Table Of ContentL’APPASSIONANTE RACCONTO DI UN’IDENTITÀ CULTURALE
250 ILLUSTRAZIONI NEL TESTO
PER LA PRIMA VOLTA UNA VISIONE D’INSIEME DEI SUOI SECOLI DI STORIA
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STORIA
DELLA TRADIZIONE
TEATRALE MUSICALE
A JESI
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di
Gianni Gualdoni
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Regista, Scrittore, Produttore, Gianni Gualdoni è “figlio d’arte” e cresce
in stretto contatto con maestri d’arte del teatro musicale; Laurea in Lin-
gue e letterature straniere, studia musica e teatro con Massimo Bogian-
ckino. Autore di studi e ricerche d’ambito teatrale e musicale e testi
drammaturgici (diversi rappresentati), è invitato in comitati scientifici e
convegni nazionali sul teatro musicale (Fermo Festival, Macerata Opera,
et al.). Firma regie in Italia e all’estero -spesso anche le scene- annove-
rando un repertorio che va dal barocco al contemporaneo: diverse le
direzioni di prima rappresentazione moderna e “prima assoluta”, sia
d’opera che di prosa. Produttore di eventi teatrali e musicali nazionali e
internazionali, negli anni dirige vari festival e teatri ed è consulente e
direttore artistico peristituzioni culturali italiane ed estere.
Tra i Testi teatrali più recenti dell’Autore:
La notte che Wagner uccise Spontini (melologo, musiche di G. Spontini e R. Wagner),2000;
Lettera d’amore di Celeste Erard (racconto teatrale, musica di Gaspare Spontini),2001;
Saffo (dramma lirico), 2002;
Parola di Adamo, parola di Eva (commedia musicale), 2002;
Nella notte di Natale (racconto, musiche di Lino Liviabella), 2003;
Sinfonia visiva (melologo, musica di Cinzia Pennesi), 2003;
Lo spettacolo della Fiera (evento teatrale di massa),2004;
Cantico (opera multimediale),2005;
Tosca rusticana (melologo, musiche di Giacomo Puccini e Pietro Mascagni),2009;
Graal - Mi chiamo Wagner (melologo, musica di Richard Wagner), 2010;
Viva Verdi (drammaturgia, musiche di Giuseppe Verdi e altri),2011;
Shéhérazade (balletto - soggetto originale, musica di Nikolaj Rymskij-Korsakov),2011;
Al Tabarin dell’Operetta (commedia musicale - teatro di rivista), 2012.
Tra le pubblicazioni di ricerca storica e musicologica:
Il romanzo del “Leone”. Storia della prima struttura teatrale di Jesi, Biblioteca Aperta, 1994;
Nel nome del teatro musicale, Edizioni Paradigmi, 1995;
Le stagioni del Teatro Pergolesi, Edizioni Motta - Milano, 1998;
Percorsi didattici di una scuola di canto marchigiana, A.Ri.M. - Edizioni Quattroventi, 2006;
Musica Sacra. Ricognizione identitaria di un genere espressivo, F.L., 2007;
1967/1986. Carlo Perucci a Macerata, F.L., 2007;
Arena Sferisterio di Macerata. Origini e storia della tradizione lirica, CCIAA Macerata, 2012/13.
Proprietà letteraria riservata
dell’Autore
[email protected]
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STORIA DELLA TRADIZIONE TEATRALE MUSICALE A JESI
INDICE DEI CAPITOLI
PREFAZIONE
Una storia locale che è specchio dell’identità regionale pag.11
NOTA DI PRESENTAZIONE
Rigore accademico delle fonti, intento divulgativo della scrittura pag.13
INTRODUZIONE
Per una più efficace e vera immagine storica e istituzionale pag.17
200 anni di vita. Anzi, quasi 300 - La “volontà teatrale” di una comunità -
Presentarsi con il vero blasone
I - LA “VITA TEATRALE” PRIMA DEL TEATRO
1. Dai vicoli scuri del basso medioevo pag. 23
Spettacolo alto, spettacolo popolare - La “piazza” di Jesi, nella
Marca d’Ancona - Tempo di fiera, tempo di spettacoli
2. Quel “turpe abuso” frequente nelle chiese pag. 28
Arrivano i “commedianti” - La “rivoluzione” del 1562 - Buffoni,
istrioni… infami
3. Una nuova era teatrale per un mondo “nuovo” pag. 33
Un panorama composito - Nella sala del Magistrato - Profilo sociale
della città di Jesi
4. Rare “splendidezze”: i teatri dell’Accademia pag. 38
Il mondo raffinato di palazzo Rusticucci - Nei saloni e nei
giardini… - A goder le musiche dei drammi
5. Il “teatro senza teatro”: la musica si fa popolare pag. 44
Il filone devozionale - Tra il sermone e l’opera barocca -
“Intellighenzia” laica ed ecclesiastica
6. Tutto l’anno tra suoni, canti e rappresentazioni pag. 48
Verso l’assetto definitivo - Il sistema della musica -
Le strutture produttive
7. Musica “nei festini, pubblici o privati” pag. 54
La diffusione della musica - Concerti ad uso domestico -
La necessità del teatro
8. Nasce e cresce il “sogno del Montirozzo” pag. 61
I tempi sono maturi - Per pubblico decoro e onesto divertimento -
Il sogno si infrange
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II - LA SEDE STABILE DEL TEATRO
9. Un piccolo capolavoro di imprenditoria privata pag. 67
Il Teatro del Leone - Un nuovo assetto istituzionale - Il “sacro”
si suona in settembre
10. Il mondo nuovo del teatro “fuori porta” pag. 72
Dai palchetti del “Leone” - Donne in scena, finalmente! -
Una rara eccezione per il grande evento
11. La parabola artistica del Teatro “del Leone” pag. 78
Niente prosa al “Leone” - La “farsetta in musica” - Riaffiora
l’antico sogno: il teatro al Montirozzo – Declino e scomparsa
di “un nobile decaduto”
12. Cittadini, ecco a voi il Teatro “della Concordia” pag. 86
La volontà vince le difficoltà - Su il sipario! Con beffa… -
Il “sogno del Montirozzo” si realizza - Preferibilmente a
carnevale
13. La stagione teatrale: come funziona, chi paga pag. 92
Il carnevale 1817, alla moda con Lanari e Rossini –
Veglioni, tombola, passeggi e steccato - Il Municipio inizia
a contribuire
14. Il teatro veicolo di economia e benessere pag. 99
Così parlò il Gonfaloniere - Da evento privato a evento
sociale - Quando nacque l’aspetto attuale
15. 1830-70: gli “anni ruggenti” del Teatro “Concordia” pag. 104
La stagione principale si sposta a settembre - Quanto mette
il Comune - Chi è Alessandro Lanari, “il napoleone degli
impresari” - La città si appropria del “patrimonio teatro” –
L’anno spontiniano 1875
16. Colpo di scena moderno: la luce elettrica pag.115
Vampate in sala… a carico dell’impresario - Tra glorie e
trionfi, lo spettro della crisi - In nome di Pergolesi
17. Al “Pergolesi” va in scena la crisi del teatro pag. 119
Niente soldi dal Comune - “Ma il pubblico paga e merita di
meglio!” - Jesi impazzì per Carmen
18. Teatro di terz’ordine. No, di secondo ordine pag. 125
Cavalleria rusticana scuote gli animi - Il rigoglioso mercato
Del “fuori stagione” - L’alba del nuovo secolo
19. Ricerca del repertorio, alla ricerca dell’anima pag. 130
La “novità” riaccende l’interesse - Avanti Wagner! Anzi,
Berlioz… - Esplode il “fenomeno operetta”
20. Dalla crisi del Teatro alla fine del Condominio pag. 136
Dopo la primavera, l’inverno - Polemiche feroci contro la
proprietà - La crisi finale: si vende
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III - IL TEATRO “COMUNALE”
21. Si apre una nuova era: il teatro è pubblico pag. 143
Proprietà pubblica, gestione privata - La politica teatrale del
Fascismo - Repertorio: da “attualità” a “patrimonio culturale”
22. Le celebrazioni del 1936 avviano la rinascita pag. 148
La festa si allunga: Olimpiade slitta al ’37 - Nuove prospettive:
a Jesi da tutto il mondo - La rinascita: arrivano i grandi cantanti
23. Dal baratro della guerra un nuovo grande fermento pag. 153
Il nuovo volto del teatro lirico - Siamo vivi: si ricomincia -
Un’occasione perduta
24. “La tradizione locale non ha più mordente”… pag. 158
Ancora un grande evento pergolesiano - Il regista, questo
sconosciuto - La crisi d’identità degli anni ‘50
25. Il Sindaco Carotti guida la riscossa lirica pag. 163
Sempre in mano agli impresari - Ancora Spontini, poi solo
repertorio - Il Sindaco chiama a raccolta l’élite culturale
26. Il Festival internazionale dell’Opera da camera pag. 167
La svolta di Casavola Danese - Nasce il Festival
internazionale - Jesi “Salisburgo d’Italia”
27. Anni ‘60: il Centro-Sinistra “pubblicizza” il Teatro pag. 172
L’impresario Perucci: un nuovo corso istituzionale - Nel 1966
una rete lirica su tutta la regione - Il sistema lirico marchigiano
IV - NELL’OLIMPO NAZIONALE: “TEATRO DI TRADIZIONE”
28. Il “Pergolesi” è “Teatro di tradizione” pag. 179
Importanti sviluppi istituzionali - Impulso produttivo: orchestra,
coro, tecnici - Il nuovo avvio del 1968
29. Sfide e vittorie culturali degli anni ‘70 e ’80 pag. 185
Repertorio, grandi nomi e anche titoli nuovi - La creazione di
nuovo pubblico - L’attenzione a Rossini, poi Spontini, Pergolesi… -
Il memorabile Festival “Pergolesi Opera Omnia” - La lunga rincorsa
pergolesiana
30. La frontiera produttiva: dalle Marche alla Corea pag. 195
Una rete nazionale: Padova-Cosenza, via Foggia - Sulle ali della
lirica Jesi sbarca a Seul - La rete lirica marchigiana “esporta” fuori
regione - Il “freno tirato” del Comune
31. Evoluzioni artistiche degli ultimi vent’anni pag. 201
Un nuovo direttore dal “San Carlo” di Napoli - La breve stagione
del tenore Merighi - Cavallaro e la “Civiltà musicale marchigiana” -
L’eredità dei raggiungimenti culturali e produttivi
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V - ARIA DI PRIVATIZZAZIONE
32. Cronache del presente: il Teatro va alla Fondazione pag. 209
La prima Fondazione “Pergolesi-Spontini” - La nuova Fondazione
delle polemiche – Privatizzazione: più costi, meno produzione… -
Ma il bilancio è in attivo o in passivo?
33. A Jesi la cultura si avvia alla privatizzazione pag. 214
La politica del Centro-Sinistra, la politica del Sinistra-Centro – Il
“nuovo ordine”: privatizzazione - Teatro “ex-comunale”: fine di un
ciclo storico e politico culturale - La frenesia “aziendale” e i rischi
istituzionali di una sua deriva - La Stagione ricorda Mozart,
ma dimentica Spontini…
34. Il futuro: strade nuove, con 210 anni di storia pag. 223
Panorama ragionato delle difficoltà - Prospettive e opportunità
di sviluppo - Un progetto culturale chiaro e forte - La storia e il
nome: l’identità
POST SCRIPTUM
35. Il disegno di una nuova egemonia territoriale:
fine (annunciata) di un sogno? pag. 229
Nel 2008 solo sette serate d’opera: mai così poche dagli anni ’60 -
Stagione lirica “mini”, danza cancellata – Svanita l’ubriacatura, i nodi
vengono al pettine - Un credito che non copre nemmeno la Vallesina –
Illusioni perdute: il “Polo teatrale dei Castelli”
CRONOLOGIA DELLE STAGIONI E INDICI DELLE OPERE
Cronologia delle Stagioni d’opera e dei titoli programmati 1644-2008 pag. 237
Indice degli autori delle opere programmate pag. 315
Indice dei titoli delle opere programmate pag. 320
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Il sipario storico di Luigi Mancini dedicato a Federico II, 1850
(cid:2)
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Description:one agisce a Jesi dal 1732 (anno inaugurale) fino all'avvento del nuovo teatro, Antonio Donnini, Leopardo Tonnarelli, direttore Antonio Galeazzi.