Table Of ContentVincenzo Maria Mastronardi - Monica Calderaro
I FILM CHE AIUTANO
A STARE MEGLIO
Filmtherapy
ARMANDO
EDITORE
MASTRONARDI, Vincenzo Maria – CALDERARO, Monica
I fi lm che aiutano a stare meglio. Filmtherapy ;
Roma : Armando, © 2010
240 p. ; 21 cm. (Psicologia dei comportamenti e della devianza)
ISBN: 978-88-6081-687-0
1. Filmtherapy
2. Film come intervento terapeutico/educativo
3. Psicopatologia sullo schermo
CDD 150
© 2010 Armando Armando s.r.l.
Viale Trastevere, 236 - 00153 Roma
Direzione - Uffi cio Stampa 06/5894525
Direzione editoriale e Redazione 06/5817245
Amministrazione - Uffi cio Abbonamenti 06/5806420
Fax 06/5818564
Internet: http://www.armando.it
E-Mail: [email protected] ; [email protected]
17-07-008
I diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi
mezzo (compresi i microfi lm e le copie fotostatiche), in lingua italiana, sono riservati per
tutti i Paesi.
Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di cia-
scun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto
dall’art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall’accordo stipulato tra
SIAE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CON-
FESERCENTI il 18 dicembre 2000.
Le riproduzioni a uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero
di pagine non superiore al 15% del presente volume/fascicolo, solo a seguito di specifi ca
autorizzazione rilasciata da AIDRO, Via delle Erbe, n. 2, 20121 Milano, telefax 02 809506,
e-mail [email protected]
Indice
Prontuario filmografico e classificazione per tematica psicologica 9
a. Famiglia: Relazione tra genitori e figli e genitori single; accettazione
della disabilità; divorzio e affidamento; conflitti familiari e rapporti tra
fratelli e sorelle; sindrome del "nido vuoto".
b. Coppia: Problemi di comunicazione; conflitti e mediazioni; impegno e
responsabilità all'interno del matrimonio; relazioni di coppia; rinnovata
intimità; divorzio; omosessualità.
e. Bambini e adolescenti: Responsabilizzazione; amicizia e fedeltà; bulli-
smo e prepotenze; le paure della fanciullezza; perdita e dolore; adole-
scenza e passaggio all'età adulta; ricerca di identità.
d. Per gli adulti: Single; scelta del partner; amicizia e supporto del gruppo;
conflitti con la famiglia di origine; problematiche femminili; problema-
tiche maschili; saper invecchiare, morte ed elaborazione del lutto.
e. Problemi professionali e stress lavorativo; lavoro di squadra; le difficol-
tà nella ricerca della propria identità; modelli di riferimento e aumento
delle proprie sicurezze, delle proprie competenze e dell'autostima; il
valore del coraggio.
f. Esempi di alcune psicopatologie e patologie dei comportamenti: Sui-
cidio; abuso di sostanze (alcoolismo e tossicodipendenze); abuso di
minori; disturbo post-traumatico da stress; autismo; disturbi di perso-
nalità; maltrattamenti e violenza sulle donne; disturbi fobico-ossessivi;
Mass Murder (omicida di massa); Family Mass Murder (omicida di
massa famigliare); Serial Killer; Spree Killer (omicida per baldoria);
stalking; disturbi psichiatrici vari; coinvolgimento terapeuta-paziente;
film a sfondo sociale; lavaggio del cervello o Brain Washing; sette sata-
niche e satanismo; in tema di ipnosi.
Introduzione. L'uso dei film come intervento terapeutico, educativo
e di miglioramento personale 41
Le strategie per far fruttare la visione di un film, l'importanza delle giuste
indicazioni terapeutiche per il singolo film
1. Excursus storico dell'interazione tra cinema e psichiatria 51
Gli stereotipi dello psichiatra sullo schermo dal 1906 ad oggi
- Lo psichiatra schernito (1906)
- Lo psichiatra ciarlatano (1936)
- Lo psichiatra oracolo (1939)
- Lo psichiatra senza volto (1957)
- Lo psichiatra meraviglioso (1957-1963)
- Lo psichiatra malvagio ( 1980-2000)
- Lo psichiatra depresso e demotivato (2002)
Lo psicoterapeuta ipnotista nella cinematografia internazionale
- Relazione tra ipnosi e cinema
- Dalle origini del cinema ad oggi
2. Stati di psicopatologia sullo schermo. Alcuni esempi 71
- Psyco
- Qualcuno volò sul nido del cuculo
- Io e Annie
- Interiors
- Gente comune
- Shining
- Birdy - le ali della libertà
- Attrazione fatale
- Rain man - l'uomo della pioggia
- Gli inseparabili
- Un giorno di ordinaria follia
- Mr. Jones
3. Il cinema nella didattica psichiatrica
(gli accorgimenti nella scelta dei film). 87
Ifilm più emblematici
4. Il cineforum e la visione di gruppo 99
5. Aspetti neurofisiologici della visione cinematografica 105
(Mastronardi V.M. - Marascio F.)
Le sperimentazioni (il cinema come terapia) (Mastronardi V.M. - Villano-
va M.)
La musica dei film
- Effetti biologici della stimolazione sonora: la biosonica
- Effetti psicologici della stimolazione sonora: la psicosonica (Effetti emoti-
vi, Effetti cognitivi, Effetti sinestesici, La musica e le immagini mentali)
Le strategie dei colori
6. Ifilm già sperimentati nel contesto italiano e più usati
in cinematerapia. Le trame e le indicazioni terapeutiche 141
Bibliografia 233
Prontuario fi lmografi co e classifi cazione
per tematica psicologica
La seguente classifi cazione per tematica psicologica è il frutto di una
ricerca effettuata con pazienti in trattamento psicoterapeutico, utilizzando
questo o quel fi lm a seconda delle necessità dettate dalle varie fasi dei singo-
li contesti evolutivi del singolo paziente, confrontandole, fi n dal 1989, con
le ripercussioni emozionali suscitate dagli stessi fi lm su di una intera équi-
pe di collaboratori e studenti del nostro “Osservatorio dei Comportamen-
ti e della Devianza” del Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina
Psicologica della Prima Facoltà di Medicina dell’Università “Sapienza” di
Roma. Il monitoraggio dei comportamenti è poi stato confrontato con altri
pazienti portatori di analoghe problematiche ai quali non era stata sommi-
nistrata alcuna immagine fi lmica. Le ricerche uffi ciali furono poi estese ad
altre iniziative sul territorio nazionale e ne menzioniamo soltanto alcune,
tra le ultime: il progetto sulla fi lmterapia dei tossicodipendenti in carcere
(2005) nell’ambito del progetto “Ordinaria Riabilitazione” – esteso a ven-
ti Istituti Penitenziari italiani nell’ambito delle iniziative del Dipartimento
Nazionale delle Politiche Antidroga promosso dalla Presidenza Consiglio
dei Ministri e dal Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria (DAP)
presso il Carcere di Reggio Calabria, grazie all’ospitalità riservataci dalla
Direttrice Dott. ssa Maria Carmela Longo e dal Direttore Sanitario Luciano
Lucania. Tale ricerche hanno avuto la fi nalità di utilizzare il mezzo fi lmico
come strumento di insight (presa di coscienza) inserito nell’ambito di stra-
tegie terapeutiche riabilitative piu ampie. Ciascun incontro nel corso di un
intero anno solare è strato gestito da chi scrive (Vincenzo Mastronardi e
Alfredo Grado, rispettivamente Psichiatra psicoterapeuta e Sociologo) at-
tivando ben mirati percorsi di discussione di gruppo e ottenendo così una
profi cua ridefi nizione di nuovi percorsi esistenziali alternativi da utilizzare,
più funzionali, gratifi canti e meno disturbanti l’omeostasi intrapsichica e
interpersonale. Va detto che la loro infl uenza risiede nel fatto di consentire
«la comprensione dei propri ed altrui stati mentali, di compiere operazioni
cognitive su di essi, di padroneggiarli adeguatamente e di utilizzare la co-
noscenza psicologica per risolvere problemi o per fronteggiare quegli stati
9
che possono costituire fonte di sofferenza soggettiva». Tali funzioni sono
costituite da quattro variabili: 1) funzione di monitoraggio degli stati interni
propri ed altrui, riconoscere cioè le proprie emozioni in relazione agli ele-
menti esterni e/o interni che ne sono causa; 2) funzione di differenziazione
tra rappresentazione e realtà, cioè la capacità di distinguere tra fi nzione e
realtà e tra pensiero proprio ed altrui (capacità di decentramento); 3) fun-
zione di integrazione fra diversi stati mentali e modalità di funzionamento
propri ed altrui, cioè la capacità di associazione mentale fra idee e pensieri
interni ed esterni e quindi, in defi nitiva, la 4) funzione di mastery, cioè la
capacità di analisi e di risoluzione dei problemi con le modalità associative
mentali proposte dal singolo fi lm appositamente scelto per il singolo grup-
po di spettatori. Interessante la considerazione che, nonostante il progetto,
fu inizialmente mirato agli uomini da 24 a 65 anni, ci trovammo in pieno
indulto e pertanto le celle si svuotarono di quasi tutti i detenuti in terapia e
soddisfatti per il percorso terapeutico che era giunto ormai pressocché alla
fi ne, avendo sortito risultati di apprezzabile entità, fummo investiti di nuova
richiesta mirata da parte delle detenute donne che, a conoscenza dell’inter-
vento fi lmico sui tossicodipendenti maschi, chiesero uffi cialmente di aderire
anche loro ad un percorso terapeutico strutturato ad hoc e per alcuni mesi fu
loro concesso di essere da noi seguite in questo processo di crescita mirato,
particolarmente interessante attivando peraltro inaspettatamente un dialogo
quanto mai costruttivo dopo ogni proiezione fi lmica, tra terapeuti, detenu-
te e agenti di custodia del personale femminile che assistevano congiunta-
mente alla proiezione del singolo fi lm: una esperienza emozionale quanto
mai intereressante e prudentemente condotta con materiale testologico e di
monitoraggio testato e validato dalla nostra équipe di ricerca. Altra impor-
tante ricerca è quella tuttora in atto all’interno dell’Ospediale Psichiatrico
Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, direttore scientifi co Prof. Vincenzo
Mastronardi, responsabile del progetto il Direttore dell’OPG Dott. Antonino
Calogero, responsabile dell’équipe di trattamento dell’OPG il Dott. Gian-
franco Rivellini, co-conduttrice la Dott.ssa Sofi a Muccio, un’équipe multi-
disciplinare all’interno dell’OPG che si è occupata quindi della conduzione
di due gruppi formati da 8 e 12 pazienti:
(cid:131) Personale OPG-psichiatra; educatore, Università la “Sapienza” di
Roma, consulente criminologo ed esperto in fi lmografi a (Antonella
Pomilla, Monica Calderaro).
(cid:131) L’azione di verifi ca dei test somministrati è stata poi elaborata di volta
in volta da psicologi e psicografologi della “Sapienza” Università di
Roma.
10
Si è ritenuto che il mezzo fi lmico potesse favorire la rielaborazione di
quelle dinamiche intrapsichiche e interpersonali disturbate che hanno con-
corso alla commissione del reato. L’occasione è stata costituita dalla propo-
sizione da parte della Regione Lombardia del bando emesso grazie alla leg-
ge 8/2005, rivolto a fi nanziare progetti in favore di detenuti, internati ed ex
detenuti. Modifi care i gap esperenziali e le proprie inadeguatezze che hanno
sorretto la crisi psicopatologica, offrire un percorso di comprensione di sé e
del relazionarsi all’altro, facilitare già all’inizio dell’internamento in OPG la
comunicazione individuale e di gruppo quale strumenti di effettivo reinseri-
mento sociale, dotare l’équipe multidisciplinare di strumenti di approccio e
analisi innovativi: ecco alcuni degli obiettivi che l’attività persegue. Dal mese
di febbraio 2008, presso l’OPG di Castiglione è in essere il progetto che pre-
vede l’uso del mezzo fi lmico come strumento di riabilitazione. Protagonisti
i pazienti i quali diventano soggetti attivi, non solo perché è richiesta la loro
attenzione durante la visione del fi lm, anche in previsione della compilazione
dei test che vengono somministrati, ma soprattutto perché scelgono le temati-
che che desiderano affrontare la volta successiva. Il paziente è quindi indotto
a interagire con se stesso per conoscere i propri bisogni e imparare a capire
quali risposte cerca; inoltre l’attività in gruppo comporta l’acquisizione di
abilità d’ascolto dell’altro, della sua storia e il confronto con i propri vissuti.
Alcuni pazienti hanno riconosciuto il proprio compagno non più come “uno
dei tanti” con il quale si condividono spazi vitali (camera, cucina), ma come
soggetto portatore di emozioni e di pensiero. Ad oggi sono stati coinvolti due
gruppi di pazienti per un totale di venti internati. Durante i lavori con il pri-
mo gruppo le tematiche proposte dai pazienti hanno riguardato: relazioni tra
genitori e fi gli, aumento della sicurezza e dell’autostima, lavoro di squadra,
scelta del partner. In relazione a questi temi ecco alcune reazioni dei pazien-
ti: una donna, autrice di due infanticidi, in seguito alla visione del fi lm “Les
Choristes”, in cui si narra di un collegio nel quale sono accolti ragazzi in dif-
fi coltà che grazie all’insegnamento della musica riescono a scoprire il valore
dell’amicizia e della solidarietà, ha rievocato la povertà della sua famiglia,
la vita con la madre abbandonata dal padre, gli stenti provati e l’importanza
della fi gura materna, pilastro al quale si era sempre riferita.
Un altro paziente, autore di reati sessuali contro i fi gli, in seguito alla
visione del fi lm “L’ultimo bacio”, ha raccontato il suo disagio relativo all’in-
capacità di saper approcciare con una donna, in quanto ritiene di non essere
fi sicamente in grado di soddisfarla. La paura del confronto con l’altro, ha
dichiarato, lo ha indotto ad isolarsi a tal punto da “mettere la radiolina nelle
orecchie per non pensare a niente”.
All’interno del nuovo gruppo i lavori sono ancora in corso, fi no ad oggi
sono stati prediletti temi quali: ricerca d’identità e valore dell’amicizia. In
11
seguito alla visione “Scoprendo Forrest”, che narra l’amicizia tra un uomo
adulto oramai disilluso e malato e un giovane ragazzo di colore in cerca di
una guida per affrontare la vita, un paziente autore di matricidio ha espresso
il suo disagio dichiarando che l’amicizia non esiste, infatti è sempre stato
solo ed annoiato, in attesa che il tempo trascorresse. Le affermazioni del
paziente sono state accolte dall’esperto e il giovane che aveva mostrato la
volontà di allontanarsi si è ripresentato la volta successiva più motivato e
desideroso di confrontarsi con il suo gruppo. Le ricerche già presentate al
Congresso nazionale della Società italiana di Criminologia a San Marino in
ottobre 2008 a cura di Gianfranco Rivellini, Vincenzo M. Mastronardi, An-
tonino Calogero, Sofi a B. Muccio, sono tuttora in corso e, peraltro, grazie
al loro positivo riscontro nel valore di concreto ausilio terapeutico per il
signifi cativo percorso intrapsichico ed interpersonale, sono state rinnovate
per altri due anni dalla stessa Regione Lombardia ed esteso al Centro Psi-
cosociale di Castiglione delle Stiviere nonché alla Casa Circondariale di
Mantova. Le stesse ricerche sono state poi estese ancor più recentemente
(2009) a 50 madri dello Sportello Salvamamme di Roma diretto da Grazia
Passeri presso la Sapienza Università di Roma e inaugurato dall’Onorevole
Roberta Angelilli Vice Presidente del Parlamento Europeo, nonché nell’am-
bito del Corso di Laurea interfacoltà per Assistenti Sociali della Sapienza
Università di Roma a 60 studenti iscritti al Seminario mirato (2009). Le
ricerche e le esperienze tuttora continuano nell’intero territorio nazionale
ma sempre supportate dalla peculiare programmazione di somministrazione
fi lmica ormai perfezionata e sottoposta ai controlli dell’Istituzione Interna-
zionale di Studi Superiori e Ricerche sulla Comunicazione di Massa e del
summenzionato Osservatorio dei Comportamenti e della devianza.
[Nota Bene: quei fi lm contrassegnati con un asterisco (*) non sono stati trattati
nel presente lavoro monografi co unicamente per economia editoriale e quindi per
non appesantire la stessa trattazione, riproponendoci di approfondire ulteriormen-
te nella prossima pubblicazione con una elencazione ancor più allargata man mano
che le stesse succitate ricerche sperimentali avanzano].
Famiglia: Relazione tra genitori e fi gli e genitori single; accettazione della
disabilità; divorzio e affi damento; confl itti familiari e rapporti tra fratelli e
sorelle; sindrome del “nido vuoto”.
1) Relazione tra genitori e fi gli e genitori single
– About a boy
– A cena con gli amici
12