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della pontificia facolt teologica della sardegna anno xxxiv n.63 giugno 2017
La teologia Innografia cristiana, Maschile e femminile:
di papa Francesco, pp. 1-3 p. 7 un convegno,
pp. 10-11
La Settimana Sociale a Un ciclo di film su Gesù,
Cagliari, p. 8 L’icona del Battesimo,
p. 4 pp. 12-13
Ermanno Olmi
Lutero e la Chiesa, e il cardinal Martini, La Chiesa sarda
pp. 5-6 p. 9 contemporanea, p. 14
DDiisscceerrnniimmeennttoo ee
““tteeoollooggiiaa iinn uusscciittaa””
In occasione del 90° anniversario del- Lo stile di Papa Francesco, le sfide del tempo presente
la fondazione della Facoltà Teologica
e il senso dello studio teologico in un convegno
della Sardegna, il 2 maggio 2017 si è
tenuto nell’aula magna della Facol- per i 90 anni della Facoltà
tà un convegno di studi dal titolo “Teo-
logia e vita cristiana. Le provocazioni di e il “nodo” soprattutto del confronto e ni passi del magistero di Papa Francesco,
Papa Francesco”. Si è trattato di un mo- del dibattito sulle idee esposte: “Per es- in particolare tratti dalla Lumen Fidei e
mento di riflessione condivisa, introdotto sere al servizio della vita cristiana – ha dall’Esortazione Evangelii Gaudium ma
da don Mario Antonelli, docente di Teo- detto – la teologia deve unire misericordia anche dall’Amoris Laetitia, Antonelli si è
logia fondamentale al Seminario arcive- e verità”. Come riuscire, dunque, in que- interrogato sul senso dell’affermazione
scovile di Milano, con un intervento dal sto tentativo? Nella sua prima relazione, “La teologia condivide la forma ecclesiale
titolo “La Chiesa in uscita: anche la teo- don Antonelli ha da subito chiarito di della Fede”, così che la teologia stessa “sia
logia? L’esortazione di Francesco a uno non voler “individuare qualcosa come al servizio della fede dei cristiani, si metta
‘stile teologico’”; e poi concluso dalla suc- ‘la teologia di Francesco’ o le coordinate umilmente a custodire e ad approfondi-
cessiva relazione di padre Gaetano Picco- di questa”, ma piuttosto di domandar- re il credere di tutti, soprattutto dei più
lo S.I., docente di Filosofia alla Università si “‘quale teologia?’ ovvero quali sono semplici” (Lumen Fidei, n. 36). A partire da
Gregoriana di Roma, intitolata “Realtà qui, ossia da un “senso della fede” restitu-
e discernimento nel magistero di Papa ito alla sua accezione profonda di “senti-
“Per essere al servizio della vita
Francesco: una convergenza con il pensie- re” (“un aspetto che i gesuiti conoscono
cristiana la teologia deve unire
ro filosofico attuale?”. Ad ogni intervento molto bene!” ha commentato Antonelli),
misericordia e verità”
sono seguite domande e un ampio dibat- un sentire “che in qualche modo antici-
tito. Le due comunicazioni dei relatori, pa sia il sapere sia il fare”, la teologia ha
che appariranno sul prossimo numero di gli esempi ai quali Francesco invita?”. Si il compito “di stornare l’attenzione dal
Theologica & Historica, hanno affrontato tratta dell’esortazione di Francesco “a particolare per riportarlo al generale”.
due grandi questioni relative alla teologia uno stile teologico”. “Il portale d’ingresso Al contrario, “il ‘nemico’ – ha continuato
di Papa Francesco: la prima quella di una a questo stile”, ha detto il relatore, “è Mt don Antonelli – confonde precisamente
teologia cosiddetta “in uscita”, ovvero che 26,30: ‘Dopo aver cantato l’inno, usciro- la parola e la dottrina: egli pensa che la
si confronta col mondo e con la moltepli- no verso il monte degli Ulivi’. Questa è dottrina debba ‘adeguare’ il Verbum Dei.
cità delle sue sfide; la seconda, quella del l’icona della Chiesa in uscita! Termini Ma in realtà nessuno chiuderebbe un suo
“discernimento”, ovvero una delle chiavi elementari e inequivocabili: la Chiesa testo o discorso con ‘Parola di Dio’: non si
di lettura del magistero di Francesco. laddove celebra l’Eucaristia canta la mise- fa nella tradizione della Chiesa. Neanche
Nei suoi saluti iniziali, padre Francesco ricordia di Dio, la canta nel cenacolo ed in un’enciclica”.
Maceri S.I., Preside della Facoltà, ha po- esce verso il monte degli Ulivi. Questo fa Il fatto è che, secondo Antonelli, “cer-
sto in estrema sintesi una questione de- la Chiesa. Dunque, lo deve fare anche la ta teologia presuntivamente ‘universale’
stinata a essere un po’ il filo conduttore teologia?”. In una analisi attenta di alcu- resta afflitta da un essenzialismo… senza
notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna n. 63 giugno 2017
storia. Essa non si dedica a esplicitare re la Scrittura da pastore è diverso, per (distinguere il bene dal male) e il discerni-
quel concreto vissuto cristiano che, quale quanto gli studi siano molto importanti. mento spirituale (riconoscere la tentazio-
novità che stupisce, soltanto la propizia e Da pastore occorre dire, citando, come ne per respingerla)”. “Il percorso del di-
la sostiene, provocando la questione circa è stato fatto, Michel de Certeau, ‘Jamais scernimento”, ha chiarito in sintesi padre
il suo principio e il suo venire alla luce”. sans l’autre’, ‘Mai senza l’altro’. È una Piccolo, “ci permette quindi di dare senso
D’altro canto, ha aggiunto, “è sempre la frase che diventa poi in fondo la verità a quegli avvenimenti della vita che, presi
figura storica della fede che suscita la ratio del ministero. Perché ci sono ministeri di per sé, sembrano non avere senso o su
teologica”. Al contrario, ha detto: “La te- disincarnati, che disquisiscono sul popo-
ologia in uscita non può che uscire verso lo senza ‘stare’ con il popolo. Lo studio è
il monte degli Ulivi: dove la fiducia filiale indispensabile, ma da solo non basta: bi- “Incontrare la realtà significa farsi
prende corpo di passione, desiderando sogna studiare e abitare la storia. A nome carico della complessità e dei
‘con desiderio’ la Pasqua e la Pasqua con di tutti gli altri vescovi della Sardegna vor- problemi che hanno molteplici e
i discepoli e con tutti; dove la fede matu- rei dire grazie per questo incontro così
inaspettate declinazioni”
ra nella conformità alla ‘fede’ del Figlio, importante”.
sempre innervando una passione; dove Nel secondo e ultimo intervento della
la passione si fa un ‘appassionarsi che si giornata, padre Gaetano Piccolo, gesu- cui facciamo fatica a esprimere un giudi-
contorce in un patire’, dove la passione ita, è partito dalla questione (cruciale in zio, non capiamo bene cioè come Dio ci
è pazienza che resiste nel sacro desiderio Francesco ed evidentemente nella spiri- parli attraverso di essi”.
di vita giusta”. “Non si dà, pertanto, una tualità ignaziana) del “discernimento”. In tutto ciò, ha osservato padre
fede cristiana come ‘distillato’ al di fuori Anzi, proprio il discernimento – secondo Piccolo, Papa Francesco, col suo richia-
della sua configurazione storica: viva la Piccolo – rappresenta “la vera svolta del mo alla teologia perché esca, e dunque
teologia che con la Chiesa esce dal suo magistero di Papa Francesco”. “Ma che vada incontro alla realtà, così da ricono-
cosa si intende per ‘discernimento’?” ha scere il primato di quest’ultima sull’idea
detto subito il professor Piccolo: “Il di- – realtà che è anzitutto complessità, va-
“La teologia in uscita non può che scernimento è il luogo in cui viene resti- rietà di problematiche, inattese e sem-
uscire verso il monte degli Ulivi: tuita la responsabilità nelle mani di cre- pre nuove: un “tutto superiore alle sue
dove la fiducia filiale prende corpo denti adulti, ma in modo particolare in singole parti” (padre Piccolo su questo
di passione, desiderando ‘con quelle dei presbiteri”. punto ha citato la Evangelii Gaudium (pp.
desiderio’ la Pasqua e la Pasqua In altri termini, “più antropologici”, 217-237) – ha intercettato anche una
con i discepoli e con tutti” padre Piccolo ha definito il discernimen- questione dibattuta da alcuni filosofi in
to come “il luogo della relazione tra il sé, questi ultimi anni, in varie latitudini. Si
abitato dallo Spirito, e il mondo/la real- tratta del tema del “ritorno della realtà”
cenacolo e va verso il monte degli Ulivi”. tà. È la persona che dà senso agli avveni- nella discussione filosofica, o almeno
Monte degli Ulivi, dunque, come luogo menti e può farlo proprio in quanto cre- “ritorno” rispetto a certe posizioni filo-
dell’incontro: “Tutti i luoghi dove la fede atura abitata dallo Spirito”. “Vi è quindi sofiche contemporanee che tendevano a
si declina in una ‘passione’ sono un mon- una questione della realtà all’interno del metterne tra parentesi il concetto stesso.
te degli Ulivi”. “I buoni teologi”, ha con- discernimento: ovvero di pensieri rico- Per padre Piccolo “incontrare la realtà”
cluso Antonelli citando Papa Francesco, noscibili a partire dagli affetti che susci- significa precisamente farsi carico della
“sono coloro che stanno in mezzo all’‘o- tano dentro di noi”. “I pensieri non sono complessità e dei problemi che hanno
dore del popolo’ e versano olio e vino sul- muti”, ha detto, “viceversa, hanno un molteplici e inaspettate declinazioni: sta-
le ferite degli uomini”. loro colore che si traduce in noi in termini re in un luogo, che è poi la vita stessa,
“Ciò che è stato detto in questo inter- di sentimenti”. È così, quindi, attraverso dove, per citare Francesco, “tutto è in
vento – ha commentato alla fine mons. un confronto con la realtà così come en- relazione, tutto è connesso” (Laudato si’,
Mauro Morfino, vescovo di Alghero-Bosa tra nei pensieri umani, che si individua 16; 117; 138). (red) ¢
– è tra le cose più sapienti che si possano un percorso di chiarezza, distinguibile
dire per la vita della Chiesa e per i preti (secondo Ignazio di Loyola) in tre mo-
della Sardegna oggi presenti. E vorrei che menti: il riconoscere, l’interpretare e lo y Foto in basso, da sinistra: Mario Antonelli, Lucio Casula,
registrassero con molta serietà quello che scegliere. Ovvero: “Il discernimento dei Gaetano Piccolo; pagina a fronte, da sinistra: Mario Antonelli,
è stato detto. Perché il modo di avvicina- segni dei tempi, il discernimento morale Ignazio Ferreli, Gaetano Piccolo.
n. 63 giugno 2017 notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna
I COMMENTI
“Le ‘tre teologie’, l’uscita dal
Studenti, docenti, o semplici appas-
cenacolo e il sensus fidei”
sionati. L’interesse per questo esperi-
mento di ‘teologia condivisa’ in una
piccola carrellata di risonanze – a titolo Alcune risonanze e riflessioni
puramente esemplare – di alcuni di quelli
di chi ha partecipato al convegno
che erano presenti in aula magna martedì
2 maggio 2017. Iniziando da padre Dioni-
gi Spanu S.I., docente emerito di Teolo- nella relazione di don Antonelli – del sen- piuttosto a partire dalla realtà. Perché,
gia spirituale e da quasi quarant’anni Se- sus fidei. Dunque una teologia al servizio come direbbe Guardini, ‘solo accettando
gretario generale della Facoltà – avendo della fede. Nell’intervento del professor la realtà la si può trasformare’ ”. Luisa
apprezzato anche la seconda relazione, Piccolo mi ha fatto riflettere il tema del Girau, ex studentessa di questa Facoltà e
di padre Gaetano Piccolo, che aveva già discernimento, in qualche modo un car- baccelliera in Teologia, ha detto: “Sono
letto attentamente, e che aveva per tema dine della teologia di Francesco, inteso felice per questo convegno. Le relazioni
il senso del discernimento a lui tanto caro come il luogo al quale viene restituita sul tema Teologia e vita cristiana, soprat-
– ha ritrovato un punto essenziale del la responsabilità nelle mani di credenti e tutto quella di Antonelli, credo abbiano
suo insegnamento nell’idea emersa tra le adulti. Mi sembra, tra l’altro, che questa consentito a tutti di poter assaporare il
righe del discorso di don Antonelli sulle idea sia in linea con quello che ha detto senso vero del far teologia, un riappro-
‘tre teologie’ chiamate evidentemente a don Antonelli”. priarci della nostra identità più profonda,
fondersi in una sola: “Un intervento che Il professor Daniele Vinci, docente di figli nel Figlio, in quanto cristiani; allo
mi è piaciuto molto, quello di don Mario di Antropologia filosofica in Facoltà, ha stesso tempo la valenza ad extra, a livello
Antonelli, e che mi ha ricordato ciò che apprezzato anzitutto la formula con due ecclesiale e sociale, della riflessione sulla
ha insegnato per tanti anni: la teologia soli interventi, così da lasciare spazio a do- Parola. Significativa la presenza di S.E.
non si fa solamente stando seduti a un mande e obiezioni. “Al di là delle relazioni Mons. M.M. Morfino, già docente della
tavolino. C’è una teologia cosiddetta ‘in dei singoli studiosi”, ha detto “è stata l’oc- Facoltà per vari lustri, che ha sottolineato
piedi’, cioè la partecipazione alla liturgia; casione per rendersi conto dello stato at- l’importanza dello studio della Scrittura
c’è una teologia ‘da seduti’, ovvero lo stu- che dovrebbe permeare in profondità la
dio sui libri; e infine vi è una teologia ‘in vita di tutti gli studenti di Teologia”.
ginocchio’ che consiste nel calare la teo- “Questo convegno mi ha fatto Marco Placentino, baccelliere in
logia stessa nella propria vita personale. Teologia e studente del Biennio di
riflettere sul perché studiamo
Questo è un tema fondamentale a mio Licenza: “Questo convegno mi ha fatto
Teologia. Mi ha dato uno spunto
modo di vedere: il rapporto tra la teolo- riflettere sul perché studiamo Teologia,
importante su come devo portare
gia insegnata e la teologia vissuta”. Sulla anche i laici come me. Mi ha dato uno
la teologia al mondo”
stessa linea di ‘unità delle dimensioni teo- spunto importante su come, da laico, devo
logiche’ e incarnazione nella vita è anche portare la teologia al mondo. Ovvero: non
padre Piergiacomo Zanetti, gesuita e do- tuale delle discussioni su questi temi e per restare sempre nel ‘cenacolo’, ma ‘uscire’
cente di Teologica biblica in Facoltà, che capire la sensibilità che vi è su di essi. Le ognuno nel proprio personale Getsemani:
in due battute sintetiche ma molto dense relazioni sono state dal mio punto di vi- sperimentare nel nostro vivere il nostro
e significative riassume quello che per lui sta come una finestra sulla teologia oggi, ‘orto degli ulivi’. Cos’è in fondo la teolo-
è stato il cuore di questo incontro: “Ho con la scuola ‘milanese’(Antonelli) e ‘ro- gia se non portare i valori di Cristo nella
riflettuto molto sulla dimensione del di- mana’ (Piccolo) a confronto. Due pro- vita? Ecco l’importanza del discernimen-
scernimento, così come è stata presentata spettive diverse. Del professor Antonelli to. Questo convegno mi ha messo in gio-
da padre Gaetano Piccolo. Discernimen- mi è piaciuta la profondità esperienziale. co, a me che studio teologia. Mi sono chie-
to che vuol dire ‘entrare in un percorso di Quello che diceva era il distillato della sto come la porto nella mia vita?”. Infine
amore’. Nell’intervento di don Antonelli vita concreta e tuttavia si avvertiva una Antonello Angioni, seminarista del III
ho colto l’idea della teologia che parte dal profondità che deriva da una certa for- anno: “Ho colto due visioni importanti
quotidiano: cioè il ‘saper leggere Dio’ne- mazione intellettuale. ‘Occorre osare’, per la teologia e per la vita di un cristia-
gli eventi della storia”. ha detto, – e quando si osa l’atterrag- no. C’è un livello intellettuale che offre i
La ‘teologia in uscita’ è il tema sul gio è necessariamente scomposto’. Su fondamenti che ci portano a crescere. E
quale ha soffermato la propria atten- quanto ha detto il professor Piccolo ho c’è una teologia ‘che esce’, che è capace di
zione in un modo particolare suor Rita riflettuto a lungo, soprattutto in merito incontrare il volto di ogni persona: le gioie
Lai, docente di Teologia dogmatica in alla questione del ‘primato della realtà’ e e le sofferenze dell’uomo d’oggi. Queste
Facoltà: “È una teologia in dialogo con all’invito a ‘vedere come stanno le cose’, due visioni mi richiamano alla mente le
altre scienze ed esperienze umane, e re- cioè a incontrare davvero la realtà, a non parole di Agostino: ‘Credo per compren-
sponsabile – così come è stata definita averne un’idea preconcetta o irreale, ma dere, comprendo per credere’ ”. (red) ¢
notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna n. 63 giugno 2017
I cattolici e la sfida del lavoro
Dal 26 al 29 ottobre la Settimana Sociale a Cagliari
Saranno probabilmente più di 1.300 i delegati provenienti da di convergere nella nostra regione per conoscere le potenzialità
tutte le regioni d’Italia che parteciperanno dal 26 al 29 ottobre della nostra Isola, sperando che questo appuntamento sia un
prossimo, a Cagliari, alla 48a Settimana Sociale dei cattolici ita- forte stimolo a tutti i livelli per un maggior impegno, affinché
liani. Il capoluogo della Sardegna si trasformerà, dunque, in un si arrivi a valorizzare le energie presenti nella nostra Regione,
osservatorio privilegiato della realtà economica, culturale, im- creando nuovo sviluppo”.
prenditoriale e formativa dell’Italia. Oltre ai rappresentanti del- È la seconda volta che questo evento nazionale si tiene in
le diocesi, il “gruppo di lavoro” sarà composto da economisti, Sardegna, dopo il 1957. All’epoca si trattava della 30ª edizio-
docenti universitari, sociologi, imprenditori e sindacati. Tema ne e il tema affrontato era: “Aspetti umani delle trasformazio-
di questo evento sarà “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, ni agrarie”. La prolusione introduttiva “La Chiesa e il mon-
partecipativo e solidale”, secondo la visione di papa Francesco. do rurale” fu tenuta dal cardinale Giuseppe Siri, Arcivescovo
Anche la Chiesa sarda contribuisce alla realizzazione degli di Genova. Fra i relatori vi fu anche padre Agostino Gemelli.
obiettivi della Settimana. Per questo è stato individuato un iti- Alla guida della diocesi di Cagliari era il vescovo Paolo Botto,
nerario di studio e discussione a livello regionale, con dei labo- mentre alla presidenza della Regione Sardegna era il professor
ratori seminariali su diversi temi in varie zone della Sardegna: a Giuseppe Brotzu. In quell’occasione presero parte nomi im-
Cagliari; a Oristano (per le diocesi di Oristano e Ales-Terralba); portanti del sistema istituzionale e politico italiano, tra i quali
a Iglesias; a Nuoro (anche per la diocesi anche di Lanusei); a Antonio Segni, Benigno Zaccagnini ed Emilio Colombo. Per
Sassari (anche per Alghero); a Olbia (assieme alle diocesi di un resoconto dettagliato di quell’evento, si vedano gli atti del-
Tempio-Ampurias e Ozieri). la Settimana Sociale: AA.VV., Aspetti umani delle trasformazioni
“È certamente un’opportunità ma anche un dono quello che agrarie, Ed. Settimane sociali, Roma 1957.L’ultima Settimana
la Cei ci ha fatto”, aveva detto l’Arcivescovo di Cagliari, monsi- Sociale si è svolta a Torino nel settembre del 2013 e ha avuto
gnor Arrigo Miglio all’indomani della designazione ufficiale di come presidente del comitato scientifico organizzatore proprio
Cagliari come sede dell’evento. “Una grande possibilità – ha pro- l’arcivescovo Miglio, che peraltro ebbe il medesimo ruolo anche
seguito il vescovo di Cagliari – per affrontare, con il supporto di nelle Settimane di Reggio Calabria del 2010 e di Pistoia del 2007.
tutta la realtà ecclesiale nazionale, le gravi problematiche legate L’edizione di Torino ha registrato oltre 1300 partecipanti (di cui
alla mancanza di lavoro e ai problemi sociali della Sardegna. Ma circa un migliaio di laici) in rappresentanza delle diocesi italiane
la Settimana Sociale sarà l’occasione per tutte le realtà ecclesiali e di 165 tra associazioni, movimenti e aggregazioni. (red) ¢
n. 63 giugno 2017 notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna
soggetto. Ma quello che la Riforma pro-
In dialogo con Lutero
testante sottolinea ancora di più è che la
grazia non è una seconda chance offerta
all’uomo dopo il peccato, non è una ‘via
alternativa’, ma è Adamo stesso che è
Teologia ed ecumenismo in un incontro
strappato via dal peccato (II tesi)”. E ha
proseguito: “È il tema del cosiddetto
pubblico in aula magna
‘quarto modo’, quello che nella logica
medievale attiene assolutamente al sog-
I
n occasione dei 500 anni dalla Rifor- Sergio Rostagno, della Facoltà Valdese getto. La grazia mostra all’essere umano
ma protestante, venerdì 10 marzo di Teologia di Roma, ha tenuto a sotto- un’altra strada rispetto a quella di Adamo
2017, nell’aula magna della Pontificia lineare come l’essenza del pensiero di ed Eva”. “Tutto ciò non è lontano dalle
Facoltà Teologica della Sardegna, a Lutero fosse riconducibile a tre elementi: posizioni di Tommaso”, ha notato il pro-
Cagliari, si è tenuta una tavola rotonda il fondamento del soggetto nella certezza fessor Rostagno, “nella sua distinzione
dal titolo: “Fede e salvezza. In dialogo della fede, l’azione di questo nell’urgenza tra grazia operante e grazia cooperante:
con Lutero”. All’evento, organizzato dal- della carità e la sua perseveranza nel tem- il primo atto della salvezza avviene ex
la Facoltà Teologica e dalla Chiesa Evan- po della speranza. Il progetto di Lutero, nihilo e non ex meritis, dice Tommaso. E
gelica Battista di Cagliari, e coordinato per il professor Rostagno, consiste nella questo è lo stesso che dice Lutero. Anche
da don Lucio Casula, docente ordinario “elaborazione di una teoria della fede au- se l’argomentazione di Tommaso proce-
di Teologia dogmatica alla Facoltà Teolo- tonoma da ogni teoria religiosa”. In tal de poi verso uno sbocco diverso”. Per tal
gica, hanno partecipato l’Arcivescovo di senso, “egli mira alla fondazione del sog- motivo la tesi XVI, su cui Rostagno si è
Cagliari, mons. Arrigo Miglio, la pastora soffermato, mostra due aspetti cruciali:
della Chiesa Evangelica Battista di Caglia- da un lato, l’essere peccatori sottolinea
ri, Elizabeth Green, e diversi docenti della Il progetto di Lutero, per il la grazia di Dio, ma dall’altro “noi sia-
Facoltà e rappresentanti delle due chie- professor Rostagno, consiste mo anche vindex iniquitatis, per cui alla
se, a suggellare una collaborazione e un nella “elaborazione di una fede segue una trattazione della carità.
ascolto reciproco che dura ormai da anni. teoria della fede autonoma da La critica che Lutero fa delle opere non
L’idea che il “dialogo” fosse anzitut- ogni teoria religiosa” significa uno svilimento di esse: la fede
to improntato all’ascolto è stata espres- non è inerte e oziosa. Basta che non si
sa da padre Francesco Maceri, gesuita, intendano le opere come continuazione
Preside della Facoltà Teologica, all’inizio getto nella libertà. E la grazia, in questo, dell’Opera di Gesù Cristo”. “Chi giudica,
dell’incontro stesso: “Come dice papa risulta assolutamente essenziale poiché in fondo, se la mia opera è caritas? È il
Francesco ‘saper ascoltare è una grazia diviene ‘fondamento’ del soggetto e non prossimo”. In conclusione del suo inter-
immensa’, il che implica il desiderio di ‘proprietà’ del soggetto”. In tutto ciò, vento, il professor Rostagno ha osservato
capire, e di aprire il proprio cuore con secondo Rostagno, risuona decisivo l’e- come in fondo “Lutero si batte contro la
benevolenza. Nell’ascolto si consuma il co di un autore quale fu Pseudo-Dionigi confusione tra azione dell’uomo e azione
sacrificio di se stessi”. l’Areopagita che così tanto ha influenza- di Dio, quando tale percorso si presenta
Nel suo intervento, il professor to il mondo protestante e non solo quel- come un’imposizione di un apparato
lo: a Dionigi clericale. Con Lutero si può affermare:
è riferibile ‘Chiudi gli occhi nella fede, apri gli occhi
l’idea del- sull’agape. Astieniti dal fare dove solo Dio
l’“oscurità può operare e datti da fare ampiamente
dell’intimi- nella prospettiva di quello che tu puoi
tà”, “idea fare. E resta nella fede che ti dà Cristo’”.
di enorme Nel suo successivo intervento di ri-
successo del- sposta e dialogo, don Mario Farci, do-
la mistica e cente ordinario di Teologia dogmatica
un tema che alla Facoltà Teologica della Sardegna,
Lutero percepi- ha sottolineato la complessità del pen-
sce subito”. Sulla siero luterano: complessità aumentata
scia delle idee dello dal fatto che molto spesso nei secoli “si
Pseudo-Dionigi, è letto Lutero con gli occhi di alcuni suoi
ha detto anco- commentatori, più che in riferimento ai
ra Rostagno, suoi scritti. Ma oggi, grazie alla teolo-
“Lutero insi- gia del ’900, siamo in grado di adottare
ste sul fatto un’ermeneutica più appropriata”. Sono
che la verità due le tappe fondamentali, secondo il
risieda nel- professor Farci, che oggi ci permettono
la libera di inquadrare meglio la questione: un
interiori- riesame attento del Concilio di Trento e
tà del la più recente “Dichiarazione congiunta
sulla giustificazione”. Nel decreto sulla
giustificazione del Concilio di Trento,
Gesù, inteso come “secondo Adamo”,
“non solo è remissione dei peccati,
ma anche santificazione e rinno-
vamento dell’uomo interiore,
attraverso l’accettazione vo-
lontaria della grazia e dei
Prosegue a p. 6
notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna n. 63 giugno 2017
doni”. L’uomo, pertanto, è “fatto nuovo”: “sui quali è necessario lavorare insieme”:
da ingiusto a giusto. “La grazia”, ha os- “L’uomo coopera alla salvezza?”. E “che
servato il professor Farci nella sua analisi tipo di relazione è quella tra fede e carità?
relativa al Concilio del 1547, e in partico- Cioè: la carità gioca un ruolo in ordine
lare al capitolo VIII che rilegge la famosa alla salvezza?”.
espressione di Paolo sulla giustificazione Il dialogo intavolato ha mostrato una
per fede (Rm 3, 24-28) “precede sia la fede serie di punti di convergenza (“alcune di
sia le opere. Ancora una volta si insiste queste tesi di Trento”, ha detto Rostagno,
sul fondamento cristologico: è Cristo che “sono le stesse che si trovano nei catechi-
rende meritorie le opere umane”. smi protestanti”). “Il Concilio di Trento
Allo stesso tempo, “si introduce un
elemento di discontinuità: la cooperazio-
ne dell’uomo”. “Le opere”, ha prosegui-
“L’uomo coopera alla salvezza?”.
to, “non sono sempre corrotte, ma costi-
E “che tipo di relazione è quella
tuiscono il modo con cui l’uomo ‘coope-
tra fede e carità?” Cioè: “la carità
ra’ alla propria salvezza”. Per mezzo di
gioca un ruolo in ordine alla
una simile “cooperazione”, quindi, “gli
salvezza?”
uomini vengono resi sempre più giusti”.
“Vi è dunque”, ha concluso Farci, “non
solo un influsso della fede sulla carità, in effetti, ha aggiunto il docente della
ma anche viceversa, della carità sulla Facoltà Valdese, “non condanna Lutero
fede”. In questo senso, la Dichiarazione come persona e di fatto non lo nomina.
congiunta sulla giustificazione del 1999, Tutta questa discussione che era all’i-
ad Augusta, ha rappresentato un punto nizio una discussione teologica, interes-
decisivo di incontro tra protestanti e cat- sante per capire la modernità, è diventata
tolici, soprattutto nel “risolvere” il con- una polemica spesso di altro tipo”. “Io
tenzioso classico, espresso dalla antica penso”, ha concluso Rostagno, “che que-
formula sola fide, che tradizionalmente sti 500 anni sono anche un periodo che
esprimeva la posizione luterana andan- si sta chiudendo. E quello che abbiamo
do a discapito delle opere, la quale vie- davanti ai nostri occhi siano nuove vie da
ne ora superata da una concezione più percorrere”. (red) ¢
ampia: “La salvezza avviene soltanto per
opera della grazia” (Dichiarazione con-
giunta, n. 19).
Tutto questo lascia peraltro aperti y A sinistra: Sergio Rostagno; in basso, da sinistra: Sergio
una serie di interrogativi, ha detto Farci, Rostagno, Lucio Casula, Mario Farci.
n. 63 giugno 2017 notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna
A
ll’interno di un progetto della
Facoltà Teologica della Sarde-
gna presentato alla Conferenza
Episcopale Italiana e approvato
nel 2016 – che vedrà prossimamente la
pubblicazione di un volume – venerdì
16 dicembre 2016 nell’aula magna della
Facoltà di Studi umanistici di Cagliari si
è tenuto un seminario di studi dal titolo
“L’innografia nell’Occidente cristiano fra
antichità e medioevo. Aspetti filologici,
paleografici e liturgici”.
Sono intervenuti Roberto Palla
(Università di Macerata, “Gli inizi
dell’innologia nell’Occidente cristia-
no”), Antonio Piras (Facoltà Teologica
della Sardegna e Università di Cagliari,
“Il liber hymnorum di Ilario di Poitiers:
le ragioni di un’impresa fallita”), Fabio
Trudu (Facoltà Teologica della Sardegna,
“L’inno nella celebrazione dell’ufficio”),
Cesarino Ruini (Università di Bologna,
“L’innario del codice Regg. C-408 della
Biblioteca Municipale ‘Panizzi’ di Reggio
Emilia”) e Giampaolo Mele (Università
di Sassari - Facoltà Teologica della
Sardegna, “Gli inni nel psalterium-hymna-
rium Arborense – Oristano, ACO, P. XIII,
sec. XIV-XV”).
L’Innografia nell’Occidente
Ha coordinato gli interventi: Cristina
Cocco (Università di Cagliari). Era pre-
sente anche Rossana Martorelli, Preside cristiano: un progetto di ricerca
della Facoltà di Studi umanistici. Il pro-
fessor Fabio Trudu, docente ordinario della Facoltà Teologica
di Liturgia alla Facoltà Teologica della
Sardegna, nel suo intervento ha propo-
sto un excursus sull’inno nella tradizione mento al “tempo cosmico” e al “tempo ghiera che supera la stessa umanità per
liturgica occidentale e romana, includen- salvifico”, e alla sua collocazione nelle condurre all’eterno oltre la storia, che
do alcune considerazioni sui riferimen- ore liturgiche. nella storia s’incarna: “Come le icone
ti magisteriali attuali, per chiudere con E infine una citazione tratta da La li- devono condurre alla contemplazione
delle valutazioni sul senso generale e sul turgia domani di Joseph Gelineau su una dell’invisibile, così la musica deve far in-
valore musicale dell’inno anche in riferi- musica che si rende simbolo di una pre- tendere l’inaudito”. (red) ¢
Gesuiti, la nuova Provincia
Euro-Mediterranea
Il padre Gianfranco Matarazzo (nella foto), que sia stato, ho percepito un forte
già Provinciale della Provincia d’Italia del- desiderio di rinnovamento, soprat-
la Compagnia di Gesù, è stato nominato tutto interiore: è il segno che siamo
nel medesimo ruolo per la neonata Provincia vivi e pieni di energia per rilanciare
Euro-Mediterranea, che comprende Italia, Al- la nostra missione. Siamo a un nuovo
bania e Malta. Il padre Matarazzo - nativo di inizio. La nuova Provincia è un insieme
Teano (Caserta) e con una lunga esperienza variegato di diversità linguistiche, cultu-
di coordinamento in vari settori sociali ed rali e di tradizioni. Non sarà facile tenere
educativi al Centro Arrupe di Palermo - ha tutto insieme, ma cercheremo di fare del
accolto l’incarico con disponibilità e ha nostro meglio per realizzare un’unità
dichiarato:”In questi anni, con Patrick Magro, degli animi che non mortifichi i
Provinciale di Malta, abbiamo camminato in- contesti locali. Il Signore ci è
sieme per creare le condizioni affinché le due stato sempre vicino in questo
Province potessero confluire verso una nuova cammino. A Lui chiedo di con-
realtà. Sin da subito, abbiamo cercato di coin- tinuare ad accompagnarci e di
volgere tutti in questo processo, gesuiti e laici. non farci mancare la sua con-
Non sono mancate le difficoltà, ma sono molto solazione”. (red) ¢
contento per la risposta che abbiamo ricevuto.
Negli incontri zonali recentemente fatti, ovun-
notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna n. 63 giugno 2017
Il volto umano di Gesù
in cinque film
Un corso accademico in forma di cineforum, svolto
grazie a una collaborazione tra alcuni docenti della Facoltà
N
on è la prima volta che in Fa- opere che meno direttamente puntavano
coltà Teologica si propongono al Gesù storico ma piuttosto a interpreta-
dei corsi accademici pensati zioni molto più personali da parte dei re-
come dei cineforum, ma l’e- gisti: un “Gesù immaginario” di Scorsese
vento che ha avuto luogo nel secondo se- in L’ultima tentazione di Cristo (1988), film
mestre 2016/2017 è stato particolarmen- che pone provocatoriamente il “dubbio”
te degno di nota, soprattutto per il tema come elemento essenziale alla fede stes-
della rassegna cinematografica proposta, sa; poi, una figura cristica molto convin-
vale a dire: la figura e il volto umano di cente, pensata dal regista canadese Denis
Gesù. Al progetto hanno collaborato Arcand (Jésus de Montréal, 1989) e che mo-
quattro docenti della Facoltà, i professori stra bene tutto il peso e il senso della paro-
Giuseppe Tilocca, Antonio Pinna, Danie- la “incarnazione” nella realtà e nel mon-
le Vinci e Andrea Oppo (ma hanno parte- do di oggi; e infine un’incarnazione tutta
cipato come uditori anche altri docenti), speciale, in una Sardegna arcaica, fuori ciò che il regista vuole che sia, e il con-
i quali hanno introdotto e guidato la vi- dal tempo, del Gesù di Michele Columbu tenuto di quel “segno” evidentemente è
sione di cinque film sulla figura di Cristo in Su Re (2012), un film tra l’altro realiz- tutto da decifrare, fino a delle conseguen-
o – come in uno di questi casi – su figure zato pochi anni fa in collaborazione con ze paradossali che alcuni dei film della
cristiche. Evidentemente, non solo di un la Facoltà Teologica della Sardegna e che rassegna hanno mostrato bene.
“cineforum” si è trattato, ma di un vero e ha avuto finora ottimi commenti anche Il professor Vinci ha infine chiuso la
proprio corso curriculare, con lezioni, se- dalla critica internazionale. presentazione del corso partendo dal
minari, lavori scritti e interventi, che han- Nell’incontro di presentazione del cor- gestaltismo di Merleau-Ponty, con l’invi-
no preceduto e seguito la visione dei film. so il professor Giuseppe Tilocca ha im- to a far vedere il film come una “forma”
Le opere proposte hanno sollevato postato in maniera generale la questione nella quale ogni parte contiene il tutto e,
questioni di ordine molto diverso e le del cosa significa “fare un film su Gesù”: viceversa, il tutto è presente nelle parti di
analisi su di esse hanno riguardato pro- “I film su Gesù”, ha detto, “non possono quella forma. “Questo è particolarmente
blematiche sociali e antropologiche, ma essere un semplice racconto lineare di ciò
anche bibliche e testuali, e certamente che Lui ha fatto. Già i vangeli, in sé, rap-
“I film su Gesù non possono
spirituali, con un accento particolare alla presentano quattro prospettive diverse
essere un semplice racconto
questione del “volto storico” di Gesù, al nelle quali non c’è l’idea di una vera ri-
lineare di ciò che Lui ha fatto. Già
suo senso, al confine “divino/umano”, costruzione storica lineare. Questo pone
i vangeli rappresentano quattro
e a tutti i problemi che pone un tenta- dei problemi a chi vuole tematizzare la fi-
tivo (come è quello fatto da qualunque gura di Gesù”. “Inoltre”, ha aggiunto, “è prospettive diverse nelle quali
film su Gesù) di “mostrare” quel tipo di importante interrogarsi sul punto di vista non c’è una ricostruzione storica
umanità. Si andava da un Gesù “sociale” del regista: le sue motivazioni, il perché lineare”
di Roberto Rossellini, molto bene incar- ha scelto di fare quel film, la sua perso-
nato nella concretezza e nei fatti della nale fede religiosa”. Il professor Tilocca
storia (una storia che, comunque, rivela ha anche invitato ad avere uno sguardo vero”, ha detto Vinci, “nei film d’autore,
alcune sottili ma evidenti anomalie rispet- non ingenuo sui film che sono anzitut- dove ogni elemento è pensato in un modo
to a una semplice vicenda terrena come to un tipo di produzione che risponde a mirato e speciale”. Il professor Vinci si è
leggi di mercato e a logiche commerciali poi soffermato sull’esempio della colon-
che condizionano il film stesso: da qui il na sonora che concorre in modo attivo a
Non solo un “cineforum”, ma un senso di molte scelte da parte dei registi. fornire un’interpretazione del film stesso.
vero e proprio corso curriculare, Insomma, confrontarsi con un film su In questo senso, ha detto: “Le musiche
con lezioni, seminari, lavori scritti Gesù chiede anzitutto di essere attenti e nel film di Pasolini su Gesù, suddivise,
e interventi, che hanno preceduto scaltri nel valutare tutta una serie di que- come un vero e proprio patchwork, in re-
stioni relative a un prodotto, il film, che è, gistri altissimi (Bach) e registri popolari (i
e seguito la visione dei film.
in primo luogo, un “artificio”. gospel), concorrono a mostrare l’eleva-
Il professor Andrea Oppo, in un breve tezza del mistero divino e la miseria del
altre), in un film (Il Messia, 1975) peraltro excursus, ha invece discusso sulla que- contesto popolare in cui questo si incar-
in parte ignorato dalla critica e dal pubbli- stione della rappresentazione del volto na. Diversamente da Pasolini, un regista
co, al Gesù del Vangelo secondo Matteo di di Cristo nelle arti figurative, dall’anti- come Columbu non utilizza la musica
Pier Paolo Pasolini (1964), quest’ultimo chità ai giorni nostri. È pertanto emerso quasi per nulla se non alla fine del film,
realizzato con un’operazione filologica in tutta la sua problematicità il rapporto dove un brano musicale rappresenta la
accuratissima che, mettendo al centro la tra l’arte occidentale, ossia l’arte non- natura stessa”. (ao) ¢
Parola del Vangelo (riportato senza toc- iconica, e la rappresentazione della figura
care una virgola in tutta la sceneggiatu- di Cristo. L’assenza di un “paradigma di
ra), esalta parallelamente i volti silenzio- trasfigurazione” lascia una libertà all’arti- y I volti di Cristo nei film (dall’alto):
si di chi ascolta e, in particolare, il volto sta di “creare” il volto di Cristo così come Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini;
al contempo mite e forte di Cristo, in egli vuole, con un’arbitrarietà pressoché Il Messia (1975) di Roberto Rossellini;
quello che da più parti (Civiltà Cattolica, totale. Il cinema in tutto ciò complica di L’ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese;
Osservatore Romano) è stato definito come molto il problema: uno sguardo, un sor- Jésus de Montréal (1989) di Denis Arcand ;
il miglior film su Gesù mai fatto. E ancora riso, una smorfia fanno del volto di Gesù Su Re (2012) di Michele Columbu.
n. 63 giugno 2017 notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna
Il percorso umano
del cardinal Martini
Un film-documentario di Ermanno Olmi
proiettato in aula magna
C
on la collaborazione della CVX gi del Cardinale. Il racconto di Olmi, su
(Comunità di Vita Cristiana) mandato di Martini, è una autentica pa-
di Cagliari venerdì 19 maggio rabola del ’900, letta attraverso una storia
è stata organizzata nell’aula che assume come punto di vista quello
magna della Facoltà la proiezione di un del nord Italia, Torino, la pianura padana,
film-documentario uscito di recente, di- e infine Milano. Ci sono le testimonian-
retto da Ermanno Olmi, sul gesuita che ze della famiglia Martini, attonita e “non
fu Arcivescovo di Milano per 23 anni. La troppo felice” dell’annuncio del figlio
visione del film, intitolato “Vedete, sono Carlo Maria di votarsi alla vita religiosa.
uno di voi” (Italia 2017, Istituto Luce Ci- E ancora si passa per gli studi, la forma-
necittà con Rai cinema), era rivolta agli zione teologica, le edizioni in greco a
studenti, ai docenti e tutti coloro che lo latino del Nuovo Testamento, gli anni
desideravano. da Rettore alla Gregoriana, la chiamata
Dopo il saluto e la testimonianza per- di Wojtyla ad essere Vescovo di Milano.
sonale del dott. Ninni Giua, rappresentan- “Vedete, sono uno di voi” è un film ma-
te della CVX, padre Piergiacomo Zanetti, nifesto, che mostra un Martini non tanto
gesuita, biblista e con un’esperienza plu- “inedito” quanto osservato con semplici-
riennale di “Scuola della Parola” proprio tà, da uno sguardo privo di preconcetti,
a Milano, ha raccontato alcuni episodi in quella luce storica e incarnata nel pro-
del “Martini privato”, che narrano di una prio “tempo” e nei propri “spazi” tanto
persona semplice, che non amava essere cara a uno come Olmi: un Martini che
idealizzata ma, anzi, invitava chi gli sta- attraversa ogni singolo rivolgimento del
va di fronte a “porsi accanto” a lui, in un suo tempo, ogni singola controversia o
medesimo cammino di discernimento e inciampo, senza mai tirarsi indietro, sen-
ascolto della Parola. E ancora un episodio za mai starne fuori. C’è la storia d’Italia
relativo alla sua elezione ad arcivescovo di degli ultimi novant’anni in questo docu-
Milano, carica che egli accolse con gran- mentario, una storia – per usare le paro-
de umiltà in quello che – ha detto padre le di Olmi – che predica con Martini la
Zanetti – era “il suo modo di fare, il suo necessità di un “risorgimento morale” e
saper ascoltare: decentrarsi, mettersi in con esso l’invito a “essere inquieti”, a non
cammino ed essere disposto anche a cam- lasciare che la propria coscienza si addor-
biare opinione”. menti mai. Tutto questo è possibile solo
Il documentario – un genere caro e fa- “restando” nel proprio tempo e nelle pro-
miliare a Olmi – è, se vogliamo, l’ennesi- prie contraddizioni (da cui il titolo del do-
mo piccolo capolavoro del regista berga- cumentario), senza elevarsi al di fuori di
masco. Comincia in un luogo quasi fuori esse o far finta che non vi siano. Questo
dal tempo, la cameretta dell’Aloisianum “stare” senza farsi contaminare o addor-
di Gallarate, dove Martini visse i suoi mentare, senza perdere la propria identi-
ultimi anni. Una flebo che sgocciola e il tà, la propria purezza
tic tac di una sveglia: e a narrare un’espe- interiore, sembra
rienza umana che parla di storia, desideri, essere in qualche
mistero, libertà e addii, la voce stessa di misura il segreto di
Ermanno Olmi, anch’egli anziano e ma- Martini così come
lato, in una sovrapposizione simbolica tra testimoniato
l’io narrante di Martini e quel “testamen- da Ermanno
to” consegnato al regista perché fosse lui Olmi. (red)
stesso a leggere e interpretare i messag- ¢
y A destra, Ninni Giua della CVX di Cagliari; in basso un
momento della presentazione.
notiziario della pontificia facolt teologica della sardegna n. 63 giugno 2017
“Maschile e Femminile”: dono e
risorsa per l’educazione in famiglia
Un convegno organizzato dal Consultorio Familiare Diocesano
di Luisa Girau
P
otremmo definire coraggiosa l’ini- del facile umorismo la questione è grave cervello dell’uomo e quello della donna.
ziativa intrapresa dal Consultorio e serissima, perché è in gioco l’identità Sottolineo che si tratta di differenze, non
Familiare Diocesano di Cagliari stessa dell’essere umano, il suo futuro, la di diseguaglianza.
che ha organizzato l’Incontro sul sua libertà, la sua felicità. Proprio queste diversità rendono i
tema Maschile e Femminile: un dono e una Sul libro di prof. Cantelmi Nati per es- due generi l’uno verso l’altro reciproca-
risorsa per l’educazione in famiglia, patro- sere liberi (EP, pp. 219 e 220), il concetto mente “complementari” e “relazionali, e
cinato dalla Facoltà Teologica, tenutosi il di “stereotipo” viene approfondito e de- attestano la bellezza del progetto di Dio
14 gennaio 2017. In questi tempi di “pen- finito come “rappresentazione cognitiva sull’essere umano che nella sua dualità
siero unico” protervamente imperante di un gruppo sociale, che associa quel fontale, secondo il dettato scritturistico
e massicciamente propagandato, ripro- determinato gruppo o categoria a una se- di Gen 1, 27: “Dio creò l’uomo a sua imma-
porre la dualità maschile-femminile cor- rie di caratteristiche distintive [... in] una gine; a immagine di Dio lo creò; maschio e
risponde indubbiamente ad un remare sorta di classificazione”. Se ne evidenzia femmina li creò”, è chiamato ad essere Suo
controcorrente. l’utilizzo quotidiano a vasto raggio e, in collaboratore nel donare la vita, compi-
Un’affollata Aula Magna – anche più rapporto alla tematica in oggetto, viene to che non ha eguali. A riprova ulteriore
che in altre occasioni, a detta di qualcu- affermato che “le differenze tra maschi della fondatezza di tali studi, Cantelmi
no – ha partecipato con vivacità (anzi, e femmine sono funzionali alla sopravvi- ne ha citato l’applicazione – interessan-
decisamente in maniera coralmente venza della specie umana e contengono te, curiosa e significativa – all’interno
ilare in alcuni frangenti) all’incontro in sé un potenziale creativo e generativo delle tecniche di vendita (utilizzate so-
con il prof. Tonino Cantelmi (nella foto), che non ha pari nell’universo”. prattutto dai grandi marchi d’abbiglia-
psichiatra e psicoterapeuta, docente Nel corso dell’incontro il relatore ha
di Psicopatologia presso la Pontificia rimarcato a più riprese la fondatezza
Università Gregoriana. E non poteva scientifica dell’assunto che andava pre-
che esser così. Impossibile non ridere nel sentando e ha citato i numerosi studi –
guardare certe scene che i video, accura- caratterizzati da serietà, oggettività ed
tamente scelti dal relatore, presentavano evidenza scientifica – che attestano diffe-
per evidenziare, soprattutto nella fase ini- renze a livello biologico, fisico-chimico,
ziale dell’incontro, tutta una serie di stere- cerebrale, nervoso, emotivo, tra maschi
otipi e di pregiudizi sul modo d’intendere e femmine. Una ricca bibliografia di que-
sia il maschile sia il femminile nella nostra sti studi è reperibile, oltre che nel testo
società. In realtà funzionali, questi video, sopra citato, anche nel volume Educare al
ad indicare quanto sia importante sgom- Femminile e al Maschile, curato dallo stes-
brare il campo, sin dall’inizio, dalle faci- so Cantelmi e da Marco Scicchitano. In
li accuse di chi volesse qualificare come quest’ottica, uno dei video ha ri-
“ingenui” quanti riconoscono l’oggettiva proposto un’intervista alla dott.
differenza tra persone di sesso maschile e ssa Marianna Berizzi la quale
persone di sesso femminile, non tanto in ha elencato le differenze gene-
considerazione degli stereotipi in sé, ben- tiche, ormonali, strutturali, fi-
sì in quanto indicativi di quel proprium di siologiche e anatomiche, non-
ciascuno dei due generi. Chi era presente ché quelle sopraggiunte lun-
ha capito benissimo, pertanto, che al di là go il percorso evolutivo, tra il
Description:Innografia cristiana, p. 7. Un ciclo di Le due comunicazioni dei relatori, .. gnor Arrigo Miglio all'indomani della designazione ufficiale di. Cagliari