Table Of ContentTHIASOS
Monografie 17
DECORAZIONE ARCHITETTONICA
IN SICILIA DALL'ETÀ ARCAICA
ALLA ROMANIZZAZIONE
UNA REVISIONE DELL'OPERA DI LUCY T. SHOE
Antonello Fino
Edizioni Quasar
Thiasos Monografie 17
«THIASOS Monografie»
Direttore: Giorgio Rocco
Comitato di Direzione: Monica Livadiotti (vice-Direttore), Roberta Belli Pasqua, Luigi Maria Caliò
Redazione: Davide Falco, Antonello Fino, Chiara Giatti, Antonella Lepone, Giuseppe Mazzilli, Valeria Parisi, Rita Sassu
Anno di fondazione: 2011
Antonello Fino, Decorazione architettonica in Sicilia dall'età arcaica alla romanizzazione.
Una revisione dell'opera di Lucy T. Shoe
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Progetto grafico di Monica Livadiotti
Impaginato di Antonello Fino
eISBN 978-88-5491-190-1
Tutti i diritti riservati
Come citare il volume:
A. Fino, Decorazione architettonica in Sicilia dall'età arcaica alla romanizzazione.
Una revisione dell'opera di Lucy T. Shoe,
Thiasos, Monografie 17, Roma 2021
Le Monografie pubblicate nella Collana sono sottoposte a referee nel sistema a doppio cieco.
MONUMENTS OF KOS
DECORAZIONE ARCHITETTONICA
IN SICILIA DALL'ETÀ ARCAICA
I
ALLA ROMANIZZAZIONE
THE SOUTHERN STOA OF THE AGORA
UNA REVISIONE DELL'OPERA DI LUCY T. SHOE
Giorgio Rocco
Antonello Fino
(English translation by Rita Sassu)
EEddiizziioonnii QQuuaassaarr
ai miei Maestri
a Valentina
“Πάντα στον νου σου νάχεις την Ιθάκη.
Το φθάσιμον εκεί είν’ ο προορισμός σου.
Aλλά μη βιάζεις το ταξείδι διόλλου.
Καλλίτερα χρόνια πολλά να διαρκέσει·
και γέρος πια ν’ αράξεις στο νησί,
πλλούσιος με όσα κέρδισες στον δρόμο,
μη προσδοκώντας πλλούτη να σε δώσει η Ιθάκη.”
(Κ.Π. Καβάφη, Ιθάκη, 1911)
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
(K.P. Kavafis, Itaca, 1911)
Sommario
G. Rocco, Prefazione p. 9
A. Fino, Premessa p. 11
A. Fino, Decorazione architettonica in Sicilia dall'età arcaica alla romanizzazione. p. 15
Una revisione dell'opera di Lucy T. Shoe
1. Status quaestionis
1.1 Sul perché di uno studio tipologico sull’architettura antica p. 17
1.2 Per un quadro degli studi sui profili dell’architettura in Sicilia p. 20
2. Lucy T. Shoe e il suo contributo allo studio dell’Antico
2.1 Lucy Taxis Shoe, profilo di una studiosa p. 29
2.2 Cosa comprese Lucy Shoe p. 34
2.3 Dalla Grecia all’Occidente: Profiles of Western Greek Mouldings p. 35
3. Analisi storico-architettonica dell’architettura pubblica nella Sicilia antica
3.1 Età geometrica ed orientalizzante p. 41
3.2 Alto e medio arcaismo p. 43
3.3 Tardo arcaismo p. 52
3.3.1 Architettura ionica arcaica p. 58
3.4 Primo classicismo p. 61
3.5 Alto classicismo p. 69
3.6 Tardo classicismo ed ellenismo p. 75
4. Catalogo dei profili
4.1 Akragas p. 89
4.2 Akrai p. 93
4.3 Erice p. 93
4.4 Gela p. 93
4.5 Himera p. 94
4.6 Kamarina p. 95
4.7 Megara Hyblaea p. 96
4.8 Mozia p. 97
4.9 Noto p. 97
4.10 Segesta p. 97
4.11 Selinunte p. 98
4.12 Siracusa p. 115
4.13 Solunto p. 116
4.14 Taormina p. 118
4.15 Tindari p. 119
5. Conclusioni p. 121
Apparati
Abbreviazioni Bibliografiche p. 129
Tavole
Sommario 7
Prefazione
Giorgio Rocco
È davvero con grande piacere che presento, nella collana monografica annessa alla rivista
Thiasos, la ricerca di Antonello Fino, mio allievo fin dal primo anno di istituzione, nell’anno acca-
demico 2005-2006 e presso il Dipartimento DICAR del Politecnico di Bari, di quel particolare
curriculum di studi noto come “corso classico”, che, insieme alle materie fondanti di architettura,
comprendeva i principali insegnamenti dell’archeologia. Corso di studi innovativo e coraggioso,
che in dieci anni di vita ha visto molti laureati con il massimo dei voti non solo nel campo della sto-
ria dell’architettura o del restauro – come lo stesso Fino, che si è laureato con una tesi sul Ginnasio
Occidentale di Kos – ma anche nel campo della progettazione architettonica.
L’autore è quindi un architetto frutto di quell’esperimento, che ha voluto poi consolida-
re, non solo frequentando per altri due anni la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici
e del Paesaggio dello stesso Politecnico, dove si è diplomato a pieni voti, e con il successivo
Dottorato di ricerca, ma soprattutto con numerosissime partecipazioni a campagne di scavo e
di rilievo sia del DICAR, diventando uno dei miei più validi e assidui collaboratori, sia di altri
Enti e istituti di ricerca, in Italia e all’estero. Ricordo le sue prime partecipazioni alle missioni
a Kos, allora studente appena al terzo anno del corso di laurea in Architettura, e poi quelle in
Libia e in Tunisia, coordinate dal prof. Antonino Di Vita, che lo percepì subito come “l’allievo
degli allievi”, fino all’attuale partecipazione attiva ai cantieri agrigentini e di Mitilene, dove ha
potuto affinare le sue doti di ricercatore su una tipologia architettonica complessa, quale è quella
teatrale nel delicato momento di trapasso tra il teatro ellenistico e quello romano.
Con tenacia e pazienza, egli ha così acquisito in questi anni una notevole esperienza nel-
lo studio dell’architettura antica e soprattutto nell’analisi sul campo dei suoi disiecta membra.
Proprio questo particolare aspetto della ricerca applicata ad una architettura quasi sempre allo
stato di rudere è stato lo spunto per portare avanti l’aggiornamento del lavoro di Lucy T. Shoe
sui profili modanati della Sicilia (Profiles of Western Greek Mouldings, 1952), ricerca inizial-
mente partita dall’esame dei monumenti di Agrigento – dove la nostra équipe è impegnata dal
2012 in studi e ricerche sull’architettura del periodo ellenistico-romano grazie ad un accordo
di collaborazione con l’Ente Parco Archeologico della Valle dei Templi – e poi estesa agli altri
contesti dell’Isola.
Il campo di analisi prescelto è quello dell’architettura templare e di committenza pub-
blica, che meglio si prestano a delineare l’evoluzione delle forme, lungo un arco cronologico
che va dall’età arcaica a quel complesso periodo in cui la Sicilia ellenistica sfuma nel mondo
romano. Il tema potrebbe sembrare a prima vista di utilità relativa, se non si conoscono gli effetti
positivi che l’opera della Shoe ha avuto nell’ambito della ricostruzione storica dell’architettura
antica; seppure datato, lo studio dell’archeologa americana rimane a tutt’oggi uno strumento di
lavoro fondamentale e soprattutto una lezione di metodo per chiunque voglia intraprendere lo
studio di dettaglio dell’architettura antica. Proporsi di aggiornarlo è invece un atto di coraggio,
che richiede la migliore pratica dell’osservazione sul campo e del rilievo di dettaglio, nonché la
raccolta paziente di tutti i dati oggi ormai disponibili per affinare datazioni allora forse ancora
incerte. L’aggiornamento della ricerca della Shoe con le nuove acquisizioni è d’altronde un mio
antico progetto, che risale ai tempi in cui ero, con Monica Livadiotti, allievo architetto alla
Scuola Archeologica Italiana di Atene e mi accostavo per la prima volta ai bellissimi volumi
in folio della studiosa americana sui profili dell’architettura greca (Profiles of Greek Mouldings,
1936), nella prestigiosa edizione della Harvard University Press.
Che grazie al lavoro di uno dei miei migliori allievi quell’antico progetto stia comin-
ciando a vedere la luce mi emoziona e mi fa ben sperare che, dopo la Sicilia – dove la ricerca
Prefazione 9