Table Of ContentBEIHEFTE ZUR
ZEITSCHRIFT FÜR ROMANISCHE PHILOLOGIE
BEGRÜNDET VON GUSTAV GRÖBER
FORTGEFÜHRT VON WALTHER VON WARTBURG
HERAUSGEGEBEN VON KURT BALDINGER
Band 202
Eduardo Blasco Ferrer
STORIA LINGUISTICA
DELLA SARDEGNA
MAX NIEMEYER VERLAG TÜBINGEN
1984
La pubblicazione dell'opera e statu finanziata da mio padre, D. Manuel Blasco
Salas, e dall'Amministrazione Comunale de IIa Cittä di Carbonia. La Regione
Autonoma della Sardegna ha finanziato la ricerca preliminare.
CIP-Kurztitelaufnahme der Deutschen Bibliothek
Blasco Ferrer, Eduardo:
Storia linguistica della Sardegna / Eduardo Blasco Ferrer. -
Tübingen : Niemeyer, 1984.
(Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie ; Bd. 202)
NE: Zeitschrift für romanische Philologie / Beihefte
ISBN 3-484-52202-X ISSN 0084-5396
© Max Niemeyer Verlag Tübingen 1984
Alle Rechte vorbehalten. Ohne Genehmigung des Verlages ist es nicht
gestattet, dieses Buch oder Teile daraus photomechanisch zu vervielfältigen.
Printed in Germany.
Satz: Licht-Satz Bernhard Weiss, Tübingen
Druck: Allgäuer Zeitungsverlag GmbH, Kempten
Einband: Heinrich Koch, Tübingen
Alia mia Letizia
A su populu sardu
La storia delle lingue e storia delle innovazioni linguistiche, ma queste innova-
zioni non sono individuali (come avviene nell'arte), ma sono di un'intiera comu-
nitd sociale che ha innovate la sua cultura, che ha <progredito> storicamente ....
Antonio Gramsci: «Antonio Pagliaro, Sommario di linguistica arioettropea», in Quaderni
del Carcere VIII
V
INDICE DEL VOLUME
PREFAZIONE IX
I DALLE ORIGINI FINO AI FENICI (IX sec. a.C.)
ι Sguardo storico ι
2 L'etä pre-nuragica ι
3 L'etä media e finale del Bronzo: il Nuragico arcaico 2
4 L'etä del Ferro. Generalitä sulla civiltä nuragica 3
5 La lingua nuragica 4
6 Caratteristiche della lingua nuragica 6
II DAI FENICI AI ROMANI (238 a.C.)
7 Sguardo storico 14
8 Relitti punici in sardo 15
III DAI ROMANI ALLE INVASIONI GERMANICHE (455)
9 La romanizzazione della Sardegna 16
10 II latino in Sardegna 20
11 Tratti fonetici arcaici del sardo 24
12 Tratti morfosintattici arcaici del sardo 26
13 L'arcaicitä del lessico sardo 32
14 Arcaismi lessicali 34
15 Analisi qualitativa degli arcaismi lessicali 39
16 Analisi quantitativa degli arcaismi lessicali sardi 40
17 II carattere rustico del latino in Sardegna 41
18 La romanizzazione del centro montano 46
19 II latino cristiano e volgare di Lucifero da Caralis $0
IV DAI VANDALI ALL'AMMINISTRAZIONE BIZANTINA (j )
34
20 Le invasion! germaniche 53
21 L'influsso germanico sul sardo $3
V DALL'AMMINISTRAZIONE BIZANTINA
AI GIUDICATI SARDI (sec. VIII-IX)
22 Sguardo storico j6
23 L'influsso greco sul sardo j7
VI DAI GIUDICATI ALL'INTERVENTO PISANO
Ε LIGURE (1016)
24 Sguardo storico 62
25 II sardo del periodo giudicale e dei condaghi 64
VII
z6 Fonematica del sardo antico 65
27 Morfosintassi del sardo antico 79
28 II lessico del sardo antico 125
VII DALLA DOMINAZIONE PISANA Ε GENOVESE
ALL'INTRUSIONE CATALANA (1323)
29 Sguardo storico 130
30 Lingua toscana in Sardegna 132
VIII DALLA DOMINAZIONE CATALANA
ALL'AMMINISTRAZIONE SPAGNOLA (1479)
31 Sguardo storico 140
32 La lingua catalana nei dialetti sardi 143
IX DALLA DOMINAZIONE SPAGNOLA FINO
ALL'AMMINISTRAZIONE SABAUDA (1718)
33 Sguardo storico 160
34 La lingua spagnola in Sardegna 162
X DALL'AMMINISTRAZIONE PIEMONTESE ALL'UNITÄ (1861)
35 Sguardo storico 167
36 Piemontese e ligure in Sardegna 168
XI DALL'UNITA SINO AI NOSTRI GIORNI
37 Sguardo storico 170
38 Sardo ed italiano nella Sardegna del Novecento 171
XII DIALETTOLOGIA SARDA.
LE STRUTTURE DEI DIALETTI SARDI MODERNI
39 Nozioni introduttive 195
40 II problema della classificazione dei dialetti 196
41-76 Analisi linguistica dei proverbi 201
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 285
ABBREVIAZIONI, SEGNI, SIMBOLI 319
INDICE DEI TEMI PER PARAGRAFI 324
INDICE DELLE VOCI 327
CARTE 345
VIII
PREFAZIONE
La storia della Sardegna e la storia di un popolo isolano ed isolato, di una cultura
lacerata e permeata dagli interminabili influssi esogeni, di una lingua frammista
alle componenti estranee che vi giungono: insomma, di una costante dialettica tra
forze autoctone consuetudinarie e esterne innovatrici.
Ma la lotta fra tradizionale e nuovo, processo che si ripete in Sardegna sin
dall'arrivo dei Fenici, non puö spingere lo storico a ferrei schematismi ne a dedu-
zioni superficiali.
A differenza dell'uomo siciliano, che resta, in quanto entitä definibile in base
ad una cultura propria, tuttora un interrogativo aperto (e semmai chiuso in epoca
normanna, come vuole Alberto Värvaro), mi pare indubbio che il Sardo non sia il
risultato diretto di un melting pot di molteplici etnie, culture, religioni e lingue,
ma piuttosto un osservatore di prima linea degli eventi che si susseguono sull'isola
nel decorso dei secoli, dei ruoli che giuocano i diversi protagonisti che la domina-
no, ma che restano sempre alieni alia sua fisionomia soggiacente.
Cultura di pastori sin dal primo Neolitico, arricchito in tempo punico e roma-
no da una componente duratura ed emblematica, quella contadina, il popolo sar-
do fornirä un'estrinsecazione palese della sua identitä autonoma in epoca giudica-
le, erigendosi in stato (quadricefalo, ma solidariamente unito), emanando leggi
proprie e formulando un codice linguistico autoctono e particolarissimo.
Fu un'epoca gloriosa, il periodo piu splendido della storia politica della Sarde-
gna, che va dalla nascita dei Giudicati fino alPintrusione toscana: un'epoca che
non avrä riscontri ηέ con la dominazione pisana-genovese, ne con quella catalana
e poi spagnola, per tacere del brevissimo iato piemontese. Tutti elementi che si
integreranno nella fisionomia del sardo, malgrado la riluttanza intrinseca dei
popolatori ai mutamenti, e ridimensioneranno l'impalcatura esterna, senza poter
tuttavia erodere l'alveo.
Piu che nei segni esterni, l'architettura, i riti, la religione, i progressi della
tecnica del lavoro, e nella lingua che si riflette il graduale adattamento della origi-
naria semantica sottostante, che si denunciano i passi (lentissimi, quasi rasentas-
sero l'immobilismo) che fa una cultura legata ad un ritmo di vita scandito per lo
piu dalle incombenze rutinarie della campagna.
Il presente lavoro intende esemplificare precisamente questi passi, evidenziare
quali sono stati gli influssi esercitati dai diversi dominatori sulla cultura, e dunque
sulla lingua, dominata. Il confronto finale tra la lingua sarda antica dei Giudici e
IX
dei Condaghi e la lingua sarda moderna, frantumata piü che mai dai continui
bombardamenti iberici ed italiani, porrä in evidenza da una parte la rilevanza tipo-
logica dei cambiamenti osservabili, ma dall'altra il carattere effimero che essi
hanno avuto, nella loro incidenza complessiva, sulle strutture linguistiche orga-
nizzative piü profonde.
Se, fino a jo anni fa, il ristagno plurisecolare dell'isola era pienamente awertito
dall'acuta osservazione dell'illustre linguista ed etnologo Max Leopold Wagner (si
vedano ad esempio le accurate descrizioni dell'interno della Sardegna che si rica-
vano dalle lettere inedite scritte a Karl Jaberg e ora pubblicate da Heinimann), il
quadro che emerge dalla situazione attuale e tutt'altro che confortante: la massic-
cia emigrazione e il concomitante abbandono deH'habitat tradizionale, la piü
rigida scolarizzazione, la sempre piü crescente fruizione dei mass-media e l'inar-
restabile italianizzazione del mondo burocratico hanno promosso lo scardina-
mento delle strutture tradizionali della vita e del pensiero, e di conseguenza,
anche della lingua sarda.
£ forse questo il punto terminale dell'iter evolutivo del pastore paleosardo del
Wagner, che, da contadino romano, combattente dell'Arborea e co-protagonista
delle vicende catalano-spagnole e sabaude, diviene ora vivo interrogativo, preda di
un processo connesso alia vita moderna e tendente ad uniformare in tutti gli
aspetti le comunita e gli individui?.
1.1.1984 Eduardo Blasco Ferrer
Dr. Phil. M. A.
Docente di Lingua Catalana
nell'Universita di Cagliari.
Desidero esprimere la mia profonda gratitudine ed i miei ringraziamenti a tutti coloro,
Parenti, Amici e Colleghi, che mi hanno aiutato ed incoraggiato nella preparazione di
questo testo. I suggerimenti dei Proff. ANDREA FASSO (Bologna), MASSIMO PITTAU (Sassari),
GIULIO PAULIS (Cagliari), HEINRICH KUEN (Erlangen-Dillingen/Donau), HEINZ JÜRGEN
WOLF (Bonn) mi sono stati utili nella preparazione e revisione di alcuni capitoli. Una parti-
colare espressione di viva gratitudine per la sua preziosa collaborazione e rivolta al Prof.
ALBERTO VARVARO (Napoli): alia sua competente collaborazione debbo molti utili consigli su
vari argomenti trattati nel libro; a lui, al Prof. MAURIZIO VIRDIS e alia Profssa. ANNA FRATTINI
debbo inoltre la revisione del testo italiano. Sono infine grato al Prof. KURT BALDINGER
(Heidelberg) per aver accettato L'opera nella sua collana e all'Editore ROBERT HARSCH-
NIEMEYER per l'impegno e la cura con cui e stato preparato questo manuale.
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