Table Of ContentLUIGI CLAVELL
JUSTO LUIS R. SANCHEZ DE ALVA
GYORGY LUKÁCS
Storia e coscienza di classe
e
Estetica
PROSPETTIVE
COLLANA CRITICA DI OPERE FILOSOFICHE SCELTE
diretta da L. CLAVELL
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Nella stessa collana:
C. Cardona, René Descartes: Discorso sul metodo.
A. Del Noce - G. A. Riestra, Karl Marx: Scritti giovanili.
Giovanni Sanguineti, Jean-Paul Sartre: Critica della ragione
dialettica e Questioni di metodo.
In preparazione:
C. Fabro, Ludwig Feuerbach: L’essenza del cristianesimo.
M. Tabet - A. Maier, K. Marx - F. Engels: « La sacra famiglia »
e « L’ideologia tedesca ».
LUIGI CLAVELL
JUSTO LUIS R. SANCHEZ DE ALVA
GYORGY LUKÁCS
Storia e coscienza di classe
e
Estetica
L. U. JAPADRE EDITORE - L’AQUILA
Traduzione di
VALERIA CIUFFOLI GALLETTI
© 1976 by L. U. Japadre editore - L’Aquila
Corso Federico II, 49
Stampato in Italia / Printed in Italy
PRESENTAZIONE
In questo volume viene presentata un’analisi critica
di due opere di Lukàcs, che potrebbero essere definite l’ini
zio e la conclusione del suo itinerario nell’ambito del marxi
smo. Storia e coscienza di classe, l’opera più importante
della sua giovinezza in cui si riflette la sua iniziazione al
marxismo, offre una interpretazione marxista che trovò una
certa risonanza negli ambienti filosofici europei di varie
tendenze, giacché presentava un marxismo filosofico, a
quei tempi dimenticato, cui avrebbe fatto seguito la pub
blicazione degli scritti filosofici giovanili di Marx. Que
st’opera ebbe una notevole influenza sui filosofi ad orien
tamento esistenzialista e fenomenologico, come Sartre e
Merleau-Ponty. Con essa gettò le basi su cui in seguito
altri autori costruirono una teoria critica della società; in
questo senso, ha influito considerevolmente su Horkhei
mer, Adorno, Marcuse. Più generalmente questo libro di
Lukàcs, respinto dai dirigenti sovietici marxisti, è stato
per molti anni il punto di riferimento di quanti dissen
tivano dalla visione marxista di Stalin e dal suo modo di
esercitare il potere. Lukàcs, inoltre, si presentava fornito
di una lunga preparazione culturale, non semplicemente
politica, e costituiva un possibile interlocutore per i pen
satori non marxisti. Storia e coscienza di classe rappresen
tò, in un certo senso, un rinascimento della filosofia al
l’interno del marxismo.
Le successive autocritiche di Lukàcs nei confronti
della sua opera giovanile corrono parallelamente alla pro
gressiva adesione al marxismo ufficiale. Questo cambia
mento di rotta ha suscitato un minor interesse, poiché non
contiene punti originali diversi dagli elementi dialettici di
Storia e coscienza di classe. L’opera di maggior peso di
questo periodo, e che Lukàcs non riuscì a portare a ter
mine, è l'Estetica. In essa l’autore affronta, soffermandosi
7
più a lungo, gli studi letterari che non aveva mai abban
donato, e cerca di trovare uno spazio per l’arte nell’ambito
della ermetica visione materialistica del marxismo. Essa
costituisce il maggior tentativo dei teorici marxisti in que
sto senso e, di conseguenza, il giudizio su questo tentativo
va al di là dei limiti di quest’opera per proiettarsi, in qual
che modo, sulla possibilità dell’arte all’interno del marxismo.
L. C.
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NOTA BIO - BIBLIOGRAFICA
Gyòrgy Lukacs nasce a Budapest il 13 aprile 1885 da
una famiglia dell’alta borghesia, cui l’imperatore Francesco
Giuseppe avrebbe più tardi conferito un titolo nobiliare.
Educato in un ambiente aristocratico, parlerà in seguito
di « il mio odio derivante dal periodo della fanciullezza,
un odio pieno di disprezzo, contro la vita nel capitalismo »
(p. IX) '. Fin dagli studi liceali manifesta un grande in
teresse per i temi letterari e, allo stesso tempo, si entusia
sma alla lettura del Manifesto del Partito Comunista. Ne
gli anni 1909-10 si trova a Berlino, dove riceve l’influs
so di Max Weber e della Filosofia del denaro di Simmel,
di cui è discepolo, e si orienta verso una sociologia della
letteratura, concepita solo come punto di partenza, ai fini
di una vera ricerca in materia estetica, e lasciando da par
te, il più possibile, il fondamento economico1 2. Sono di
quest’epoca due opere in ungherese, « Storia dell’evoluzio
ne del dramma moderno» (1909) e «Metodologia della
storia letteraria» (1910). Poco dopo scrive anche «L’ani
ma e le forme » (1911)3 sotto l’influsso di Dilthey; que
st’opera piacque molto a Thomas Mann. Nel 1912 co
mincia a lavorare ad una Estetica, che in realtà sarà l’ul
timo scritto importante di Lukacs, apparso soltanto nel
1963. I problemi estetici e letterari costituiscono l’interes
se costante della sua vita intellettuale.
In questo primo periodo, Lukacs si muove sotto l’in
flusso del neokantismo, prima della scuola di Marburgo
e poi di quella di Baden. Da Rickert trae origine la sua
1 Storia e coscienza di classe, trad. di Giovanni Piana, 3a ed.,
Sugar editore, 1970, pagg. LII-418.
2 Cfr. G. Lukacs, Mein Weg zu Marx, (1933) riportato in
Marxismo e politica culturale, Torino, 1968, pag. 11-26; pag. 12.
3 Die Sede und die Formen. Essays, Berlino, 1911.
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giovanile considerazione della storia che si contrappone
alla natura. Vi si rileva anche un atteggiamento di sogget
tivismo etico.
Durante il periodo trascorso ad Heidelberg (1913-
1917) perviene in maniera indiretta all’idealismo hegelia
no, che per lui acquista una importanza crescente. E’ lì
che riceve l’influenza di Emil Lask, il rappresentante del
la filosofia dei valori, che ebbe come discepolo anche M.
Heidegger. Si tratta di un idealismo oggettivo che in Lu
kàcs dà luogo a « La teoria del romanzo » (Saggio stori
co-filosofico sulle forme della grande epica) (1916)4. In
quest’opera appare come concetto centrale quello della to
talità, che poi continuerà a premere nelle opere posteriori.
Ritorna poi in Ungheria e approfondisce la conoscenza di
Marx, ormai sotto una prospettiva hegeliana diversa dal
l’avvicinamento realizzato a partire dal 1909 sotto l’in
flusso di Max Weber e di Simmel. Comincia a vedere
Marx non più come uno specialista in economia e socio
logia, bensì come un filosofo, come « il grande dialetti
co »5. Nel 1918, entusiasmato dal recente successo della
rivoluzione russa, si iscrive al Partito Comunista ungherese.
L’anno dopo ha luogo quella rivoluzione che, dopo varie
vicissitudini, si conclude con la presa del potere da parte
dei social-comunisti: è la Repubblica dei Consigli presie
duta da Béla Kuhn; Lukàcs è nominato Commissario del
popolo per la cultura. Il periodo che va da questi anni
fino al 1929 è definito dallo stesso Lukàcs come il suo pe
riodo di tirocinio marxista mentre allo stesso tempo, di
chiara il suo passaggio ad un’altra classe sociale6.
Poco dopo, l’intervento militare della Romania re
stituisce il potere al governo destituito dalla Rivoluzione.
Lukàcs fugge a Vienna (1921-22) e poi a Berlino. A Vien
na prosegue la collaborazione alla rivista Kommunismus\
4 Die Theorie der Romans, in «Zeitschrift für Aesthetik und
Allgemeine Kuntswissenschaft », Bd. 2, 1916, pubblicato poi a par
te a Berlino nel 1920.
5 Cfr. G. Lukäcs, Mein Weg..., trad. it., pag. 13.
6 Cfr. Storia e coscienza di classe, cit., pag. IX.
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le idee che in essa esprime gli procurano delle critiche da
Lenin, che lo accusa di settarismo di sinistra7. In quest’e
silio si appresta alla pubblicazione di Storia e Coscienza
di classe, edita a Berlino nel 1923 8. L’opera suscitò im
mediatamente polemiche e discussioni. Per porre fine ad
esse, nel giugno 1924, il V Congresso della Terza Interna
zionale comunista condannò il libro come « idealista, re
visionista e riformista ». In occasione della morte di Le
nin (1924) pubblica su di lui un saggio, in cui adotta po
sizioni « ortodosse »9 ma, ciononostante, deve per il mo
mento abbandonare la politica e dedicarsi agli interessi
letterari.
Per molti anni continua a studiare il pensiero marxi
sta e, nel 1929, è incaricato di redigere le tesi politiche
del 2° Congresso del Partito Comunista Ungherese, che
agisce nella illegalità. In esse propone la tattica di lottare
per una repubblica « democratica », agendo come fronte
popolare. Tale strategia non fu approvata e Lukàcs, che
non voleva essere espulso dal partito, compì una autocri
tica puramente esteriore. Interiormente continuò a pen
sare di avere ragione e più oltre ha affermato che le tesi
di Blum (il suo nome di lotta politica) costituiscono il « se
greto terminas ad quem del mio sviluppo »: con esse « si
possono considerare come conclusi i miei anni di apprendi
stato del marxismo »10.
Nel 1929 effettua il primo viaggio a Mosca. Nel 1931
fa ritorno a Berlino, ma quando i nazisti prendono il po
tere, ritorna a Mosca, dove rimarrà fino alla fine della se
conda guerra mondale. In questo periodo, come collabo
ratore dell’Istituto Marx-Engels, conosce i Manoscritti e-
conomico-filosojici di Marx e si propone di analizzare i
7 Su questi punti vid. A. Del Noce, I caratteri generali del
pensiero politico contemporaneo: I. Lezioni sul marxismo, ed.
Giuffrè, Milano, 1972, pag. 266, nota 18.
8 Geschichte und Klassenbewusstsein, Malik Verlag, Berli
no, 1923.
9 Lenin. Studien über den Zusammenhang seiner Gedanken,
Wien, 1924.
10 Storia ..., op. cit., pag. XXXV.
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collegamenti filosofici tra economia e politica. Nel 1933,
sotto la pressione di Stalin, compie un’altra autocritica a
Storia e coscienza di classe: una critica, secondo quanto
affermerà poi, unilaterale e con il linguaggio imposto dal
le circostanze. Nel 1938 torna a denunciare la sua opera
come « reazionaria », a causa del suo idealismo, della ne
gazione della dialettica della natura e per la errata inter
pretazione della conoscenza come riflesso. L’opera non
venne ristampata, ma ebbe diffusione clandestina negli
ambienti specializzati.
Finita la guerra, nel 1945 torna di nuovo a Budapest,
dove insegna storia dell’arte ed estetica presso l’Universi
tà e collabora con il governo comunista recentemente in
staurato. Abbandona presto, tuttavia, la vita politica dopo
aver criticato la burocrazia staliniana. In questi anni pub
blica11: « Balzac », «Stendhal», «Zola», «Nietzsche
ed il fascismo », « Il giovane Hegel e i problemi della so
cietà capitalistica », « Karl Marx e Friedrich Engels, stori
ci della letteratura », « Il realismo russo nella letteratura
mondiale », « Esistenzialismo o marxismo », « Breve sto
ria della letteratura tedesca », « Goethe e il suo tempo »,
« Il significato attuale del realismo critico », « Saggi sul
realismo» (1948), «Contributi alla storia dell’Estetica»
(1954) e l’opera fondamentale di questo periodo, « La di
struzione della ragione» ( 1954)I2, che costituisce uno
studio storiografico in cui sostiene che la mentalità della
civiltà occidentale è la responsabile di tutte le tragedie
ed ingiustizie delle sue strutture; critica il neokantismo,
la filosofia della vita e la fenomenologia, come forme ir
razionali, poiché non comprendono la dialettica hegeliana,
che sarebbe la razionalità per antonomasia. In questo stu
dio non manca l’intento politico e si conclude con il nazio
nalsocialismo di Hitler.
Nel 1949 viene nuovamente attaccato dall’ortodossia
11 Esiste una edizione tedesca dell’ opera omnia di Lukacs, se
condo il piano fatto da lui stesso: Werke, Luchterhand, Neuwied-
Berlin, a partire dal 1962 (15 voli.).
12 Die Zerstörung der Vernunft, Berlino, 1954.
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