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€ 22,00 9 788861
ESSAI
13
Collana diretta da
Salvatore Ritrovato
Comitato scientifico
Roberto Carnero, Corrado Donati, Riccardo Donati,
Stefano Giovannuzzi, Giuseppe Langella, Raffaele Manica,
Matteo Martelli, Daniele Maria Pegorari, Antonio Tricomi,
Bart Van den Bossche, Caterina Verbaro.
Georgios Katsantonis
Anatomia del potere
Orgia, Porcile, Calderón
Pasolini drammaturgo vs Pasolini filosofo
metauro
© 2021 by Metauro Edizioni S.r.l.
http://www.metauroedizioni.it
[email protected]
ISBN 978-88-6156-194-6
È vietata la riproduzione, intera o parziale, con qualsiasi mezzo
effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico,
non autorizzata
Indice
Introduzione 7
Capitolo I
Orgia e il teatro sadiano della filosofia nel
boudoir. L’erotizzazione del fascismo 15
1. Dolore/piacere nei dintorni del sadomasochismo 24
2. Profanazione: dal culto religioso al culto feticista 56
3. Animalizzazione: per una teoria critica femminista 65
3.1 La donna seduttrice in Sade 67
3.2 La questione femminile secondo Pasolini 73
4. Un cadavere in scena: la scrittura come sacrificio 88
Capitolo II
Porcile: La fine della pòlis e la “borghesizzazione”
del mondo 119
1. L’alterità e la trasfigurazione del desiderio 121
2. La performance del concetto spinoziano di “potere” 137
3. Epifania animale 150
4. Lo sparagmòs nella prospettiva del corpo
senza organi 162
Capitolo III
Corpo sognato, corpo metamorfico: Calderón di Paso-
lini, La vita è sogno di Calderón de la Barca, Un sogno
di Strindberg 183
1. Calderón di Pasolini. Sognare la fine:
visione/apocalisse 186
1.1 La prima Rosaura e l’enigma dell’incesto 191
1.2 La seconda Rosaura ai margini dell’amore 195
inafferrabile
1.3 La visione della seconda Rosaura messa
in scena da Francesco Saponaro 199
1.4 La terza Rosaura: dal desiderio sconfitto
al deficit del linguaggio 202
1.5 La quarta Rosaura e il mondo ridotto
a lager 206
1.6 Le prigioni di Rosaura attraverso le
“istituzioni totali” di Goffman 215
2. Calderón e La vita è sogno di Calderón de la Barca.
Dall’apologia del potere monarchico alla visione del
potere come dominio disciplinare repressivo 240
2.1 La simbologia carceraria del sogno 242
2.2 Depersonalizzazione/derealizzazione 247
2.3 Da personae a marionette 250
2.4 L’ambivalenza del padre 253
3. Calderón e Un sogno di Strindberg. Due percorsi diver-
si per una scelta identica: il mondo come inferno 268
3.1 La prigionia come condizione esistenziale 271
3.2 L’immersione nella dimensione onirica 277
3.3 La nascita come colpa: un dialogo possibile
tra Pasolini, Calderón de la Barca,
e Strindberg 283
Introduzione
Il presente lavoro verte su un segmento specifico
dell’opera di Pier Paolo Pasolini, quello dramma-
turgico, indagato nei suoi risvolti corporali attra-
verso l’analisi interdisciplinare e comparata di tre
opere: Orgia, Porcile, Calderón. Il nodo tematico,
problematico e critico, non è tanto definire la cen-
tralità del corpo nel teatro di Pasolini, quanto capi-
re come essa si esprima e quali segni emetta. Si trat-
ta di un problema di espressione, di produzione di
segni, della loro esplicazione. Nello specifico, l’a-
nalisi condotta indaga i seguenti snodi tematico-
testuali: 1) il corpo in preda al desiderio sadoma-
sochistico (Orgia), 2) il corpo con la sua viscerale
motivazione erotica che sconfina nella zooerastia
(Porcile), 3) il corpo imprigionato, tra scissione e
visionarietà (Calderón). Tali scavi monografici non
sono però atomistici, sia perché all’orizzonte v’è
sempre il complessivo macrotesto pasoliniano, sia
perché l’analisi mantiene sempre un respiro com-
paratistico: le istituzioni totali di Goffman, che
affiancano il più frequentato Foucault, ci permet-
tono di rileggere in una diversa chiave Calderón:
8
opera, questa, che viene posta in dialogo, oltre che
col dichiarato ipotesto spagnolo La vida es sueño,
con Un sogno di August Strindberg; la lettura di
Orgia, dalla cui scaturigine sadiana si indaga lo
scarto; e le pagine dedicate a Porcile, dove il con-
cetto di potenza spinoziano è evocato insieme alle
teorie tardonovecentesche sul «divenire animale».
Il lavoro è diviso in tre capitoli.
Nel primo, ho cercato di individuare un percorso
azzardando l’ipotesi di una linea sadiana in riferi-
mento al linguaggio dei corpi in Orgia. Quest’ulti-
mo è esaminato a partire da una lettura della Philo-
sophie dans le boudoir di Sade. Metodologicamente,
non mi sono proposto di individuare influenze o
appropriazioni: non cercherò di mostrare esclusiva-
mente quanto di sadiano ci sia in Orgia, ma, privi-
legiando uno studio comparativo, ho sottolineato,
insieme alle continuità, le differenze e le incon-
gruenze con il filosofo francese. Pasolini stesso è
cosciente di questa prossimità: sono partito infatti
da una sua dichiarazione da cui emerge che Orgia
preparerebbe e anticiperebbe Salò, e quindi costi-
tuirebbe la punta estrema di un nuovo movimento
del suo cinema centrato sulla rappresentazione del
sesso. Nel mio approfondimento, ho preferito dare
rilievo soprattutto ai tratti dell’erotismo à la Sade
(sevizie, torture, macchine) che ritornano in Orgia.
Per il confronto fra i due testi affronterò in prima
istanza il tema del dolore/piacere, dal quale emer-
ge una dinamica comunicativa sessuale come vero