Table Of ContentPILORI POLITICI
NUOVA SERIE
5
Cari Schmitt
Cattolicesimo romano
e forma politica
La visibilità della Chiesa.
Una riflessione scolastica
a cura di Carlo Galli
GIUFFRÈ EDITORE
1986
Cattolicesimo romano e forma politica
è un momento importante della critica
schmittiana alla logica della modernità,
di cui registra — in pagine acute e vi
branti — la crisi storica e di legittima
zione, contrapponendovi la Gloria e la
Maestà della Chiesa cattolica.
Di là da ogni dimensione apologetica
o tradizionalistica, Cattolicesimo roma
no contiene, implicito, un serrato con
fronto con alcune tesi di Max Weber:
daH’opposizione tra Chiesa e società
moderna Schmitt fa emergere nuclei in
tellettuali che svilupperà poi in tutto
l'arco della propria impresa scientifica,
come il nesso forma/decisione, il pro
blema della legittimità, della rappresen
tanza, dell'ordine politico, del rapporto
— nella vicenda del razionalismo occi
dentale — tra fede, teologia e politica.
Cari Schmitt, nato a Plettenberg in West-
falia nel 1888, fu professore di diritto pub
blico nelle università di Greifswald, Bonn
(1922), Berlino (1926), Colonia (1932) e di
nuovo a Berlino dal 1933 al 1945. Costretto
a lasciare l'insegnamento universitario
dopo la caduta del nazionalsocialismo cui
aveva aderito, si ritirò a vita privata nella
nativa Plettenberg dove è morto nell'apri
le del 1985.
Opere principali: Gesetz und Urteil (1912);
Der Wert des Staates und die Bedeutung
des Einzelnen (1914); Die Diktatur (1921);
Politische Theologie (1922); Die geistesge
schichtliche Lage des heutigen Parlamen
tarismus (1923); Römischer Katholizismus
und politische Form (1923); Verfassungs
lehre (1928); Der Hüter der Verfassung
(1931); Der Begriff des Politischen (1932);
Legalität und Legitimität (1932); Ober die
drei Arten des rechtswissenschaftlichen
Denkens (1934); Der Leviathan in der
Staatslehre des Thomas Hobbes (1938);
Positionen und Begriffe (1940); Land und
Meer (1942); Ex captivitate salus (1950);
Donoso Cortés in gesamteuropäischer In
terpretation (1950); Der Nomos der Erde
(1950); Hamlet oder Hekuba (1956); Ver
fassungsrechtliche Aufsätze (1958); Theorie
des Partisanen (1963); Politische Theolo
gie II (1970).
Traduzioni italiane: Principi politici del
nazionalsocialismo (1935); // concetto d’Im
pero nel diritto internazionale (1941); Le
categorie del ‘politico’ (1972); La dittatura
(1975); Teoria del partigiano (1981); Il cu
stode della costituzione (1981)*; Romanti
cismo polìtico (1981)*; Scritti politico-giu
ridici (1983); Amleto o Ecuba (1983); Dottri
na della costituzione (1984)*; Terra e mare
(1986)*; Scritti su Thomas Hobbes (1986)*.
(I titoli con asterisco in Italia sono editi
da Qiuffrè).
Titolo originale: CARL SCHMITT
Römischer Katholizismus
und politische Form
Theatiner Verlag, München, 1925’
Klett-Cotta, Stuttgart, 1984’
Traduzione italiana e presentazione
a cura di Carlo Galli
Die Sichtbarkeit der Kirche.
Eine scholastische Erwägung.
In: Summa, I, 1917/18, n. 2, pp. 71-80,
per concessione della rivista II Centauro
Traduzione italiana di Carlo Sandrelli
Revisione di Carlo Galli
PILORI POLITICI
NUOVA SERIE
5
Cari Schmitt
Cattolicesimo romano
e forma politica
La visibilità della Chiesa.
Una riflessione scolastica
a cura di Carlo Galli
GIUFFRÈ EDITORE
1986
ISBN 88-14-01009-9
Tutte le copie devono recare il contrassegno della S.I.A.E.
© Dott. A. Giuffrè Editore, S.p.A., Milano
La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi
mezzo (compresi i microfilm, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione
elettronica, sono riservati per tutti i Paesi.
(1986) Tipografia MORI & C. S.p.A. - 21100 Varese - Via F. Guicciardini 66
CARLO GALLI
PRESENTAZIONE
I.
Cattolicesimo romano e forma politica è un saggio ‘ leggenda
rio ’ e al tempo stesso mal noto (1), spesso frainteso e non poco
(1) Una leggenda è innanzi tutto quella per cui si tratterebbe, qui,
di un testo apologetico o trionfalistico. A costituirla non concorrono soltanto
la letteratura secondaria d’epoca — su cui vedi infra, nota 8 — ma anche
The 'National Union Catalog (USA), che assegna il nostro testo agli Apo-
logetic Wortes e perfino lo stesso Schmitt che — in una lettera a Giuseppe
Duso (che qui ringrazio per la cortesia con cui me l’ha resa disponibile)
del 4 agosto 1981 — affermava: «Eine neue Publikation meiner Schrift
Römischer Katholizismus von 1923 (besser 1925) kommt zur Zeit nicht in
Frage. Ich habe soviele neue Thesen zu formulieren, dass ich mich nicht
gern den alten Erwiderungen von 1923 aussetzen und als ‘ Trium-
phalister ’ abtun lassen mag ». Un’altra leggenda è che il libro sia stato
ritirato dal commercio dello stesso Schmitt, come afferma E. Fraenkel,
Il doppio Stato (1940), Torino, Einaudi, 1983, p. 257; la circostanza è in
vece negata da P. Tommissen, Cari Schmitt e il ‘ renouveau ’ cattolico nella
Germania degli anni Venti, in «Storia e Politica », 1975, n. 4, pp. 481-500
(: 491). È però certo che Cattolicesimo romano non è stato molto utilizzato,
dallo stesso Schmitt, nella sua produzione matura, per riemergere in
vece nell’avanzatissima vecchiaia: si segnala qui, tra l’altro, un’intervista
rilasciata da Schmitt nel 1972 e pubblicata in « Eclectica » nn. 21-22-23,
1975, pp. 89-110 (è uno dei tre Unveröffentlichte Dokumente compresi in
questo fascicolo monografico curato da P. Tommissen, recante il titolo
complessivo Over en in zafy; Cari Schmitt), in cui, alle pp. 95-96 si
tratta esplicitamente di Römischer Katholizismus und politische Form,
definito da Schmitt una testimonianza del momento in cui l’impulso cat
tolico era in lui ancora intatto (posizione certo riduttiva come si mostrerà,
e tendente ad emarginare questo scritto dall’alveo principale della presta
zione scientifica schmittiana nel suo complesso); in questa sede Schmitt
ricorda l’enorme risonanza che il testo ebbe in ambienti cattolici e non
(tanto da assecondare conversioni di cui peraltro lo stesso Schmitt non
mostra di volersi ritenere responsabile al di là di un certo limite). La
letteratura recente su Schmitt non ha prestato molta attenzione al libretto:
J. M. Beneyto, Politische Theologie als politische Theorie, Berlin, Duncker
4 CARLO GALLI
problematico per chi lo voglia inserire all’interno della complessi
va prestazione scientifica schmittiana. Collocato nel renouveau
cattolico del primo dopoguerra, e dunque nell’ambito del «rien
tro del cattolicesimo dall’esilio » (2), è stato percepito ora come mo
mento di una nuova riflessione teologica adialettica e trionfalisti
ca (3), ora come potente stimolo all’allontanamento dei catto
lici tedeschi dalla democrazia weimeriana (4), ora come appello
& Humblot, 1983, pp. 81-89 lo colloca all’interno della teologia politica
come variante ‘ istituzionale ’ (qui si sosterrà, invece, che la capacità isti
tuzionale della Chiesa non si determina in via teologico-politica, che è al
contrario propria dello Stato). A p. 82 Beneyto dà una breve rassegna della
letteratura sul tema specifico di Cattolicesimo romano, e cita, tra l’altro,
il fraintendimento di P. Schneider, Ausnahmezustand und Norm, Stuttgart,
Deutsche Verlagsanstalt, 1957. Acuto come sempre, H. Hofmann (Le
gitimität gegen Legalität, Neuwied, Luchterhand, 1964, p. 58) riferisce,
anche sulla scorta di Hugo Ball, l’atteggiamento schmittiano a posizioni
neokantiane alla Rickert (Videa è in verità un elemento trascendentale,
nell’accezione che Schmitt dà al ‘ politico ’ nel 1923) più che a dogmatismi
cattolici. Piuttosto articolata la posizione di K.-M. Kodalle, Politi^ als
Macht und Mythos, Stuttgart, Kohlhammer, 1973, pp. 111-122, che tut
tavia conclude su di una tesi di ‘ politicità ’ e di ‘ ideologismo ’ del libretto
schmittiano. Solo espositivo H. Rumpf, Carl Schmitt und Thomas Hob-
bes, Berlin, Duncker & Humblot, 1972, pp. 17-22, e lo stesso dicasi di E.
Sampay, Cari Schmitt y la crisi de la ciencia juridica, Buenos Aires, Abe-
ledo-Perrot, 1965, p. 36. Utile anche A. Schindler - F. Scholz, Die Theo
logie Carl Schmitts, in J. Taubes (hrsg.), Der Fürst dieser Welt, München-
Paderborn-Wien-Zürich, Fink-Schöningh, 1983, pp. 153-173. Cfr. infine, P.
P. Portinaro, La crisi dello Jus Publicum Europaeum, Milano, Comunità,
1982, pp. 121-123.
(2) Secondo il titolo di un saggio di P. Wust, apparso il 1924 in
« Kölnische Volkszeitung », e citato da Tommissen, Renouveau. Sull’am
biente cattolico, con riferimento a Schmitt e a Guardini, cfr. ora R.
Esposito, Teologia politica. Modernità e decisione in Schmitt e Guardini
(di prossima pubblicazione in « il Centauro », n. 16) e, dello stesso, La Jor
ma politica, in « il Mulino», 1986, n. 3, pp. 519-526.
(3) Per l’influenza, riconosciuta apertamente, di Schmitt su Guar
dini, cfr. Esposito, Teologia politica-, si segnala anche H. Urs von Bal
thasar, Il complesso antiromano (1974), Brescia, Queriniana, 1974, che
ha, come titolo originale, l’espressione che apre anche Cattolicesimo roma
no, e cioè Der antirömische Affekt (ma in tutto il libro Schmitt non è
mai citato). In Politische Theologie II, Berlin, Duncker & Humblot, 1970,
p. 27 nota 4, Schmitt ricorda che questa frase fu usata dal leader del
Zentrum, Kaas, in Parlamento, contro Ludendorff.
(4) H. Lutz, I cattolici tedeschi dall’impero alla repubblica (1914-
PRESENTAZIONE 5
ad un’alleanza fra cattolicesimo e liberalismo contro il bolsce
vismo (5). Lo si può inoltre riguardare come un brano della po
lemica antitecnologica e in fondo antimoderna tipica di una parte
dell’intelligenza europea tra le due guerre, oppure come un sin
tomo di una modalità della percezione, da parte cattolica, della ri
voluzione russa; come un saggio teologico-politico sulla rappresen
tanza oppure come un Elogi um, un trattato apologetico della
majestas ecclesiastica (6); come un momento del dibattito tra
formalismo e filosofia dei valori o come una ‘ risposta ’ a Max
Weber (7); come una critica irrazionalistica della modernità op
pure come un esercizio di razionalità ‘ latina * (8). Da un punto
7925), (1963), Brescia, Morcelliana, 1970, p. 120. Notevole la letteratura
sui rapporti fra il cattolicesimo e il nazismo, per cui si rinvia ad Esposito,
Teologìa, cit., cui ad de G. C. Zahn, 7 cattolici tedeschi e le guerre di Hitler
(1962), Firenze, Vallecchi, 1973.
(5) J. W. Bendersky, Carl Schmitt, theorist for thè Reich, Princeton
University Press, 1983, p. 49.
(6) G. Nardone, S.J., La gloria della forma, in « il Mulino », 1986,
n. 3, pp. 527-535; il principale momento d’attenzione a questo lavoro di
Schmitt, in ambito ecclesiastico, è da riscontrare nella produzione di H.
Barion, critico verso la teologia post-conciliare e attento a cogliere quanto,
delle indicazioni schmittiane, sia ancor oggi valido, di fatto, per la Chie
sa: cfr. H. Barion, Ordnung und Ortung im kanonischen Recht, in Fest
schrift für Carl Schmitt zum 70. Geburtstag, hrsg. von. H. Barion, E.
Forsthoff, W. Weber, Berlin, Duncker & Humblot, 1959, pp. 1-34, e, so
prattutto, Id., Kirche oder Partei? Römischer Katholizismus und politische
Form, in « Der Staat », 1965, pp. 131-176 (con rassegna della critica; il ti
tolo riprende un altro saggio di Barion: Kirche oder Partei? Der Katho
lizismus im neuen Reich, in « Europäische Revue », 1933, pp. 401-409); dello
stesso, anche Weltgeschichtliche Machtform? Eine Studie zur politischen
Theologie des II. Vatikanischen Konzils, in Epirrhosis. Festgabe für Carl
Schmitt (hrsg. von H. Barion, E.-W. Böckenförde, E. Forsthoff, W. We
ber), Berlin, Duncker & Humblot, 1968, voi. I, pp. 13-59.
’(7) G. Du so, Tirannia dei valori e forma politica in C. Schmitt, in
«il Centauro», 1981, n. 2, pp. 157-165. Il rapporto con Weber è espli
citato da Schmitt in Politische Theologie ll, cit., p. 100. Sul nesso Schmitt/
Weber, si veda infra. Di rilievo, in questo contesto, C. Schmitt, La tiran
nia dei valori (V&J1'), in « Rassegna di diritto pubblico » 1970, n. 1,
pp. 1-28.
(8) H. Ball, Cari Schmitt Politische Theologie, in « Hochland »,
1924, n. 2, pp. 261-286, ora in Taubes, cit., pp. 100-115. Questo scritto, di
un dadaista poi rifluito nella Chiesa cattolica, è favorevolmente citato da
6 CARLO GALLI
di vista interno all’ermeneutica schmittiana, poi, il lettore non tar
derà a porsi il problema del rapporto fra Cattolicesimo romano
e le tesi espresse l’anno precedente in Teologia politica^ allo stesso
modo, non può non sollevare interrogativi l’uso del termine neu
tro ‘ politico ’ in un contesto dominato dall’ ‘ idea ’ (9).
Credo che un tentativo di chiarire la complessità di uno scritto
atteggiato, tra l’altro, in guise di ‘ grande retorica ’ e pertanto
di decifrabilità meno immediata che non un lavoro scientifica-
mente redatto (10), debba partire da un’attenta analisi testuale e
da una comprensione autentica della strategia argomentativa di
Schmitt. Questa si presenta — ancorché non in modalità perfetta
mente lineari — come orientata ad un obiettivo polemico, cioè
la privatizzazione e la strumentalità moderna e contemporanea
dell’esperienza politica, e si articola intorno ad un duplice para
dosso: che la Chiesa cattolica — portatrice della capacità di
far coesistere forma e decisione — è oggi impotente al livello
politico effettuale, e che nella situazione presente la politica è al
tempo stesso impossibile e necessaria. Sullo sfondo, la questione
che guida e sorregge tutta l’opera di Schmitt, con quali categorie,
Schmitt (che di Ball era, tra l’altro, amico personale), in Politische Theolo
gie II, cit., p. 28 ed è senz’altro l’intervento più acuto fra quelli coevi alle
prime opere schmittiane. Tra gli altri, si vedano: F. Sternthal, Über
eine Apologie der römischen Kirche, in « Der neue Merkur », 1922/24,
pp. 764-768; H. Port, Römischer Katholizismus und politische Form, in
«Gelbe Hefte», 1925/26, 1. Halbband, pp. 451-456; E. Gerber, Römischer
Katholizismus und politische Form, in « Augsburger Postzeitung », 30/
Vili e 6/IX, 1925; H. Hefele, Zur Problem einer Politi^ aus dem katho
lischen Glauben, in « Abendland », aprile 1927, pp. 195-197. Sul rap
porto fra Schmitt e le riviste cattoliche in epoca di Weimar ci raggua
glia brevemente H. Berger, Zur Staatslehre Carl Schmitts, in « Hochland »,
1965, n. 1, pp. 67-76 (: 67-69).
(9) C. Schmitt, Teologia politica (1922), in Id., Le categorie del ‘ po
litico ’, Bologna, il Mulino, 1972, pp. 27-86. Gli altri testi schmittiani di
rilievo a cui Cattolicesimo romano è associabile sono Romanticismo poli
tico (1919), Milano, Giuffrè, 1981 e Die geistesgeschichtliche Lage des
heutigen Parlamentarismus, M[iinchen-Leipzig, Duncker & Humblot,
1923.
(10) Politische Theologie U, cit., pp. 27-28.