Table Of ContentVincenzoDiBenedetto
Euripide:
teatro e societé
’e<;e?*1- e
GiulioEinaudi editore
Copyfight©I971GiulioEinaudieditores.p.a.,Torino
Indice
p.IX Premessa
XIII Elencodelle abbreviazionipifi importanti
Euripide: teatroesocieta
PARTE PRIMA Razionalismo esensodeltragico
nelteatro euripideo
I. LaQolemicaconSocrateeunnuovomodellodipersonaggio
5
traglco
=4 II. AlcestieMedea
47 III. VersoPatrofizzazionedelmodello
73 IV. Condizionamentioggettiviedemistificazionedellogos
PARTE SECONDA Latragediadz‘Euripideelarealtd
politicaesocialedelsuo tempo
-F\1°5 V. LacrisideiprimiannidellaguerradelPeloponneso
130 VI. Ildesideriodipaceelapolemicacontroi‘demagoghi’
VII. L’Erette0
145
T54 VIII. LeSupplicieladefinitivaperditadicontattoconlarealtapolitica
IX. Lateoriadellaclassemedia
193
212 X. Serviepadroni
PARTETERZA L)ultimo teatrodiEurz'pz'a'e:
versolaculturaellenistica
:23 XI. Lapoeticadeldolore
XII. L’evasioneversolapoesiabella
35‘)
VIII Indice
p.273 XIII. Viveregiornopergiorno Premessa
303 XIV. Disimpegnoeafiettifamiliari
323 Indicedeipassicitati
331 Indicedeinomi
1. I1 titolo di questo libro, con il richiamo esplicito al nesso tra il
teatro di Euripide e la societa del suo tempo, da, credo, subito un’idea
dei presupposti culturali di questo mio lavoro su Euripide: in effetti io
ritengo che il teatro diEuripide nonpuo essere compreso adeguatamen-
to se non si tiene conto della situazione finanziaria di Atene negli ultimi
decenni del secolo V a.C. I1 problema del rapporto tra 1’opera d’arte e
il pubblico a cui essa si rivolge (e il modo come questo pubblico E: rag-
giunto) e, com’€: noto, uno dei pifi dibattuti dai critici contemporanei;
eancheseesbagliatoprocedere aindebiti accostamenti, senza tener con-
to delle sostanziali innovazioni provocate dal moderno processo di in-
dustrializzazione, non c’e dubbio che un problema analogo si pone an-
che per 1’arte antica, e a maggior ragione per le opere teatrali greche,
che erano scritte esclusivamente in vista della loro rappresentazione da-
vanti aunpubblicobenpreciso. Ma non si deve dimenticare il fatto che
questo pubblico non era qualcosa di omogeneo e di indifferenziato, ma
si articolavain gruppi e stratificazioni diversi per condizione sociale, per
interessi economici e politici, per grado di istruzione e di cultura. Non
si puo, per la seconda meta del secolo V a.C., parlare genericamente di
una societa ateniese (l’uso dellanozione di societa in quanto qualcosa di
indifierenziato presuppone sempre, in ultima analisi, un atteggiamento
ruazionario), cosi come non si possono mettere tra parentesi, come fos-
scroinessenzialioirrilevanti,ifortienonmediabilicontrastichec’erano
ull'interno del pubblico che assisteva alla rappresentazione delle trage-
tlie di Euripide. Eulripide, lo si pub documentare, ne era consapevole.
Non solo. Ma la sua stessa attivita letteraria non era al di sopra delle
pm-ti, ma fu, come vedremo, fortemente condizionata dalla lacerazione
imcrna dello stato ateniese durante la guerra del Peloponneso.
2. La presa di coscienza di questi dati di fatto non comporta ne-
ccssa1'iamente il misconoscimento e nemmeno un non adeguato ricono-
X Premessa
Premessa XI
scimento dei valori pifi propriamente formali di un’opera d’arte. Le tra- . . -- - ' ' ' m odi Euri ide che ai
l‘lO(l1 stor1c1 sostanzialmente Cl1VEI‘S1. S1a al1t<';nO1;t€ H Concfizionamerk
gedie diEuripide si pongono in una dimensione diversa rispetto, ponia-
nostri giorni la malattia, l 1I1V6CC1 iamento, fitim ulS>O Verso la riprodw
mo, alleStorie di Tucidide o alla Costiiuzione degliAteniesi dello Pseu-
do-Senofonte; e il nesso piti vero tra le tragedie di Euripide e la realta to delruomo da part}: d1'una “Ia ta'eStema, illulsioni consolatorie e re-
zionedella specie e1 erotismo, a spintaverso , 1 k
del suo tempo non consiste in eventuali allusioni a fatti o a personaggi
ligiose, l’arte, ecc. (e anche la proprieta prlvflt_fl, _IQPPQYMO S.tata. €=
dell’epoca, piu o meno 'trasfigurati’ (0 mascherati) in un contesto diver-
guerre, ecc.) erano e sono delle realta‘ chlei costit'u_ivanoanechceosdtiatumiescloonroo
so. Si devecercareinvece di capire—e capire storicamente —perché, per
gran parte del1’es1stenza quotidiana deg Et’1O1111111, <1 _ t no questo
esempio, Euripide abbia creato un particolare tipo di personaggio tra-
- - - - ‘ r tut av1a u
creazioni artistiche. Tutto questo e vero. Pu , h
gico caratterizzato da una lucida consapevolezza di se stesso e perché
non legittima un contatto 'immedi,ato' con l’o.pera d art.e, nel .senso c e
questo ‘modello’ di personaggio tragico tendesse ad atrofizzarsi nell’ul- . ' ' ome immediatamente
ll lettore moderno possa sentire 1 artista antico c to so ta V316 a di_
tima fase della sua attivita letteraria, e perché - ancora - le ultime tra-
vicino a se stesso. C10 che e eterno (ne senso splilegfl‘ gm >ente, sono
gedie di Euripide siano caratterizzate da una tendenza piu accentuata - -» - ' ' ' ' ‘ e e con
verso l’esasperazione degli elementi patetici e l’evasione fantastica. In re Ch‘? mteressa pm lupghi Penocll Storm}-I C10 Si tratta di uI1’0Perazio-
altri termini, bisogna non solo descrivere questi fenomeni (e per farlo e dissociabrli solo per via di 8.S1I1‘3.Z1O1'1T.(3nC 31Se Che V0 hone minimiz_
indispensabile - ovviamente - la conoscenza del linguaggio poetico di ne legittima e chiarificatrice, e sbag ifno co otroche Pargsta antico dava
Euripide e degli strumenti formali che egli adoperava), ma occorre an- zarlacomeovviaelaanale). InefIetti, 31‘15P°S 3 Sid‘ di wse _ Sentiamo
che cercare di individuare la loro ragion d’essere e i nessi che li colle- agli stessi problemi che ancora.oggr - per nleces Ci rendiamo Como ade-
gano tra di loro. Si tratta evidentemente di due operazioni non disso- come attuali s1puo intenderepienamente so 0 se \
ciabili, e un’autentica descrizione presuppone anche, come condizione guatamente del suo modo di porsid1 fronte alla realta del suo tempo, u-
. ' ' ' . Anche uando L111
necessaria, che si scopralagenesi del fenomeno che siprende in conside- na realta che aveva una sua ben precrsa fiS1OI1OII1;§ldire ddlil Verité di
razione. E tutto questo non é possibile se si astrae il fatto artistico dalla poeta antico filosofeggiava ed enunlciava }}>1er_Cq un male irreparabfle
realta concreta che esso presuppone e 'rispecchia'. Proprio la consape-
Caratmre generale (per esemplo Che Ilvecc lam 6 olo astrattamente si
volezza di questo 'rispecchiamento' e un mezzo, mi pare, per capire pifi per l’uomo), anche questo aspetto de a sua opera s \ _ _
a fondo gli aspetti formali - di essenziale e non circoscrivibile impor- ‘ dissociare da una concreta (e ‘cont1ngente’) realta storicaz anche S1-
pL1O . - - - . 1. alcune aHermaz1'o-
tanza -di un’opera d’arte; e ancheper dare di essa una valutazione che
non voglia degradarsi all’espressi0ne di labili e arbitrarie impressioni mn1.osmudllae_vi-tpadumfaarenaunpoetsreebmbpemrochtrpooveatraefiloorssoefoandclqlceunOgigiciolncteonstsoendsioudneal
personali: un’opera d’arte e tanto pifi autentica quanto piti l’artista e in lettore moderno - s1 intende com];(:1<—:fiamen€c\Sogena Cultura aristocrw
grado di 'leggere' la realta del suo tempo, di decifrarla, e di cogliere le particolare situazione storica (crisi e a c1v1 ta ei d_ _
linee essenziali diprocessi reali e oggettivi.
tica ecc) In tanto possiamo sentire l’art1sta antico come <<un0 1 nolfin
. , I l - - ' ' la sua roduzi.one a a
lfl quanto c1 rendiamo conto dei IITSSI chedl@8an‘gti néssipfl Comatto 1et_
realta del suo tempo. Se s1 perde slensor1 (111? attmvegso unaiHegitti_
3. Un altro problema di essenziale importanza E: di vedere se e in tore moderno/artista antrco rischia 1rea iz_za1;s1 erazione per cui alw-
che misura un’opera d’arte antica (ma il discorso evidentemente e di
ma ed arbitraria (evariabile da cr1t1co a cr1t1co fieiati aspetto ad al-
piuampiaportata),possaessereattuale,possainteressare al giorno d’og-
gi. Naturalmente, non si puo dimenticare il fatto che la produzione ar- n11i-iS(eécgomnesnidtleQraatsiipmapuodrtdalnati'SeuaS'Olgpn?l1fiacaVt?ivni'g),Oi'nnOqPuantorg,ivelato_ridic_iochde_
tistica e letteraria e in genere la cultura attuale presuppone, in misura
si' consideracomenon‘contingente’eancoraattuale. L attualizzazione 1
piii o meno rilevante, la cultura e la produzione artistica e letteraria . \ - ere sotto-
un’opera d’arte antica e una cosa importante che non deve ess
delle epoche passate. Ma questo E": solo un aspetto della questione. In
l tata ma essa puo essere conseguitfl, ml Pare» non lmmedlatamente’
realta, se si considerano i tempi lunghi (comparsa della vita sulla terra, U. , ' , , ziuone. Tutto C1'\0 roba-
hcnsi solo attraverso una sua radicale st_or1c1zz_a _ P
evoluzione delle varie specie animali, ecc.) non si puo dire che il seco-
l ilmente e scomodo epuo darel’impress1oned1 rendere eccessivamente,
lo V a.C. e il secolo in cui noi attualmente viviamo appartengano a pe- 3 - - ’ ' l mondo con-
cd csageratamente, difiicile un recupero dell arte antica ne
XII Premessa
temporaneo, ma emegliopresentarelecosenellalororealedifficoltache
sollecrtarefac1l1mistrficazioni.
4. Tutto questo si lega, evidentemente, al problema di come leg-
gere,e gustare 1’opera d’arte antiIca. Da quanto s10 é detto ri.sulta, mi pa-
re, l111SLIfI‘IC1€I1Z3. d1 una lettura 'interna', realizzata attraverso un pro-
cesfoddr simpatetica immedesimazione. Anzitutto, E: ovvio, i valori for-
gaa 1 1 un operad 81116.81possono cap_1re (egustare) solo attraverso un’a- Elenco delleabbreviazionipiziimportanti
rguata conoscenza dei mezzi espressivi che l’art1sta aveva a disposizio-
ne, 1nmodo darntenderele scelte che egli voltapervolta ha operato (ed Ac/9. Acamesi
evitandolil pericolo di voler costringere l’opera d’arte antica entro sche- Adv. Math. Contro iMatematici
F11 tac1i1_t<; og1c1 olad essa estranei, come cert1cr1tici alla moda hanno ten- Aesch. Eschilo
. , .
lato 1 are anc e per Eur1p1de)._E d altra parte, del godimento della Aet. Aezio
C;-ztturf un aspetto essenz1ale cons1s_te, a m1o parere, proprio nell’inten- Agam. Agamemzone
ere1 modocomel artistahareceprto ereagitoallarealta che si trovava Ai. Aiace
,d1_fronte, , nell inten\dere cioe il_f_atto letteran'o nella sua spec1'fic1'ta‘. Il Ala. VitadiAlcibiade
pracere , che pure e qualcosa d1 meliminabile dalla lettura di un’opera Ala. Alcesti
g1>aft§., non é, ancorianuna _volta, qualcosa di immediato, ma passa per
Alcae. Alceo
2:3;llzlattraverso rntellcigenzai e s1 tratta,d1 un’1ntell1genza storiciz- Alcm. Alcmane
d H’ . r(1l1;nent1, o s1 go e nell ammirare l aspetto tecnrco-artigianale And. Andocide
e opera‘ arte,'o s1 scoprono 1n essa con fervido stupore le tracce di Andr. Andromaca
En? generifia e mrstrficata nozione d1 uII1€‘11'11t2:1,\9ppu1'e Si resta attoniti Am‘. Antigone
1 ronte a a presunta rivelazione d1 una verita sovrumana. Archil. Archiloco
Ariphr. Arifrone
Aristoph. Aristofane
Aristot. Aristotele
At/J. Pol. CostituzionedegliAteniesi
Av. Uccelli
Baccb. Baccanti
Cresp/9. Cresfonte
Decaus.plant Causedellepiante
Deleg Leggi
Dem Demostene
Dem VitadiDemostene
Diod. Diodoro
D.L DiogeneLaerzio
El Elettra
Epitaph. Epitafio
Equ. Cavalieri
Erec/at/J. Eretteo
XIV Elencodelleabbreviazionipifiimportanti
Elencodelleabbreviazionip1u1mportant1
Etb.eud. Eticaeudemea
Eum. Eumenidi Plat. Platone
Eur. Euripide Plut. Plutarco
FGrH Frammentideglistoricigreci(ed.Jacoby) Poet. Poetica
Gorg. Gorgia Pol. Politica
Hcld. Eraclidi Prom. Prometeo
Hdt Erodoto Prot. Protagora
Hec. Ecuba Pytb. Piticbe
Hel. Elena Ran. Rane
Hell. Ellenicbe Resp. Repubblicd
Heraclit. Eraclito Rhet. Retorica
Hesiod. Esiodo Sapph. Saffo
H.F. Eracle Sch. Scoli
[HiPP-] [Ippocrate] Sept. SetteaTebe
Hipp. Ippolite Sext. SestoEmpirico
Hipp.Ma. Ippiamaggiore Simon. Simonide
Hom. Omero Soph. Sofocle
Hyper. Iperide Suppl Supplici
I. A. IfigeniainAulide Theaet. Teeteto
Ibyc. Ibico Theophr. Teofrasto
I.G. Iscrizionigreche Tloes. VitadiTeseo
Isocr. Isocrate Thuc. Tucidide
I. T. Iflgeniataurica Timoth. Timoteo
Leg. Leggi Track. Trachinie
Med. Mea'ea Troad. Troiane
Menex. Menesseno Vesp. Vespe
Nic. VitadiNicia Vitruv. Vitruvio
Nub. Nubi V. M. Anticamedzcma
Od. Odissea Xen. Senofonte
Or. Oreste [Xen.] Pseudo-Senofonte
O. R. Edipore
Paneg. Panegirico
Pap. Papiri
Paul. Paolo
Per. VitadiPericle
Pers. Persiani
Pbaea’. Fealone
Phaedr. Pedro
P/ail. Filottete
P/Joen. Fenicie
Pind. Pindaro
Euripide: teatro e societa
PARTE PRIMA
Razionalismo esenso deltragiconelteatro euripideo
Capitolo prirno
Lapolemica con Socrate
eun nuovo modello di personaggio tragico
Nei vv. 373 sgg. de]l’Ippolz'to, tragedia rappresentata ad Atene nel
428 a.C., Fedra espone alle donne di Trezene che compongono il Coro
alcune considerazioni sulle ragioni per cui la vita dell’uomo va in rovi-
na e osserva in particolare ai vv. 377-83: <<Mi sembra che gli uomini
sicomportinomalenonperlanatura dellaloro mente. Molti infatti san-
no ben ragionare. Ma la cosa va vista in questo modo: noi sappiamo e
conosciamo cio che e bene, ma non lo mettiamo in atto, alcuni per pi-
grizia e altri per qualche altro piacere che viene preferito a cio che e
bello»‘.
In queste parole di Fedra molti studiosi2hanno ravvisato un’allusio-
nepolemicaallaconcezionesocraticasecondocuilavirtrisiidentificacon
la conoscenza delbene e chi conosce veramente il bene non puo non at-
tuarlo; B. Snell3, in particolare, ha sostenuto che questa e la prima te-
stimonianza che noi abbiamo di questa concezione di Socrate. Recente-
mente il Barrett‘ ha espresso un profondo scetticismo nei confronti di
questa tesi, sostenendo che Fedra non polemizzerebbe contro Socrate
ma invece contro un’opinione molto pi1'1 semplice, che cioé l’agire male
é di solito dovuto a un vizio della natura dell’uomo; ma al Barrett giu-
‘ Ecco i1 testo greco: xoti.uoi. Boxofiow 06 xovrdt yvdiung cpvbow I rcpdtaastv 1cax£ov’-
E611ydtp ":6 Y’ £15 cppovsiv \ 11o7»7\.oIo'w- dt7»7~.dtrcfifi’ 6ti7p"q'céov 1682- I -.-at xphow’ é'n:1.o'1:dt-
rrsafla seal. Ynyvrboxousv, l ofim éwrcovofiuav 5’, oi? p.z-‘.v dtpylaq, {$110 I 0'8 5’f18ov"hv'r:poiiév-
1:2;dtvri.1:05xakofi I 6i7\.7vr1v rrwdz.
2 Gia nel secolo scorso Th. Barthold nel suo commento all’Ippolito; e cfr. anche U.
VON WILAMOWITZ-MOELLENDORFF, Einleitung in die griechische Tragodie, Berlin 1910 [la
1" ed. e del 1889],p. 24, nota44; P. DECHARME,Euripide et l’esprz't de son theatre, Paris
1893, pp. 46 sg.; W. NESTLE, Euripides. Der Dichter der griechischen Au]/eléirung, Stutt-
gart 1901, pp. 174 sgg.; M. POI-ILENZ, La tragediagreca, I, trad. it. Brescia 1961 [la 2‘ ed.
tcdescaédel 1954],p. 315; E. R. DODDS,I Greciel’irrazionale,trad.it. Firenze 1959 [1’ed.
in inglese e del 1951:], p. 225; R. P. WINNINGTON-INGRAM, Hippolytus: A Study in Causa-
tion,<<Entretienssurl’AntiquitéClassique»,VI,Vandoeuvres-Geneve 1958,p. 174; A.CAR-
LINI,Duenoteeuripiclee,<<StudiClassicieOrientali», 14, 1965,pp.205sgg.
‘ Cfr. B. SNELL, Das friihste Zeugnis iiher Sokrates, <<Philologus», 97, 1948, pp.
125- 4.
‘3Cfr. EURIPIDES, Hippolytos, Edited with Introduction and Commentary by W. S.
Barrett,Oxford 1964,p.229.
LapolemicaconSocrate 7
6 Razionalismoesensodeltragiconelteatroeuripideo
l ‘ t t conservato da un papiro pubblicato di recente da E. Lobelg,
stamente lo Snell5 ha ribattuto che in tal modo si attribuisce anacroni- FICCSHO - - ' , ato: non e\ faci‘le- s1' a e
qugsro pensrero appareulteriormente spieg I ’ f f rza
sticamente ai Greci del secolo V a. C. unmodo di pensare che non egre-
M-i vv 7 sgg. — essere éofikég (retto, buo(1i10), Pflfchfi S5111 uomofl ;0(S)S€n’
co, macr1st1ano.
' \ , I 0 n I 1 a a O -
mntro la sua volonta, l’1rres1st1h1le fies} ii1? 811 8
La tesi secondo cui in Hipp. 377 sgg. si debba vedere una polemica
contro Socrate mi sembra giusta. Fedra si esprime in termini ben pre- It‘ assillo d1 Afrodite o_le ilorentrétm 1z1o hé um uomo pub fare il male
cisi e inequivocabili. Non si tratta infatti della concezione tradizionale
Anche Slmomde qulpdl S1 r'e1-'1 e Como C ui la volonta dell’uomo E:
che postulava un contrasto tra impulso e ragione, nel senso che le capa-
mmro la sua Voloma I 11 COnd1ZllOml>n'1end(I a Cdiscorso pOlemico contro
cita di autocontrollo dell’uomo intervengono per fermare una spinta t?spOSta e da lu1 SOt’El0l1I1€21tO nel am 1to un
passionale, che altrimenti danneggerebbe chi ne é preso. Questa conce- I‘L.~tEicauraipriisdteocrpaetircaque.sto rigpetto, si pone su questa stessa lm. ea d-i peni
zione, che trova i suoi precedenti in Omero e in Archiloco°, ricompare . a- - * . i-de i~nfatti' non 1'so a ne
sic-ro. Tuttavra la d1{-Ierenza e notevole. S1IIIOi1i1ben€ é Oggetto di Com}
significativamente nella silloge teognidea’ ed era nota anche ad Euripi-
processo dell’ag1re umano 11 momento.111 cu1 h _ _ OS-
de. Essainfatti e presupposta da un frammentodel Telefo, una tragedia
sccnza da parte dell’uomo. Egli s1 l1m1ta a prendere atto c 31€h1_1T1P d_
rappresentata dieci anni prima dell’Ippolz'to: nel fr. 718 qualcuno — ‘ .8 . biasimo e 'c iara 1
slhile trovare un uomo completamente esente da . 1 _ t O
sembra che si tratti di Telefo che si rivolge ad AchilleB— invita a far si,
rccontentarsi di uno moralmente san0, C116 11011 513 ma V3810 6 }'°PP
che la gnome (l’intelletto, la mente) abbia la meglio sul thyrnos tradi-
S . I rache uest uomo
zionalmente associato nella cultura greca alla passione e all’imJ pulso spmvveduto(fr. 542 Pl’vv. 33 Isgg), €quanllloSitifillgla conoscenza a cui
<<conosca la g1ust1z1a che reca grovamelntolp a ¢ F dm é insufliciente a
emotivo.
cgll si riferisce é ben diversa da quel a c e peg Q Simonide della
Nelle parole di Fedra si presuppone invece un punto di vista diver-
garantire la realizzazione del bene. S1 Sratta 1111aft} Pefr to nelrambito
so: ilpunto di partenza delprocesso non E: costituito da un impulso pas- ..--- -~ *' ‘ e1n1us
capacita d1 distrnguerec1o che e gtusto acroc € \ 8 _1 > t rO_
sionale, ma dallaconoscenza del bene e la seconda fase del processo non
del contesto sociale in cui l’uomo s1 trova a vivere (e ut1 e a (1368 o ph
e costituita dall’intervento della ragione sull’istinto, ma consiste nel . - ' di Ceo a erma c e
posito l’accostamento con ll fr. 53 D,-x, glove 1l_Pgsttafa H Conoscere e 1,a_
fatto che questa conoscenza del bene viene impedita di tradursi in atto
la polz-s e\ maestra all,uomo), e non C 6 1$I11"1Z1°
Ella qualche cos’altro. (Da che cosa vedremo di qui a poco). Il discorso
' 12
1 Fedra s1 pone qu1nd1 su una l1nea diversa dal contrasto tradizionale 0 - - - ' ( 11! contro cu'i Fedra
Ora, gli elementi I1L1OV1 che compaltllnfifi116112Oginza del bene Come
traimpulso eragione.
polemizza -- l’1solamento del momento e a co
Iftile a un approfondimento del problema puo riuscire, a mio pare-
» Si atP~..@-I del H W<‘..‘.‘.:..i.t.1. :.%:;*;iLs1§;“.r:“;r:.?.E-‘s°a'.d§.§
re, 1' confronto del passo dell’Ippolito con due frammenti di Simonide
di Ceo. In Simon. frr. 541 P. e 542 P. e‘ aflermato, ed energicamente, tlm-sta attlgibuziorliileTstats;spIst1e1l:ppIi:€EgI1us[t)a3€;ung, und Pbilosopbie des fume” G”-eChen_
il condizionamento che la <<necessita>> esercita sull’agire dell’uomo. In l'~ U- L- age C ' mu‘ ' ’ ' 1-1 1 'b'1litache il carme risal-
Imus. Miinchen 19622,P- 357-‘Iota 2?’1fa;_SC:13_?:r1§a:;§TI€LIa510?)?ll-""1-az, Messinayh-enZ¢
fr. 542 P.,vv. 27 sgg., S0imoniIded10ch1Iara cheegliI loda ed ama tutti0 quel-
Rn 11 B2lCCl'11léClfiI contro qussta 1P°te$1 (3 - ' ’ 6
li chevolontariamentenon compiono nulla di turpe, ma contro la neces- n.1l-rgnlscdg il 16213 djel frammento ‘per la p_arte lcheéc1&1‘;1,2p(aTp’d:J1{’‘p‘u8'g)gt°Fimi7€21)<f£U\€
sita Lnvece neppure gli dei possono combattere. E ne11’altro frammento,
lamlbv §V*l*E”°“" l ll flap dglmvxmlvbll (algzihl. -itsp<pn)»cIvv.xf.ou.. L’att1-ibuto di <P!.Xov1.-
5 Cfr. B. SNELL, Scenes from Greek Drama, Berkeley-Los Angeles 1964, pp. 47-69 “XI'1l1w- Liaii1glimmerota:wI§§tItu2IgI1I=:-' 'i.l[(-P2g<--3Iclrl' Poetae Melici 'Graeci1, aic1uGraENdTiILDI,. 0lmpnazgaei
(cfr.inparticolarepp.60-61). Uxford 1962, p. 28p|2flpe;1p5Sdubnatrvamente a 6tp]'ru‘)ot7»o1., men re
"I ti? we Fillmore C-we 32.z.2s~;*r‘:;:;§::°;1;:tf:.Sa-
‘ Questo punto é stato messo bene in evider1za dallo SNELL, Scenes cit., pp. 52 sgg., ‘ . .. 2 I CL OI“ . - - I "
checitaHom.Od.XX9sgg.,AI‘Cl'11'l.fr.7DeHeracli't.VS22B85.
,|;(, fondfinenlz/Iale peréa c01g14pr;n218o3ne della poesia 1 1m . , f
7 Cfr.vv.629-3oe631-32. W.
8 Cfr.TheTelephusofEuripides,acuradiE W Handleye] Rea,<<InstituteofClas- " 1 >>=1>I9 >- ' 2' " . .'
sicalStudies>>,BulletinSupplementn.5,London 1957,p. 39: loHandleymetteinrelazio-
ne, dubitativamente, il fr. 718 con il fr. 1066 eilfr. 716 0'1‘: 5’slat’ o'tvo't'yx"g xoti.flsoiatui] |\l‘n|1USll'O F_RANKEL, Dzchtung. ‘ind P/91 0-‘O--P Z"? C -1 P" 3G'b d rRechtll-chlcer-t undBi'l-
p.dt)(ou- xv)». e non esclude che il fr. 718 possa attribuirsi ad Ulisse. (Si avverte qui che, um‘ gtss_etzltche Regeln.gemeint,-so--ndcrnuberhaupt“alle tehonte” sechli_esst wi.e 1.mmcr die
quando non 2: espressamente detto il contrario, i frammenti dei tragici greci si intendono light-it am Umgang mit den Mitburgern, und das Vets e e , ,
citatisecondolasecondaedizionedelNauck). |m\|(ll5Cl‘1(-3Anwendungmlt@111»-