Table Of ContentHans	Christian	Andersen
FIABE	E	STORIE
Feltrinelli
Traduzione	e	cura	di	
Bruno	Berni	
©	Giangiacomo	Feltrinelli	Editore	Milano	
Prima	edizione	nella	collana	“Universale	Economica	I	Classici”
novembre	2012	
ISBN	edizione	cartacea:	9788807822643
Indice
Introduzione	
di	Vincenzo	Cerami
Prefazione	
di	Bruno	Berni
Nota	al	testo
Nota	alle	illustrazioni
Cronologia	della	vita	e	delle	opere	
di	Hans	Christian	Andersen
1.	L’acciarino
2.	Il	piccolo	Claus	e	il	grande	Claus
3.	La	principessa	sul	pisello
4.	I	fiori	della	piccola	Ida
5.	Pollicina
6.	Il	bambino	cattivo
7.	Il	compagno	di	viaggio
8.	La	sirenetta
9.	I	vestiti	nuovi	dell’imperatore
10.	Le	soprascarpe	della	felicità
11.	La	pratolina
12.	Il	tenace	soldatino	di	stagno
13.	I	cigni	selvatici
14.	L’elfo	della	rosa
15.	Il	paradiso	terrestre
16.	Il	baule	volante
17.	Le	cicogne
18.	Il	principe	malvagio
19.	Ole	Chiudilocchio
20.	Il	porcaio
21.	Il	grano	saraceno
22.	Il	porcellino	di	bronzo
23.	Il	patto	di	amicizia
24.	Una	rosa	dalla	tomba	di	Omero
25.	L’angelo
26.	L’usignolo
27.	I	fidanzati
28.	Il	brutto	anatroccolo
29.	L’abete
30.	La	regina	delle	nevi
31.	Madre	Sambuco
32.	Il	colle	degli	elfi
33.	Le	scarpe	rosse
34.	I	saltatori
35.	La	pastorella	e	lo	spazzacamino
36.	Oggieri	il	Danese
37.	La	campana
38.	La	nonna
39.	L’ago	da	rammendo
40.	La	piccola	fiammiferaia
41.	Da	una	finestra	del	Vartov
42.	Un’immagine	dai	bastioni	della	Cittadella
43.	Il	vecchio	lampione
44.	I	vicini	di	casa
45.	Il	piccolo	Tuk
46.	L’ombra
47.	La	vecchia	casa
48.	La	goccia	d’acqua
49.	La	famiglia	felice
50.	Storia	di	una	madre
51.	Il	colletto
52.	Il	lino
53.	La	Fenice
54.	«C’è	differenza»
55.	La	rosa	più	splendida	del	mondo
56.	Una	storia
57.	Il	libro	muto
58.	Il	marionettista
59.	Fra	migliaia	di	anni
60.	Il	nido	di	cigno
61.	La	vecchia	lapide
62.	La	storia	dell’anno
63.	L’estremo	giorno
64.	«È	proprio	vero!»
65.	Il	buonumore
66.	Pene	di	cuore
67.	«Ogni	cosa	al	suo	posto!»
68.	Il	folletto	dal	droghiere
69.	Sotto	il	salice
70.	Cinque	in	un	baccello
71.	«Non	era	buona	a	nulla!»
72.	Due	vergini
73.	L’ultima	perla
74.	All’estremità	del	mare
75.	Il	porcellino	salvadanaio
76.	Una	foglia	dal	cielo
77.	Gianbabbeo
78.	Ib	e	la	piccola	Christine
79.	«La	strada	dell’onore	disseminata	di	spine»
80.	La	fanciulla	ebrea
81.	Una	collana	di	perle
82.	Il	gorgo	della	campana
83.	Il	collo	di	bottiglia
84.	Brodo	di	stecchino
85.	Il	berretto	da	notte	dello	scapolo
86.	«Qualcosa»
87.	L’ultimo	sogno	della	vecchia	quercia
88.	L’abbecedario
89.	La	figlia	del	re	della	palude
90.	I	corridori
91.	La	pietra	filosofale
92.	Il	vento	racconta	di	Valdemar	Daae	e	delle	sue	figlie
93.	La	fanciulla	che	calpestò	il	pane
94.	Ole,	il	guardiano	del	campanile
95.	Anne	Lisbeth
96.	Chiacchiere	di	bambini
97.	Il	bambino	nella	tomba
98.	Penna	e	calamaio
99.	Il	gallo	del	cortile	e	il	gallo	del	tetto
100.	«Splendida!»
101.	Una	storia	dalle	dune
102.	Due	fratelli
103.	Il	giorno	dei	traslochi
104.	Il	farfallone
105.	Il	vescovo	di	Børglum	e	i	suoi	parenti
106.	Dodici	in	diligenza
107.	Lo	scarabeo
108.	Quel	che	fa	il	babbo	è	sempre	ben	fatto
109.	Il	pupazzo	di	neve
110.	Nel	cortile	delle	anatre
111.	La	musa	del	nuovo	secolo
112.	La	vergine	dei	ghiacci
113.	Psiche
114.	La	lumaca	e	il	rosaio
115.	La	vecchia	campana	della	chiesa
116.	Lo	scellino	d’argento
117.	Il	bucaneve
118.	La	teiera
119.	L’uccello	del	canto	popolare
120.	I	fuochi	fatui	sono	in	città,	ha	detto	la	donna	della	palude
121.	Il	mulino	a	vento
122.	Nella	stanza	dei	bambini
123.	Il	tesoro	d’oro
124.	La	tempesta	sposta	le	insegne
125.	Riposto	ma	non	dimenticato
126.	Il	figlio	del	portiere
127.	La	zia
128.	Il	rospo
129.	Vænø	e	Glænø
130.	I	verdini
131.	Il	folletto	e	la	signora
132.	Peiter,	Peter	e	Peer
133.	Il	libro	illustrato	del	padrino
134.	Chi	fu	la	più	felice?
135.	I	giorni	della	settimana
136.	La	driade
137.	Gli	stracci
138.	La	cometa
139.	Storie	del	sole
140.	La	famiglia	di	Grethe	dei	polli
141.	Cosa	capitò	al	cardo
142.	Cosa	ci	si	può	inventare
143.	La	felicità	può	stare	in	uno	stecchino
144.	Cosa	disse	tutta	la	famiglia
145.	Il	bisnonno
146.	La	cosa	più	incredibile
147.	Le	candele
148.	«All’erbivendola	chiedi»
149.	«Balla,	balla,	mia	bambolina!»
150.	Il	grande	serpente	di	mare
151.	Il	giardiniere	e	i	padroni
152.	Cosa	raccontò	la	vecchia	Johanne
153.	La	chiave	del	portone
154.	Lo	storpio
155.	Zia	Maldidenti
156.	La	pulce	e	il	professore
Indicazioni	bibliografiche
Introduzione	
di	Vincenzo	Cerami
Northrop	Frye,	nella	sua	famosa	classificazione	dei	«modi
della	finzione»,	definisce	il	testo	letterario	alla	luce	del
rapporto	tra	protagonista	e	lettore.	La	leggenda	e	il	racconto	di
fate	sono	il	risultato	di	una	superiorità	del	protagonista	sul
lettore.	Il	narratore,	di	conseguenza,	assume	lo	sguardo	di	chi
non	può	conoscere	a	fondo	il	personaggio	e	si	limita	a
descriverne	le	imprese,	con	la	stessa	meraviglia	del	lettore.
Viene	quindi	esclusa	ogni	forma	di	mimesi	e	ogni	possibile
messa	in	scena	di	quanto	accade	nell’interiorità	delle	figure	in
gioco.	La	qual	cosa,	a	sua	volta,	comporta	narrazioni	di	tipo
itinerante,	dove	il	personaggio	passa	da	una	situazione	all’altra
con	funzione	testimoniale,	di	mediazione	tra	lettore	e	ambienti
in	cui	il	protagonista	agisce.	Essendogli	esclusa	ogni	possibile
regressione	all’interno	del	personaggio	(di	cui	poco	conosce
essendo	ad	esso	inferiore),	il	narratore	non	può	intessere	trame
che	si	costruiscano	su	sviluppi	e	risvolti	della	personalità.	Di
qui	la	struttura	picaresca,	a	episodi,	preborghese,	tipica	delle
fiabe,	delle	favole	e	più	in	generale	del	racconto	fantastico
meraviglioso.
Maghi,	streghe,	gnomi,	draghi,	fate,	scienziati,	alchimisti,
orchi	sono	figure	con	poteri	speciali,	spesso	soprannaturali,
dalla	sapienza	impenetrabile,	misteriosa,	ignota	al	lettore.
Difficile	qualsiasi	identificazione	immediata	e	soprattutto
profonda	con	i	personaggi,	anche	perché	questi	sono	calati	in
décor	incantati	e	spesso	allegorici,	di	fronte	ai	quali	il	lettore	è
sbalordito.	I	racconti	fantastici	della	tradizione	popolare,
tramandati	per	via	orale,	hanno	referenti	trascendentali,
lontani	richiami	a	miti	stagionali	e	a	idealizzazioni	di	diversa
natura.	La	favola	di	Cappuccetto	rosso	di	Charles	Perrault,	ad
esempio,	è	una	trascrizione	del	mito	solare,	dove	la	stagione
fiorita	viene	inghiottita	dall’inverno.	Il	finale	liberatorio	con	il
ritorno	in	vita	della	protagonista	e	della	sua	nonnina	è
un’aggiunta	letteraria,	successiva	alla	tradizione	orale,	tesa
probabilmente	a	non	spaventare	troppo	il	giovane	lettore.	In
Europa	la	fiaba	scritta	fa	la	prima	apparizione	nel	Cinquecento
e	conserverà	la	sua	radice	popolare	anche	nel	secolo
successivo	(vedi	il	Pentamerone	del	Basile).	Sarà	proprio	lo
scrittore	parigino	Perrault	a	creare,	tra	la	fine	del	Seicento	e
gli	inizi	del	Settecento,	il	genere	fiabesco,	in	versi	e	in	prosa.
Ma	anche	lui	si	ispira	alla	favolistica	e	alla	mitologia	del
popolo,	che	rivisita	con	stile	lineare	e	suggestivo,	perfetto	per
la	lettura	infantile.	Memorabili	I	racconti	di	mia	madre	l’Oca,
La	bella	addormentata	nel	bosco,	Barbablu,	Il	gatto	con	gli
stivali,	Cenerentola,	Pelle	d’asino:	fiabe	che	basano	la	loro
drammaticità	sulle	ataviche	paure	e	fantasticherie	della	cultura
popolare.	Anche	i	racconti	di	Hoffmann,	artista	tanto	amato	e
letto	da	Andersen,	si	svolgono	in	un	clima	fatato,	tra	figure
incantevoli	e	sortilegi.	Il	lettore	attraversa	avvenimenti
soprannaturali	e	bizzarri	e	presto	si	accorge	che	il	mondo	è
rovesciato,	che	a	risultare	falsa	e	lontana	non	è	certo	la	realtà
metafisica,	onirica	o	allucinatoria	evocata	nella	narrazione,	ma
quella	vera,	povera	e	umiliata	dalla	quotidianità.
Hans	Christian	Andersen	cambia	radicalmente	la	prospettiva
della	fiaba,	tradendo	l’assunto	di	Frye.	Il	narratore	non	si	pone
in	posizione	inferiore	rispetto	ai	personaggi.	Questi	non	si
muovono	in	un	altrove	di	natura	carismatica.	Il	suo	è	un
approccio	realistico,	mimetico.	L’impostazione	è	opposta	a
quella	del	coevo	Lewis	Carroll,	il	quale,	ancora	fedele	alle
strutture	del	meraviglioso,	trasporta	nella	metafisica	del
nonsense	e	del	gioco	enigmistico	le	sue	figure	bizzarre	e
comiche.	Andersen	opera	una	sorta	di	antropomorfizzazione	di
Description:fiabe, delle favole e più in generale del racconto fantastico .. onore di Bonaventura Tecchi, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1969, vol. II, pp. 394-407. 4.