Table Of ContentCollana “Didattica della filosofia”
Copertina e impaginazione: Jimmy Knows S.C.P., Barcelona (ES)
ISBN 978-8898277-02-0
© Edizioni del Giardino dei Pensieri di Mario Trombino
Via Mazzini 146, 40137 Bologna
I edizione, dicembre 2012
IndIce
11 ....... Introduzione alla nuova edizione
13 .......1. Modelli di insegnamento e Tradizioni filosofiche
13 ...............1.1. “Crisi di credibilità” della Filosofia e bisogni filosofici
15 ...............1.2. La peculiarità della tradizione storicista
22 ...............1.3. Prospettive teoretiche e Problematiche
32 ................1.4. Decostruzionismo, Ermeneutica, filosofia Analitica
47 .......2. Programmi e orientamenti nell’insegnamento della
filosofia in Italia e in Europa
47 ...............2.1. Breve storia dell’insegnamento della filosofia in italia
56 ...............2.2. La discussione intorno alla funzione dell’insegnamento filosofico:
dalle contrapposizioni polemiche all’interazione
68 ...............2.3. La filosofia nei programmi della commissione brocca
72 ...............2.4. Alcuni modelli dell’insegnamento della filosofia in europa
89 .......3. La filosofia nel curriculum scolastico: il dibattito e le
riforme recenti
89 ...............3.1 La filosofia e il processo formativo
98 ...............3.2 L’insegnamento della filosofia nelle scuole non liceali
108 .............3.3 la filosofia e le altre discipline (l’integrazione dei saperi)
116 .............3.4 Le riforme recenti
123 .....4. Dalla programmazione all’azione didattica
123 .............4.1 La funzione della programmazione
126 .............4.2 I modelli e i momenti della programmazione
130 .............4.3 Conoscere la classe e conoscere gli studenti.
140 .............4.4 Finalità e obiettivi
152 .............4.5 L’articolazione didattica
160 .............4.6 Dal programma ai percorsi
164 .............4.7 La verifica e la valutazione
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173 .....5. La nuova figura dell’insegnante
176 .............5.1 La figura dell’insegnante nella riflessione recente
186 .............5.2 L’insegnamento come ricerca
191 .....6. I metodi e i contenuti
191 .............6.1 I metodi di riferimento
197 .............6.2 L’analisi per problemi
207 .............6.3 La mediazione dei “Programmi Brocca”: il metodo
storico-problematico
216 .............6.4 Il rinnovamento dei contenuti e la centralità della filosofia del
Novecento
222 .............6.5 Percorsi e unità didattiche
231 .....7. Gli strumenti didattici e l’organizzazione della classe
235 .............7.1 La lezione
237 .............7.2 Gli strumenti di presentazione e i mezzi audiovisivi
241 .............7.3 Libri e libri di testo
247 .............7.4 L’organizzazione della classe: strumenti e modelli
255 .............7.5 La classe come laboratorio
258 .............7.6 La classe come luogo del confilosofare
265 .....8. I nuovi strumenti: informatica e multimedialità
265 .............8.1 L’iperscuola
269 .............8.2 Filosofia in internet
278 .............8.3 Internet e la didattica
299 .....9. L’uso del testo filosofico
299 .............9.1 I testi e la didattica
307 .............9.2 Problemi e modalità nell’uso dei testi
318 .............9.3 Lavorare sui testi e lavorare con i testi
325 .............9.4 Modelli di analisi del testo
346 .............9.5 Una didattica centrata sui testi
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351 .....10. Didattica per concetti
351 .............10.1 Dal testo ai concetti
360 .............10.2 Concettualizzare, argomentare, problematizzare
367 .............10.3 Le mappe concettuali
383 .....11. Fare esperienze filosofiche
384 .............11.1 Il problema della motivazione: capire il proprio tempo
393 .............11.2 Il problema della motivazione: la comprensione di sé
401 .............11.3 La scrittura
406 .............11.4 Quale spazio per la creatività?
414 .............11.5 Testo e ipertesto
425 .............11.6 La ricerca filosofica
429 .............11.7 Le “tesine” e la “dissertation”
434 .............11.8 Dibattiti e discussioni organizzate: come prepararli, come condurli,
come utilizzarli per la rielaborazione personale.
439 .............11.9 Conclusioni
441 .....12. La “didattica breve” e la didattica diversificata
441 .............12.1. La didattica breve
443 .............12.2. Le finalità
450 .............12.3 Il recupero transdisciplinare
454 .............12.4. Dalla didattica del recupero all’insegnamento individualizzato
463 .....13. Nuovi orizzonti per l’insegnamento della filosofia:
Philosophy for children
481 .... Bibliografia
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Introduzione alla nuova edizione
Quest’opera è stata scritta nel 1999, cioè nel secolo scorso.
E per alcuni aspetti, sembra essere passato davvero un intero
secolo. In particolare, il cap. 8, dedicato a Internet e alla multi-
medialità, è stato adesso riscritto quasi per intero: vi si parlava
di Gopher, di mailing list, di newsgroup, tutti strumenti ormai
sostituiti da altri più efficienti, dai forum ai social network. Non
vi si parlava di Wikipedia, di Youtube, di Facebook, di Twitter
e di tutti gli strumenti riuniti di solito sotto la sigla “Web 2.0”,
il Web interattivo, inteso non più come un deposito di infor-
mazioni o come un insieme di riviste da sfogliare, ma come
qualcosa a cui partecipare, come un sapere da costruire insieme
(prospettiva già chiara nel 1999 e teorizzata, tra gli altri, da
Pierre Lévy, ma non ancora, allora, percorsa).
Nel cap. 3 sono state aggiunte anche alcune informazio-
ni e considerazioni sulle ultime riforme, in particolare quella
Gelmini, con la nuove Indicazioni nazionali e la generalizza-
zione dell’insegnam ento della filosofia a tutti i Licei.
Tolti questi aspetti, però, il resto del volumetto (e in partico-
lare gran parte delle proposte didattiche), sembra appena scritto
o addirittura fotografa una realtà che incomincia a realizzar-
si ma che non è ancora diventata prassi didattica abituale. Per
questo Insegnare filosofia conserva ancora la propria attualità e
forse può ancora essere utile ai nuovi insegnanti.
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MOdeLLI dI InSeGnAMenTO e
TRAdIZIOnI FILOSOFIcHe
di Gaspare Polizzi
1.1. “cRISI dI cRedIbILITà” deLLA
FILOSOFIA e bISOGnI FILOSOFIcI
Come ogni altra disciplina che sia oggetto Lo statuto
di insegnamento, anche la filosofia pretende di disciplinare
possedere un proprio solido statuto disciplina-
re, a partire dal quale sia possibile stabilire un
canone didattico sufficientemente condiviso.
Fino agli anni Sessanta prevaleva in Italia la
convinzione che la prospettiva didattica inau-
gurata dal neoidealismo di Giovanni Gentile e
di Benedetto Croce permettesse, con opportu-
ne modifiche che ne ridimensionassero i pre-
supposti teoretici, di individuare con chiarezza
i contenuti, i metodi e le finalità dell’insegna-
mento della filosofia. Tuttavia i contatti sempre
più stretti tra la cultura filosofica italiana e quel-
la internazionale hanno immesso nell’insegna-
mento universitario temi e correnti di pensiero
estranei alla cultura idealistica e storicistica,
mettendo in discussione il sicuro richiamo a
una consolidata tradizione filosofica nazionale
e di conseguenza anche lo statuto teorico del
suo insegnamento. E’ stato quindi riproposto
con forza un interrogativo di fondo, ricorrente
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Modelli di insegnamento e Tradizioni filosofiche
nella storia del pensiero filosofico, concernente
il “che cos’è” della filosofia stessa.
Crisi dei Si tratta di un interrogativo il cui emergere
modelli è spesso indice di una crisi della filosofia, e
tradizionali
che oggi richiama per alcuni interpreti il ca-
rattere globale ed epocale di una crisi che ne
metterebbe in dubbio la sua stessa esistenza.
Non è qui rilevante aderire o meno a tale af-
fermazione di una “crisi epocale” della filo-
sofia. Rimane comunque indubbio il carattere
“locale” della crisi della filosofia in Italia, la
cui comunità filosofica, dopo essere stata attra-
versata da uno scontro tra scuole di pensiero
particolarmente violento nel primo Novecento,
ha visto il recente tramonto delle grandi con-
trapposizioni ideologiche (idealismo, storici-
smo marxista, personalismo cattolico) seguito
da un certo vuoto teorico e dal riecheggiare di
mode filosofiche estere.
Il bisogno di Tuttavia accanto alla crisi della cultura fi-
filosofia losofica nella sua configurazione accademica
è emerso - fuori dai luoghi tradizionalmente
deputati alla trasmissione del sapere filosofi-
co - uno spazio diffuso di interesse per la fi-
losofia espresso sia dall’impegno editoriale
verso grandi sintesi filosofiche e verso una
pubblicistica filosofica di largo consumo, sia
dall’esigenza di nuove assunzioni di senso e
di responsabilità dinanzi alla complessità dei
problemi morali, sociali e politici del mondo
contemporaneo. In generale, si è fatto strada un
“bisogno” di filosofia che non si risolve in una
precisa esigenza pedagogica, ma appare come
bisogno culturale e sociale diffuso e non codi-
ficato.
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Modelli di insegnamento e Tradizioni filosofiche
La paradossale coesistenza di una crisi del- La filosofia
la filosofia come sapere e di bisogni filosofici insegnata
estesi al senso comune non ha lasciato indiffe-
renti i filosofi, i più sensibili tra i quali hanno
avviato anche in Italia forme di ripensamen-
to sugli spazi e le funzioni della filosofia che
spesso (e non casualmente) si risolvono anche
in problemi didattici specifici. Di questo nes-
so si discute nel presente capitolo, rendendo
conto di alcuni punti alti del dibattito sul senso
e sui modi di una cultura filosofica “insegna-
ta”, sviluppatosi a partire dagli anni Ottanta ed
espresso dai docenti universitari più attenti al
rapporto tra il sapere filosofico e la dimensione
del suo insegnamento nella scuola secondaria
superiore.
1.2. LA PecULIARITà deLLA TRAdI-
ZIOne STORIcISTA
a. Storicismo marxista
In filosofia la verità è il processo stesso
«una impostazione storicistica contesta che la
filosofia sia un processo di avvicinamento ad
una verità, ma la verità è il processo stesso.
Contesta che la filosofia sia un apparire di-
sordinato di opinioni soggettive. Invece pone
il problema di una riconduzione, di una riso-
luzione dei contenuti di verità ai problemi del
proprio tempo»1.
1 G. Giannantoni, Riforma della scuola secondaria e pro-
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Modelli di insegnamento e Tradizioni filosofiche
Critiche All’interno della tradizione storicista ita-
all’impostazione liana, inserita in una cultura nazionale che si
idealistica
richiama oltre che a Croce e a Gentile anche
ad Antonio Gramsci e al pensiero marxista, si
presentano forme di ripensamento e di rispo-
sta dinanzi alla crisi di un paradigma “forte”
dell’insegnamento della storia della filosofia.
Durante un convegno organizzato dal CIDI
di Roma nel 1978 Gabriele Giannantoni pro-
pone una relazione dal titolo Riforma della
scuola secondaria e problemi dell’insegna-
mento della filosofia nella quale ha occasione
di esprimere - da «storicista convinto» - un’i-
dea di insegnamento storico che tenga conto
delle critiche espresse contro lo storicismo.
Esse vengono sintetizzate in due punti:
- la filosofia è un sistema di sapere che ha
perso, da Aristotele in poi, la capacità di spie-
gare la realtà, cedendo ogni pretesa di scienti-
ficità alle singole scienze e oggi non ha più un
proprio oggetto specifico; non ha quindi alcun
senso presentare una storia della scomparsa dal
sapere filosofico e della sua sostituzione con il
sapere scientifico;
- le singole proposte filosofiche hanno dimo-
strato il loro insuccesso e di conseguenza la
loro inutilità; nessuna filosofia si è affermata
come modello dominante ed efficace per la ri-
soluzione dei problemi umani, di conseguenza
una storia della filosofia si configura come una
blemi dell’insegnamento della filosofia, in A. Canova (a
cura di), L’insegnamento della filosofia nella secondaria
superiore, Milano, Angeli, 1980, p. 33.
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