Table Of ContentJean-Claude Larchet
L'INCONSCIO
SPIRITUALE
Malattie psichiche
e malattie spirituali
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SAN PAOLO
Titolo originale dell'opera:
J;inconscient spirituel
© Les Éditions du Cerf, Paris 2005
Traduzione dal francese
di Lorenzo Bacchiare/lo
© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2006
Piazza Soncino, 5 -20092 Cinisello Balsamo (Milano)
www.edizionisanpaolo.it
Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l.
Corso Regina Margherita, 2 -10153 Torino
PREIVIESSA
Questo libro è anzitutto la risposta alla richiesta, fattami da più
parti, di spiegare in maniera più. dettagliata la mia idea sulle rela
zioni fra.malattie mentali e malattie spirituali; si propone poi an
che di sviluppare più a fondo la nozione d' <<inconscio spirituale>>
che ho spesso usato in altre opere e, infine,. di gettare le basi di
quella che potrebbe essere una psicoterapia cristiana, partendo
dalla ricca esperienza che la secolare Tradizione ortodossa ha ac
cumulato nella «cura delle anime».
Esso riporta anche numerose conferenze e comunicazioni, che
qui: ho ulteriormente rielaborato, fatte in convegni o congressi in
ternazionali.
Nei vari dibattiti avuti in coda ad alcune di quelle riunioni, cui
partecipavano anche psicologi, psichiatri e psicoterapeuti cristiani,
di varie «scuole», ma anche teologi e filosofi, diventò sempre più
chiaro. che il ricorso - da parte di psicoterapeuti cristiani con pa
zienti cristiaru - a psicoterapie con fondamenti e metodi assai lon
tani dai princìpi e dalle prassi del cristianesimo comportava sem
pre un che di problematico. In Grecia e da molti anni ormai, que
sta problematica è al centro di grandi controversie e forti tensioni.
Il contrasto più vivace è fra coloro, da una parte, i quali pensano
che le psicoterapie abbiano una struttura e collocazione analoghe
alle varie branche della medicina e siano quindi autonome dalla
religione e, dall'altra, ·quegli altri invece. secondo cui la tradizione
ascetica ortodossa e la pratica della paternità spirituale, nelle mo
dalità che assumono all'interno della Chiesa ortodossa, siano in
grado d'offrire mezzi adeguati per trattare, come <<in sovrappiù»,
anche le turbe psichiche, rendendo così superfluo il ricorso alle
psicoterapie.
Nel mondo cattolico e in quello protestante, dibattiti del gene
re sono ben meno vivaci. Uno dei motivi è. che in questi due
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mondi le psicoterapie sono state introdotte ormai da vari decen
ni, e quindi le discussioni che la loro introduzione ha magari su
scitato oggi non sono più d'attualità; inoltre, l'introduzione della
psicanalisi lì venne favorita dalla gran «moda» di cui, intorno
agli anni '60 del secolo scorso, godettero, anche fra il clero, le
scienze umane.
Per altro verso, sia nel cattolicesimo che nel protestantesimo
non esistono una tradizione ascetica elaborata e metodica né
una prassi della paternità spirituale analoghe a quelle del mondo
ortodosso, tradizione e prassi che potrebbero rivendicare a sé
una funzione psicoterapeutica inclusa nella loro funzione spiri
tuale. A tutto ciò possiamo poi aggiungere anche la costatazione
- fatta dai sociologi - che l'assenza della pratica della confessio
ne nel protestantesimo e una certa disaffezione per essa nel cat
tolicesimo - o il passaggio da una confessione personale a una
sua forma collettiva - hanno in qualche misura favorito lo svi
luppo della psicanalisi e delle psicoterapie nelle rispettive aree
d'influenza.
Ma con tutto ciò, neanche in Occidente diverse pubblicazioni
hanno mai smesso, di quando in quando e fino ai nostri giorni,
d'interrogarsi sul problema della compatibilità di questa o quella
forma di psicoterapia (in particolare, la psicanalisi e la psicologia
analitica) con i princìpi (soprattutto antropologici) del cristiane
suno.
Checché ne sia d'un tale dibattito, siamo però sempre obbliga
ti ad ammettere che, in forza delle loro implicazioni antropologi
che - a livello sia dei loro fondamenti teorici che delle loro appli
cazioni pratiche -, le psicoterapie pongono al cristianesimo un
problema assai particolare, che non suscitano invece quelle tera
pie mediche, come la neurologia e la psichiatria, che hanno una
loro collocazione scientifica ben riconosciuta e incontestabile.
Nel mondo cristiano, diverse psicoterapie vennero adottate
come metodi già bell'e fatti e completi, «pronti per l'uso». Etut
te ebbero i loro sostenitori e i loro detrattori; ma poi non si fece
mai nessuno sforzo - come sarebbe stato nella logica delle cose -
per sviluppare una psicoterapia cristiana, o come minimo una
psicoterapia i cui fondamenti antropologici e le cui prassi tera
peutiche si ponessero, in maniera chiara e incontestabile, in linea
di continuità con quelli del cristianesimo.
In vari e recenti congressi in cui erano presenti anche psicotera-
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peuti cristiani, numerose voci si sono levate a chiedere che si faces
sero ricerche in questa direzione.
In quanto nuovi contributi per una migliore comprensione e cu
ra delle malattie psichiche, siffatte ricerche non possono essere che
benvenute; tanto più che, fra le centinaia di psicoterapie apparse e
sviluppatesi nel secolo XX, fin qui ancora nessuna si è imposta co
me più adatta delle altre a guarire i malati di sua competenza. La
costatazione, fatta in studi recenti, che nel trattamento delle malat
tie psichiche, <<tutte le terapie si equivalgono» esprime sì una loro
efficacia ... ma pur anche un'equivalente inefficacia per mali la cui
natura profonda continua a restare sotto molti aspetti misteriosa e
la cui spiegazione resta in genere ipotetica; a tal punto che ancora
oggi - e forse tanto più oggi, dopo i progressi della genetica - si
resta per varie malattie esitanti fra cause totalmente eterogenee:
cause puramente biologiche secondo alcuni, cause puramente psi
chiche e ambientali secondo altri.
Gli studi che da anni vado facendo sulle malattie spirituali e sul
la tradizione terapeutica dell'Oriente cristiano offrono, non ho
dubbi, prospettive nuove per la comprensione e la terapeutica del
le malattie psichiche, nella misura in cui quelle hanno delle rela
zioni con queste.
Questo nostro libro, che non ha la pretesa di essere uno studio
sistematico e completo, si propone appunto di precisare quelle re
lazioni e così suscitare ulteriori ricerche.
In tutto il libro si è mantenuta una rigorosa distinzione fra ma
lattie psichiche e malattie spirituali, evitando così un duplice ri
schio: quello, per un verso, d'una qualche concezione massimali
stica che riduca lo psichico allo spirituale e, di conseguenza, non
lasci più spazio alla psicoterapia propriamente detta; e anche quel
secondo rischio, per altro verso, che sarebbe consistito nel confon
dere fra loro psichico e spirituale. Mentre la prima posizione è fa
cile incontrarla nel mondo ortodosso, la seconda è ampiamente
diffusa nel mondo cattolico, in cui le trasmissione radiofoniche e
la letteratura religiosa sono state ampiamente inondate, negli ulti
mi anni, da discorsi psicologizzanti che mostrano la tendenza a
eclissare la spiritualità - i sociologi parlano d'un movimento <<psi
rituale» -, sull'onda talora della New Age e talaltra, ancor più di
frequente, sulla scorta di schemi semplicistici e che quasi sempre
sono caratterizzati da un approccio ben poco rigoroso e anzi su
perficiale, ma anche da un'assenza di fondamenti nella Tradizione,
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nonostante questa o quella citazione di Padri strappata in modo
ingannevole dal suo contesto1.
Se pure sosterremo che talune malattie mentali sono legate a de
termillate malattie spirituali e, di conseguenza, che la guarigione di
quelle dipende dalla guarigione di queste, vogliamo tuttavia evitare
il rischio di strumentalizzare la spiritualità (a fortiori la vita sacra
mentale, cui è indissolubilmente legata), coscienti come siamo che
la sua finalità non è già la guarigione psichica dell'uomo bensì la
sua guarigione spirituale, in vista della sua salvezza e deificazione.
Ma è evidente che - nella prospettiva in cui qui ci mettiamo - la
relazione fra la psicoterapia e la terapia spirituale pone un proble
ma delicato, alla stessa maniera che lo pongono il ruolo e la fun
zione dello psicoterapeuta rispetto al terapeuta spirituale. Speria
mo d'aver contribuito a chiarire anche questa problematica.
Dobbiamo infine fare qualche chiarimento anche sulla nozione
di <<inconscio spirituale» che svilupperemo in quest'opera. La con
cezione che ne proponiamo in questo libro non è per niente calca
ta su questa o quella moderna teoria dell'inconscio. Essa si basa
piuttosto su elementi che troviamo nella più antica letteratura pa
tristica; inoltre, se pur presenta un'analogia globale con le conce
zioni moderne - ruolo dell'inconscio nella patologia, ruolo del
«divenire cosciente>> nella terapeutica -, se ne differenzia tuttavia
in modo ben netto.
Prima di tutto perché noi distinguiamo due forme d'inconscio,
entrambe presenti nell'uomo ma in qualche maniera in conflitto
fra loro. Poi perché la presa di coscienza di questi due inconsci mi
par essere una condizione necessaria, ma non sufficiente, per la
guarigione spirituale e la guarigione psichica, che è in qualche mi
sura legata a quella. Tutto ciò che qui diremo va letto nel più glo
bale contesto già esposto in Terapia delle malattie spiritualz2. La
guarigione spirituale dipende da un modo di vita ascetico (nel sen
so ampio della parola) e, indissociabilmente, dalla vita sacramenta
le, di cui è la Chiesa la dispensatrice. Se lo sforzo spirituale del-
1 Su quest'abitudine e quest'uso invalso, si veda l'articolo di I. Frnnck, «"Psy" e "spi"
font-ils bon ménage?», in Ecritures, 55, 2003, p. 6-9; soprattutto,poi il dossier <<Psychologie
et vie spirituelle. Distinguer pour unirn, in Christus, 197, 2003. E comunque opportuno far
notare che quest'uso non pretende di essere psicoterapeutico in senso vero e proprio, ma ten
de piuttosto alla ricerca d'un qualche benessere interiore; e proprio per questa ragione, esso
ha avuto così tanto successo.
2 Terapia delle malattie spirituali. Un'introdùzione alla tradizione ascetica della Chiesa or
todossa, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2003.
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l'uomo e l'aiuto degli altri (in particolare, d'un padre spirituale ve
ro ed esperto) è indispensabile per la sua guarigione spirituale,
questa non può tuttavia compiersi se non in forza della grazia. In
altre parole, la guarigione spirituale è sempre frutto d'una sinergia
un;iano-divina di cui il Cristo è il mediatore.
Fonti
Il capitolo 1 è la rielaborazione e l'ampliamento d'una comunicazione
presentata al 10° Congresso della Federazione europea delle Associazioni
mediche cattoliche, svoltosi a Bratislava, Slovacchia, 1-4 luglio 2004, sul
tema «New Challenges for Medicine and Health Care in Europe».
I capitoli 2 e 3 sono le due parti d'una comunicazione presentata al
Colloquio scientifico internazionale svoltosi a Livàdia, Grecia, 1-5 otto
bre 2003, sul tema «Teologia cristiana ortodossa e psicoterapia>>.
Il capitolo 4 è l'ampliamento d'una comunicazione presentata alle
«Giornate di psicologia» orgànizzate il 27 e 28 agosto 2004 dal diparti
mento di Psicologia dell'Università cattolica di Buenos Aires, Argentina,
sul tema <<Psicologia e pensiero cristiano».
Il capitolo 7 riprende e amplia il capitoJo 12 del mio libro Le chrétien
devant la maladie, la sou/france et la mort, Ed. du Cerf, Paris, 2002, intito
lato <<La dimension inconsciente des passions».
I capitoli 9, 10 e 11 sono l'ampliamento di due conferenze tenute il 24
e 25 ottobre 2003 a Tessalonica, Grecia, su invito del Centro ellenico di
psicanalisi e della rivista TJ (j'\)VUV'tTJCTTJ.
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