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Presentazione
Il volume ci presenta lo psichiatra zurighese nella veste di docente e
divulgatore dei principi basilari del suo pensiero teorico. Il più ampio dei
contributi – Fondamenti della psicologia analitica (1935) – riproduce infatti la
trascrizione stenografica delle lezioni tenute da Jung nella londinese Tavistock
Clinic, di fronte a un pubblico di circa duecento psichiatri e psicologi. Vi si parla
di funzioni psichiche, di tipi psicologici, di struttura della coscienza, di inconscio
personale e collettivo, di archetipi, con argomentazioni che anticipano alcune
conquiste teoriche della ricerca psicologica successiva: “Rilevando che corpo e
mente reagiscono come un’entità unica, Jung fu il primo clinico a riconoscere
l’importanza dei fenomeni fisiologici che accompagnano le emozioni, – osserva
E. A. Bennet nella sua prefazione alla prima edizione inglese – oggi
comunemente noti come fenomeni psicosomatici.” Le argomentazioni di Jung
sono peraltro arricchite dagli interventi dei partecipanti, che interrogano e
discutono.
Analoga struttura presenta La vita simbolica, trascrizione di un seminario
tenuto nel 1939 alla Guild of Pastoral Psychology di Londra. Vi si presentano i
vantaggi delle religioni capaci di dare un senso alla vita del singolo,
preservandolo quindi dalla nevrosi e dal vuoto di simboli e valori, mentre il
terapeuta si rivela un semplice surrogato del “curatore d’anime” cattolico o
protestante. Il saggio Simboli e interpretazione dei sogni (1961) nasce invece
dalla decisione (sia pur sofferta e travagliata), presa da Jung poco prima di
morire, di presentare le proprie teorie a un ampio pubblico di non specialisti,
dopo che era cresciuto l’interesse per la psicologia analitica, in seguito
all’intervista filmata Face to face da lui rilasciata alla BBC. Completano il
volume due scritti sulla persona e sulle teorie di Freud nei quali Jung cerca di
presentare senza acredine le luci e le ombre del suo rapporto con il maestro.
Carl Gustav Jung (1875-1961) iniziò la sua attività nel 1900 nel famoso
ospedale «Burghölzli» di Zurigo, sotto la guida di Eugen Bleuler, uno dei grandi
maestri della psichiatria dinamica. Durante questi «anni di apprendistato» mise a
fuoco la sua nozione di realtà psichica ed elaborò alcuni strumenti per la
comprensione dei disturbi mentali. Nel 1907 entrò in contatto con Freud, con cui
stabilì uno stretto rapporto umano e scientifico, assumendo una posizione di
primo piano nel movimento psicoanalitico, ma nel 1912 la pubblicazione di
Trasformazioni e simboli della libido segnò la rottura del loro sodalizio e il
distacco di Jung dalla psicoanalisi. Ne seguì un lungo periodo di «malattia
creativa», caratterizzato da un serrato corpo a corpo con l’inconscio e le sue
immagini archetipiche, di cui dà testimonianza il Libro rosso. Esperienza
decisiva da cui si cristallizzarono, negli anni della maturità, il sistema della
psicologia analitica (dottrina dell’inconscio collettivo e degli archetipi, tipologia
psicologica, energetica psichica e processo di individuazione, principio di
sincronicità) e un’eccezionale messe di indagini storico-religiose, soprattutto nei
campi dell’alchimia, dell’astrologia e del pensiero orientale. Le Opere di Jung
sono pubblicate da Bollati Boringhieri a cura di Luigi Aurigemma (24 voll.,
1965-2007).
OPERE DI C. G. JUNG
EDIZIONE DIRETTA DA LUIGI AURIGEMMA
15
www.bollatiboringhieri.it
www.facebook.com/bollatiboringhierieditore
www.illibraio.it
Prima edizione digitale marzo 2015
Prima edizione nella collana «Opere di C. G. Jung» 1991
Prima edizione nella collana gli «Archi» 1997
© 2007 Foundation of the Works of C.G. Jung, Zürich
Titolo originale: Das symbolische Leben
Über das Phänomen des Geistes in Kunst und Wissenschaft
Traduzione di Silvia Stefani e di Paolo Santarcangeli (“Sigmund Freud come fenomeno storico-culturale” e
“Sigmund Freud: necrologio”)
Cura editoriale di Maria Anna Massimello
© 1991 e 1997 Bollati Boringhieri editore,
Torino, corso Vittorio Emanuele II, 86
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
ISBN 978-88-3397350-0
Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore.
È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata
L’edizione Bollati Boringhieri delle Opere di Jung
Il piano dell’edizione italiana delle Opere di C.G. Jung è conforme a quello
dell’edizione in lingua inglese, Collected Works of C.G. Jung, iniziata nel 1953
dalla Bollingen Foundation e affidata per gli Stati Uniti alla casa editrice
Princeton University Press e per l’Inghilterra alla Routledge and Kegan Paul, e a
quello dell’edizione in lingua tedesca, Gesammelte Werke von C.G. Jung,
iniziata nel 1958 dall’editore Rascher di Zurigo, cui è succeduto l’editore Walter
di Olten. La distribuzione degli scritti nei volumi non obbedisce a uno stretto
criterio cronologico. Gli editori anglosassoni, primi realizzatori dell’edizione,
giudicarono infatti che un tale criterio strettamente cronologico avrebbe dato ai
vari volumi lo svantaggio di un’eccessiva frammentarietà di contenuto, e
ritennero preferibile un ordinamento che, pur rispettando fondamentalmente lo
sviluppo storico dell’opera dell’autore, permettesse nel contempo di abbracciare
nei singoli volumi campi d’indagine più o meno circoscritti. ll piano da essi in
fin dei conti fissato, nell’intento di accordare nel miglior modo i suddetti criteri
dell’ordine cronologico e di quello tematico fu approvato da C.G. Jung.
L’edizione delle Opere di Carl Gustav Jung – affidata alla direzione di Luigi
Aurigemma e a cui hanno collaborato 35 traduttori –, l’unica e sola completa e
annotata realizzata in Italia, appartiene di pieno diritto alla storia della
psicoanalisi italiana e di questa storia costituisce anzi uno dei principali momenti
fondativi, il contributo teorico e culturale forse maggiore.
Jung, come Freud, attraverso la pubblicazione delle sue opere complete appare
in tutta la complessità del suo pensiero, irriducibile agli orizzonti della sola
psicoanalisi.
Profilo biobibliografico di C.G. Jung
di Luigi Aurigemma
Carl Gustav Jung nacque in Svizzera, a Kesswil, sul lago di Costanza, il 26
luglio 1875. La famiglia paterna era di origine renana. ll nonno era venuto in
Svizzera nel 1822, e aveva occupato una cattedra di chirurgia all’Università di
Basilea. Anche la famiglia materna era di Basilea; e a Basilea il padre, pastore
protestante di modesti mezzi economici, tornò nel 1879. Nell’ambiente colto e
tradizionalista di quella città Jung passò gli anni dell’infanzia e della prima
formazione. Oggetto già allora di accadimenti psichici fuori del comune che, tra
l’altro, lo allontanavano profondamente dalla fede senza ragione del padre,
presto ricco di letture umanistiche (pensò anche per un certo tempo di divenire
archeologo), il giovane Jung trovò attraverso la medicina, inizialmente scelta
anche per ragioni pratiche, la sua vera e definitiva vocazione di osservatore e
terapeuta della psiche. Osservatore e terapeuta in un senso originalissimo,
ancorato saldamente a un metodo empirico accogliente qualsiasi accadimento
psichico con una disponibilità e un rispetto totali e mai prigioniero d’una
funzione puramente descrittiva; libero da ogni vincolo troppo stretto a qualsiasi
disciplina scientifica o altra forma di sapere, ma attento a molte e capace di
servirsene a proposito. Così già la sua tesi di dottorato: Psicologia e patologia
dei cosiddetti fenomeni occulti: studio psichiatrico, impostata nel 1899-1900 e
pubblicata due anni dopo, comporta l’embricazione di esperienze personali, di
osservazioni cliniche precise, di tentativi di riflessioni esplicative sui fenomeni
registrati.
Nel 1900, subito dopo l’abilitazione professionale, Jung si trasferì per sempre a
Zurigo, entrando al Burghölzli, l’ospedale per malattie mentali e clinica
universitaria (diretta allora da Eugen Bleuler). Vi rimase, prima come assistente,
poi (dal 1905) come aiuto, fino al 1909. Nel 1903 sposò Emma Rauchenbach, da