Table Of ContentMatteo D’Acunto
Il mondo del vaso Chigi
Image & Context
Edited by
François Lissarrague,
Rolf Schneider & R.R.R. Smith
Editorial Board:
Bettina Bergmann, Jane Fejfer,
Luca Giuliani, Chris Hallett, Susanne Muth,
Alain Schnapp & Salvatore Settis
Volume 12
De Gruyter
III
Matteo D’Acunto
Il mondo del vaso Chigi
Pittura, guerra e società a Corinto
alla metà del VII secolo a.C.
De Gruyter
Il volume è stato pubblicato con il contributo del Dipartimento di Asia,
Africa e Mediterraneo dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”,
e dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con i fondi del programma
di ricerca PRIN “Trasmissione dell’antico: codificazione letteraria,
tradizione manoscritta, ricezione”.
ISBN 978-3-11-031409-0
e-ISBN 978-3-11-031421-2
ISSN 1868-4777
Library of Congress Cataloging-in-Publication Data
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Druck und Bindung: Hubert & Co. GmbH & Co. KG, Göttingen
∞ Gedruckt auf säurefreiem Papier
Printed in Germany
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Alla cara memoria di mia madre Ileana
e a mio padre Antonio, amati genitori,
per lo spirito critico, il desiderio di conoscere
e l’amore che mi hanno da sempre dato
VI
ErodotoV, 92,b 1:
Korinù›oisi g@r Òn pfilio« katˇstasi« toi‹de· Òn çligarx›h,
kaÏ oÛtoi Bakxiˇdai kalefimenoi önemon tÎn pfilin,ãd›dosan
dÍ kaÏ ógonto ãj $ll‹lvn.
La costituzione dei Corinzi era questa: c’era un’oligarchia, e costoro,
chiamati Bacchiadi, amministravano la città e si sposavano fra loro
(trad.it.G. Nenci).
ErodotoV, 92,b 3 = 7 P.-W.
(oracolo delfico dato ai Bacchiadi, che preannuncia l’avvento di Cipselo):
AåetÌ« ãn pwtr>si k÷ei,twjei dÍ lwonta
karterÌn èmhst‹n·pollân d# ÉpÌ go÷nata l÷sei.
TaÜtˇ nyn eÛ frˇzesùe,Kor›nùioi,oı perÏ kalÎn
Peir‹nhn oåkeÖte kaÏ çfryfienta Kfirinùon.
Un’aquila è incinta fra le rocce, ma partorirà un leone
forte e feroce. Poi fiaccherà le ginocchia di molti.
Ora riflettete bene su questo, o Corinzi che attorno alla bella
Pirene abitate e alla scoscesa Corinto (trad. it. G. Nenci).
Ringraziamenti VII
Ringraziamenti
I miei più sentiti ringraziamenti vanno alla dr.ssa Anna Maria Sgubini
Moretti, già Soprintendente del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, e
alla dr.ssa Alfonsina Russo Tagliente, Soprintendente del Museo Nazionale
Etrusco di Villa Giulia, per avermi consentito di ristudiare l’olpe Chigi e per
avermi messo nelle migliori condizioni per poterlo fare, grazie anche all’at-
tenzione e alla disponibilità che mi hanno riservato le funzionarie respon-
sabili, dr.sse Francesca Boitani e Maria Anna De Lucia. Tra il personale del
Museo mi è gradito ringraziare la dr.ssa Maria Laura Falsini dell’Archivio
Fotografico, il consegnatario sig. Giulio Di Giorgio e il fotografo sig. Mauro
Benedetti, per le belle riproduzioni del vaso da lui realizzate.
Ringrazio la dr.ssa Agnes Schwarzmeier dell’Antikensammlung dei
Musei di Berlino per avermi consentito di ristudiare l’aryballos V.I. 3773 e
per le informazioni che mi ha fornito sui dati d’archivio; il dr. Wilfred
Geominy dell’Akademisches Kunstmuseum di Bonn per avermi permesso
di ristudiare l’aryballos inv. 1669; il Soprintendente dell’Ephoreia del
Pireo, dr.ssa Maria Kasimi-Soutou, per avermi consentito di ristudiare il
frammento di Egina inv. 2062; e la dr.ssa Alexandra Villing, del British
Museum di Londra, per le informazioni d’archivio che mi ha fornito
sull’aryballos Macmillan.
Ringrazio il prof. François Lissarrague per l’attenzione che ha riservato
a questo lavoro e per l’opportunità che mi ha offerto di pubblicarlo nella
bella serie “Image & Context”, da lui curata presso l’editore De Gruyter,
assieme a R. M. Schneider e a R. R. R. Smith.
Un ringraziamento particolarmente sentito va ai miei Maestri Ida Bal-
dassarre e Bruno d’Agostino, a cui devo la mia formazione scientifica e
gli impagabili consigli, accompagnati dall’affetto che hanno da sempre
dimostrato nei miei confronti. Sotto la loro guida ho avuto il privilegio di
vivere l’esperienza dell’ex Dipartimento di Studi del Mondo Classico e del
Mediterraneo Antico dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”,
in cui si è costruito un modo di “fare archeologia” del tutto unico, grazie
all’apporto di tante intelligenze con sensibilità scientifiche così diverse, tra
VIII Ringraziamenti
cui Emanuele Greco, Giovanni Cerri, Fabrizio Pesando e Patrizia Gastaldi.
Al caro amico e prezioso collega di Letteratura Greca Riccardo Palmi-
sciano sono debitore di importanti suggerimenti e della condivisione di
un percorso ermeneutico, avviato insieme ormai da diversi anni: mi con-
sidero davvero fortunato nell’aver trovato un tale “compagno di viaggio”.
Un ringraziamento personale del tutto particolare va agli amici
dell’Università di Salerno, Luca Cerchiai, Mauro Menichetti ed Eliana
Mugione, per aver organizzato il convegno sull’olpe Chigi, tenutosi a Fi-
sciano il 3–4 giugno del 2010: senza quelle due densissime giornate e la
loro fondamentale lettura del giudizio di Paride questo lavoro non solo
sarebbe stato assai diverso, ma probabilmente non sarebbe neanche nato.
Questo libro costituisce il punto d’arrivo della mia riflessione sul vaso,
presentata già in una forma preliminare e meno articolata nel volume che
raccoglie gli atti di quel convegno.
Mi è gradito ringraziare Laura M. Michetti, Iefke van Kampen e Daniele
Maras, la cui pubblicazione del tumulo di Monte Aguzzo è in corso di
stampa neiMonumenti Antichi dei Lincei: con loro sin dall’inizio si è stabilita
una sorta di complicità nell’affrontare la lettura contestuale del vaso. Hanno
voluto con grande liberalità mettermi al corrente dei loro fondamentali la-
vori. Preziosa mi è stata, come sempre, la lettura del contributo che Cornelia
Isler-Kerényi ha dedicato all’olpe Chigi. Con poche indicazioni di forte
spessore Mario Torelli ha saputo incidere in maniera significativa sul mio
lavoro, lui che aveva già indirizzato la lettura dell’olpe in una direzione,
nella quale mi sono inserito. Il mio lavoro ha avuto da sempre unreferente
costante, potrei dire silenzioso, non avendo avuto l’occasione di approfon-
dire la sua conoscenza personale nel convegno salernitano: Jeffrey Hurwit,
dal cui articolo del 2002 potremmo dire che tutto ha avuto inizio e al quale
sono ritornato su tantissimi punti. Il lavoro ha potuto beneficiare degli im-
portanti consigli di Anthony Snodgrass e di Giulia Sacco.
Ovviamente, tutti gli errori di impostazione e di merito sono da impu-
tare a me.
Consentitemi infine pochi ringraziamenti personali. Il lavoro è dedi-
cato alla cara memoria di mia madre, Ileana, e a mio padre, Antonio, per
quella commistione tra affetto e intelligenza che li rendono unici. Ringra-
zio la mia affezionata zia Anna per aver riguardato con attenzione il testo.
Alla mia amata Teresa e alla mia piccola Ileana va costantemente il mio
pensiero: anche nei momenti di lavoro più intensi vegliavano su di me…
Ho chiuso il libro con diversi dubbi (che sono il sale del nostro me-
stiere) e con la curiosità (non lo nego) di sapere cosa fosse rappresentato e
che forma avessero le lettere su quei frammenti che non sono stati ritro-
vati… chissà, magari, sfuggiti al Lanciani, sono ancora là sotto sepolti da
qualche parte nella camera di fondo del tumulo di Monte Aguzzo…
Napoli, giugno 2012
Indice IX
Indice
Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . VII
Ida Baldassarre, Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . XIII
Tavole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .XVII
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1. Il contesto di rinvenimento. Il tumulo di Monte Aguzzo a Veio,
la tomba di una famiglia principesca etrusca . . . . . . . . . . 7
2. Il Pittore Chigi. Le sue opere e la sua personalità a cavallo
tra ceramografia e grande pittura . . . . . . . . . . . . . . . . 15
2.1. Le opere del pittore e il suomilieu . . . . . . . . . . . . . 17
2.2. Gli aryballoi Macmillan e di Berlino. La collaborazione
con un altrettanto abile coroplasta . . . . . . . . . . . . . 19
2.3. “Attorno” al Pittore Chigi. Il frammento da Egina,
l’aryballos di Bonn e l’oinochoe da Erythrai. . . . . . . . 24
2.4. La datazione degli aryballoi di Londra e di Berlino
ca. 670–650 a.C. e dell’olpe ca. 650–640 a.C. . . . . . . . 29
2.5. La personalità del Pittore Chigi tra ceramografia
e pittura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
3. Il programma iconografico dell’olpe Chigi . . . . . . . . . . . 43
3.1. I temi sulle diverse fasce come programma figurativo . . . 45
3.2. La fascia inferiore. La caccia degli efebi . . . . . . . . . . 48
3.3. La seconda fascia. I cavalieri e il carro– la caccia al leone,
due segmenti della stessa scena . . . . . . . . . . . . . . 52
3.4. Il mostro bicorpore. Una sfinge o unaKer? . . . . . . . . 57
Description:This book analyses the stylistic, iconographic and historical aspects of the Chigi vase, the famous Protocorinthian olpe dating back as early as ca. 650 BC. The vase is the masterpiece of the Chigi Painter, a skilful vase-painter who was acquainted as well with the big size Corinthian painting. The