Table Of ContentArcana Coelestia
spiegazione degli arcani celesti contenuti nella Parola del Signore,
a partire dal libro della Genesi
Volume 1 (paragrafi 1 – 1113)
EMANUEL SWEDENBORG
Traduzione a cura di fondazioneswedenborg.wordpress.com dalla versione inglese di John
Clowes/Potts
2016 No copyright – Public domain (apporre il diritto d'autore sul significato interiore della
Parola, è offendere il Signore e il cielo)
Questa versione è stata tradotta dai file in formato pdf messi a disposizione dalla Fondazione
Swedenborg dello Stato della Pennsylvania (www.swedenborg.com) i cui collaboratori hanno
curato la traduzione dai testi originali in latino. Questa versione evidentemente non è esente da
eventuali errori in sede di conversione del testo da una versione non originale.
La presente opera può essere riprodotta, distribuita, esposta al pubblico e rappresentata
con qualsiasi mezzo e formato con l'espresso divieto di utilizzarla a scopo commerciale e
con l'obbligo di non modificare in alcun modo il contenuto, di non stravolgerne il senso e
di citare la fonte (https://fondazioneswedenborg.wordpress.com).
INDICE
Genesi 1
Genesi 2
Accesso alla vita eterna
Genesi 3
Accesso alla vita eterna
Genesi 3
Accesso alla vita eterna
Genesi 4
La natura della vita dell'anima
Genesi 4
Cenni sulle opinioni degli spiriti in merito all'anima
Genesi 5
Cielo e felicità celeste
Genesi 5
Cielo e felicità celeste
Genesi 6
Cielo e felicità celeste
Genesi 6
Le società che costituiscono il cielo
Genesi 7
Gli Inferni
Genesi 7
Gli Inferni
Genesi 8
Gli Inferni
Genesi 8
Gli Inferni
Genesi 9
Gli Inferni
Genesi 9
Gli Inferni
Genesi 1
I. Dalla semplice lettera della Parola dell'Antico Testamento nessuno potrebbe mai
comprendere il fatto che questa parte della Parola contiene profondi segreti del cielo, e che
contiene, in generale e nel particolare, riferimenti al Signore, al suo cielo, alla chiesa, al
culto religioso, e a tutte le cose ad esse connesse, perché dal senso letterale della Parola,
chiunque può vedere che, in generale, tutto in essa fa riferimento solo a riti esteriori e alle
usanze della chiesa ebraica. Eppure, la verità è che ovunque nella Parola ci sono cose
interiori che non appaiono affatto nel senso letterale, ad eccezione di quelle poche che il
Signore ha rivelato e spiegato agli apostoli; come per esempio, che i sacrifici rappresentano
il Signore; che la terra di Canaan e Gerusalemme significano il cielo, ed in virtù di ciò sono
denominate Canaan celeste e Gerusalemme celeste, ed il paradiso ha un simile significato.
II. Tuttavia, il mondo cristiano, è ancora profondamente inconsapevole del fatto che tutte
le cose nella Parola, sia in generale, sia nel particolare, perfino nei particolari più minuti e
fino al minimo iota, fanno riferimento e contengono al loro interno cose spirituali e celesti,
e quindi l'Antico Testamento non è considerato sotto questo profilo. Nondimeno, che la
Parola sia realmente di questo tenore può essere noto dalla sola considerazione che,
essendo del Signore e dal Signore, deve necessariamente contenere al suo interno cose che
appartengono al cielo, alla chiesa e alla fede religiosa; altrimenti non potrebbe chiamarsi la
Parola del Signore, né potrebbe dirsi che vi è la vita in essa. Perché da dove sortisce la sua
vita se non da quelle cose che appartengono alla vita, vale a dire, dal fatto che tutto in essa,
sia in generale, sia in particolare è in relazione con il Signore, che è la vita stessa; così tutto
ciò che interiormente non è in relazione con lui, non è vivo; e si può affermare
propriamente che ogni espressione nella Parola che non ha una relazione con lui, non è
Divina.
III. Senza tale vita, la Parola nella sua lettera è morta. Il caso è analogo per l'uomo, che,
come è noto nel mondo cristiano, è sia interiore, sia esteriore. Quando è separato
dall'uomo interno, l'uomo esterno è il corpo, e quindi è morto; perché è l'uomo interno che
ha la vita ed è questi la causa del modo in cui la natura dell'uomo esterno si manifesta,
essendo l'uomo interno, la sua anima. Quindi la Parola, rispetto alla sola lettera, è come il
corpo, senza anima.
IV. Finché la mente si sofferma sul mero senso letterale, nessuno può vedere in alcun
modo che tali cose sono contenute in esso. Pertanto in questi primi capitoli della Genesi,
nulla è rilevabile dal significato letterale, se non che si tratta della creazione del mondo,
del giardino dell'Eden, denominato paradiso, e di Adamo, creato quale primo uomo. Chi
si può spingere oltre? Ma sarà adeguatamente illustrato nelle pagine seguenti che tali
questioni contengono arcani che non sono ancora stati rivelati, e che il primo capitolo della
Genesi nel senso interiore tratta in generale della nuova creazione dell'uomo, o della sua
rigenerazione, ed in particolare della chiesa più antica; e questo in modo tale che non vi è
la minima espressione in esso che non rappresenti, significhi, e riguardi queste cose.
V. Che sia davvero così nessuno può saperlo in alcun modo, se non dal Signore. Si può
quindi affermare in esordio che per misericordia Divina del Signore mi è stato concesso da
alcuni anni di essere costantemente e ininterrottamente in compagnia di spiriti e angeli, di
udirli e di parlare con loro. In questo modo, mi è stato dato di sentire e vedere cose
meravigliose nell'altra vita, di cui nessun uomo è mai venuto a conoscenza, o ha mai avuto
idea prima di allora. Sono stato istruito circa i diversi tipi di spiriti; lo stato delle anime
dopo la morte; l'inferno, ovvero lo stato deplorevole di coloro che non hanno fede; il cielo,
o lo stato benedetto di coloro che hanno fede; e in particolare, in relazione alla dottrina
della fede che è riconosciuta nel cielo universale; in merito a tali argomenti, per
misericordia Divina del Signore, si dirà nelle pagine seguenti.
Genesi 1
1. In principio Dio creò il cielo e la terra.
2. E la terra era una massa amorfa e vuota; e le tenebre ricoprivano l'abisso. E lo spirito di Dio
aleggiava sulle acque.
3. E Dio disse: Sia la luce, e la luce fu.
4. E Dio vide che la luce era cosa buona; e Dio distinse tra la luce e le tenebre.
5. E Dio chiamò la luce giorno e chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina del primo giorno.
6. E Dio disse: Vi sia un firmamento in mezzo alle acque, e vi sia distinzione tra le acque superiori e le
acque inferiori.
7. E Dio fece il firmamento, e fece una distinzione tra la acque che erano sotto il firmamento, e le acque
che erano sopra di esso; e così fu.
8. E Dio chiamò il firmamento, cielo. E fu sera e fu mattina del secondo giorno.
9. E Dio disse: Le acque sotto il cielo, si raccolgano insieme in un unico luogo, e sia esso asciutto, e così
fu.
10. E Dio chiamò l'asciutto terra; ed il raduno delle acque lo chiamò mare; e Dio vide che era cosa
buona.
11. E Dio disse: La terra produca tenera erba; l'erba produca semi e gli alberi portino frutto secondo la
loro specie, e abbiano in sé la propria semenza, sulla terra; e così fu.
12. E la terra produsse tenera erba, l'erba portò in sé i semi secondo la rispettiva specie, e gli alberi
portarono i frutti con la semenza al loro interno, secondo la loro specie; e Dio vide che era cosa
buona.
13. E fu sera e fu mattina del terzo giorno.
14. E Dio disse: Ci siano luminari nel firmamento del cielo, per distinguere tra il giorno e la notte; e
servano quale segno per le stagioni, per i giorni, e per gli anni.
15. E servano da luminari nel firmamento del cielo, per illuminare la terra; e così fu.
16. E Dio fece due grandi luminari, il luminare maggiore per governare di giorno e il luminare minore
per governare di notte; e le stelle.
17. E Dio li pose nel firmamento del cielo, per dare luce sulla terra;
18. E per governare il giorno e la notte, e distinguere tra la luce e le tenebre; e Dio vide che era cosa
buona.
19. E fu sera e fu mattina del quarto giorno.
20. E Dio disse: Brulichino le acque di una moltitudine di esseri viventi e volino gli uccelli sopra la
terra, nel firmamento del cielo.
21. E Dio creò grandi animali acquatici, e ogni essere vivente di cui brulicano le acque, secondo la
rispettiva specie; e tutti gli uccelli, secondo la loro specie; e Dio vide che era cosa buona.
22. E Dio li benedisse, dicendo: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite le acque dei mari, e si
moltiplicarono pure gli uccelli sopra la terra.
23. E fu sera e fu mattina del quinto giorno.
24. E Dio disse: Produca la terra animali viventi secondo la loro specie; gli animali domestici, e ogni
altra specie dotata di movimento da se stessa, e gli animali selvaggi della terra, secondo la loro
specie; e così fu.
25. E Dio fece gli animali selvaggi della terra secondo la loro specie, e gli animali domestici secondo la
loro specie, e tutti i rettili della terra, secondo la loro specie e Dio vide che era cosa buona.
26. E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, e a nostra somiglianza;
e abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli dei cieli, sulle bestie, e su tutta la terra, e anche su
tutti i rettili che strisciano sulla terra.
27. E Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò.
28. E Dio li benedisse e Dio disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela e
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni
essere vivente che striscia sulla terra.
29. E Dio disse: Ecco, io vi affido ogni erba che porta la semenza su tutta la terra e ogni albero che porta
frutto, e porta in sé la propria semenza, che vi sarà utile per nutrirvi.
30. E per tutti gli animali selvaggi della terra, a tutti gli uccelli del cieli, e tutto ciò che striscia sulla
terra in cui è un'anima viva, ogni erba verde sarà di nutrimento; e così fu.
31. E Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era molto buono. E fu sera e fu mattina del sesto giorno.
Contenuti
6. I sei giorni, o periodi, che sono altrettanti stati consecutivi di rigenerazione dell'uomo,
sono in generale come segue.
7. Il primo stato è quello che comprende l'infanzia e che precede la rigenerazione. Esso è
chiamato vuoto e tenebre. E il primo movimento, che è la misericordia del Signore, è lo
spirito di Dio che aleggia sulle acque.
8. Il secondo stato è quando viene fatta una distinzione tra quelle cose che sono del
Signore, e quelle che sono proprie dell'uomo. Le cose che sono del Signore sono chiamate
nella Parola resti, e sono soprattutto le conoscenze della fede, che sono state apprese fin
dall'infanzia, e che vengono custodite, e non si manifestano fino a quando l'uomo non
entra in questo stato. Al giorno d'oggi questo stato esiste raramente, senza tentazione,
disgrazia, o dolore, per cui le cose del corpo e del mondo cioè, quelle che sono proprie
dell'uomo, sono poste in quiescenza, e restano inerti. Così le cose che appartengono
all'uomo esterno sono separate da quelle che appartengono all'uomo interno. In
quest'ultimo risiedono i resti, che sono custoditi dal Signore fino a questo momento, e per
questo uso.
9. Il terzo stato è quello del pentimento, in cui l'uomo, attraverso il suo uomo interno,
parla piamente e devotamente, e produce beni, come le opere di carità, ma che sono
inanimate, perché egli pensa che siano da se stesso. Questi beni sono chiamati, erba tenera,
e anche il seme d'erba cedevole, ed inoltre, albero da frutto.
10. Il quarto stato è quando l'uomo è influenzato dall'amore, e illuminato dalla fede. Egli
infatti in precedenza discorreva piamente, e compiva il bene, facendo ciò in conseguenza
della tentazione e dell'angustia nella quale lavorava, e non dalla fede e dalla carità; perché
la fede e la carità rinfocolano ora il suo uomo interno, e sono chiamate i due luminari.
11. Il quinto stato è quando l'uomo si esprime attraverso la fede, e conferma in tal modo
se stesso nella verità e nel bene; allora le sue opere sono animate, e sono chiamate pesci del
mare, e uccelli del cielo.
12. Il sesto stato è quando, dalla fede, e quindi dall'amore egli afferma ciò che è vero, e
compie ciò che è buono; le sue opere allora sono chiamate esseri viventi e animali domestici.
E non appena egli comincia ad agire secondo una fede e un amore unanimi, diventa un
uomo spirituale, che è chiamato una immagine. La sua vita spirituale è allietata e sostenuta
da quelle cose che appartengono alla conoscenza della fede, e alle opere della carità, che
sono chiamate il suo "nutrimento"; e la sua vita naturale è allietata e sostenuta da quelle
cose che appartengono al corpo e ai sensi, da cui nasce un conflitto, finché l'amore non
guadagna il dominio, ed egli diviene un uomo celeste.
13. Tra gli uomini rigenerati, non tutti accedono a questo stato. La maggior parte, nel
tempo presente, raggiunge solo il primo stato, alcuni solo il secondo, altri il terzo, quarto o
quinto, pochi il sesto, e quasi nessuno il settimo.
Significato interiore
14. Nella presente opera, con il nome Signore si intende il salvatore del mondo, Gesù
Cristo, e lui solo; ed egli è chiamato Signore senza l'aggiunta di altri nomi. Nel cielo
universale, egli è riconosciuto e adorato come il Signore, perché ha tutto il potere sovrano
nei cieli e sulla terra. Lui anche comandò ai suoi discepoli di chiamarlo così, dicendo: Voi
mi chiamate Signore e dite bene, perché io sono (Giovanni 13:13). E dopo la sua
resurrezione i suoi discepoli lo chiamarono Signore.
15. Nel cielo universale l'unico padre conosciuto è il Signore, perché lui e il Padre sono
uno, come egli stesso ha detto:
Io sono la via, la verità e la vita. Filippo gli rispose, mostraci il Padre, Gesù gli disse: Io sono da
tanto tempo con voi, e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre.
Perché dunque, tu dici, Mostraci il Padre? Non credi tu che io sono nel Padre, e il Padre è in
me? Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me (Giovanni 14:6, 811)
16. Versetto 1. In principio Dio creò i cieli e la terra. Il tempo più antico si chiama principio.
Presso i profeti e in diversi luoghi della Parola esso è chiamato, i giorni del passato, e
anche, i giorni dell'eternità. Il principio attiene anche al primo periodo della rigenerazione
dell'uomo, perché allora egli nasce a nuova vita, e riceve la vita. La rigenerazione stessa è
quindi una nuova creazione dell'uomo. Le espressioni creare, formare, e fare, in quasi tutte
le parti degli scritti profetici significano rigenerazione, ma con una differenza nel
significato. Come in Isaia:
Tutti quelli che portano il mio nome, che io ho creati per la mia gloria, che ho formati, che ho
fatti. (Isaia 43:7).
Perciò il Signore è chiamato il redentore, colui che precede il grembo, l'artefice, e anche il
creatore; come nello stesso profeta:
Io sono il tuo unico Dio, santo, creatore di Israele, e tuo re (Isaia 43:15)
In Davide:
Questo sarà scritto per l’età a venire, e il popolo che sarà creato loderà l’Eterno (Salmi 102:18)
Tu mandi il tuo spirito, essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra. (Salmi 104:30)
Description:Arcana Coelestia spiegazione degli Questa versione è stata tradotta dai file in formato pdf messi a disposizione dalla Fondazione. Swedenborg