1791 promosse la fondazione della Società Economica. Nel 1808 venne eletto a far parte,
quale rappresentante del Dipartimento degli Appennini, del Corps Législatif. Aveva sposato Anna Cicopero,
sorella della moglie di Pareto; cfr. SALVATORE RoTTA, Stifano Rivarolo (1755-1827), in Le società economiche
alla prova della storia (secoli XVIII-XIX). Atti del Convegno lntemazionale di Studi, Cbiavmi, 16-18 maggio 1991,
Chiavari, Società Economica, 1996, pp. 293-299; RoBERTO SINIGAGLIA, Genova e R11ssia. La 111issione Rivarolo
a Pietroburgo (1783-1785), Genova, Graphos, 1994.
14 B. SAVOY, Negoci11111 cit., pp. 464 e 469.
15 D. TMmLÉ cit., p. 461.
16 B. SAVOY, NegociJII/1 cit., p. 470.
17 Dal Metternich sarà finalmente ricevuto in qualità di "semplice privato"; e allo stesso modo dall'imperatore
d'Austria Francesco I (cfr. C. PAGLIERI cit., pp. 72-73).
6
11. 1 -ge1111aio-gillg11o 2007 LL1 111issione di Agostino Pareto a Parigi ne/1814
difficoltà restituiti. Non così invece i monumenti delle inviato in Francia da Savona e dalle località
arti de quali non si fa menzione, e si sa d'altronde che del levante. Ma in questo episodio può for
dopo aver fatto longamente oggetto di discussione
se leggersi anche una certa freddezza della
nelle trattative è riuscito il Plenipotenziario Francese
ad eliminarne la domanda."18 capitale nei confronti della provincia.
Il l Og iugno il senatore tornava sull'argo
Il 6 giugno Pareto, non essendo riuscito
mento e confidava al Governo i propri timori
ad ottenere un incontro, scriveva ai ministri
rispetto al buon esito della trattativa:
francesi degli Affari Esteri Talleyrand e
dell'Interno Montesquiou una lunga nota
"Appoggiato alla particolare circostanza di non essere
sulla restituzione degli oggetti d'arte, con
il quadro di Santo Stefano, e gli altri nostri ancora
la preghiera di rimetterla all'attenzione di esposti al pubblico nel museo ne ho tentata la domanda
Luigi XVIII. Alla lettera era allegato un État sebbene con pochissima speranza di riuscire avendo il
Re come le Signorie Vostre avranno veduto fatto gran
des tablea11x pris à Génes par ordre de Monsiettr
pompa nel suo discorso del conservarsi dalla Francia i
Denon Inspecteur des j\!I11sées de France19, che capi d'opera delle arti conquistati dalle sue armi."21
comprende tutti i dipinti requisiti a Genova,
ma dove non è fatta alcuna menzione né del Pareto era evidentemente a conoscenza
Sacro Catino-trasferito in Francia nel1806 delle ultime dichiarazioni rilasciate da Luigi
e del quale si dirà più avanti - né delle opere XVIII: ai primi di maggio il re aveva reso noto
d'arte confiscate nei centri delle Riviere, per che sarebbero stati restituiti gli oggetti d'arte
le quali non sembra venire inoltrata alcuna non ancora esposti al museo del Louvre e
richiesta di restituzione20 Sarà utile ricordare al palazzo delle Tuileries22 A questo titolo
. •
che gli invii dei dipinti erano stati curati dai le prime dieci famiglie di Madrid avevano
prefetti dei singoli dipartimenti della Ligu ottenuto la restituzione di dipinti, stampe e
ria francese; è quindi probabile che Pareto miniature che erano state sottratte nel180823,
non fosse a conoscenza di quanto era stato così come dai depositi sarebbero giunte an-
18 A. PARETO cit., c. 37r.
19 A. PARETO ci t., cc. 40v-42r. La note e la lista dei dipinti sono trascritte nell'Appendice a p. 12.
20 Varie opere erano state requisite a Savona, Chiavari, Levanto e La Spezia. Allo stesso modo non è fatta
richiesta per i dipinti acquistati da Denon, di cui Pareto non doveva essere a conoscenza. Per queste vicende
si rimanda da ultimo a MADDALENA VAZZOLER, Le requisitfoni napoleonicbe in Ugwia, in Gmova e la Francia.
Opere, artisti, COIIIIIIittenti, collezionisti, a cura di PIERO BoccARDO - CI.ARIO Dt FAil!O - PHILIPPE SENECHAL,
Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2003, pp. 254-267.
21 A. PARETO ci t., c. 42v. Negli stessi giorni anche il cardinale Consalvi scriveva al cardinale Pacca: "Il discorso
del re al corpo legislativo dice che d'ora innanzi questi oggetti saranno ritenuti dalla Francia con una ragione
più giusta di quella della conquista, giacché nel trattato di pace le potenze li hanno rilasciati alla Francia col
non esiggerne la restituzione. Ma questo valerà per quelle potenze che hanno stipulato il trattato, e non per
il papa, che non vi è punto intervenuto. Il solo motivo che può trattenere è l'urto non leggiero che farà una
tale domanda". La lettera, datata 9 giugno 1814, è pubblicata in LL1 111issione Constdvi e il Congresso di Vienna:
1. se1ie 1814-1830, vol. I (J maggio 1814-29 settembre 1814), a cura di ALESSANDRO RovERI, Roma, Istituto
Storico Italiano per l'Età Moderna e Contemporanea, 1970, p. 66.
22 FERDINAND BoYER, Louis XVIII et/a restitution des omvres d'art conftsquées so11S la Rivolution eti'E111pire, in ''Bulletin
de la Société de l'Histoire de l'Art Français", 1965, p. 202.
23 Vivanl Dmon direcleur des Musées sous le Conmlat et l'Empire. Correspondance (1802-1815), a cura di i\1ARIE-ANNE
DuPUY - I sA BELLE LE lVL\SNE DE CHERMONT-ELAINE \X1ILLIA~ISON, Paris, Réunion cles Musées Nationaux,
1999, vol. II, p. 1064, n. 3123.
7
Maddalma Va~oler LA BERlO
che le poche opere restituite alla Prussia nel di questa parentela, sembrava aver preso "il
181424• Ma il4 giugno, subito dopo la firma maggiore interesse a tutto ciò che ci riguar
del trattato di Parigi che, come si è detto, non da"28. Il duca si era offerto di presentare per
faceva alcun riferimento all'eventualità di una sonalmente al ministro dell'Interno francese
restituzione dei beni artistici, il re, all'atto la nota per la richiesta dei dipinti "aggiungen
29
della firma della Carta costituzionale, aveva dovi molte sue raccomandazioni" .
solennemente dichiarato che le opere d'arte Ormai in procinto di lasciare Parigi per
conquistate dalle armate francesi sarebbero Londra, dove si erano trasferiti i ministri
25
rimaste in Francia . delle potenze alleate e dove il delegato ge
Dalla stessa lettera del1 Og iugno appren novese sperava di poter meglio servire alla
diamo che Pareto aveva volutamente escluso causa della Repubblica, Pareto affidò a Luigi
dalla richiesta di restituzione il Sacro Catino, Corvetto la cura degli incarichi rimasti in
depositato al Cabinet cles Antiques di quella sospeso, compresi quindi i negoziati avviati
che era stata la Biblioteca Imperiale, da poco per il recupero delle opere d'arte30• D'altra
rinominata Biblioteca Reale: parte, i tentativi fatti con i ministri francesi
per intavolare una trattativa per la restituzio
"Avrei pure desiderato di unire alla domanda dei quadri
ne dei dipinti non sembravano dare alcun
quella del Catino, ma altroché non si poteva applicare
la stessa considerazione del non essere ancora esposto risultato e Pareto partirà per l'Inghilterra
al pubblico ho anche temuto che una instanza non senza aver ricevuto risposta né da Talleyrand
nuocesse all'altra."26
né da Montesquiou.
In questa circostanza egli confidava in L'11 giugno la giunta degli Affari Esteri
particolare nell'aiuto di Emmerich Joseph informava Pareto della decisione presa dal
duca di Dalberg27, marito della genovese Governo per un suo immediato trasferi
Pellina Brignole Sale, che, proprio in virtù mento a Londra. Con la stessa lettera gli si
24 B. SAVOY, Le narifrage ci t., pp. 260-261.
25 La celebre dichiarazione di Luigi XVIII - "la gioire des armées françaises n'a reçu aucune atteinte: !es
monuments de leur valeur subsistent et !es chefs-d'ceuvre cles arts nous appartiennent désormais par cles
droits plus stables et plus sacrés que ceux de la victoire" - è stata più volte citata. Si rimanda, ad esempio,
a F. BOYER cit., p. 202.
26 A. PARETO ci t., cc. 43v-44r: Allo stesso modo Pareto non fece richiesta per la restituzione delle carte d'archivio:
" ... non ho similmente creduto di dover per ora parlare della restituzione degli archivi, giacché essendone
già stabilita la massima dall'art. 31 del trattato vi sarà sempre tempo a chiederla, ne potrà un tale oggetto
incontrare verun ostacolo".
27 Emmerich Joseph von Dalberg (1773-1833), diplomatico francese di origine tedesca, era nipote di Karl
Theodor von Dalberg. Seguace di Talleyrand, prestò il suo servizio nel Governo provvisorio formatosi dopo
la caduta di Parigi e sostenne il ritorno dei Borboni. Fu inviato in qualità di plenipotenziario al Congresso
di Vienna. Nel 1808 aveva sposato a Parigi la genovese Pellina Brignole Sale; era di conseguenza cognato
di Antonio Brignole Sale (1786-1863), inviato al Congresso di Vienna in qualità di rappresentante della
Repubblica di Genova (cfr. GIOVANNI AssERETO, I patlimoni dellef amiglie Brignole Sale e De Ferran· tra la fine del
Settecmto e la Restaurazione, in I Ducbi di Galliera. Alta finanza, arte ef ilantropia tra Gmova e l'Europa neii'Otlocento,
Genova, Marietti, 1991, vol. I, p. 355).
28 A. PARETO cit., c. 43v.
29 Ibidem, c. 43v.
30 Ibidem, c. 44v.
8
11. 1 -gcllllaio-giug11o 2007 La missione di Agostino Pareto a Pmigi ne/1814
ricordava anche che il trasferimento a Parigi dei quadri genovesi
era stato fatto in seguito a una donazione
"Rimanendo ancora breve spazio di tempo in Parigi, del Consiglio municipale. Corvetta aveva
o al Vostro ritorno non ammetterete di fare i possibili
fatto pervenire confidenzialmente a Mon
uffizi col Ministro e Governo Francese onde sieno
tesquiou "qualche brevi osservazioni sul
restituiti gli oggetti antichi e preziosi tolti al nostro
paese, e principalmente il bellissimo quadro di Santo supposto abbietto dell'ispettore de musei",
Stefano, a somiglianza della dimanda fatta già dalla ma nuovamente "più se n'è ricevuto alcun
città di Anversa ... "31
riscontro"34•
Dalle lettere risulta evidente che le autori
Il 19 luglio, rientrato a Parigi dalla sua
tà francesi prendevano tempo, attuando una
infruttuosa missione nella capitale inglese,
politica di resistenza passiva sperimentata
Pareto avvertiva il Governo che gli era stata
anche con i rappresentanti degli stati tede
recapitata a Londra una missiva di Talleyrand
schi, costretti negli stessi mesi ad infinite
- "una lettera semplice, come suol dirsi di
anticamere ed attese35• Del resto il mancato
bureau" - che lo aveva però ugualmente
inserimento nel trattato di Parigi di un riferi
rincuorato, essendo "pure la prima men
mento specifico alla restituzione delle opere
tre precedentemente non avevo ottenuta
d'arte lasciava disarmati i delegati dei paesi
risposta alcuna". Con questa Talleyrand,
europei. Pareto godeva inoltre di una minore
secondo le disposizioni !asciategli da Pareto
considerazione in qualità di rappresentante
prima di partire, si impegnava ad informare
di uno stato non ufficialmente riconosciuto
il Corvetta delle intenzioni espresse dal re
dalle potenze alleate.
riguardo alla restituzione dei dipinti. Ma il
Il 23 luglio, in ogni caso, la Giunta degli
delegato genovese ammetteva che "nessuna
Affari Esteri spronava Pareto a non abban
comunicazione ha sin qui avuto luogo per
donare la trattativa:
questo oggetto"32•
Al suo ritorno in Francia Pareto era "Ha inteso il Governo con soddisfazione che fu pre
inoltre venuto a sapere da Corvetta che la sentata una memoria per la restituzione dei quadri ed
altri oggetti preziosi trasportati di qui. È da coltivarsi
richiesta di restituzione dei dipinti aveva
questa pratica importante. .. "36
fatto sollevare le obiezioni di Dominique
Vivant Denon, direttore generale dei musei Con la stessa lettera si informava inoltre
di Francia, che nel 1811 aveva scelto, nel Pareto che l'ex-prefetto di Genova, Marc
corso di un viaggio in Italia, le opere liguri Antoine Bourdon de Vatry, aveva scritto di
destinate ad arricchire le collezioni del'museo aver fatto mettere il sequestro sui dipinti
Napoléon33• Denon, interpellato dal mihistro richiesti dal Governo genovese, affinché gli
dell'Interno, si era affrettato a dichiarare che fossero restituiti i mobili ch'egli aveva lasciato
31 ASG, Ms. 208, c. 24, Lettera della Giunta degli Affari Esteri a Pareto, in data 11 giugno 1814. La Giunta era
composta dai senatori Gerolamo Serra, lppolito Durazzo e Luca Solari (si veda M. SPINOLA cit., p. 147).
32 A. PARETO cit., c. 68r.
33 Per la figura di Dorninique-Vivant Denon (1747-1825) si rimanda da ultimo a Dominique-Vivant Denon cit.
34 A. PARETO cit., c. 68v.
35 B. SAVOY, Negocium cit., p. 479.
36 ASG, Ms. 208, c. 43, Lettera della Giunta degli Affari Esteri a Pareto, in data 23 luglio 1814.
9