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XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. IV N. 12
CAMERA DEI DEPUTATI Doc. IV
N. 12
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE
AD ESEGUIRE LA MISURA CAUTELARE
DEGLI ARRESTI DOMICILIARI
NEI CONFRONTI DEL DEPUTATO
CARLO SARRO
nell’ambito del procedimento penale n. 15858/2014 RGNR – n. 2884/2015 RG GIP
AVANZATA DAL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
DEL TRIBUNALE DI NAPOLI E PERVENUTA
il 14 luglio 2015
Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati
XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. IV N. 12
CAMERA DEI DEPUTATI ¿/fyìe/eìm de/ dPietocfartfe
ARRIVO 14 Luglio 2015 TRANSITO 14/07/2015
Prot: 2015/0019678/QEN/P)
T R I B U N A L E DI N A P O L I
SEZIONE DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
UFFICIO OTTAVO
All’Onorevole Signor Presidente della Camera dei Deputati
OGGETTO: Richiesta di autorizzazione a procedere all’esecuzione dell’ordinanza
applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa nei confronti di un
membro del Parlamento della Repubblica (Onorevole Carlo Sarro ) nel procedimento
N. 15858/2014 R.G.N.R /N.2884/2015 R.GIP.
Onorevole Signor Presidente,
Le comunico di aver emesso ordinanza applicativa della misura cautelare degli
arresti domiciliari nei confronti dell’onorevole Carlo Sarro . nato a Piedimonte Matese
(CE) il 29.08.1959, nelTambito del procedimento penale di cui alFoggetto.
Le violazioni di legge per le quali il titolo cautelare è stato emesso sono riportate
nell’ordinanza allegata che contiene l’esposizione degli elementi e delle ragioni di fatto
e di diritto sulle quali detta decisione si fonda.
La descrizione dei fatti è contenuta nelle contestazioni cautelari, formulate dai
Pubblici Ministeri richiedenti della Procura della Repubblica di Napoli ai sensi deH'art.
291. co. 1. c.p.p., riportate nell’ordinanza.
Con la presente Le chiedo di attivare la procedura diretta ad autorizzare
l’esecuzione del provvedimento, secondo il disposto dell’art. 4 della legge 20 giugno
2003 n. 140.
Ove richiesto, trasmetterò gli atti depositati dall’Ufficio di Procura ai sensi
dell’art. 291 c.p.p.
Con osservanza
Napoli, 13 luglio 2015
I
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TRIBUNALE DI NAPOLI
.Ufficio dei Giudup perle Indagini Preliniinan
U '' Selene ■
È copia conforme a! 1 or ’¡naie composta
Da n.ro7S&^r,. uvsi.’.cratc ¿a 1 a
Napoli.O ^ ^ ^
TRIBUNALE DI NAPOLI
UFFICIO PER LE INDAGINI PRELIMINARI
Sezione Vili
N.15858/2014 R.G.N.R.
N.2884/2015 R.GIP
N.O.C.C. 3
. I! Gip dott. ssa Egle PilM ' -
-Ietti gli atti del procedimento penale nei confronti di:
]. FONTANA Giuseppe, di Paolo e di ZAGAR.IA Carmela, nato a San Cipriano
d’Aversa (CE) il 01.12.1967, residente in Casapesenna (CE) al omissis •.
, di fatto domiciliato in Caserta, frazione Casolla, alla
2. BARBATO Tommaso, nato a Marigliano (NA) il 01.05.1952, ivi residente in
omissis ;
3. CERVIZZI Alessandro nato a Napoli il 08.01.1961, residente a Caserta alla
omissis ;
4. DEL GAUDIO Pio nato a Caserta il 25.04.1967 ed ivi residente omissis
omissis ;
5. FONTANA Orlando di Paolo e di ZAGARIA Carmela, nato a San Cipriano
d’Aversa (CE) il 10.03.1973, residente a Caserta, omissis ;
6. FONTANA Antonio, da Giuseppe e PICCOLO Nicolina, nato a S. Cipriano
d’Aversa (CE) I* 11.10.1961 e residente a Casapesenna (CE) omissis ;
7. LAURITANO Carmine nato a Marcianise (CE) il 03.01.1962 e residente a
Caserta omissis ; ‘
8. LICENZA Luciano nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 31.08.1966, residente a
Casapesenna (CE), omissis
9. MARTINO Francesco nato a nato a Casagiove (CE) il 08.11.1964, residente a
Casapesenna (CE) alla omissis ;
10. MARTINO Gino, nato a Casagiove il 16.10.1963, res. Casapesenna .
omissis
11. MONACO Silvano nato a San Prisco (CE) il 13.02.1973, residente a Santa Maria
Capua Vetere (CE) alla omissis ;
12. PELLEGRINO Vincenzo, nato a Villa di Briano (CE) il 04.12.1970, residente in
Casapesenna (CE) alla omissis
13. PICCOLO Bartolomeo, nato a S. Cipriano d’Aversa il 10.7.1958, res.
Casapesenna omissis ;
14. PICCOLO Lorenzo, nato a San Cipriano d’Aversa il 21.09.1942, res.
Casapesenna omissis
15. POLVERINO Angelo nato a Napoli il 19.03.1957 e residente a Caserta
omissis •
- 4 -
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16. SARRO Carlo, nato a Piedimonte Matese (CE) il 29.08.1959, res. Napoli
omissis
Indagati in ordine ai seguenti delitti:
Fontana Giuseppe - Licenza Luciano - Piccolo Bartolomeo - Pellegrino Vincenzo —
1) per il delitto p. e p. all’art.416 bis co.l e 3 c.p. per avere partecipato, nella consapevolezza della
rilevanza causale del proprio apporto, ad una associazione dj tipo mafioso denominata clan dei
Casalesi, originariamente promossa, diretta ed organizzata, . da BARDELLINO Antonio (anni
1981-1988), poi, da Francesco SCHIAVONE di Nicola, da Francesco BIDOGNETTI, da Mario
lOVINE e Vincenzo DE FALCO (1988-1991) ed infine dai soli Francesco SCHIAVONE di Nicola,
Francesco BIDOGNETTI, Nicola SCHIAVONE, Michele ZÀGARIA ed Antonio IOVINE che,
operando sull’intera area della provincia di Caserta ed altrove, si avvale’della forza di
intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne
deriva, per la realizzazione dei seguenti scopi:
-il controllo delle attività economiche, anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori
imprenditoriali e commerciali; - •
-il rilascio di concessioni e di autorizzazioni amministrative;
-l'acquisizione di appalti e servizi pubblici; •
-l'illecito condizionamento dei diritti politici dei cittadini (ostacolando il libero esercizio del voto,
procurando voti a candidati indicati dall 'organizzazione in occasione di consultazioni elettorali) e,
per tale tramite, il condizionamento della composizione e delle attività degli organismi politici
rappresentativi locali;
-il condizionamento delle attività delle amministrazioni pubbliche;
-il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari, finanziarie e commerciali
degli ingenti capitali derivanti dalle attività delittuose, sistematicamente esercitate (estorsioni in
danno di imprese affidatarie di pubblici e privati appalti e di esercenti attività commerciali ed
altro);
-assicurare impunità agli affiliati attraverso il controllo, realizzato anche con la corruzione, di
organismi istituzionali;
-l’affermazione del controllo egemonico sul territorio, realizzata anche attraverso la-
contrapposizione armata con organizzazioni criminali rivali e la repressione violenta dei contrasti
interni;
- il conseguimento, infine, per sé e per gli altri affiliati di profitti e vantaggi ingiusti;
In particolare, gli indagati partecipavano nel periodo in contestazione criminale, alla gruppo
comandato da Michele ZAGARIA con le seguenti funzioni: .
- Licenza Luciano, Fontana Giuseppe,Piccolo Bartolomeo e Pellegrino Vincenzo ricevevano
da Zagaria Michele [per il tramite delle sue influenze sulla Regione Campania - ciclo
integrato delle acque - esercitate a mezzo del di lui cognato ZAGARIA Francesco, chiamato
ad intervenire presso BARBATO Tommaso ed altri dirigenti allo stato non identificali]
ingenti commesse per lavori di somma urgenza ed agivano con 'il compito di finanziare
personalmente lo stesso Zagaria ed i componenti della sua famiglia (fra cui i germani
Carmine, Antonio ed Elvira, moglie del defunto Zagaria Francesco) attraverso dazioni di
denaro periodiche, richieste ad nutum da parte dello stesso Michele Zagaria e della sua
famiglia, nonché attraverso dazioni di denaro (pari generalmente al 5% dell’importo dei
lavori ricevuti con il metodo della trattativa diretta) erogate per richiedere la mediazione
dello Zagaria Michele con i clan del luogo ove i lavori dovevano essere svolti e per garantire
l
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tranquillità ai cantieri aperti dai suddetti imprenditori sui territori diversi da quelli di
Casapesenna, San Marcellino e Tremola Ducenta;
In Casapesenna, dal 2001 al settembre 2013;
Fontana Orlando • -
2) per il delitto p. e p. dagli artt. 321 in relazione alVart.319 c.p., 7 L.203/1991, perché
corrispondeva la somma di 50.000 euro ad un ignoto pubblico ufficiale appartenente alla Squadra
Mobile di Napoli come prezzo per la realizzazione di un atto contrario ai doveri di ufficio di
quest’ultimo, costituito dall'omettere di sequestrare ex art.253 c.p.p. un dispositivo informatico
detenuto da Zagaria Michele all ’interno del bunker di omissis a Casapesenna. In particolare,
subito dopo la sua cattura e prima dell’intervento sul posto dell’Autorità Giudiziaria, lo Zagaria
Michele consegnava al predetto ignoto pubblico ufficiale il suddetto dispositivo che poi veniva da
questi consegnato al Fontana Orlando per la successiva consegna ai componenti della famiglia
Zagaria, in cambio della somma di 50.000 euro sopra specificata.
Con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare il clan dei casalesi, fazione Zagaria,
consentendo di far sfuggire alle investigazioni i dati contenuti sul predetto dispositivo informatico e
posseduti dal solo Zagaria Michele, così garantendo al predetto clan la sopravvivenza. .
In Casapesenna, il .7 dicembre 2011
Barbato Tommaso ,
3) per il delitto p. e p. dagli artt. 110, 416 bis c.p. perché, non essendo partecipe della
organizzazione camorristica denominata clan dei casalesi, gruppo Zagaria, egemone sul territorio
casertano, con la consapevolezza dell’apporto causale del proprio operato al perseguimento degli
scopi della predetta organizzazione, concorreva esternamente al rafforzamento e alla realizzazione
degli scopi tipici della organizzazione camorristica in questione.
In particolare: .
- Barbato Tommaso, agendo in qualità di responsabile del settore regionale collegato al ciclo
integrato delle acque, successivamente di consigliere regionale in quota UDEUR, di
Senatóre della Repubblica del medesimo partito politico e, alla cessazione da tale carica, di
persona comunque impegnata in attività politiche, procurava a diversi imprenditori (fra cui
■ Licenza Luciano, Fontana Giuseppe, Martino Francesco, Pellegrino Vincenzo e Piccolo
. Bartolomeo, tutti imprenditori soci di fatto di Zagaria Michele) continue commesse legate a
lavori affidati in regime di somma urgenza per la manutenzione e la gestione degli
acquedotti regionali della Campania, con conseguente fruizione da parte del clan di uno
strumento di sostentamento stabile e di apparente provenienza lecita, ricevendo in cambio
dal clan somme di denaro ed appoggio elettorale;
In Caserta e Napoli, fino aU’aprile 2011 per Barbato
Cervizzi Alessandro - Fontana Giuseppe
4) per il delitto p. e p. dagli artt.8I cpv, 319-321 c.p. 7 L.203/1991, perché, con più azioni esecutive
del medesimo disegno criminoso, commesse anche in tempi diversi, in qualità il Cervizzi di pubblico
ufficiale (Brigadiere dei Carabinieri in servizio presso il Comando Provinciale di Caserta), per
compiere atti contrari ai suoi doveri di ufficio, consistiti nell’effettuare a) diversi incontri con il
Fontana Giuseppe e con Cosentino Giovanni al fine di riferire loro notizie riservate, legate alle
indagini ed agli accertamenti in corso sul conto di quest’ultimo; b) nell’intervenire su suoi colleghi
del Comando Provinciale di Caserta in servizio presso il Nucleo informativo e sui Carabinieri di
San Cipriano d’Aversa onde cercare di orientarne le relazioni in tema di istruttoria per la revoca
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del provvedimento interdittivo antimafia da cui il Fontana era gravato; c) nel riferire a Cosentino
Giovanni ed allo stesso Fontana notizie riservate, legate al nominativo dei suoi collqghi impegnati
nello svolgimento di indagini sul conto di Cosentino Nicola e di Cosentino Giovanni; d) nel
procurare incontri tra il Fontana Giuseppe con il Comandante della Stazione di San Cipriano
d’Aversa per discutere, a cena, sulle modalità di spostamento della residenza anagrafica del
Fontana, onde trasferire la “competenza” territoriale ad istruire le notizie sul procedimento in
questione alla Stazione di San Cipriano d’Aversa, condotte realizzate in violazione dei doveri di
segretezza e di imparzialità propri della pubblica funzione .da lui rivestita), riceveva da Fontana
Giuseppe utilità consistite in alcuni soggiorni gratuiti, per il figlio, presso un’abitazione nella
disponibilità dei fratelli Fontana, in località turistica d[ prestigio (Sestriere), nonché l’assunzione
della figlia Angela presso una società appaltatrice dèlia azienda S.Anna e S. Sebastianq di Caserta,
grazie alla segnalazione fornitagli da Giuseppe Fontana con il Direttore Generale di quell’azienda,
lavine Carmine.
Con l'aggravante di avere agito al fine di agevolare il clan dei casalesi, fazione Zagaria, a cui il
Fontana Giuseppe apparteneva e di cui egli era a conoscenza, gravando sul Fontana e sulle sue
aziende un provvedimento interdittivo antimafia al Cervizzi noto.
• . In Caserta, fino al settembre 2013
' .. -
Cervizzi Alessandro - Fontana Giuseppe ~ ' . -
5) per il delitto p. e p. dagli art1.110, 117, 326 commaprimo c.p. 7 legge 203/1991, perché, agendo
il Cervizzi in qualità di ufficiale di Polizia Giudiziaria in servizio presso il Comando Provinciale di
Caserta dei Carabinieri [e quindi in qualità di pubblico ufficiale], agendo invece il Fontana
Giuseppe quale istigatore, il Cervizzi rivelava a costui notizie, coperte dal segreto istruttorio,
consistite nel deposito di una informativa di reato redatta dal M.llo De Vivo (in servizio presso il
Reparto Operativo di Caserta) sul conto di Cosentino Nicola e Giovanni, così violando i suoi doveri
di riservatezza propri della funzione di ufficiale di polizia giudiziaria.
Con l'aggravante di avere agito al fine di agevolare il clan dei casalesi, fazione Zagaria, a cui il
Fontana apparteneva e di cui il Cervizzi era a conoscenza, ricavandosi tale dato dal provvedimento
interdittivo antimafia a carico del Fontana e dal fatto che la notizia rivelata riguardasse Cosentino
Nicola e Giovanni, ristretti in carcere in ordine al delitto di concorso esterno in associazione
camorristica.
In Caserta, nel marzo 2013 (rif. Intercettazione ambientale n.994 del 16.3.2013)
Monaco Silvano - Fontana Orlando - Fontana Giuseppe
6) per il delitto p. e p. dagli artt.110, 117, 326 comma primo c.p. 7 legge 203/1991, perché, agendo
in qualità di ufficiale di Polizia Giudiziaria in servizio presso il Comando Provinciale di Caserta
della Guardia di Finanza [e quindi in qualità di pubblico ufficiale], agendo invece il Fontana
Giuseppe ed il Fontana Orlando quali istigatori, Monaco Silvano rivelava a costoro notizie, coperte
dal segreto istruttorio, consistite nel contenuto delle indagini svolte sul conto del Fontana Orlando
dalla Guardia di Finanza di Caserta (Nucleo Polizia Tributaria) su delega della Procura della
Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito del procedimento penale n. 7724/12/21, così
violando i suoi doveri di riservatezza propri della funzione di ufficiale di polizia giudiziaria.
Con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare il clan dei casalesi, fazione Zagaria, a cui il
Fontana apparteneva e di cui il Monaco era a conoscenza, ricavandosi tale dato dal fatto che il
Fontana fosse legato a Cosentino Giovanni ed a Cosentino Nicola (espressione politica ed
imprednitoriale del clan dei casalesi) nonché dall'esistenza di un provvedimento interdittivo
antimafia a carico del Fontana, conosciuto dal Monaco.
In Caserta, in epoca prossima al 17.4.2013, (rif Int. Ambientale n.2029 del 17.04.2013)
(j
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Lauritano Carmine — Fontana Giuseppe
7) per il delitto p. e p. dagli artt. 12 quittquies D.Lgs n.356/1992, 7 L.203/1991 110 c.p., perche, in
concorso tra di loro, agendo come autore materiale il Lauritano e come istigatore il Fontana, al fine
di consentire a Fontana Giuseppe di eludere le disposizioni in materia di confisca e di prevenzione,
di cui il Lauritano era ben a conoscenza, essendo il Fontana stato colpito da provvedimento
interdittivo antimafia a lui noto, intestavano fittiziamente a Lauritano if 51% delle quote della l.S.I.
Costruzioni Generali srl, di fatto invece essendone il proprietario il'-Fontaya stesso. •
Con l’aggravante per il solo Fontana di avere agito al fine dì agevolare il clan dei casalesi, fazione
Zagaria, derivando da tale operazione la possibilità di contirfuare a lavorare nel settore degli
appalti pubblici. . . • ‘
. ■ In Caserta, l ’8.8.2013
Piccolo Lorenzo - Fontana Antonio — Sarro Carlo . ‘ • ■.
8) per il delitto p. ep. dagli artt. 81 cpv., 110, 112 n.l, 61 n.9, 353 c.p, 7 L. 203/91 perché, in
concorso'tra loro e con pubblici ufficiali allo stato non identificati, con più azioni esecutive di uh
medesimo disegno criminoso, tramite collusioni con le stesse imprese che partecipavano
all’incanto e mezzi fraudolenti, abusando i pubblici ufficiali dei loro poteri e in violazione dei loro
doveri, turbavano il regolare svolgimento della gara d’appalto pubblicata dalla G.O.R.I S.p.a. e
ricadente nel territorio dell’AT03 Sarnese-Vesuviano relativa ai Lavori di manutenzione, pronto
intervento, rifunzionalizzazione, ricostruzione e riabilitazione delle reti idriche e fognarie per un
importo stimato, IVA esclusa, di 31.710.000 di euro, al fine di garantire l’aggiudicazione
dell’appalto (in complessivi tre lotti) a ditte riconducibili al clan di Michele Zagaria, ed in
particolare all’impresa di Pìccolo Lorenzo (IDROECO srl, per il 1° lotto ed al CONSORZIO
STABILE GRANDI OPERE S.C.a r.l, riconducibile a Fontana Antonio (per il 3° lotto), così
discriminando in tal modo le altre imprese invitate a partecipare alla gara e favorendo l’arbitraria
aggiudicazione dell’appalto a tali imprese. . '
Con l’aggravante, per Piccolo Lorenzo e per Fontana Antonio, di aver commesso il fatto allo scopo
di favorire l’organizzazione camorristica dei Casalesi ed in particolare la fazione facente capo a
ZAGARIA Michele operante nel territorio di Caserta e Comuni limitrofi.
. In Famigliano d’Arco il 19.3.2014
Del Gaudio Pio — Fontana Giuseppe
9)per il delitto p. e p. dagli artt.art. 7 co.3 L.195/74, in relazione all’art.4 L.659/81, 7 L.203/1991
per avere il Fontana, in qualità di amministratore di società di capitali da lui amministrate e/o a
lui riconducibili (COGE FON SRL, CAL IMMOBILIARE srl, NUOVA IMPRESA srl e Vi.CAR.srl),
corrisposto ed il Del Gaudio ricevuto un finanziamento illecito di 30.000 euro per la campagna
elettorale relativa alle elezioni alla carica di Sindaco di Caserta, a cui il Del Gaudio partecipava
come candidato, in assenza della relativa deliberazione degli organi societari e senza che tale
somma venisse regolarmente iscritta nel bilancio delle società a lui riconducibili.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto al fine di agevolare il clan dei casalesi, fazione
Zagaria, a cui il Fontana apparteneva e di cui il Del Gaudio era a conoscenza grazie ai suoi
qualificati rapporti con Cosentino Nicola e con Polverino Angelo, entrambi referenti politici di
Fontana Giuseppe per conto del clan Zagaria, derivando da tale illecito finanziamento il fatto che
il candidato alla carica prometteva al Fontana, in caso di elezione, l’affidamento di lavori pubblici
con cui il clan Zagaria si sarebbe finanziato, così assicurando al clan stesso una risorsa
finanziaria stabile su cui poter contare.
In Caserta, nel maggio 2011
Atti Parlamentari - 8 - Camera dei Deputati
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Polverino Angelo - Martino Francesco - Pellegrino Vincenzo
10)per il delittop. ep. dagli arti. 7 co.3 L. 195/74, in relazione all’art.4 L.659/81, 7 L.203/1991 per
avere il Martino, in qualità di amministratore* di società di capitali da lui amministrate o a lui
riconducibili (COSTRUZIONI MARTINO 3 srl, IMMOBILIARE MARTINO srl, IMPREGEMA srl,
infrastrutture SRL, MARTINO COSTRUZIONI srl), corrisposto per il tramite di Pellegrino
Vincenzo ed il Polverino ricevuto finanziamenti illeciti di importi non quantificati (di cui almeno
uno di 20.000 euro) per la campagna elettorale relativa alle elezioni alla carica di consigliere
regionale della Campania, a cui il Polverino partecipava come candidato, in assenza della relativa
deliberazione degli organi societari e senza che^ tale somma venisse regolarmente iscrìtta nel
bilancio delle società a lui riconducibili.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto al fine di agevolare il clan dei casalesi, fazione
Zagaria, a cui il Pellegrino apparteneva nel 2010, derivando da tale illecito finanziamento il fatto
che il candidato alla carica prometteva ai due finanziatori, in caso di elezione, l'affidamento di
lavori pubblici con cui il clan Zagaria si sarebbe finanziato, così assicurando al clan stesso una
risorsa finanziaria stabile su cui poter contare.
In Caserta, nel marzo 20IO
Polverino Angelo — Martino Francesco - Pellegrino Vincenzo
11) per il delitto p. e p. dagli artt.8l cpv, 319-321 c.p. 7 L.203/1991, per avere il Polverino,
consigliere regionale campano nell’esercizio delle sue funzioni, ricevuto dal Martino, per il
tramite del Pellegrino, le somme indicate nel capo che precede come corrispettivo per compiere
atti contrari ai suoi doveri di ufficio, consistiti nel tenere una condotta di generale appoggio alle
richieste del Martino e del Pellegrino nel far assegnare alle stesse dei lavori pubblici indetti dalla
Regione Campania.
Con l’aggravanete di avere agito al fine di agevolare il clan dei casalesi, grupo Zagaria, di cui il
Pellegrino faceva parte nel 2010 e di cui il Polverino era a conoscenza.
• In Caserta, nel marzo 2010
Polverino Angelo - Fontana Giuseppe - Del Gaudio Pio
12) per il delittop. ep. dagli artt.art. 7 co.3 L.195/74, in relazione all'art.4 L.659/81, 7 L.203/1991
per avere il Fontana, in qualità di amministratore di società di capitali da lui amministrate e/o a
lui riconducibili (COGE FON SRL, CAL IMMOBILIARE srl, NUOVA IMPRESA srl e Vi.CAR.srl),
corrisposto ed il Polverino ricevuto, su indicazione data al Fontana dal Del Gaudio, un
finanziamento illecito di 20.000 euro per la campagna elettorale relativa alle elezioni alla carica
di consigliere presso la Regione Campania, a cui il Polverino partecipava come candidato, in
assenza della relativa deliberazione degli organi societari e senza che tale somma venisse
regolarmente iscritta nel bilancio delle società a lui riconducibili.
Con l’aggravante dì avere commesso il fatto al fine dì agevolare il clan dei casalesi, fazione
Zagaria, a cui il Fontana apparteneva e di cui il Del Gaudio ed il Polverino erano a conoscenza
grazie alla loro conoscenza diretta del Fontana ed ai loro qualificati rapporti con Cosentino
Nicola, referente politico di Fontana Giuseppe per conto del clan Zagaria, derivando da tale
illecito finanziamento il fatto che il candidato alla carica prometteva al Fontana, in caso di
elezione, l’affidamento di lavori pubblici con cui il clan Zagaria si sarebbe finanziato, così
assicurando al clan stesso una risorsa finanziaria stabile su cui poter contare.
In Caserta, nel marzo del 2010
(rif. Int. Ambientale n> 3048 del 28,08.2013)
(9
'
- 9 -
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Polverino Angelo - Fontana Giuseppe - DeLGaudio Pio
13) per il delitto p. e p. dagli artt.81 cpv. 319-321’ c.p. 7. L.203/1991, per avere il Polverino,
consigliere regionale campano fieli esercizio delle sue funzioni, ricevuto dal Fontana, su richiesta
a questi formulata dal Del Gaudio, le somme indicate nel capo che precede come corrispettivo per
compiere atti contrari ai suoi doveri di ufficio. 'consistiti nel tenere ima condotta di generale
appoggio alle richieste del Fontana nel far assegnare alle ditte a lui riconducibili dei lavori
pubblici indetti dalla Regione Campania'. '
Con l'aggravante di avere agito al fine di agevolare il clan dei casalesi. gruppo Zagaria, di cui il
Fontana faceva parte e di cui il Polverino ed il Del Gaudio erano a conoscenza.
• In Caserta, nel marzo 2010
(rif. Int. Ambientale n. 3048 del 28.0S.2013)
Martino Francesco - Martino Gino
.
‘ . A-
14) per il delitto p. e p. dall ’art7 cò.3 L. 195/74, in relazione alVar{.4 L 659/8l, 7,L.203/1991. 110
c.p. per avere i germani Martino, in qualità di amministratore di società di capitali da lui
amministrate o a lui riconducibili (COSTRUZIONI MARTINO 3 srl, IMMOBILIARE MARTINO
srl. IMPREGEMA srl, infrastrutture SRL. IRIS IMMOBILIARE srl. MARTINO COSTRUZIONI
srl), corrisposto ed un ignoto esponente politico ricevuto un finanziamento illecito di 20.000 euro
per la campagna elettorale relativa alle elezioni ad una carica politica non meglio individuata, in
assenza della relativa deliberazione degli organi societari e senza che tale somma venisse
regolarmente iscritta nel bilancio delie società a lui riconducibili.
In Napoli, in data imprecisata ed accertato nell'agosto 2013
(rif. intercettazione ambientale Prog.3048 del 28.08.2013)
a)Letta la richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per:
1. FONTANA Giuseppe
2. BARBATO Tommaso,
3. DEL GAUDIO Pio in ordine al solo capo 13) della rubrica;
4. FONTANA Antonio;
5. FONTANA Orlando.
6. LICENZA Luciano ;
7. PELLEGRINO Vincenzo;
8. PICCOLO Bartolomeo,
9. PICCOLO Lorenzo,
10. POLVERINO Angelo per il solo capo 13) della rubrica;
b)Letta la richiesta di applicazione della misura degli arresti domiciliari per:
11. CERVIZZI Alessandro;
12. LAURITANO Carmine;
13. MARTINO Francesco per il solo capo 11) della rubrica;
14. SARRO Carlo, subordinata all’ autorizzzazione della Camera dei Deputati di
appartenenza
¥
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c)Letta la richiesta di applicazione della sospensione dal pubblico servizio di ufficiale di
polizia giudiziaria per giorni 60 per:
15. MONACO Silvano
OSSERVA
Premessa ■
La presente ordinanza cautelare rivela ulteriori e significative vicende dell"organizzazione
camorristica conosciuta come il clan dei Casalesi.
Ed invero la cattura dei riconosciuti capi storici dei clan Francesco SCHIAVONE e Francesco
BIDOGNETTI, e la cessazione delle latitanze di Michele ZAGARIA ed Antonio IOVINE, non ha
significato la conclusione delle investigazioni sulle attività e sulle vicende dell’organizzazione
medesima.
In realtà proprio la cattura di Michele Zagaria, ha consentito di svelare contiguità economiche fra
taluni imprenditori e la organizzazione camorristica allo stesso riconducibile, nonché la
straordinaria capacità di «penetrazione del clan nei contesti più elevati della politica e delle
istituzioni locaii. del tutto asservite alle logiche affaristiche del clan in cambio di consistenti dazioni
corruttive. -
L'ordinanza cerca di ricostruire questi scenari attraverso gli esiti delle attività di intercettazione
ambientale e telefonica, realizzate in epoca immediatamente successiva alla cattura dello storico
latitante Michele Zagaria, ma anche grazie ad altre preziose fonti di prova, per lo più costituite
dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia,Caterino Massimiliano e Pellegrino Attilio.
Il materiale investigativo risulta compendiato nella informativa redatta dagli ufficiali di Polizia
Giudiziaria del R.O.S. dei Carabinieri e del Reparto Investigativo di Caserta e completato dagli
interrogatori degli imprenditori ( alcuni dei quali destinatari della presente ordinanza cautelare)
Fontana Giuseppe,. Licenza Luciano, Martino Francesco, Martino Gino, D’Alessandro Giuseppe.
Costoro sono stati interrogati nel gennaio del 2014, quando erano ancora in corso le attività di
intercettazione telefonica ed ambientale con contestuali perquisizioni alPintemo delle sedi delle
società a loro riconducibili.
In considerazione della varietà e complessità delle imputazioni e del numero degli indagati è
apparso opportuno per ragioni sistematiche dividere la presente ordinanza in tre parti ideali.
• Una prima sezione è dedicata alla descrizione dei rapporti esistenti tra il clan di Michele
Zagaria e alcuni imprenditori di Casapesenna; è emerso infatti che questi ultimi non sono
certo stati vittime dell’organizzazione criminale quanto piuttosto, in un rapporto di reciproca
convenienza, hanno assicurato un contributo rilevante al perseguimento dei fini associativi.
Decisivi in tal senso, come si vedrà anche gli apporti dichiarativi di alcuni collaboratori di
giustizia che, per primi, hanno deciso di dissociarsi dalla struttura di Zagaria e che hanno
permesso di comprendere dalFintemo ciò che gli investigatori avevano già verificato(
capol).Vi è poi all’interno della prima sezione, in quanto strettamente collegato alla vicenda
degli imprenditori, il racconto relativo alle ‘anomalie’ che hanno caratterizzato la cattura di
Michele Zagaria ( Capo 2).
• La seconda sezione si occupa dei singoli episodi corruttivi e delle assegnazioni ‘pilotate’
di ingenti appalti in favore di imprese riconducibili al gruppo imprenditoriale di
Casapesenna attraverso l’attività e il contributo di Franco Zagaria e Barbato Tommaso( capo
3).
Description:di SANTORO Antonietta, nata a Caserta il 23.12.1959 ;. D. data di stipula 28.01.2014 03/12/2013 15:20:09 SS7 (Casagiove. Caserta) (distributore