Table Of ContentCAPITALISMO
MONOPOLISTICO DI STATO
IN URSS
scritti di B. Fabrègues, P. Giussani,
G. Graziani
L’unità del sapere / 9
LAVORO LIBERATO
Questo ebook è stato realizzato e condiviso per celebrare il
Centenario della Rivoluzione russa
1917-2017
L’unità del sapere 9
scienze umane
© 1977 casa editrice Lavoro Liberato
via Pieri 2, 20147 Milano
traduzione del saggio francese: Giovanni Oraziani
copertina di Enzo Mari
strumenti
per la
produzione
editoriale
Finito di stampare nel mese di settembre 1977
dalla Litografia Leschiera s.a.s.di Valerio Leschiera & C.
via Perugino, 21 Cologno Monzese - Milano
CAPITALISMO
MONOPOLISTICO
DI STATO IN URSS
scritti di B. Fabrègues, P. Giussani, G. Graziani
LAVORO LIBERATO
PREFAZIONE
Molte sono le teorie correnti sul modo di produzione do
minante in Urss. C’è chi sostiene che si tratti di socialismo
(gli ideologhi di regime dell’Unione sovietica e le varianti
revisioniste dei paesi capitalisti occidentali); c’è chi dice che
si tratti di stato operaio degenerato (i trotskisti) oppure di
una forma economica né socialista né capitalista (i teorici
del collettivismo burocratico); vi è chi parla di un nuovo
tipo di capitalismo. C’è infine chi sostiene che in Urss do
mina il capitalismo puro e semplice, però con l’aggiunta
della proprietà dello stato.
Sia nel caso dei primi che di questi ultimi, ciò che pre
vale è essenzialmente una forte confusione teorica. Tutti co
storo, infatti, non hanno dotato le loro posizioni di basi teo
riche realmente scientifiche, vale a dire che, a nostro avviso,
non applicano la teoria elaborata da Marx, e rafforzata
da Lenin per lo stadio dell’imperialismo.
L’impostazione quasi generale è quella di partire dalla
superficie delle cose, dall’apparenza dei fenomeni, per poi ri
cavarne delle pseudoleggi generali che sarebbero applicabili
all’Urss e ne costituirebbero la sua specificità; contraria
mente quindi allo spirito del marxismo che insegna invece a
cercare l'essenza delle cose e le tendenze nascoste.
Si prenda, per esempio, l’idea corrente che l'Urss non
possa considerarsi capitalista in quanto non esisterebbe pro
duzione di merci, o quantomeno essa sarebbe limitata ai
beni di consumo individuali. Ciò in base al luogo comune,
non dimostrato scientificamente, che la proprietà giuridica
formale dei mezzi di produzione da parte dello stato ne
muterebbe la forma di merce.
Oppure, l’altra idea della teoria volgare per cui l’Urss
sarebbe socialista in quanto economia pianificata. Il piano
sarebbe per costoro, e sono moltissimi, la caratteristica fon
damentale, l’essenza, quasi, della natura specifica
dell’Unione sovietica. E questa idea va di pari passo ed è
strettamente connessa con una erronea concezione dello stato
proprietario giuridico universale, dotato perciò stesso di po
Prefazione
teri taumaturgici e capace di creare esso stesso plusvalore,
modificare a proprio piacimento le leggi del modo di produ
zione, eliminare le cause delle crisi, e così via. Ciò che essi
rifiutano costantemente di fare è analizzare il contenuto
oggettivo della pianificazione sovietica ed il vero ruolo
dell’azione coercitiva dello stato, la quale non può mai abo
lire i rapporti di produzione, né sostituirsi ad essi, ma al
più offrire ad essi una nuova forma di espressione. Nel caso
dell’Unione sovietica, in assenza del potere nelle mani del
proletariato, l’azione dello stato può tradursi soltanto nel
dare maggior forza alle leggi economiche capitalistiche, così
come viene ampiamente dimostrato nei nostri scritti.
Di queste erronee impostazioni e di arretratezza teorica
non è certo scevro infine il campo marxista-leninista, che,
pur definendo l’Urss paese a capitalismo monopolistico di
stato ed a socialimperialismo, non ne ha finora offerto una
analisi veramente scientifica: anzi ha spesso lasciato traspa
rire una concezione superimperialistica del sistema econo-
mico-sociale sovietico, di un capitalismo monopolistico, cioè,
che avrebbe superato, attutito, modificato le leggi e le con
traddizioni caratteristiche del modo di produzione capitali
stico.
In opposizione alla linea di pensiero dominante, con gli
scritti qui raccolti intendiamo semplicemente aprire la
strada verso una teoria completa del capitalismo monopoli
stico di stato, che in Unione sovietica ha raggiunto la sua
più elevata rappresentazione concreta.
Di conseguenza il nostro modo di procedere è esattamente
l’inverso di quello seguito a grande maggioranza fino ad
ora per indagare sulla natura dell’Unione sovietica: invece
di ricercare leggi oggettive partendo dall’apparenza dei fe
nomeni, vogliamo spiegare la forma del capitalismo mono
polistico di stato basandoci sulle leggi elaborate da Marx ed
applicandole alla realtà concreta dell’Urss. Siamo partiti
dalla dimostrazione dell’esistenza in Unione sovietica del
modo di produzione capitalistico, quale astrattamente è
stato indagato da Marx, per arrivare a cogliere il nesso tra
il capitalismo e la sua forma di espressione in Urss, e cioè la
proprietà pubblica, la pianificazione, l’apparente sparizione
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