Table Of ContentJames D.G. Dunn
Paideia Editrice
a Stephen Barton, T.oren Stuckenbruck,
Walter Moberly, Mark Bonnington,
e John Arnold,
grazie ai quali la parola «collegialità»
ha arricchito il suo significato,
e agli altri membri del
New Testament Postgraduate Seminar,
mio ebdomadario vanto e gioia
ISBN 88.394.0571.2
Titolo originale dell'opera:
James D.G. Dunn
The Theology of Paul the Apostle
Traduzione italiana di Franco Ronchi
©T.&T. Clark, Edinburgh 1998
© Paideia Editrice, Brescia 1999
Sommario
9 Premessa
Abbreviazioni e sigle
13
Bibliografia
19
Capitolo 1
29 Prologo
Capitolo 2
53 Dio e uomo
Capitolo 3
01 L'uomo in stato di accusa
Capitolo 4
179 L'evangelo di Gesù Cristo
Capitolo 5
322 L'inizio della salvezza
Capitolo 6
453 II processo della salvezza
Capitolo 7
520 La chiesa
Capitolo 8
603 Come dovrebbero vivere i credenti?
Capitolo 9
684 Epilogo
709 Indice analitico
Indice dei passi citati
714
Indice degli autori moderni
745
753 Indice del volume
Premessa
Cominciai a subire il fascino di Paolo circa quarantanni fa. Già da ragazzo,
ancora liceale, non potei sottrarmi all'ammirazione per i successi missionari
di Paolo, in particolare per tutti quei suoi viaggi e per essere riuscito a im
piantare il cristianesimo in Europa. Cresciuto e divenuto studente universi
tario, questo fascino divenne più profondo a mano a mano che cominciavo
a gustare qualcosa del Paolo teologo. La combinazione dì una profonda ri
flessione teologica e di una lotta sofferta con problemi umani anche troppo
reali, di una stringente argomentazione e di una sensibilità pastorale «mi pre
sero» per molti rispetti. Diventato poi docente universitario, ho tenuto corsi
su Paolo e la sua teologia per più di venticinque anni, riportato continuamen
te a lui pur trattando una serie di argomenti diversi, con le lezioni, almeno
spero, che diventavano progressivamente più ricche mentre scandagliavo la
teologia di Paolo punto per punto.
Il dialogo con la teologia di Paolo si fece gradatamente più serio attorno
alla metà degli anni '70 e nei primi '8o. Le mie opere Jesus and the Spirit
(1975), Unity and Diversity in the New Testament (1977), Christology in the
Making (1980), mi costrinsero tutte ad affrontare il pensiero di Paolo a li
velli sempre più profondi. «La nuova prospettiva su Paolo» introdotta da E.
P. Sanders nel suo Paolo e il giudaismo palestinese (1977) rese necessario un
totale ripensamento e mi portò, nel 1980, attraverso un più attento esame
dell'incidente di Antiochia (Gal. 2,11-14), a una sostanziale riconsiderazione
delV atteggiamento paolino verso i compagni giudeo cristiani e verso la sua
religione ancestrale e anche dei suoi rapporti con questa e con quelli. Questa
rivalutazione sta ancora continuando. La preparazione del mio primo impor
tante commento, Romans (1988), mi costrinse a uno studio approfondito del
la lettera ai Galati che si concretizzò prima nel mio Jesus, Paul and the Law
(1990) e poi nel commentario ai Galati, Galatians (1993). Similmente l'im
pegno per scrivere il commento ad altre due epistole, Colossians and Phile-
mon (1996), accrebbe la mia conoscenza del pensiero paolino più tardo, men
tre saggi più brevi su 1 Corinti ed Efesini mi consentirono di acquisire una
conoscenza più ampia dei particolari del corpus paolino. Tutto questo lavo
ro fu di continuo stimolato dal dialogo in classe, da corsi di specializzazione
dedicati a Paolo e da un coscienzioso impegno, ogni anno, nei seminari tenuti
negli incontri annuali della Society of New Testament Studies e della Society
for Biblical Literature - incontri ai quali debbo tantissimo.
Per molto tempo avevo accarezzato il sogno di trasformare gli appunti del
le mie lezioni, riveduti e ancora ritoccati, in uno studio generale di tutta la
io Premessa
teologia paolina, finché una radicale e inattesa revisione dei programmi d'in
segnamento ha fornito lo spunto finale, mentre l'occasione necessaria mi giun
se da un congedo di studio (nel quadrimestre primavera-estate 1996). A ma
no a mano che si avvicinava il momento di prendere il periodo di aspettativa
da dedicare alla ricerca, sentivo dentro me come un fiume alimentato da pa
recchi affluenti, ma il cui letto si restringeva, così da far crescere pericolosa
mente il volume e la pressione delle acque. Talvolta mi è sembrato che la di
ga cedesse, e i paragrafi iniziali (§ 2) furono scritti mentalmente molto prima
che mi sedessi alla mia vecchia scrivania di casa. Sei mesi d'intensa concen
trazione mi hanno consentito di condurre a termine la prima stesura (a ecce
zione dei §§ 1 e 25) e di dare al testo, almeno spero, un grado di omogeneità
e coerenza che altrimenti sarebbe stato difficile raggiungere.
Completando la prima stesura ho dovuto affrontare diversi difficili passi.
il primo, già adombrato molto tempo prima, è stato di servirmi della lettera
ai Romani come di una sorta di schema sul quale tentare una più completa
esposizione dell'intera teologia di Paolo. Cerco di spiegare e giustificare que
sto passo nel prologo (§ 1). Il vantaggio di questo criterio è di avere consen
tito un'ampia esposizione dei temi che Paolo stesso sviluppa in Romani; d'al
tra parte ha anche comportato che la trattazione di altre lettere è stata meno
organica e quindi meno soddisfacente. Questo problema è inevitabile in una
trattazione tematica della teologia di Paolo. Il procedimento alternativo di
prendere in esame ogni singola lettera ha anch'esso i suoi svantaggi.
Un secondo, importante passo è stato di trattare gli argomenti in modo ab
bastanza particolareggiato così che risultasse chiara la struttura logica del di
scorso teologico (di Paolo) ed esegetico (mio). La trattazione di temi partico
lari che desse per presupposta la disamina precedente avrebbe prodotto sì un
libro più maneggevole, ma non altrettanto completo. Per la medesima ragio
ne ho ripreso gli stessi testi chiave, talora con citazioni piuttosto estese. Poi
ché io stesso mi sono spesso trovato a dover leggere nelle situazioni più im
pensate, sono consapevole che i lettori non avranno sempre le lettere di Pao
lo a portata di mano. Il pericolo è allora che il testo che si ricorda non colli
mi con l'aspetto che si vuole sottolineare, così che la forza dell'argomenta
zione potrebbe andar perduta. Davanti a un rischio del genere la convenien
za del lettore e il desiderio dell'autore di risultare convincente hanno forzato
la mano (ma in fondo non hanno molto accresciuto il numero delle pagine).
Le proporzioni del confronto con altri studiosi su questioni sia sostanziali
sia particolari ha costituito un terzo problema. Va da sé che una simile di
scussione può essere infinita (come ci ricordano i commentari, sempre più
ponderosi) e il libro rischiava già di estendersi più del dovuto. E stato neces
sario prendere decisioni drastiche, anche se spiacevoli, limitandosi a indicare
le linee di ricerca sullo specifico argomento in esame. Così l'inevitabile op
zione su che cosa e chi includere o escludere, citare o passare sotto silenzio,
è stata soggettiva e spesso arbitraria e posso soltanto scusarmi con quanti
pensano che io abbia trascurato aspetti o apporti importanti. Spero che le re
censioni mettano in luce tali pecche, così da potere rimediarvi in futuro.
Un quarto problema è stato quello del titolo. Nella ristrettezza del nostro
Premessa 11
campo visivo (o della nostra arroganza) noi studiosi di Nuovo Testamento o
delle origini cristiane abbiamo la tendenza a pensare che riferirsi alla «teolo
gia di Paolo» si spieghi da sé. Ma un titolo del genere servirebbe solo ad as
sicurare che l'interesse del libro resta limitato alla ristretta cerchia degli stu
diosi della Bibbia e agli ambienti ecclesiastici. Fuori di qui il titolo «la teolo
gia di Paolo», sempre supponendo che possa provocare una qualche reazio
ne, solleverebbe la domanda: che cosa significa teologia? chi è questo Paolo?
Un titolo come «la teologia di san Paolo» sarebbe già più riconoscibile, ma
il vecchio protestante che sonnecchia in me dubita ancora che un Paolo che
si rivolgeva a tutti i cristiani chiamandoli «santi» sarebbe contento se questo
predicato venisse usato per indicare un'elite cristiana. Ma una soluzione an
dava da sé: Paolo stesso aveva un titolo che apprezzava sopra ogni altro e
sul quale insistè sempre come sua più costante designazione quando doveva
presentarsi ai destinatari delle lettere. Quel titolo era «apostolo». Il termine
era anche caratteristico del cristianesimo e sufficientemente noto anche al
trove. il problema ha trovato così soluzione: solo un titolo era possibile: La
teologia dell'apostolo Paolo.
La prima stesura fu inviata alla Eerdmans attorno alla fine del settembre
iy<)6 ed entro una settimana ricevetti diverse copie fascicolate a uso di le
zioni e seminari. Sono estremamente grato a Bill Eerdmans per aver reso ciò
possibile e a John Simpson per aver provveduto al lavoro redazionale. Fui
pertanto in grado di spedire diverse copie a colleghi che si erano gentilmente
prestati a leggere la prima stesura, di usarne altre nelle lezioni dei miei corsi
per il primo biennio (cosa che non funzionò del tutto) e di avere copie suffi
cienti per i miei seminari di specializzazione nel Nuovo Testamento così da
poterci lavorare per l'intero primo semestre (autunno 1996).
Le parole non bastano a esprimere la mia gratitudine verso coloro che fu
rono in grado di rispondermi in queste diverse maniere. Penso soprattutto ai
professori Paul Achtemeier, Bob Jewett e John Reumann negli Stati Uniti, al
professor Eduard Lohse in Germania, al professor Graham Stanton nel Re
gno Unito. In particolare devo ringraziare Charlie Moule, colui che in tempi
ormai così lontani mi guidò fino al dottorato: egli lesse ogni singola pagina e
in una serie di fitte lettere scovò i refusi, migliorò il mio inglese e mi costrin
se a ripensare numerosi punti. Fu una bella esperienza rinnovare l'antico rap
porto tra insegnante e discepolo e trovarlo ancora gratificante come ai bei
tempi di Cambridge, verso la metà degli anni '60. Il seminario di specializza
zione richiese dieci settimane per esaminare al microscopio la prima stesura
e mi costrinse a chiarire i punti oscuri e a sostenere meglio (e talvolta ad ab
bandonare) quelli più peculiari. Ai miei colleghi di altri istituti che non han
no mai sperimentato la meravigliosa sensazione di essere passati settimana
dopo settimana nello strizzatoio non posso che raccomandarla di cuore. Al
tri partecipanti al seminario non saranno sorpresi nel leggere il nome del
mio collega più prossimo, Walter Moberly. Ben presto il seminario prese a
seguire una vera e propria liturgia, con la pausa iniziale interrotta dalla soa
ve voce di Walter che annunciava innocentemente di avere «da eccepire solo
su tre punti secondari e due di maggiore sostanza».
IZ Premessa
A tutte le persone suddette posso dire soltanto un «grazie di cuore». Sono
perfettamente consapevole dei moltissimi modi in cui le pagine che seguiran
no sono state migliorate. Il contributo di tutti quelli che qui ricordo mi ha in
dubbiamente salvato da molte situazioni imbarazzanti e ha sicuramente mi
gliorato il tutto. È, superfluo dire che le pecche residue e i giudizi meno con
vincenti sono tutti da addebitare a me soltanto.
Mi sono impegnato a inserire il massimo possibile dei commenti e della di
scussione riguardanti la prima stesura e ciò non solo per eliminare gli errori
più evidenti, ma perché voglio dar seguito il più possibile all'idea di fare teo
logia in collaborazione, come impegno comunitario oppure come dialogo (per
usare il «modello» preferito nelle pagine che seguono). Non m'illudo che que
sto libro (né alcun libro) sia o possa essere «l'ultima parola» sulla teologia
di Paolo. Quest'opera è intesa piuttosto come contributo al dialogo o alla
discussione corrente su quello che la teologia di Paolo fu/è e quale sia la sua
continua pregnanza per lo studio e la prassi religiosa e teologica. Qualsiasi
osservazione o critica intesa a migliorare le eventuali successive revisioni di
quest'opera sarà accettata con gratitudine col medesimo spirito di come vie
ne fatta.
In ultimo ma non da meno voglio esprimere la mia gratitudine a Meta,
mia amata moglie, mia roccia e accorta confidente, senza la quale non sareb
be stato neppure possibile pensare a questa impresa.
25 gennaio 1997
(conversione di san Paolo e anniversario di Rabbie Burns).
James D.G. Dunn
Quando non è riportato per esteso, il titolo completo delle opere citate nelle note
in calce può essere reperito o nella bibliografia generale o nella bibliografia all'ini
zio di ogni sezione. Per le opere di consultazione si veda l'elenco delle sigle.
Abbreviazioni e sigle
Abbreviazioni dei libri biblici
Ab. Abacuc. Abd. Abdia. Agg. Aggeo. Am. Amos. Apoc. Apocalisse.
Atti Atti degli Apostoli. Bar. Baruc. Cant. Cantico dei cantici. Col. Let
tera ai Colossesi. i, 2 Cor. Prima, seconda lettera ai Corinti. 1, 2 Cron. Pri
mo, secondo libro delle Cronache. Dan. Daniele. Deut. Deuteronomio.
Ebr. Lettera agli Ebrei. Eccl. Ecclesiaste. Ef. Lettera agli Efesini. Es.
Esodo. Esd. Esdra. Est. Ester. Ez. Ezechiele. Fil. Lettera ai Filippesi.
Film. Lettera a Filemone. Gal. Lettera ai Galati. Gd. Lettera di Giuda.
Gdt. Giuditta. Gen. Genesi. Ger. Geremia. Giac. Lettera di Giacomo.
Giob. Giobbe. Gion. Giona. Gios. Giosuè. Giud. Giudici. GÌ. Gioele.
Gv. Vangelo di Giovanni. 1, 2, 3 Gv. Prima, seconda, terza lettera di Gio
vanni. Is. Isaia. Lam. Lamentazioni. Le. Vangelo di Luca. Lev. Levitico.
1, 2 Macc. Primo, secondo libro dei Maccabei. Mal. Malachia. Me. Van
gelo di Marco. Mich. Michea. Mt. Vangelo di Matteo. Naum Naum.
Neem. Neemia. Num. Numeri. Os. Osea. 1, 2 Pt. Prima, seconda lettera
di Pietro. Prov. Proverbi. 1, 2 Re Primo, secondo libro dei Re. 1, 2, 3, 4
Regn. Primo, secondo, terzo, quarto libro dei Regni (LXX). Rom. Lettera ai
Romani. Rut Rut. Sai. Salmi. 1, 2 Sam. Primo, secondo libro di Samuele.
Sap. Sapienza di Salomone. Sir. Siracide (Ecclesiastico). Sof. Sofonia. 1,
2 Tess. Prima, seconda lettera ai Tessalonicesi. 1, 2 Tim. Prima, seconda lette
ra a Timoteo. Tit. Tito. Tob. Tobia. Zacc. Zaccaria.
Altre abbreviazioni
Ant. Bibl. Libro delle Antichità Bibliche (Pseudo-Filone). Apoc. Abr. Apocalisse
di Abramo. Apoc. El. Apocalisse di Elia. Apoc. Mos. Apocalisse di Mosè.
Apoc. Soph. Apocalisse di Sofonia. A.T. Antico Testamento, b Talmud babi
lonese (segue titolo del trattato). 2 Bar. Apocalisse siriaca di Baruc. 3 Bar.
Apocalisse greca di Baruc. Barn. Lettera di Barnaba. CD Documento di Da
masco. Chrys. Giovanni Crisostomo: Rom. Sull'epistola ai Romani. 1 Clem.
Epistola di Clemente ai Corinti. Did. Didache XII Apostolorum. Ep. Arist.
Lettera di Aristea. Ep. Ier. Lettera di Geremia. 4 Esd. Quarto libro di Esdra.
Eus. Flusebio: Hist. Eccl. Ristoria Ecclesiastica; Praep. Ev. Praeparatio Evangeli
ca. 1 Hen. Primo libro di Enoc (Enoc etiopico). 2 Hen. Secondo libro di Enoc
(Enoc slavo). Herm. Pastore di Erma: Mand. Mandata; Sim. Similitudines. Ign.
Ignazio di Antiochia: Eph. Lettera agli Efesini; Magn. Lettera ai Magnesi; Phil.
14 Abbreviazioni e sigle
Lettera ai Filadelfesi; Poi. Lettera a Policarpo; Sm. Lettera agli Smirnei; Trall.
Lettera ai Tralliani. Ios. Flavio Giuseppe: Ant. Antiquitates ludaicae; Ap. Con-
tra Apionem; Bell. Bellum ludaicum. Ios. As. Giuseppe e Asenet. Iren. Ireneo
di Lione: Haer. Adversus Haereses. Iub. Giubilei. Iust. Giustino Martire: Apol.
Apologia; Dial. Dialogo con Trifone giudeo. LXX Septuaginta. m Mishna
(segue titolo del trattato). 3 Mach. Terzo libro dei Maccabei. 4 Mach. Quarto
libro dei Maccabei. Met. Apuleio, Metamorfosi. N.T. Nuovo Testamento.
Philo Filone: Abr. De Abrahamo; Aet. Mund. De Aeternitate Mundi; Cher. De
Cherubini; Conf. De Confusione Linguarum; Congr. De Congressu Eruditionis
Grafia; Dccal. De Decalogo; Dct. Quod Deterius Potiori Insidiari Soleat; Ebr.
De Ebrietate; Fug. De Fuga et Inventione; Gig. De Gigantibus; Her. Quis Re
rum Divinarum Heres; Imm. Quod Deus Immutabilis Sit; Leg. Ali. Legum Alle-
goriae; Legat. Legatio ad Gaium; Migr. De Migratione Abr ah ami; Mos. De Vita
Mosis; Mut. De Mutatione Nominum; Op. De Opificio Mundi; Plant. De Plan-
tatione; Post. De Posteritate Caini; Praem. De Praemiis et Poenis; Prob. Quod
Omnis Probus JJber Sit; Quaest. Ex. Quaestiones et Solutiones in Exodum;
Quaest. Gen. Quaestiones et Solutiones in Genesin; Sacr. De Sacrificiis Abelis et
Caini; Som. De Somnis; Spec. Leg. De Specialibus Legibus; Virt. De Virtutibus;
Vit. Cont. De Vita Contemplativa. Ps. Sai. Salmi di Salomone. Q le sigle con
Q designano scritti reperiti nel sito di Qumran (la cifra indica il numero di grot
ta). 1Q27 Libro dei Misteri. iQapGcn Apocrifo della Genesi. iQH Hodajot.
iQM Regola della Guerra. iQpHab Pesher Abacuc. iQS Regola della Comu
nità. iQSa Regola della Congregazione. iQSb Raccolta di benedizioni. 4Q246
Apocalisse aramaica. 4Q409 Preghiere festive. 4Q521 Sulla risurrezione.
4Q530 Libro dei Giganti1. 4Q531 Libro dei Giganti^ 4QFlor Florilegio.
4QMMT Lettera halakica. 4QpNah Pesher Naum. TiQMelch Melchisedek.
11QT Rotolo del Tempio. Sib. Oracoli Sibillini. Test. Abr. Testamento di Abra
mo. Test. Ben. Testamento di Beniamino (Test. xn). Test. Dan Testamento di
Dan (Test. xn). Test. Iss. Testamento di Issacar (Test. xn). Test. Iob Testa
mento di Giobbe. Test. Ios. Testamento di Giuseppe (Test. xn). Test. Iud. Te
stamento di Giuda (Test. xn). Test. Levi Testamento di Levi (Test. xn). Test.
Neph. Testamento di Neftali (Test. xn). Test. Rub. Testamento di Ruben (Test.
xn). Test. Zab. Testamento di Zàbulon (Test. xn). Test. XII Testamenti dei
dodici Patriarchi. T.M. testo masoretico. var. varia lectio (variante testuale).
Vit. Ad. Vita di Adamo ed Eva.
Sigle
AB Anchor Bible. ABD Anchor Bible Dictionary, ed. D.N. Freedman, 6 voli.,
Doubleday, New York 1992. Aland2 Novum Testamentum Graece, ed. K.
Aland et al., Deutsche Bibelstiftung, Stuttgart z\<)j<^. AnBib Analecta Biblica.
ANRW Aufstieg und Niedergang der Rómischen Welt. AV Authorized Version
= KJV. BAR Biblical Archaeology Review. Bauer W. Bauer, A Greek-English
Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature, tr. e a e. di
W.F. Arndt e F.W. Gingrich. za ed. riv. da F.W. Gingrich e F.W. Danker, Uni
versity of Chicago, Chicago 1979. BDB F. Brown, S.R. Driver, C.A. Briggs,