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: Meridionale (volu-
180 L. 800) nel quale é
ssea di un ragazzo inur-
1 a proprie spese i va-
e della liberta e una
per allievi piloti e spe-
a (3° edizione
e per chi vuo-
in corso di va-
Editrice “CIELO, Via Varese.
- ROMA ~-
Questa « Piccola Galleria di Grandi Aviatori
luce mentre sono in corso le celebrazioni del I rio
d'Italia. Be:
Essa ha un mero carattere divulgativo e di rievocazione
conoscere, ai giovani principalmente, le vicende storiche pits
cative dell’Arma Aeronautica e le gesta gloriose dei suoi piu |
Aviatori che, facendo olocausto di sé, con imprese meravigliose
tribuirono al prestigio e alla grandezza della Patria.
L’economia del volume, ha consentito di illustrare solo le tappe
piu salienti e le figure piu popolari. Per la stessa ragione, le vicende
accennate, non esauriscono gli argomenti trattati; esse servono solo fe
a legare cronologicamente gli Aviatori rappresentati 0 nominati al
loro particolare momento storico. ;
Per quanto riguarda la seconda Guerra Mondiale, la trattazione
é stata limitata al fronte dell’ Africa settentrionale e del Mediterraneo,
che fu il piu vasto e tormentato di tutto lo scacchiere italiano. " “6
A cornice e commento delle vicende e dei « medaglioncini », sono a
stati inseriti nel testo, specialmente nella seconda parte, componi-
menti in versi, racconti e cronache di guerra, allo scopo di renderne
pia varia la lettura e tentare di rappresentare il clima e l’ambiente a
in cui i Reparti aeronautici e le truppe italiane ebbero ad operare.
Tali scritti, ispirati dal vero, costituiseono una testimonianza cee =
degli avvenimenti descritti.
L’AUTC
nel primo Centenario dell’
fosche di querci e di castagni Ver
spento vulcano.
Da le tue falde ripide traluce
lava argillosa che eruttavi quando
negli antri tuoi forgiavansi saette
a Giove padre.
Libero allor Vindigete Lucano
nel trullo suo attorno a l’Avo accolto
viveva in pace; e bellicoso ai rombi
tuoi si eccitava.
Non il Fenicio nauta o l’Argivo
le tue pendici ascendere arrischiava:
che il Popol tuo vampando del tuo fuoco
lungi scacciava.
Chi al rude aratro i forti muli aggiunti
biade nutriva, chi per le radure
menava il gregge candido a pastura.
chi a caccia andava.
Esule oltre oceano non giva
il figlio tuo a mendicare il pane,
ad arricchire col lavoro suo
chi Vasserviva,
in casa ¢ aes
Ma appena il fuoco tuo si spense, pure
ardor guerrier nel Popol tuo si estinse :
di Meleagro la fatal leggenda
rivisse in lut.
on piu boati cupi e fumo e massi
_ignei esplosero dal tuo cratere.
non pia la lava incandescente a valle
colo friggendo.
Vidropisia ti uecise, o di vulcano
spenta fucina !
Il barbaro con cruda givia accorse,
e rapinando per le tue campagne,
b tuoi “Sg eal o li aggiogo al servaggio:
esso il padrone.
in un manier turrito
— aeeovacciato.
‘ava contro
hn
she il kapatne oool ta se %
sopra il Fortore, il pio Leone nono
fennero ostaggto.
Onde inghiottendo fiele, a imprecar pace _
ad essi ando nell’umil saio austero
il Soanese, il grande umiliatore
d’Enrico quarto,
£ al lor Guiseardo, lodator servile.
ando a concilio Niecolé secondo
col Pastorale a consacrar Vimperio
dei pii Tancredi.
Ma tu dormivi, Vulture ! E sopito
in fondo all’ Pisa Encelado si stava:
il nume. l'urlo guerriero dei padri
non vi eccitava.
Né quando Alberto da Giussano insorse
con il Carroccio e il gonfalone a guerra,
il Popol tuo e di Sicilia Varmi
brandi pugnando,
Non la tua Gente, Vulture, il Carroccio Sy
spinse in battaglia: il barbar tuo un oltre
barbaro vinse, pitt crudele, sotto
) venne 4 belva Borbone
eet ptt, at disonesta, il cuore
oy a fine, a cospirar la guerra
il Popol tuo.
Con il Pagano e il giovane La Vista
te redivivo Vulture dignavia
scuotendo i figli col tremor dicesti:
morto non sono.
E poi che uccise le speranze ardenti
il disonesto inganno di Lubiana,
e la vendetia del tiranno esplose,
vile e tremenda:
ecco Mazzini e Garibaldi prodi
gli Itali schiavi ad incitar a guerra:
e tutt’Italia risuono riscossa,
Patria bramando.
Ti ci voleva lo stranier feroce,
impiccatore dei tuoi figli in piazza,
perché sorgessi a liberta novella
| Popol d'Italia !
Or che uniti e liberi viviamo,
peigri 0 Lalere a Lucano
castigo del re Minosse, fabric’ per sé e
di cera con le sign volarono via dal mpepiceess
dente giovane non ascolto il wouthit del padre e Scanian
che da lui prese il nome.
Stando a questo mito, Dedalo fu il primo che, con occhi es
di aruspice, seppe intuire che l’uomo per volare avesse bisogn
ali e di una forza muscolare capaci di librarlo e farlo muovere
Varia. A lui va pertanto il merito di primo ecostruttore aerong
come a suo figlio quello di prima giovane vittima immolatasi
Vattuazione dell’idea portentosa.
I] mito, conoseiuto attraverso tutto il mondo pagano, venne
novato in Roma nella nota leggenda di Simon Mago, agli che
cristianesimo.
Simon Mago @ presentato come uno stregone esaltato.
della dottrina di Cristo, vi si feee battezzare e ne divenne s
Invidieso che solo agli Apostoli fosse stato concesso il dono dello
rito Santo, chiese a san Pietro di voler comperare anche lui
danaro tal dono.
« Vadano teco in perdizione i tuci denari» gli rispose
VApostelo « poiché hai potuto credere che tal dono di Dio si ac
col danaro ». E lo seaceid via.
Simon Mago si allontand, ma giurd di vendicarsi. Accom
ad una donna si pose a predicare l’eresia, Saputo che Pietro e
si erano recati a Roma, li segui per combatterli davanti all’
tore Nerone per mezzo del prodigio.
Description:come a suo figlio quello di prima giovane vittima immolatasi per l'attuazione .. assjfica finale i] Calderara si piazzò a]. sccnmln prmtn, (lupo . [Unici/H..