Table Of ContentEurocodice 3
NORMA ITALIANA Progettazione delle strutture di acciaio UNI ENV 1993-1-2
SPERIMENTALE Parte 1-2: Regole generali - Progettazione della resistenza
all’incendio
MAGGIO 1998
Eurocode 3
Design of steel structures
Part 1-2: General rules - Structural fire design
EE
LL
DESCRITTORI Edificio, costruzione, acciaio, acciaio strutturale, progettazione, requisito di AA
sicurezza, prevenzione, incidente, protezione, resistenza al fuoco, pro-
prietà meccanica, proprietà termodinamica, calcolo, resistenza meccanica TT
NN
CLASSIFICAZIONE ICS 91.080.10; 13.220.50
EE
MM
SOMMARIO La norma, sperimentale, definisce i criteri di calcolo delle strutture metalli-
che a fronte delle sollecitazioni indotte dall’azione del fuoco.
II
RR
EE
RELAZIONI NAZIONALI
PP
RELAZIONI INTERNAZIONALI = ENV 1993-1-2:1995
La presente norma sperimentale è la versione ufficiale in lingua italiana SS
della norma europea sperimentale ENV 1993-1-2 (edizione settembre
1995).
AA
EE
ORGANO COMPETENTE Commissione "Ingegneria strutturale" PP
RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 20 aprile 1998 OO
RICONFERMA RR
UU
EE
AA
MM
RR
OO
NN
UNI (cid:211) UNI - Milano 1998
Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può
di Unificazione essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il con-
Via Battistotti Sassi, 11B senso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia
G r. 15 Nº di riferimento UNI ENV 1993-1-2:1998 Pagina I di IV
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea sperimentale ENV 1993-1-2 (edizione settembre
1995), che assume così lo status di norma nazionale italiana speri-
mentale.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Ingegneria strutturale" dell’UNI, che segue i lavori
europei sull’argomento, per delega della Commissione Centrale
Tecnica, ha approvato il progetto europeo il 16 settembre 1993 e la
versione in lingua italiana della norma il 30 marzo 1998.
La scadenza del periodo di validità della ENV 1993-1-2 è stata fis-
sata inizialmente dal CEN per settembre 1998. Eventuali osserva-
zioni sulla norma possono comunque pervenire all’UNI entro set-
tembre 1998.
La presente norma contiene i valori dei coefficienti approvati dal
CEN/TC 250.
L’indicazione dei coefficienti da utilizzare a livello nazionale, previsti
al punto 0.4 della presente norma, sarà data, ove ritenuto necessa-
rio, dalla Autorità Nazionale competente, nel rispetto dei livelli di si-
curezza stabiliti dalle Regole Tecniche nazionali.
Per agevolare gli utenti, viene di seguito indicata la corrispondenza
tra le norme citate al punto "Riferimenti normativi" e le norme italia-
ne vigenti:
EN 10025 = UNI EN 10025
EN 10113-1 = UNI EN 10113-1
EN 10113-2 = UNI EN 10113-2
EN 10113-3 = UNI EN 10113-3
EN 10155 = UNI EN 10155
EN 10210-1 = UNI EN 10210-1
ENV 1991-2-2 = UNI ENV 1991-2-2
ENV 1993-1-1 = UNI ENV 1993-1-1
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell'ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Le norme sperimentali sono emesse, per applicazione provvisoria, in campi in cui viene
avvertita una necessità urgente di orientamento, senza che esista una consolidata espe-
rienza a supporto dei contenuti tecnici descritti.
Si invitano gli utenti ad applicare questa norma sperimentale, così da contribuire a fare
maturare l'esperienza necessaria ad una sua trasformazione in norma raccomandata.
Chiunque ritenesse, a seguito del suo utilizzo, di poter fornire informazioni sulla sua appli-
cabilità e suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato
dell'arte in evoluzione è pregato di inviare, entro la scadenza indicata, i propri contributi
all'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
UNI ENV 1993-1-2:1998 Pagina II di IV
INDICE
0 PREMESSA 2
0.1 Obiettivi degli Eurocodici 2
......................................................................................................................
0.2 Cronistoria del programma degli Eurocodici 2
..............................................................................
0.3 Programma degli Eurocodici 2
..............................................................................................................
0.4 Documenti di applicazione nazionale (DAN) 3
.............................................................................
0.5 Argomenti di pertinenza specifica della presente norma sperimentale 3
.......................
1 GENERALITÀ 4
1.1 Scopo e campo di applicazione 4
........................................................................................................
1.2 Distinzione tra principi e regole di applicazione 5
.......................................................................
1.3 Riferimenti normativi 5
...............................................................................................................................
1.4 Definizioni 6
......................................................................................................................................................
1.5 Simboli 8
............................................................................................................................................................
1.6 Unità di misura 9
...........................................................................................................................................
2 PRINCIPI BASE E REGOLE 9
2.1 Requisiti e prestazioni 9
............................................................................................................................
2.2 Azioni 9
...............................................................................................................................................................
2.3 Valori di progetto delle proprietà dei materiali 9
...........................................................................
2.4 Metodi di valutazione 10
...........................................................................................................................
figura 2.1 Variazione del fattore di riduzione hfi in proporzione al carico Qk,1/Gk................... 11
3 PROPRIETÀ DEI MATERIALI 12
3.1 Generalità 12
...................................................................................................................................................
3.2 Proprietà meccaniche dell'acciaio 12
................................................................................................
figura 3.1 Relazione tra deformazione e tensione per acciai ad elevate temperature........... 13
prospetto 3.1 Fattori di riduzione del legame costitutivo dell’acciaio ad elevate temperature... 14
figura 3.2 Fattori di riduzione del legame costitutivo dell'acciaio ad elevate temperature... 14
3.3 Proprietà termiche 15
.................................................................................................................................
figura 3.3 Dilatazione termica dell'acciaio in funzione della temperatura..................................... 15
figura 3.4 Calore specifico dell’acciaio in funzione della temperatura............................................ 16
figura 3.5 Conduttività termica dell'acciaio in funzione della temperatura.................................... 17
4 PROGETTAZIONE STRUTTURALE AL FUOCO 17
4.1 Generalità 17
...................................................................................................................................................
4.2 Modelli di calcolo semplici 18
.................................................................................................................
figura 4.1 Lunghezze di flessione di colonne lfi ai piani......................................................................... 20
prospetto 4.1 Temperatura critica q a,cr in funzione del tasso di utilizzo m 0........................................ 24
prospetto 4.2 Fattore di sezione Am/V per elementi di acciaio non protetti......................................... 25
prospetto 4.3 Fattore di sezione Ap /V per elementi di acciaio isolati da materiale di
protezione al fuoco 27
................................................................................................................................
4.3 Metodi di calcolo generale 28
................................................................................................................
APPENDICE A LEGAME SOLLECITAZIONE-DEFORMAZIONE AD ELEVATE
(informativa) TEMPERATURE (SENZA INCRUDIMENTO) 30
figura A.1 Variazione del legame sollecitazione-deformazione con la temperatura
per acciaio di classe S235 (incrudimento escluso) 30
.............................................................
figura A.2 Variazione del legame sollecitazione-deformazione con la temperatura
per acciaio di classe S275 (incrudimento escluso) 30
.............................................................
figura A.3 Variazione del legame sollecitazione-deformazione con la temperatura
per acciaio di classe S355 (incrudimento escluso) 31
.............................................................
UNI ENV 1993-1-2:1998 Pagina III di IV
figura A.4 Variazione del legame sollecitazione-deformazione con la temperatura
per acciaio di classe S460 (incrudimento escluso) 31
.............................................................
prospetto A.1 Legame sollecitazione-deformazione ad elevate temperature per
l'acciaio di classe S235 32
......................................................................................................................
prospetto A.2 Legame sollecitazione-deformazione ad elevate temperature per
l'acciaio di classe S275 33
......................................................................................................................
prospetto A.3 Legame sollecitazione-deformazione ad elevate temperature per
l'acciaio di classe S355 34
......................................................................................................................
prospetto A.4 Legame sollecitazione-deformazione ad elevate temperature per
l'acciaio di classe S460 35
......................................................................................................................
APPENDICE B INCRUDIMENTO DELL’ACCIAIO AD ELEVATE TEMPERATURE 36
(normativa)
figura B.1 Legame sollecitazione-deformazione alternativo dell'acciaio con
incrudimento consentito 37
.....................................................................................................................
figura B.2 Legame sollecitazione-deformazione alternativo dell'acciaio ad alta
temperatura con incrudimento consentito 37
................................................................................
APPENDICE C TRASMISSIONE TERMICA ALLA CARPENTERIA ESTERNA 38
(normativa)
C.1 Generalità 38
.................................................................................................................................................
figura C.1 Facce e dimensioni degli elementi............................................................................................... 39
C.2 Colonne non avvolte dalle fiamme 41
..............................................................................................
figura C.2 Posizioni della colonna....................................................................................................................... 42
figura C.3 Colonna fronteggiante un’apertura.............................................................................................. 43
figura C.4 Colonna fra due aperture.................................................................................................................. 44
C.3 Travi non avvolte dalle fiamme 46
.....................................................................................................
figura C.5 Trave non avvolta dalle fiamme..................................................................................................... 47
C.4 Colonne avvolte dalle fiamme 49
.......................................................................................................
figura C.6 Colonna avvolta dalle fiamme........................................................................................................ 50
C.5 Travi completamente o parzialmente avvolte dalle fiamme 51
..........................................
figura C.7 Trave avvolta dalle fiamme.............................................................................................................. 53
APPENDICE D FATTORI DI CONFIGURAZIONE 55
(informativa)
figura D.1 Inviluppo delle superfici riceventi.................................................................................................. 56
figura D.2 Superficie ricevente in un piano parallelo alla superficie radiante.............................. 56
figura D.3 Superficie ricevente in un piano perpendicolare alla superficie radiante................ 57
figura D.4 Superficie ricevente in un piano avente angolo q rispetto alla superficie
radiante 57
.......................................................................................................................................................
UNI ENV 1993-1-2:1998 Pagina IV di IV
Eurocodice 3
Progettazione delle strutture di acciaio ENV 1993-1-2
PRENORMA EUROPEA
Parte 1-2: Regole generali - Progettazione della resistenza
all’incendio
SETTEMBRE 1995
Eurocode 3
EUROPEAN PRESTANDARD Design of steel structures
Part 1-2: General rules - Structural fire design
Eurocode 3
PRÉNORME EUROPÉENNE Calcul des structures en acier
Partie 1-2: Règles générales - Calcul du comportement au feu
Eurocode 3
EUROPÄISCHE VORNORM Bemessung und Konstruktion von Stahlbauten
Teil 1-2: Allgemeine Regeln - Tragwerksbemessung für den Brandfall
DESCRITTORI Edificio, costruzione, acciaio, acciaio strutturale, progettazione, requisito di sicu-
rezza, prevenzione, incidente, protezione, resistenza al fuoco, proprietà mecca-
nica, proprietà termodinamica, calcolo, resistenza meccanica
ICS 13.220.20; 91.040.00; 91.080.10
La presente norma europea sperimentale (ENV) è stata approvata dal CEN,
come norma per applicazione provvisoria,il 5 novembre 1993.
Il periodo di validità di questa ENV è limitato inizialmente a 3 anni. I membri
del CEN saranno invitati dopo 2 anni a sottoporre i loro commenti, in parti-
colare per quanto riguarda la sua trasformazione da ENV a norma europea
(EN).
I membri del CEN sono tenuti a rendere nota l’esistenza di questa ENV nel-
lo stesso modo utilizzato per una EN e a renderla prontamente disponibile
a livello nazionale in una forma appropriata. È possibile mantenere in vigo-
re, contemporaneamente alla ENV, altre norme nazionali contrastanti, fino
alla decisione finale sulla possibile conversione da ENV a EN.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spa-
gna, Svezia e Svizzera.
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
(cid:211) CEN 1995
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.
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0 PREMESSA
0.1 Obiettivi degli Eurocodici
(1) Gli "Eurocodici strutturali" comprendono un gruppo di norme per il progetto struttu-
rale e geotecnico di edifici ed opere di ingegneria civile.
(2) Essi trattano l'esecuzione e il controllo solo quando è utile ad indicare la qualità dei
prodotti da costruzione ed il livello di esecuzione necessari per conformarsi alle
ipotesi delle regole progettuali.
(3) Fino a quando non sarà disponibile il necessario insieme di norme tecniche unifi-
cate per i prodotti e per i metodi di prova, alcuni degli Eurocodici strutturali tratte-
ranno alcuni di questi aspetti solo in appendici informative.
0.2 Cronistoria del programma degli Eurocodici
(4) La Commissione delle Comunità Europee (CCE) ha cominciato a stabilire un insie-
me di regole tecniche per il progetto di edifici ed altre opere dell'ingegneria civile
che, inizialmente, sarebbero dovute servire da alternativa alle differenti norme in
vigore nei vari Paesi membri e che, infine, dovrebbero sostituire. Tali norme tecni-
che sono diventate note con il nome di Eurocodici strutturali.
(5) Nel 1990, dopo aver consultato i rispettivi Paesi membri, la CCE ha trasferito il la-
voro riguardante gli ulteriori sviluppi, la pubblicazione e l’aggiornamento degli Eu-
rocodici strutturali al CEN, ed il segretariato dell'EFTA ha acconsentito ad appog-
giare il lavoro del CEN.
(6) Il Comitato Tecnico del CEN, CEN/TC 250, è responsabile di tutti gli Eurocodici
strutturali.
0.3 Programma degli Eurocodici
(7) Sono in fase di redazione i seguenti Eurocodici strutturali, ognuno dei quali è divi-
so in un certo numero di parti:
ENV 1991 = Eurocodice 1 Basi di calcolo ed azioni sulle strutture
ENV 1992 = Eurocodice 2 Progettazione delle strutture di calcestruzzo
ENV 1993 = Eurocodice 3 Progettazione delle strutture di acciaio
ENV 1994 = Eurocodice 4 Progettazione delle strutture composte acciaio-calce-
struzzo
ENV 1995 = Eurocodice 5 Progettazione delle strutture di legno
ENV 1996 = Eurocodice 6 Progettazione delle strutture di muratura
ENV 1997 = Eurocodice 7 Progettazione geotecnica
ENV 1998 = Eurocodice 8 Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle
strutture
ENV 1999 = Eurocodice 9 Progettazione delle strutture di alluminio
(8) Il CEN/TC 250 ha costituito dei sottocomitati separati in relazione ai diversi Euro-
codici sopra citati.
(9) La presente parte 1-2 dell’Eurocodice 3 viene pubblicata dal CEN come norma
sperimentale europea (ENV) con una validità iniziale di tre anni.
(10) La presente norma sperimentale è intesa per applicazioni pratiche di tipo speri-
mentale e per la presentazione di commenti.
(11) Dopo circa due anni ai membri CEN sarà richiesto di inviare commenti formali da
prendere in considerazione per definire le future azioni.
(12) Nel frattempo, suggerimenti e commenti sulla presente norma sperimentale do-
vrebbero essere inviati alla Segreteria del CEN/TC 250/SC 3 al seguente indirizzo:
BSI Standards
British Standards House
389 Chiswick High Road
London W4 4AL
England
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o all’ente normatore nazionale.
(nota nazionale - per l'Italia: UNI
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 MILANO
(tel. 02/70024.1 - fax. 02/70106106)
0.4 Documenti di applicazione nazionale (DAN)
(13) Considerando le responsabilità delle autorità nei Paesi membri in fatto di sicurez-
za, salute e altre questioni espresse nei requisiti essenziali della Direttiva CEE
Prodotti da Costruzione (CPD), ad alcuni elementi di sicurezza contenuti in questa
norma sperimentale sono stati assegnati valori indicativi che vengono indicati da
. Si prevede che l’autorità di ogni Paese membro riveda i valori incasellati e
possa sostituirli con i valori definitivi alternativi (a questi elementi di sicurezza) per
le applicazioni nazionali.
(14) Alcune delle norme di supporto non saranno disponibili per il periodo in cui verrà
pubblicata questa norma sperimentale. Si anticipa quindi che verrà pubblicato da
ciascun Paese membro o dall’organismo di normazione un Documento di Applica-
zioni Nazionale (DAN) che fornirà valori definitivi per gli elementi di sicurezza, farà
riferimento alle norme di supporto compatibili e rappresenterà una guida a livello
nazionale per l'applicazione di questa norma sperimentale.
(15) Resta inteso che questa norma sperimentale verrà usata congiuntamente al DAN
valido nel paese in cui vengono svolti i lavori di edilizia o ingegneria civile.
0.5 Argomenti di pertinenza specifica della presente norma sperimentale
(16) I lavori sulle parti degli Eurocodici strutturali che trattano della resistenza al fuoco
erano stati inizialmente avviati dalla CEC. Una prima bozza della presente norma
sperimentale venne pubblicata nel 1990, con il titolo di "Eurocodice 3: parte 10".
(17) Con il passaggio dei lavori al CEN, il Comitato CEN/TC 250, Sottocomitato
CEN/TC 250/SC 3 si è fatto carico dell’ultimazione del documento.
(18) Lo scopo e campo di applicazione dell’Eurocodice 3 vengono definiti nel punto
1.1.1 della ENV 1993-1-1. Le parti integrative previste per l’Eurocodice 3 vengono
elencate in 1.1.3 della ENV 1993-1-1.
(19) In tema di protezione contro gli incendi, gli obiettivi generali mirano a limitare i ri-
schi per l’individuo e la comunità, le proprietà confinanti e, dove richiesto, per quel-
le esposte a pericolo diretto in caso di incendio.
(20) Gli Eurocodici strutturali trattano aspetti specifici della protezione passiva contro
gli incendi, in termini di strutture progettuali e parti di esse, per la definizione di
un’adeguata sopportazione del carico e per la limitazione della diffusione dell’in-
cendio.
(21) In linea di massima, le funzioni ed i livelli prestazionali richiesti vengono definiti
dalle autorità nazionali per lo più in termini di valore normalizzato di resistenza al
fuoco. Nei casi in cui si accettino i criteri per la valutazione delle misure di sicurez-
za passive ed attive contro il fuoco, i requisiti definiti dalle autorità possono essere
ritenuti meno vincolanti e prevedere strategie alternative.
(22) La presente parte 1-2 e la ENV 1991-2-2 vanno ad integrare la ENV 1993-1-1 nella
misura necessaria affinché le strutture progettate secondo la presente serie di Eu-
rocodici strutturali possano risultare conformi anche ai requisiti strutturali di resi-
stenza al fuoco.
(23) Requisiti supplementari che riguardano per esempio:
- la possibile installazione e manutenzione di impianti antincendio a sprinkler;
- condizioni di occupazione dell’edificio o del compartimento al fuoco;
- l’impiego di materiali isolanti e di rivestimento e loro manutenzione;
non vengono qui considerati in quanto rientrano tra le competenze specifiche delle
autorità nazionali.
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(24) La presente ENV presenta anche un metodo per l’applicazione dei criteri di defor-
mazione alle strutture portanti qualora i mezzi di protezione od i criteri di progetta-
zione per gli elementi di separazione ne richiedano l’impiego [vedere 2.1(2),
3.2.1(6), 4.2.1(6) e 4.2.2(5)]. Tuttavia non vengono indicate disposizioni specifiche
riguardo l’applicazione di questo metodo. È sottinteso che, laddove tali disposizio-
ni vengano considerate necessarie, queste debbano essere incluse nei Documen-
ti di Applicazione Nazionale.
(25) Un procedimento analitico completo per la progettazione strutturale contro gli in-
cendi dovrebbe tenere conto del comportamento del sistema strutturale in caso di
temperature elevate, di potenziale esposizione al calore, e degli effetti positivi dei
sistemi di protezione attiva contro gli incendi, così come dei dubbi relativi a questi
tre casi e dell’importanza delle strutture (conseguenze del cedimento).
(26) Attualmente è possibile stabilire un livello prestazionale adeguato ricorrendo ad un
procedimento che incorpori, se non tutti, alcuni di questi parametri, dimostrando
che la struttura, o le sue componenti, saranno in grado di offrire una prestazione
adeguata nel caso di incendio reale. Tuttavia, il procedimento al momento più ap-
plicato all’interno dei Paesi europei è quello basato sui risultati derivanti dalle pro-
ve normalizzate di resistenza al fuoco.
(27) Per i limiti che il metodo di prova stesso presenta, è possibile ricorrere a prove od
analisi supplementari. Ciò nonostante, i risultati delle prove al fuoco normalizzate
rimangono il principale dato di riferimento per i metodi di calcolo relativi alla proget-
tazione strutturale. Pertanto la presente norma sperimentale tratta principalmente
della progettazione per la resistenza al fuoco normalizzata.
(28) La presente norma sperimentale presenta i modelli di calcolo semplificati per le
strutture di acciaio. Pertanto, non vengono riportati i dati tabulati. L’elaborazione,
sulla base dei metodi di calcolo riportati nella presente ENV 1993-1-2, di prospetti
e di altri supporti di progetto verrà probabilmente portata avanti da organismi com-
petenti esterni.
1 GENERALITÀ
1.1 Scopo e campo di applicazione
P(1) La presente parte 1-2 della ENV 1993 riguarda la progettazione delle strutture di
acciaio per la situazione accidentale di esposizione al fuoco ed il suo utilizzo è da
intendersi in accordo con la ENV 1993-1-1 e con la ENV 1991-2-2. La presente
parte 1-2 si limita all'identificazione delle differenze o delle integrazioni necessa-
rie alla progettazione a temperatura normale.
P(2) Questo documento tratta soltanto dei metodi passivi di protezione al fuoco. I me-
todi attivi non sono considerati.
P(3) La presente parte 1-2 si applica alle strutture che, per ragioni di sicurezza generali
al fuoco, hanno il compito di impedire il collasso prematuro della struttura esposta
al fuoco (funzione portante).
P(4) La presente parte 1-2 fornisce principi e regole di applicazione (vedere 1.2) per la
progettazione di strutture aventi requisiti specificati rispetto alla funzione ed ai li-
velli di prestazione sopraccitati.
P(5) Questo documento si applica soltanto alle strutture o a parti di esse comprese
nell'ambito dello scopo della ENV 1993-1-1 ed in base ad esso progettate.
P(6) I metodi forniti in questo documento possono anche essere applicati ad elementi di
acciaio di piccolo spessore formati a freddo e lamierati nell'ambito dello scopo del-
la ENV 1993-1-3.
P(7) La resistenza al fuoco delle strutture composte acciaio-calcestruzzo è presa in
considerazione dalla ENV 1994-1-2.
P(8) I metodi forniti in questo documento possono essere applicati a qualunque qualità
di acciaio della quale siano note le proprietà.
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P(9) Le proprietà dell'acciaio fornite in questo documento si riferiscono agli acciai di
qualità S235, S275 e S355 della EN 10025 ed a tutte le qualità di acciaio della
EN 10113, EN 10155, EN 10210-1e EN 10219-1.
1.2 Distinzione tra principi e regole di applicazione
P(1) A seconda della natura dei singoli punti, la presente parte presenta una distinzione
tra principi e regole di applicazione.
P(2) I principi comprendono:
- affermazioni e definizioni generali per le quali non esistono alternative;
- requisiti e modelli generali per i quali non è concessa alternativa, se non speci-
ficatamente dichiarato.
(3) I principi vengono identificati dalla lettera P prima dell’indicazione numerica del
punto.
P(4) In linea generale le regole di applicazione consistono di regole riconosciute che
seguono i principi e soddisfano i loro requisiti. È ammesso l’uso di regole di proget-
to alternative diverse dalle regole di applicazione riportate nell’Eurocodice, se è di-
mostrato che l’alternativa si accorda con i principi pertinenti e presenta lo stesso
grado di affidabilità.
(5) La presente parte identifica le regole di applicazione attraverso un numero rac-
chiuso tra parentesi, come per questo punto.
1.3 Riferimenti normativi
La presente norma europea sperimentale rimanda, mediante riferimenti datati e non, a di-
sposizioni contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti
appropriati del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati,
successive modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se
introdotte nella presente norma europea sperimentale come aggiornamento o revisione.
Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferi-
mento.
EN 10025 Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impieghi strutturali
- Condizioni tecniche di fornitura
EN 10113-1 Prodotti laminati a caldo di acciai saldabili a grano fine, per impie-
ghi strutturali - Condizioni generali di fornitura
EN 10113-2 Prodotti laminati a caldo di acciai saldabili a grano fine, per impie-
ghi strutturali - Condizioni di fornitura degli acciai allo stato norma-
lizzato
EN 10113-3 Prodotti laminati a caldo di acciai saldabili a grano fine, per impie-
ghi strutturali - Condizioni di fornitura degli acciai ottenuti median-
te laminazione termomeccanica
EN 10155 Acciai con resistenza migliorata alla corrosione atmosferica, per
impieghi strutturali - Condizioni tecniche di fornitura
EN 10210-1 Profilati cavi finiti a caldo di acciaio non legati e a grano fine per
impieghi strutturali - Condizioni tecniche di fornitura
EN 10219-1 Profilati cavi strutturali formati a freddo di acciai non legati e a gra-
no fine per impieghi strutturali - Condizioni tecniche di fornitura
prEN ISO 834 Resistenza al fuoco, requisiti generali
prENV yyy5-1 Prove al fuoco di elementi costruttivi: Metodi di prova per la deter-
minazione del contributo alla resistenza al fuoco delle membrature
strutturali - Membrane protettive orizzontali
prENV yyy5-2 Prove al fuoco di elementi costruttivi: Metodi di prova per la deter-
minazione del contributo alla resistenza al fuoco delle membrature
strutturali - Membrane protettive verticali
prENV yyy5-4 Prove al fuoco di elementi costruttivi: Metodi di prova per la deter-
minazione del contributo alla resistenza al fuoco delle membrature
strutturali - Protezione applicata agli elementi strutturali di acciaio
UNI ENV 1993-1-2:1998 Pagina 5 di 58
ENV 1991-2-2 Eurocodice 1 - Basi di calcolo ed azioni sulle strutture - Parte 2-2:
Azioni sulle strutture esposte al fuoco
ENV 1993-1-1 Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio - Parte 1-1:
Regole generali e regole per gli edifici
ENV 1993-1-3 Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio - Parte 1-3:
Regole generali - Criteri supplementari per l’impiego dei profilati e
lamiere sottili piegati a freddo
ENV 1994-1-2 Eurocodice 4 - Progettazione delle strutture composte acciaio-cal-
cestruzzo - Parte 1-2: Regole generali - Progettazione della resi-
stenza all’incendio
ISO 1000 Unità SI
1.4 Definizioni
Ai fini della presente parte 1-2 della ENV 1993, si applicano le definizioni seguenti:
1.4.1 fattore di configurazione: Angolo solido entro cui l’ambiente radiante può essere visto da
un particolare punto sulla superficie della membratura (elemento), diviso per 2 p .
1.4.2 coefficiente di trasmissione termica per convezione: Flusso termico convettivo verso l'ele-
mento riferito alla differenza di temperatura tra la massa gassosa che lambisce l'elemento
e la superficie interessata dell'elemento stesso.
1.4.3 temperatura critica dell'acciaio strutturale: Per un assegnato livello di carico, è la tempera-
tura in corrispondenza della quale ci si aspetta il collasso di un elemento di acciaio strut-
turale soggetto ad una distribuzione di temperatura uniforme.
1.4.4 incendio di progetto: Assegnato sviluppo di incendio assunto a scopi progettuali.
1.4.5 resistenza effettiva allo snervamento: Livello di sollecitazione al quale, a una specifica tem-
peratura, il legame sollecitazione-deformazione dell'acciaio è interrotto per tenere conto
della stabilizzazione dello snervamento.
1.4.6 elemento esterno: Elemento collocato all'esterno dell'edificio, che può essere esposto al
fuoco attraverso le aperture dell'involucro dell'edificio.
1.4.7 compartimento d'incendio: Spazio all'interno di un edificio che si estende sopra uno o più
piani e che è delimitato da elementi di separazione tali da prevenire la diffusione dell'in-
cendio all'esterno del compartimento stesso durante l'esposizione al fuoco di pertinenza.
1.4.8 materiale di rivestimento protettivo contro l'incendio: Materiale che alle prove di resistenza
al fuoco si è rivelato capace di rimanere in posizione e di provvedere ad un adeguato iso-
lamento termico durante il periodo di resistenza al fuoco preso in esame.
1.4.9 resistenza al fuoco: Capacità di un elemento, una struttura o parte di una struttura di sod-
disfare le funzioni richieste (funzione portante e/o funzione di separazione) durante una
specifica esposizione al fuoco e per uno specifico periodo di tempo.
Nota Per gli elementi di acciaio si applica solo la funzione portante.
1.4.10 parete tagliafuoco: Muro che separa due spazi (generalmente due edifici) progettato per
resistere al fuoco e mantenere la stabilità strutturale, inclusa la resistenza ai carichi oriz-
zontali, di modo che, in caso di incendio o di rottura della struttura su un lato della parete,
si eviti il propagarsi dell'incendio oltre la parete.
1.4.11 analisi strutturale globale (nelle condizioni di incendio): Analisi dell'intera struttura quando tut-
te o solo alcune delle sue parti sono esposte al fuoco. Le azioni indirette del fuoco sono
tenute in considerazione in ogni parte della struttura.
1.4.12 azioni indirette del fuoco: Dilatazioni, deformazioni termiche o gradienti che causano forze
e momenti interni.
UNI ENV 1993-1-2:1998 Pagina 6 di 58