Table Of ContentSommario
INTRODUZIONE ........................................................................... 7
DRONKE, Peter: From the Hermetica to Eriugena .................... 11
HUDRY, Françoise: Le Livre des vingt-quatre philosophes et
les méfaits de la sphère ........................................................ 21
PARRI, Ilaria: Tra ermetismo antico ed ermetismo medievale:
l’Asclepius .......................................................................... 43
STRAFACE, Antonella: Itinerari gnoseologici nella tradizione
qarma(cid:2540)a-ism(cid:407)(cid:1933)(cid:431)lita............................................................... 59
TRAVAGLIA, Pinella: Note sull’ermetismo arabo ......................... 71
BAFFIONI, Carmela: Eléments platoniciens et néo-platoniciens de
la représentation d’Adam dans la J(cid:407)mi‘a al-J(cid:407)mi‘a .............. 99
PORRO, Pasquale: Antiplatonisme et néoplatonisme chez Avicenne
(Il(cid:407)hiyy(cid:407)t, livre VII) .......................................................... 113
ARFÉ, Pasquale: Un autografo di Silvestro II in un codice
di Cusano: divisio philosophiae, arbor Porphiriana, remedium
epilentiae ........................................................................... 147
CAIAZZO, Irene: Il rinvenimento del commento di Teodorico di
Chartres al De arithmetica di Boezio .................................. 183
CATALANI, Luigi: La presenza dello ps.-Dionigi nelle opere dei
Porretani ............................................................................ 205
D’ONOFRIO, Giulio: Platonismo medievale. Percorsi classici e
nuove prospettive ................................................................. 227
PEREIRA, Michela: Ignea vis. Lo Spirito nel Liber divinorum
operum di Ildegarda di Bingen ........................................... 261
6 SOMMARIO
KUNITZSCH, Paul: Translators’ Errors in the Almagest, Arabic
and Latin ........................................................................... 283
BURNETT, Charles: De meliore homine. ‘Umar ibn al-Farrukh(cid:407)n
al-(cid:1809)abar(cid:431) on Interrogations: A Fourth Translation by Salio
of Padua? ........................................................................... 295
MAIERÙ, Alfonso: Universali e Trinità ancora una volta: una
questione di Odo Rigaldi ..................................................... 327
DELP, Mark Damien: Abstract and Concrete Terms. A Study
in Thomas Aquinas’s Exegesis of Platonic Texts ................. 343
BECCARISI, Alessandra: Nicholas of Strasburg and Meister
Eckhart ............................................................................... 361
SORGE, Valeria: La misura dell’ombra. Su una questione di
perspectiva di Biagio Pelacani da Parma ........................... 369
PIAIA, Gregorio: Tempore vero Constantini primi. Il ruolo
dell’imperatore Costantino in Marsilio da Padova ............... 391
SANNINO, Antonella: A proposito del Quid sit magia: la singo-
lare testimonianza di un apocrifo di Alberto Magno ............ 401
CRISCIANI, Chiara: Gli interessi e i testi alchemici di Ludovico
Lazzarelli ............................................................................ 421
PERRONE COMPAGNI,Vittoria: Verba ligant, verba solvunt.
Pomponazzi e la differenza 156 del Conciliator ................... 449
LELLI, Fabrizio: L’interpretazione teosofica della storia d’Israele
nell’Epistola sulla storia della Cabbalà di Eliyyà Mena(cid:1738)em
ben Abba Mari (cid:1737)alfan ........................................................ 475
FATICA, Michele: Athanasius Kircher, Ermete Trismegisto, i
geroglifici egizi e i caratteri cinesi ....................................... 507
CAROTI, Stefano: Aut Pythagoras hermetisat, aut Hermes
pythagorisat. Note sulla tarda fortuna di Ermete ................ 543
INDICI ....................................................................................... 561
Introduzione
Paolo Lucentini ha insegnato Storia della filosofia medievale
presso l’Università degli Studi di Napoli, « L’Orientale » per più
di un trentennio, formando e orientando giovani ri cercatori nei
diversi campi degli studi storici, dalla filosofia alla religione e alla
scienza ai fini di una rilettura critica degli ambiti fondamentali del
pensiero medievale.
Assi portanti del suo magistero sono stati, da un lato, una
sicura e paziente disciplina filologica, dall’altro lato, l’esigenza di
una ricerca storica libera da pregiudizi e da ogni sorta di possibile
condizionamento ideologico, filosofico o religioso. Attraverso un
approccio di carattere interdisciplinare, la sua attività di studioso
si è significativamente distinta con la scrittura di saggi e con la
cura di edizioni, impegnandosi su sentieri di solito poco praticati,
nell’intento di ricostrui re i tratti più ignoti, ma non per questo
meno essenziali, della fisionomia culturale dell’Età di mezzo. L’in-
sieme dei suoi interessi descrive un arco che, muovendo dalla sto-
ria del platonismo e delle eresie, culmina infine nell’accertamento
del valore dell’ermetismo per la civiltà medievale. Le sue pubbli-
cazioni attestano una sottile e capillare recensione non solo della
tradizione eriugenistica nel secolo XII con gli studi su Honorius
Augustodunensis e della genesi dottrinale e storiografica dell’eresia
di Amalrico di Bène, ma soprattutto delle vicende storiche legate
alla trasmissione dell’Asclepius e della letteratura ermetica di
carattere magico e astrologico, che si protrae anche nei tempi suc-
cessivi, dall’apogeo della scolastica nel secolo XIII fino alla grande
fioritura rinascimentale nei secoli XV-XVI. Dalla figura magistrale
di Eugenio Garin e dall’opera di Frances Amelia Yates ha tratto
ispirazione la sua impresa più originale, il programma Hermes Lati-
nus per lo studio e per l’edizione dei testi ermetici in lingua latina,
araba e ebraica, pubblicati dall’editore Brepols nella prestigiosa
collana del Corpus Christianorum, che, insieme a una scelta rete di
collaborazioni con istituzioni e con studiosi stranieri, ha fornito al
profilo della sua ricerca il carattere attuale di un ampio disegno di
rilievo internazionale.
8 INTRODUZIONE
Paolo Lucentini si è distinto non solo grazie alla sua rigorosa
attività di ricerca, ma anche all’impegno profuso nell’insegna-
mento, che proprio perché non lascia traccia nei suoi scritti, merita
qui di essere particolarmente ricordato. Sia come docente nei corsi
di Storia della filosofia medievale, sia come coordinatore del Dot-
torato in Filosofia e Politica, mai limitandosi ad assolvere gli oneri
di un ruolo meramente istituzionale, ha sempre incontrato i suoi
allievi con garbo, riservatezza, passione e generosità. Ascoltando,
consigliando, indicando, ha dimostrato, in effetti, oltre le sue
indubbie doti professionali, i tratti peculiari di una fine sensibilità
umana.
In occasione del suo settantesimo genetliaco, i colleghi del corso
di laurea in Filosofia e del Dipartimento di Filosofia e Politica
hanno accolto e patrocinato con entusiasmo la duplice iniziativa
promossa dai colleghi, dagli allievi e dagli amici. Dapprima la
pubblicazione del volume miscellaneo Platonismo, ermetismo, eresia
per la pregiata collezione FIDEM dell’editore Brepols; poi l’orga-
nizzazione di un seminario di studi su questi temi. Gli interventi
dei relatori, tenuti a Napoli il 6 e il 7 novembre 2007, sono ora
qui raccolti insieme ad altri, che conferiscono a questo volume
la compiuta fisionomia di un omaggio internazionale. Secondo la
consuetudine accademica, esso celebra da un lato il compleanno,
dall’altro il ritiro dall’impegno professionale. Questo volume in suo
onore apparirà purtroppo postumo : Paolo Lucentini si è spento a
Firenze il 20 gennaio scorso.
L’espressione scelta come titolo per il volume, Adorare caelestia,
gubernare terrena, declina nell’Asclepius la natura corporea e essen-
ziale dell’uomo, e la sua duplice funzione: « ammirare e adorare le
realtà celesti, custodire e governare le realtà terrene » (Ascl. 8). Si
tratta di una concezione antropologica che fonda il suo precipuo
valore su una originale valutazione della corporeità umana. Per
descriverne, appieno e fedelmente, il significato lasceremo qui la
parola a Paolo Lucentini:
« Il racconto della creazione pone l’Asclepius in una prospettiva
inedita, lontana sia dalle seduzioni dualistiche della gnosi e del
manicheismo, sia dal tema, comune alla religione giudaico-cristia na
e ad altre tradizioni religiose, di una originaria caduta, di una
colpa primordiale che ha gettato l’uomo nel disordine mondano. Il
corpo non è concepito come il retaggio di una caduta che lo assog-
getta al fato, o come opera di un dio minore, o come infetto da
INTRODUZIONE 9
una primitiva malizia che si perpetua nella generazione. Esso è, al
contrario, strumento dell’uomo essenziale, destinato al compimento
del disegno divino. Non credo che vi sia nel pensiero religioso del
mondo tardo-antico una così forte e commossa gratitudine per la
corporeità umana »1.
Venticinque studiosi italiani e stranieri hanno voluto ren-
dere omaggio a Paolo Lucentini partecipando alla realizzazione
del presente volume. I contributi qui riuniti coprono un arco
cronologico molto ampio che va dalla tarda antichità all’epoca
moderna. I temi sviluppati sono i più diversi, ma comunque quasi
tutti i contributi afferiscono a uno dei tre filoni di ricerca perse-
guiti da Paolo Lucentini nella sua carriera scientifica: platonism o,
ermetismo e eresia. Anche se nel presente volume non figurano
studi sul movimento ereticale degli amalriciani, su cui Paolo
Lucentini ha scritto delle pagine bellissime e fondamentali, almeno
due studiose, Antonella Straface e Alessandra Beccarisi, si sono
occupate di filosofi e filosofie dissidenti. La maggior parte degli
studiosi si è invece cimentata nell’analisi di aspetti dell’ermetismo:
Peter Dronke avvicina gli scritti del Corpus Hermeticum alla filoso-
fia dell’Eriugena, Françoise Hudry ritorna sulla spinosa questione
della datazione del Libro dei ventiquattro filosofi, Ilaria Parri stu-
dia la fortuna dell’Asclepius tra la tarda antichità e il Medioevo,
Charles Burnett esamina un testo astrologico di influenza ermetica
molto probabilmente tradotto da Salio di Padova, Pinella Travaglia
presenta i risultati delle sue ricerche sull’ermetismo arabo, Chiara
Crisciani analizza l’opera dell’umanista Lazzarelli, Stefano Caroti
e Michele Fatica studiano la presenza di temi ermetici in epoca
moderna. Altri contributi, che a prima vista non sembrano concer-
nere gli interessi principali di Paolo Lucentini, riguardano comun-
que aspetti e filosofi medievali di primo piano: quello di Valeria
Sorge su Biagio Pelacani da Parma, di Gregorio Piaia su Marsilio
da Padova e di Alfonso Maierù su Odo Rigaldi che include l’edi-
zione di un testo. Fabrizio Lelli, specialista e studioso del pensiero
ebraico, presenta anche lui uno studio corredato dall’edizione di un
testo ebraico inedito. Paul Kunitzsch esamina le traduzioni arabo-
latine dell’Almagesto di Tolomeo. Antonella Sannino si interroga sul
1 P. Lucentini, Il problema del male nell’Asclepius, in P. Lucentini, Platonis mo,
ermetismo, eresia nel Medioevo, Louvain-La-Neuve 2007 (Fidem. Textes et Étu-
des du Moyen Âge, 41), pp. 49-69 (55).
10 INTRODUZIONE
significato del termine nigromantia sulla base della testimonianza
del De mirabilibus mundi pseudo-albertino. Vittoria Perrone Com-
pagni, che condivide con Paolo Lucentini la grande responsabilità
del coordinamento del progetto editoriale Hermes latinus, scrive un
saggio sulla differenza 156 del Conciliator di Pietro d’Abano. Gli
studi restanti sono tutti legati al platonismo inteso in senso largo:
Mark Delp si concentra sull’esegesi tommasiana di alcuni testi pla-
tonici, Carmela Baffioni rintraccia elementi platonici nella J(cid:407)mi‘a
al-J(cid:407)mi‘a, Pasquale Porro sottolinea gli elementi platonici e anti-
platonici della filosofia di Avicenna, Giulio d’Onofrio scrive un
saggio di ampio respiro sul platonismo medievale e la storiografia
filosofica. Considerato che il secolo XII è uno dei periodi favoriti
di Paolo Lucentini, Irene Caiazzo annuncia la scoperta del com-
mento di Teodorico di Chartres al De arithmetica boeziano, Luigi
Catalani e Michela Pereira esaminano rispettivamente il movi-
mento porretano e il concetto di spirito nella filosofia di Ildegarda
di Bingen. Da parte sua, Pasquale Arfé ha scoperto in un codice
di Nicola Cusano un importante autografo di Gerberto di Aurillac,
che non solo chiarisce i termini della metafisica del De rationali et
ratione uti, ma anche getta luce sulla famosa disputa di Ravenna
concernente la divisione della filosofia.
Ringraziamo l’editore Brepols per avere sostenuto la presente
pubblicazione e Paolo Sartori per la cura attenta del processo edi-
toriale.
* * *
I contributi di P. Arfé, S. Caroti, C. Crisciani, P. Dronke,
P. Ku nitzsch, G. Piaia, V. Sorge, A. Straface, e gli indici, sono stati
curati da Paquale Arfé.
I contributi di C. Baffioni, C. Burnett, I. Caiazzo, L. Catalani,
G. d’Onofrio, F. Hudry, F. Lelli, M. Pereira, sono stati curati da Irene
Caiazzo.
I contributi di A. Beccarisi, M.D. Delp, M. Fatica, A. Maierù, I. Parri,
V. Perrone Compagni, P. Porro, A. Sannino, P. Travaglia, sono stati
curati da Antonella Sannino.