Table Of ContentJacopo Cavarzeran
Scholia in Euripidis Hippolytum
Sammlung griechischer
und lateinischer Grammatiker
(SGLG)
Herausgegeben von
Klaus Alpers · Ian C. Cunningham
Band 19
De Gruyter
Jacopo Cavarzeran
Scholia in Euripidis Hippolytum
Edizione critica, introduzione, indici
De Gruyter
ISBN 978-3-11-046861-8
e-ISBN (PDF) 978-3-11-047139-7
e-ISBN (EPUB) 978-3-11-047067-3
ISSN 1862-2372
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© 2016 Walter de Gruyter GmbH, Berlin/Boston
Druck: Hubert & Co. GmbH und Co. KG, Göttingen
♾ Gedruckt auf säurefreiem Papier
Printed in Germany
www.degruyter.com
Prefazione
Questo lavoro altro non è che la pubblicazione della mia tesi di dottorato,
discussa ormai un anno fa all’Università di Padova.
L’idea di mettere mano a questi scholia mi balenò in mente per la
prima volta durante le fasi finali della mia tesi specialistica, mentre stu-
diavo un codice in Marciana. Tal codice, infatti, che qui il lettore troverà
siglato Mu, contiene le sette tragedie euripidee della selezione assieme
ai relativi scholia. Fu allora che notai come le edizioni di riferimento
fossero incomplete e non sempre affidabili e presi la risoluzione di porre,
per quanto possibile, un rimedio a tale situazione.
Per il presente lavoro sono stati considerati tutti i testimoni mano-
scritti di quest’opera e collazionati tutti gli scholia, sia quelli ascrivibili
all’esegesi antica che quelli del periodo bizantino (come ad esempio le
note metriche ad opera di Demetrio Triclinio), nonché tutte le glosse.
Una quantità non irrilevante di importante materiale esegetico era infatti
rimasta esclusa, per diversi motivi, sia in Dindorf che in Schwartz.
Quindi con questa edizione, verosimilmente ancora molto perfetti-
bile, si spera di aver contribuito in qualche modo a una migliore cono-
scenza degli scholia euripidei, dell’esegesi antica e della tradizione di
questo testo dall’antichità fino all’Umanesimo.
Avviandomi oramai alla conclusione, passo ai doverosi ringrazia-
menti. Vorrei innanzitutto ringraziare Filippomaria Pontani, che ha se-
guito con infinita pazienza e disponibilità il mio lavoro non solo durante
questi anni ma anche in quelli precedenti, Anna Pontani, mia tutor
durante il dottorato, e Renzo Tosi, con cui ho avuto il piacere di discutere
la mia tesi. Gli errori che il lettore potrebbe ancora trovare, tuttavia, sono
miei.
Vorrei inoltre esprimere la mia riconoscenza nei confronti di Ian C.
Cunningham e Klaus Alpers per aver accettato di pubblicare nella SGLG
questa edizione e per i precisi, numerosi e preziosi suggerimenti che mi
hanno dato per migliorarla; e a De Gruyter, soprattutto nelle persone di
Katrin Hofmann, Serena Pirrotta e Florian Ruppenstein. E non sia mai
che dimentichi il personale delle biblioteche dove ho potuto studiare: la
VI Prefazione
Biblioteca di Area Umanistica di Ca’ Foscari, la biblioteca interdiparti-
mentale del Liviano a Padova e la biblioteca Marciana di Venezia.
Una particolare e profonda gratitudine la riservo ai miei genitori, che
mi hanno sempre sostenuto e incoraggiato nei miei studi.
Pensandoci bene, non posso non ringraziare anche i lettori di questo
libro: essere letto è ciò per cui è stato realizzato.
Venezia, 22 Marzo 2016 Jacopo Cavarzeran
Sommario
Prefazione ............................................................................................. V
Sommario ........................................................................................... VII
Introduzione ........................................................................................... 1
1 L’esegesi del testo euripideo nell’antichità ................................ 1
1.1 L’esegesi antica .................................................................... 1
1.2 Rapporti degli scholia all’Hippolytus
con l’esegesi scoliastica antica .................................................. 12
2 La tradizione manoscritta degli scholia all’Hippolytus ............. 23
2.1 Il testo di B e i suoi apografi .............................................. 23
2.2 La famiglia μ ...................................................................... 29
2.3 La sotto-famiglia δ ............................................................. 33
2.4 Il manoscritto V .................................................................. 37
2.5 La famiglia γ ....................................................................... 40
2.7 Il manoscritto A .................................................................. 48
2.8 La famiglia φ ...................................................................... 49
2.9 Altri manoscritti ................................................................. 53
2.10 L’edizione Aldina e gli scholia mai editi .......................... 56
2.11 L’editio princeps (= I) ....................................................... 57
2.12 Conclusioni....................................................................... 63
2.13 Edizioni degli scholia all’Hippolytus di Euripide ............. 66
2.14 Opere in cui è presente una selezione
degli scholia all’Hippolytus ....................................................... 69
Auctores ........................................................................................ 70
Tituli librorum ............................................................................... 79
Sigla nominum virorum doctorum ................................................ 85
Conspectus siglorum ........................................................................... 86
Notae (cod. X exemplo adhibui) ................................................... 87
Ὑπόθεσις Ἱππολύτου / Scholia in Euripidis Hippolytum .................... 89
VIII Sommario
Indices
Scriptores laudati ......................................................................... 393
Nomina fabulosa et divina .......................................................... 395
Nomina geographica .................................................................... 397
Nomina historica ......................................................................... 398
Grammatica ................................................................................. 398
Veriloquia .................................................................................... 399
Rhetorica ..................................................................................... 399
Scaenica ....................................................................................... 400
Philosophica, physica, medica et antiquitates ............................. 401
Demetrii Triclinii scholia metrica in Hippolytum
ex codice Laur. 32,2 .......................................................................... 403
Paraphrasis recentior in codice Mon. Gr. 258 exarata ....................... 416
Introduzione
1 L’esegesi del testo euripideo nell’antichità
1.1 L’esegesi antica
Nelle Vite dei dieci oratori dello pseudo-Plutarco1 viene detto che
Licurgo (390–324) avrebbe ordinato che i testi delle tragedie di Eschilo,
Sofocle e Euripide venissero conservati come documenti nell’archivio
della città.
τὸν δέ, ὡς χαλκᾶς εἰκόνας ἀναθεῖναι τῶν ποιητῶν, Αἰσχύλου
Σοϕοκλέους Εὐριπίδου, καὶ τὰς τραγῳδίας αὐτῶν ἐν κοινῷ
γραψαμένους φυλάττειν καὶ τὸν τῆς πόλεως γραμματέα
παραναγινώσκειν τοῖς ὑποκρινομένοις· οὐκ ἐξεῖναι γὰρ 〈παρ’〉 αὐτὰς
ὑποκρίνεσθαι.
Ad Atene, quindi, nel IV secolo esisteva un testo ufficiale delle tragedie
euripidee e in un certo senso un’edizione in forma embrionale, della
quale però non è possibile conoscere in alcun modo i criteri e
l’affidabilità.
Galeno2 narra come Tolemeo Evergete riuscì a farsi consegnare dagli
Ateniesi, in cambio di una cauzione di quindici talenti d’argento, questi
testi, con l’intento di farli copiarli per la biblioteca. Tuttavia tenne gli
originali e restituì le sontuose copie appena vergate; agli Ateniesi non
rimase che tenersi il denaro della cauzione. Proprio ad Alessandria le
tragedie, stando a quanto riportato da Giovanni Tzetze3 nei propri
prolegomena alle commedie di Aristofane, avrebbero ricevuto le cure
editoriali di Alessandro Etolo:4
I, 1–6 (p. 22–23 Koster) ’Αλέξανδρος ὁ Αἰτωλὸς καὶ Λυκόφρων ὁ
Χαλκιδεὺς μεγαλοδωρίαις βασιλικαῖς προτραπέντες Πτολεμαίῳ τῷ
1 Cf. Vit. dec. orat. 841F.
2 Cf. In Hippocr. Epid. III, 17a, 607,5–608,1.
3 Su Giovanni Tzetze mi limito a segnalare la recente trattazione in F. PONTANI
2015, pp. 378–385 con bibliografia.
4 I frammenti di Alessandro Etolo sono editi in MAGNELLI 1999, pp. 89–108.
2 Introduzione
Φιλαδέλφῳ τὰς σκηνικὰς διωρθώσαντο βίβλους, τὰς τῆς κωμῳδίας
καὶ τραγῳδίας καὶ τὰς τῶν σατύρων ϕημί, συμπαρόντος αὐτοῖς καὶ
συνανορθοῦντος καὶ τοῦ τοιούτου βιβλιοϕύλακος τῆς τοσαύτης
βιβλιοθήκης ’Ερατοσθένους· ὧν βίβλων τοὺς πίνακας Καλλίμαχος
ἀπεγράψατο. ’Αλέξανδρος ὤρθου τὰ τραγικά, Λυκόφρων τὰ
κωμικά· νεανίαι ἦσαν Καλλίμαχος καὶ ’Ερατοσθένης. οὗτοι μὲν τὰς
σκηνικὰς διωρθώσαντο βίβλους
II, 1–4 (p. 31–32 Koster) ’Αλέξανδρος ὁ Αἰτωλὸς καὶ Λυκόφρων ὁ
Χαλκιδεύς, ἀλλὰ καὶ Ζηνόδοτος ὁ ‘Εφέσιος τῷ Φιλαδέλφῳ
Πτολεμαίῳ συνωθηθέντες βασιλικῶς ὁ μὲν τὰς τῆς τραγῳδίας,
Λυκόφρων δὲ τὰς τῆς κωμῳδίας βίβλους διώρθωσαν, Ζηνόδοτος δὲ
τὰς ὁμηρείους καὶ τῶν λοιπῶν ποιητῶν.
II, 22–23 (p. 33 Koster) τῶν ἑλληνίδων δὲ βίβλων, ὡς καὶ προλαβὼν
ἔφην, τὰς τραγικὰς μὲν διώρθωσε δι’ ’Αλεξάνδρου τοῦ Αἰτωλοῦ
Secondo l’erudito bizantino fu durante il regno di Tolemeo Filadelfo
(283–246) che Alessandro venne scelto per questo lavoro, mentre Galeno
riferisce che la biblioteca di Alessandria acquisì le opere dei tragici da
Atene sotto Tolemeo Evergete (246–222). Quindi, o Alessandro lavorò
su dei testi euripidei differenti, o, più probabilmente, l’informazione di
Galeno è poco accurata, dato che Zenodoto, Licofrone e Alessandro
Etolo furono attivi negli anni ‘70 del III secolo, all’epoca quindi di
Tolemeo II.5
Alessandro risulterebbe essere quindi il primo διορθωτής6 del testo
euripideo, senza però aver compilato degli ὑπομνήματα.
Il ragguaglio di Tzetze risulta quindi di importanza capitale (se,
certo, prestiamo fede a quanto dice questa fonte abbastanza tarda),
poiché senza la sua testimonianza non saremmo mai venuti a conoscenza
di questo lavoro editoriale, dato che gli scholia a Euripide (ma nemmeno
quelli a Eschilo e Sofocle, e d’altra parte neppure Licofrone viene mai
citato negli scholia ad Aristofane) non nominano mai Alessandro Etolo,
né riportano lezioni, varianti o emendamenti al testo a lui ascrivibili. E’
5 Cf. PFEIFFER 1968, p. 107–108; MAGNELLI 1999, p. 10–11; MONTANA 2015,
pp. 102–106.
6 Dell’uso del termine e del suo significato se ne discute in PFEIFFER 1968, pp. 71,
94, 106–107, ma si vedano anche MAGNELLI 1999, p. 11 e MONTANA 2015, pp.
90–91.