Table Of ContentPONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
FACOLTÀ DI FILOSOFIA
ANTONIS FYRIGOS
INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA
PATRISTICA E BIZANTINA
(Dalle origini dell'era cristiana alle lotte iconoclastiche)
(Edizione terza interamente rielaborata ed aumentata)
ad uso degli studenti
I diritti cli edizione e di traduzione sono riservati
EDITRICE PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
ROMA 2007
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PONTIFICIA UNIVERSITA GREGORIANA
FACOLTÀ DI FILOSOFIA
ANTONIS FYRIGOS
INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA
PATRISTICA E BIZANTINA
(Dalle origini dell'era cristiana alle lotte iconoclastiche)
(Edizione terza interamente rielaborata ed aumentata)
ad uso degli studenti
I diritti di edizione e di traduzione sono riservati
EDITRICE PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA
ROMA 2007
PREMESSA
Grecia classica, Impero romano, Medio Evo, Rinascimento: queste sono per l'uomo
d'Occidente le tappe fondamentali della Storia. Nei confronti dell'Impero Romano d'Orimte, di
Bisanzio, se si eccettua una stretta cerchia di specialisti, l'interesse dei più è del tutto marginale.
Eppure, Bisanzio fu lo sviluppo naturale dell'Impero Romano d'Occidente; protrasse la sua
esistenza per oltre undici secoli accanto all'esistenza di questo, incontrandosi e, spesso, scon
trandosi con esso; amalgamò la grecità classica con il messaggio evangelico producendo (mai
senza meditazione, talvolta copiosamente, spesso felicemente) una civiltà propria, la civiltà bi
zantina che, per durata e densità, non avrebbe potuto esser trascurata. La diffusa disinforma
zione da parte dell'Occidente nei confronti del mondo bizantino generò la preconcetta convin
zione secondo cui Bisanzio nulla di nuovo poté aggiungere a quanto era stato offerto dalla glo
riosa e luminosa grecità classica. Inerzia, mancanza d'originalità, persistenza delle (o sulle) cose
già acquisite, inutili e interminabili diatribe su altrettanti futili questioni, sostenute per giunta
nei momenti meno opportuni (la nota diceria secondo cui, mentre Costantinopoli veniva asse
diata dai Turchi, i Bizantini persistevano ottusamente a filosofare sul sesso degli angeli ha fatto
il giro del mondo!) sono alcune delle caratteristiche con cui i dotti occidentali solevano dipinge
re, fino agli inizi del secolo scorso, "il lungo e inarrestabile declino del mondo bizantino".
Dovette passare del tempo e dovettero cadere molti pregiudizi prima che da parte degli
studiosi venissero riconosciuti e adeguatamente studiati gli aspetti peculiari della civiltà bizanti
na: l'agiografia e la mistica, la politica e il diritto, l'arte iconografica e l'architettura, la musica e
la liturgia, la filologia e la poesia ecc. Peraltro, una società, che ha saputo manifestarsi mediante
aspetti propri e originali di civiltà, non poteva essere priva di quell'elemento basilare verso cui
convergono unificandosi tutte le manifestazioni dello spirito: la filosofia. Malgrado, quindi, ta
lune riserve e perplessità, che stentano a tutt'oggi a morire, si è incominciato ad occuparsi an
che della filosofia che poté svilupparsi nel mondo bizantino, cercando di individuarne
l'originalità. E, ciò facendo, s'incominciò a colmare poco alla volta quel vuoto, che ancora oggi
si avverte nello studio della Storia della filosofia. Basta aprire un qualsiasi manuale di Storia del
la filosofia "universale", infatti, per constatare che, dallo studio della Filosofia greca classica si pas
sa direttamente allo studio della Filo1ofia medievale lati11a, omettendo completamente (o, nella mi
gliore delle ipotesi, limitandosi ad accennarvi marginalmente al) la Filosofia greca crùtianff. questa
può a buon diritto considerarsi, e non solo per motivi d'anteriorità cronologica, il presupposto
e la base della Filo1ofia medievale latina.
Il corso intitolato lntroduzjone alla 1toria della filo1ofia patristica e biza11ti11a vuole contribuire
alla conoscenza della filosofia del primo millennio, di cui parte predominante è la filosofia dei
Padri greci. Ciò facendo si vuole sgomberare il terreno da due pregiudizi saldamente radicati: a)
che la Patristica come scienza appartiene esclusivamente alla teologia e b) che la Patristica greca
(= la filosofia cristiana greca) è estranea al pensiero filosofico-teologico del mondo latino.
Benché, malgrado questa terza rielaborazione, i presenti appunti siano incompleti, deci
do di "pubblicarli" per offrire un sussidio di base a quegli studenti - in verità sempre più nu
merosi - che desiderano approfondire lo studio della Filosofia patristica e bizantina.
a.f
HJHLIOGRJ\JllA
B. N. Tatakis, La philosophie byzantine, Paris 1949 (= É. Bréhier, Histoin de la Philosophie, fase.
suppl. 2); 19592 (trad. spagnola, Editoria! Sudamericana, Buenos Aires, 1952; trad.
greca, Atene 1977 con aggiornamento bibliografico a cura di L. Benakis).
K. Axelos, Les lignes de farce de la spirit11alité byzantùie, ''Bulletin Ass. G. Budé" 3 (1957), 3-20.
B. Tatakis, La philosophie gmq11e patristiq11e et byzantù1e, in Histoin de la Philosophie, 1. On'ent
Antiq11ité-Mqyen Age, Paris (Encyclopédies de la Pléiade 26), 1969, 936-1005.
K. D. Georgulis, 'Jawpia ri]q 'E.U17v11\i]q tPtÀoao~iaq [Storia della filosofia greca], vol. II, Atene
197 5, cap. V.' H 'EÀÀ1]VLl\TÌ xp1ariav1Kri ~1Àoao~ia (330-14 53 ) [La filosofia gnca cristiana],
608-817. .
N. G. Politis, 'H ~tÀoao~{a eiq rò Bvçavno [La filosofia a Bisanzio], vol. I, Atene 1992 [dalle ori
gini al sec. VI: Scuola di Gaza; non sono usciti gli altri volumi].
N. A. Matsoukas,' /mopia ri]q Bvt;avnvi]q ~lÀOCJO~{aq. Mè tcapapr11Jla rò <JXOÀUCJTll(LCJµò rou Llv
TIKOU Meaa{wva [Storia della filosofia bitpntina. Con 11n'appendice s11lla Scolastica del Medio
Evo occidentale], Salonicco 1994.
C. G. Niarchos,' H é.U17v1Kri ~1Àoao#a rnrà rriv f3vt;avn v~v r17q tcepio8ov [La filosofia gma duran
te il periodo bizantino], Atene 1996.
M. Cacouros, De la pensée gmque à la pensée byzantine, "Encyclopédie philosophique universelle, t.
IV: Le discours philosophique", Paris 1998, 1362-1384.
G. Kapriev, Philosophie in Byzanz, Wiirzburg 2005.
C. Moreschini, Storia della filosofia patristica, Brescia 2004 (Letteratura cristiana antica 1) .
Ulteriori notizie bibliografiche sulla filosofia bizantina in generale e sui singoli filosofi in parti
colare si possono trovare in L. Benakis, Bibliographie byzantine, IV Philosophie, in "Bibliographie
byzantine. Publications des byzantinistes grecs (1975-1990)", Athènes 1991, 321-350 [= bi
bliografia per gli anni 1949-1976] e 351-377 [aggiornamento bibliografico per gli anni 1977-
1990]. Brevi notizie bibliografiche si aggiungono alla fine di ogni capitolo.
Abbreviazioni:
E. v. Ivanka, Platonismo cristiano = E, v. Ivanka, Platonismo cn'stiano. Recezione e trasformazione del
Platonismo nella Patristica, 11ilano 1992 (tr. it. di Id., Plato Cbristianus. Obemabtne 1111d U111-
gestalt11ng des Platonistn11s durch die Viiter, Einsiedeln 1964).
G. Reale, IV = G. Reale, Storia della filosofia antica, vol. IV, Milano 1992.
C. Schonborn, L'icona di Cristo = C. Schonborn, L'icona di Cristo. Fondamenti teologici, Roma 1988.
J. Zizioulas, Verité et Comm11nion = J. Zizioulas, Verité et Communion dans la per.rpective de la pensée
patristique gncq11e, "Irenikon" 50 (1977), 451-51 O.
Sigle: CCSG = Corpus Christianorum, Scrics (;racca; CPG (e CPG Suppi.): Clavù Patmm Gmeco111111 (e
Supplcmcntum); DTC: "Dictionnairc dc Théologic Catholiljuc"; EO = I .es i'~chos d'Oricnt; PG: J. P.
Mignc, Patrologia graeca,; PL: J. P. Mignc, Patrologia latùur, PTS = Patristùche Texle 1111d St11die11; SC: Sol(rces
chrétien11u.
SEZIONE PRllvfA
LE RADICI DELLA FILOSOFIA BIZANTINA
(dalle origini del cristianesimo alla pace costantiniana, 313)
CAPITOLO 1
DALLA FILOSOFIA GRECA CLASSICA ALLA FILOSOFIA GRECA
CRISTIANA
(ATIRAV ERSO LA FILOSOFIA MOSAICA)
O. Premesso. 1. Ellet1is1110 e Gi"dois1110: 2. Filone di AlessondtùT. vita e opere; 2. O. Premessa. 2. 1. J ,a creazione:
2. 1. 1. li kos111os 11oetòs; 2. 1. 2. Il cosmo sensibile; 2. 1. 3. La gerarchia ontologica. 2. 2. Il Dio: 2. 2. 1. Dio
J>oieta; 2. 2. 2. La dottrina dcl logos; 2. 2. 3. La dottrina delle dynameis; 2. 2. 4. Dedu:doni; 2. 2. 5. 1\ltre
peculiarità di Dio. 2. 3. La antropogonia: 2. 3. 1. I "collaboratori di Dio"; 2. 3. 2. La condizione di "ad
immagine di Dio". 2. 4. li male. 2. 5. Deduzioni. 3. Noto bibliografico.
O. È stato sostenuto che "il rapporto tra fede e ragione sorge veramente come problema (. .. )
fra la maturità di un messaggio divino, folgorante nella sua entrata nella storia, e la maturità di
una cultura razionalmente impareggiabile, come quella ellenica". Si è altresì rilevato che la pie
nezza dei tempi (Gal. 4, 4-5) è venuta a coincidere con la ricerca da parte degli Elleni del Logos di
Dio: Fra quelli che erano saliti ad adorare per la fede v'erano alcuni Gentili (' EUnveç). Questi s'atrostarono
a Filippo ... e lo pregarono dicendo: Signore, desideriamo vedere Gesù. Filippo va a dirlo ad Andrea, poi An
drea e Filippo lo dicono a Gesù. Gesù rispose loro: È vmuta fora nella q11ale deve essere glorificalo il Figlio
delfuomo (Giov. 12, 20). Antichità classica e messaggio cristiano sono i due poli di attrazione fra cui, in
un continuo oscillare ora verso l'uno ora verso l'altro, si muove e si sviluppa la filosofia greca
cristiana. Accanto però ali' ellenismo e al cristianesimo bisogna tenere nella dovuta considerazione
anche il gi11daismo e la fì losofia mosaica.
Le tesi secondo cui il cristianesimo sarebbe una derivazione o un "prodotto" dell'elleni
smo (A. Harnack, E. Hatch) o un proseguimento del giudaismo Q. Weiss, A Schweitzer) non
sono arrunissibili: il cristianesimo deriva immediatamente dal giudaismo, ma subisce influenze so
stanziali dall'ellenismo. Più che una sintesi, il cristianesimo è il mperamento di essi.
1. Iniziatasi nel sec. III a. C. con le conquiste di Alessandro Magno, l'influenza dell'el
lenismo sul giudaismo ben presto invase il campo delle lettere, della lingua, della filo
sofia.
a) La lingua greca, inizialmente nota solo ad una stretta cerchia di Giudei colti,
gradualmente incomincia a diffondersi in aree sempre più vaste, creando gruppi di
Giudei bilingui (aramaico-greco) e avvicinandoli alla cultura greca: ciò permetterà la
nascita in seno all'ambiente giudaico di un "illuminismo" greco.
b) Accanto alla lingua, il giudaismo subisce anche l'influenza della filosofia gre
ca: un Anonimo, che scrive tra il 200 e il 167 a. C., cerca di collegare il racconto della
creazione del mondo della Genesi alla Teogonia di Esiodo. Nei frammenti pervenutici di
un altro giudeo ellenizzato, Eupolemo, si cerca d'identificare il Dio dell'A T con Giove!
L' Ecclesiaste (o Sojìa Sirach), benché sia un testo antiellenico, è pregno di citazioni tratte
dalle opere di Esopo, Euripide e Teognide.
Aristobulo, che scrive tra il 175-170 a. C., vuole dimostrare che la fede giudaica
è la vera "filosofia", e che fu Mosè a trasmettere ai Greci i primi rudimenti filosofici:
questo argomento verrà ripreso successivamente da Filone e dai Padri della Chiesa.
Confrontando i testi di Aristobulo con le testimonianze posteriori e, soprattut
to, con le opere di Filone, possiamo dedurre che sin dal III-II sec. a. C. si era sviluppa-
8 Capitolo primo
ta presso i Giudei ellerùzzati la tecnica della esegesi allegorica, volta a deantropomor
fizzare la figura di Dio: da qui deriva il concetto delle Potenze di Dio, che avrà nel
mondo bizantino molta fortuna.
c) L'elemento più sigrùficativo dell'influsso dell'ellerùsmo sul giudaismo è costi
tuito dalle traduziorù in greco della Bibbia, la più nota delle quali è la cosiddetta dei
LXX (sotto Tolomeo II, 285-247 a. C).La traduzione, fedele al testo originale, presen
ta molti ebraismi. Parallelamente, si cerca di evitare ogrù miticizzazione di proverùenza
greca. Questa traduzione non subisce influenze sostanziali da parte del pensiero greco;
ma l'uso che ne fecero i primi cristiarù e gli autori del NT comportò un certo adatta
mento del pensiero greco alla religione giudaica, soprattutto nel vocabolario. Così, i
corrispettivi termirù originali, ad es. Nomos (Legge), pistis (fede), dikaio!Jine (giustizia),
~tios Qahwe) ecc. assumono un contenuto semantico nuovo, specie nella formazione
della cristologia.
2. l'llone di Alessandn'a. Di lingua e cultura greca, di religione ebraica, cittadino romano appar
tenente all'alta borghesia, Filone è la personalità più importante della filosofia giudaica e, di ri
flesso, della filosofia cristiana. Unica data certa della sua vita è il 40 d. C. quando, a capo di
un'ambasceria, si reca a Roma per protestare contro le persecuzioni di cui erano vittime gli E
brei. Poiché nell'ampia relazione che ne fece al ritorno in patria (41 d. C.) Filone risulta aver
raggiunto la piena maturità, gli storici fissano la sua data di nascita tra il 20/10 a. C.; egli co
munque sarebbe morto poco dopo il 41 d. C. Ciò che da più parti è stato opportunamente
messo in rilievo è che Filone vive e opera contemporaneamente a Gesù. Elemento basilare del
suo pensiero è quello di riformare la filosofia greca tradizionale adattandola alle esigenze della
parola di Dio, e mostrare la superiorità della filosofia "mosaica" rispetto alla filosofia pagana.
Gli scritti di Filone sono generalmente suddivisi nei seguenti quattro gruppi:
a) Sctitti di carattere filosofico (composti in età giovanile). Di questo gruppo si segnala l'o
pera Alessandro, o mlf atto che le bestie posseggono la ragione. Datata 15 d. C., è considerata la prima
opera, o una delle prime, di Filone. Ci è pervenuta in una versione armena (del sec. Y o YI), da
cui nel 1822 fu fatta una traduzione latina. Scritta in forma dialogica, Filone vi discute col nipo
te, Alessandro, sostenendo che gli animali agiscono conseguentemente a determinate norme
della natura e con il sostegno della provvidenza.
Dell'opera in due libri intitolata 5111/a provvidenza (nepì npovoiaç), anch'essa in forma dia
logica, ci sono pervenuti in greco pochi frammenti attraverso la Stotia di Eusebio. L'opera ci è
pervenuta in traduzione armena (sec. V-VI), da cui fu tradotta in latino (1822). Filone, che di
pende da Posidonio, vi discute col nipote sul concetto centrale della dottrina stoica. Yi manca
no riferimenti biblici: uno spirito tipicamente "greco" pervade l'opera.
Il S11/l'i11corrut1ibilità del tYJsmo (nepì ci~Oapaiaç rov K6aµov), conservato quasi per metà,
sembra discendere dalla dottrina di Teofrasto, in cui si uniscono citazioni bibliche della Genesi.
Vi si confuta la tesi stoica secondo cui l'universo è eterno. Anche l'opera Ogni uomo saggio è libe
ro, la cui parte iniziale è andata perduta, si riallaccia al pensiero stoico (come si evince dal titolo
stesso).
b) Sctitti di teologia giudaica. Fanno parte di questo gruppo il De opificio m1111di (nepì rqç Ka
rà MwVaéa Koaµonoiiaç) (= De op. m.), opera matura di Filone, e vari altri opuscoli teologici
sull'AT: 5111 decalogo, 5111/e leggi singole, ma anche le biografie di Abramo, Giuseppe ecc.