Table Of ContentMINISTERO DELL'INTERNO
PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO
I
ARCHIV IO D I STATO DI FIRENZE
ARCHIVIO MEDICEO
DEL PRINCIPATO
INVENTARIO SOMMARIO
R OMA
1 9 6 6
INTRODUZIONE
l. L'archivio della Segreteria vecchia: &ue origini e sue prime vicende. -
2. L'incendio del 1690, l'archivista Fabri�io Cecini e le linee generali dell'attuale
ordinamento. - 3. L'opera di Riguccio Galluzzi e di altri deputati dal granduca
Pietro Leopoldo all'ordinamento dell'archivio. - 4. Concentramenti di carte estra·
nee all'archivio Mediceo; gli spogli, le classific�zioni Brunetti. - 5. Trasferito nel
palazzo degli Uffizi, l'archivio assume il nome di Mediceo; � oggetto di espilazioni
ed anche di nuove proposte di ordinamento. - 6. Diventato sezione dell'Archivio
di Stato, Francesco Bonaini ne fa eseguire l'inventario. - 7. Il problema della
Miscellanea e della sua riunione all'archivio; il programma inattuato di Guglielmo
Enrico Saltini. - 8. Necessità di conservare l'ordinamento attuale e criteri se
guiti nella presente pubblicazione.
l. Col nome di ArchivioM ediceo del :Principato è _a noi pervenuto
non un vero è proprio archivio organicamente costituito; ma un ma
teriale documentario, custodito originariamente senza ordine dalla
Corte, riflettente l'azione diretta pubblica e privata dei sovrani, non
tanto· nei rapporti interni, a cui in generale provvedevano gli ordinari
organi dell'amministrazione dello Stato, quanto nei rapporti con i go
verni locali e con altri Stati, nonchè le carte concernenti i membri della
famiglia granducale.
La sua formazione è strettamente connessa alle origini stesse dello
Stato Mediceo.
Uno dei primi significativi atti di sovranità compiuti da Cosimo I
de' Medici fu quello di trasferire la sua dimora dal palazzo ·oMediceo
di Via Larga al :Palazzo dei Signori, che era stato fino alla caduta del
regime ropuhhlicano la sede del governo. Qui egli fece trasportare
anche l'archivio di famiglia o, piuttosto, di quel ramo della famiglia
Medicea, del quale egli ........ discendente di un ramo cadetto � aveva
RISTAMPA XEROGRAFICA assunto, per fortuite circostanze, la successione. E qui cominciò a co·
196ti • Tipografia Giuntina • Firenze • Via Ricasoli, !!B
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stituirsi anche da quel momento l'archivio, del quale ci interessiamo.
Ma fu una formazione casuale, come casuale e frutto delle circostanze Tuttavia, se si era assicurata la conservazione delle carte, non al
più che di piano preordinato fu il processo formativo di quello Stato trettanto era stato del loro ordinamento. Al materiale già acquisito al
in gestazione. Il materiale si venne accumulando senza alcun ordine, ·tro se ne aggiunse, a tal segno che lo spazio verme a mancare. Dello
anche dopo che la Corte ebbe trasferita la propria sede nel palazzo stato dell'archivio dopo un quarantenni6 circa dalla sistemazione ac
Pitti, da Cosimo I acquistato p�r la moglie Eleonora. cennata si ha un ragguaglio nella relazione che Ugo Caciotti, a cui il
Questo trasferimento portò ad uno sdoppiamento dell'archivio, in Granduca nel maggio 1639 aveva commesso d'interessarsi dell'ordi
quanto il nucleo maggiore rimase �ove era, mentre un'altra parte, namento, inviò ad Andrea Cioli dopo diciotto mesi dall'incarico ri
cioè i documenti che sembrarono o più importanti o di immediato in cevuto 2•
teresse o di carattere particolarmente familiare, passarono al palazzo Complessivamente, asseriva il Caciotti, si avevano circa tremila
Pitti. · «registri)) , con la quale parola evidentemente egli intendeva. quali
In progresso di tempo, al primo nucleo fu dato il nome di «A r ficare indistintamente volumi, filze e cartelle. Di essi circa mille co
chivio della Segreteria vecchia »; al secondo il nome di «A rchivio Se stituivano le cc scritture di Urbino per ancora disordinate per man
greto )) , con molta probabilità, non solo per la natura dei documenti canza di stanze)) . Come è facile intendere, queste «scritture d'Urbino»
che in origine avevano concorso a formarlo, ma anche per il fatto che non erano che quella parte dell'archivio del ducato d'Urbino, eredi
-esso assunse il carattere di archivio riservato corrente dei granduchi, tata dalla granduchessa Vittoria della Rovere, crye anch'essa era an·
dei principi e dei loro segretari. data ad accrescere il materiale della Segreteria vecchia.
I due depositi non erano tuttavia compartimenti chiusi e l'uno Dai vaghi accenni del Caciotti sul contenuto dei duemila «r egi
dall'altro indipendenti, perchè dal «Segreto)) i documenti passavano stri>> appartenenti ai Medici si può ritenere, che fino allora nella
alla «Segreteria vecchia)) quando non occorrevano più per i biso· Segreteria vecchia erano raccolti in prevalenza i carteggi concernenti
'
gni ordinari del servizio, o non vi era più motivo di riservatezza . i rapporti dei sovrani e loro segretari con gli «S tati di Sua· Altezza et
.È necessario seguire le vicende del deposito formatosi nel Pa suoi vassalli l) e con << Principi e Potentati esterni» e che inoltre, come
lazzo della Signoria, donde derivò l'attuale archivio Mediceo, per ren si è già detto, era continuato l'afflusso di nuovo materiale proveniente
dersi conto dell'ordinamento di questo e delle ragioni che hanno con dal Palazzo Pitti. Aggiunge infatti il Caciotti che, durante i diciotto
sigliato a rispettarlo, pnr con tutti i suoi difetti. mesi, egli aveva ordinato e fatto legare <<in cento e più registri)) scrit
ture. <<parte mandatemi per ordine di V. S. dalla Segreteria de' Pitti
La prima notizia che troviamo dell'archivio della Segreteria vec· et parte trovate confusamente sparse nella segreteria del Palazzo
chia è in alcune lsttere di Girolamo Seriacopi a Marcello Accolti del vecchio)),
gennaio-marzo 1592, nelle quali si parla della necessità di una sicura Quanto a ordinamento, non possiamo stupirei se il Caciotti non
e definitiva sistemazione in Palazzo vecchio di quelle scritture, che avesse idee e propositi molto chiari; chè egli parla di una divisione
correvano pericolo. A tal uopo durante quei mesi furono apparec delle cc scritture) ) secondo le materie, i luoghi e le persone. Le mate·
chiate quattro stanze delle «s offitte nuove )) e sembrò al Seriacopi che rie (prima grande divisione) sono: <<avvisi, complimenti e negozi)) , e
'
meglio non si sarebbe potuto provvedere. « Mai la segreteria di que· questi sono cc o degli Stati di Sua Altezza et de' suoi vassalli, ovvero di
sti princ.ipi stette meglio, anzi credo che in Toschana e forse in Italia Stato, ma con prìncipi et potentati esterni)). I luoghi distinti <<pro
se ne trovi un' altra » 1• vincia per provincia et anche città per città, dove si trovano amici
della Serenissima Casa)) , e le persone in «pubbliche, come ambascia-
I Tutti i documenti citati appartengono all'Archivio di Stato di Firenze; se
ne dà perciò la sola segnatnra archivistica, Mediceo, 825, cc. 152, 2,37, 265, 306;
. .
826, c. 68.
2 Si trova in copia nell'Archivio della Segreteria di Stato, Segretario Simi·
netti, f. IX, affari risoluti da S. A. R. dd 14 al 26 dic, 1770, n. 8. .
INTRODUZIONE INTRODUZIONE
VIII IX
tori, gentiluomini et segretari che Sua Altezza tiene in diverse Corti>>, ni conviene fermarsi alquanto, perchè ci offre qualche notizia utile per
e in « private, che servono r A o S. con provvisioni segrete et alle volte la co��scenza delle origini dell'ordinamento attuale.
_
con nomi finti, o sudditi fedeli dell'Ao So, che si' trovano in diverse
2.
parti del mondo, i· quali tengono continuato commerzio di lettere o Il 17 dicembre 1690, un incendio scoppiato nel guardaroba di
con So A. addirittura o mediatamente co' suoi segretari >>. Palazzo vecchio investì anche l'archivio, che ebbe dei danni, non
Per fortuna questo complicato progetto rimase� a quel che sem tanto, a quel che sembra, per l'azione del fuoco, quanto a causa dell'af
bra, sulla cartao E del resto, forse lo stesso Caciotti, allorchè se ne fa frettato· e disordinato trasferimento del materiale. Il Cecini, che da
ceva promotore, vide le difficoltà, p_erchè, fissando particolarmente dieci anni attendeva all'ordinamento, lamentava appunto nella sua re
l'attenzione sui cartèggi diplomatici, accennava ·a « somm;ri » pre lazione, che· tutta la sua lunga fatica fosse andata perduta in una
messi (poichè in questo era consistito il lavoro già fatto) o da pre· notte sola e che le scritture fossero (( con assai e cento volte più peg
mettere ai « registri » degli ambasciatori, in maniera da poter << sa gior confusione che prima non erano >>.
pere che negozi, il quando, il come et da chi fussero incamminati e Si sarebbe rimesso al lavoro rifacendosi da capo e dava intanto un
trattati »: lavoro che prevedeva avrebbe importato sei o sette anni cenno dei propositi, ai quali intendeva ispirarsi. Anch'egli, come il
al più. Caciotti, prendeva in considerazione prima di tutto i carteggi diplo
Ma siccome egli mirava ad assicurarsi un'occupazione per un pe matici, che n�ll'archivio avevano, come hanno tuttora, la prevaienza.
riodo di tempo molto più lungo, finiva anche col proporre altri la Ma, a differenza del Caciotti, seguiva il criterio molto più logico e ar
vori che con l'ordinamento non avevano al�un rapporto, come <<ca chivisticamente ineccepibile di raccogliere le lettere per provenienza,
vare >> dalla sua compilazione le vite dei granduchi Francesco e Ferdi cioè seconjlo gli Stati o località, nei quali il rappresentante grandu
nando, oppure « formare annali sulla forma tenuta dal Villani 5>, . o c·ale, ambasciatore residente o straordinario, o anche semplice agente,
anche « fare un ristretto di negoziati più ardui et importanti trattati aveva risieduto, e al carteggio diplomatico riunire anche quello con i
dagli ambasciatori straordinari et residenti di S. A., o d'altri mini governi dei ri!'pettivi Stati. Serie a sè, ma sempre inserite sotto le ri
stri, spediti .espressamente>>. Infine <<sarebbe anco degno della notizia spettive località, avrebbero dovuto costituire i carteggi dei titolati
di S. A. un sunto per via d'alfabeto di tutte le famiglie amorevoli ab (cardinali, principi, ministri ecc.) e similmente i carteggi dei << par
antiquo della sua Serenissima Casa di ciascuna provincia e città.>>. ticolari >>. Alle lettere così raccolte, ordinate cronologicamente e le
Effettivamente però egli non riuscì a compiere neppure i << som gate, dovevano unirsi tutti i documenti che potrem�o chiamare di
mari >> dei carteggi diplomatici, perchè troviamo che, prima del tempo corredo, riferentisi agli affari trattati. E se si fossero trovate scritture
previsto per tale lavoro, cioè nel 1645, gli era stato sostituito Giovan relative a negoziati speciali (paci, leghe, parentadi e simili) di tale
Battista Tartaglini a. Ma, per quanto è dato presumere dallo stato del importanza o di tal mole da non doversi o potersi raccogliere col car
materiale, secondo ci viene descritto successivamente da altri ordi teggio ordinario, si sarebbero formati volumi a sè, da collocare << o fra
natori, nè costui, nè Cosimo della Rena, che alla Segreteria vecchia le lettere di quel tale regno, Stato, o principato, oppure al luogo ge
stette circa un ventennio a partire. dal 1665, lasciarono traccia di la nerale o di paci o di leghe o di parentadi ecc. ».
vori importanti; anzi, a leggere una relazione del canonico Fabrizio Notava infine il Cecini che, essendo state già legate disordinata
Cecini, che si occupò di quell'archivio, dopo il della Rena, fino al1716, mente filze contenenti o lettere (particolarmente dell'interno o di mi
si dovrebbe pensare che vi regnasse il disordine, o che, tutt'al più, si nistri coi sovrani), o patenti, privilegi, salvacondotti, ecc., consigliava
avesse un ordine molto approssimativo e parziale. Sulla relazione Ceci- possibilmente di scucirle e di riordinarle 4•
3 Miscellanea Medicea, 201, fns. 23. 4 In copia nella filza indicata alla nota 2.
INTRODUZIONE
..XI
x INTRODUZIONE
tori o altri ministri a Roma, e da essi restituite «con somma prudenza,
Nel 1690 dunque già si avevano filze legate e che probabilmente e così dovrebbe ordinarsi che facessero tutti gli ambasciatori residenti
rimasero quali erano: ciò forse può spiegare l'esistenza di materiale o alt�i ministri,· quando sono tornati dalle loro incombenze » 9•
miscellaneo rilegato senz'ordine, che ha costituito una delle maggiori Al Cecini seguiva nel 1716, per pochi anni, Nicola Caldari, ma
'
difficoltà di questo inventario. In secondo luogo, possiamo dedurre !l dell'opera di costui nulla sappiamo. Successivamente, per un certo pe·
dalla relazione Cecini, ·che le linee generali dell'attuale ordinamento riodo, corrispondente agli anni di collasso della dinastia Medicea,
si devono in massima parte proprio a lui, e se ne ha· conferma in un l'archivio della Segreteria vecchia rimase abbandonato e non ebbe nep
primo inventario dell'archivio 5• pure un proprio custode. Le chiavi furono affidate ad un custode della
Per olire un trentennio il Cecini rimase all'archivio della Se"'a re- Segreteria di Stato, e certamente non vi furono piii fatti versamenti
teria vecchia, ed è da presumere che abbia dato attuazione, come il di materiale nuovo.
tempo e le circostanze glielo consentirono, al suo programma, atten
dendo contemporaneamente a corrispondere alle richieste che gli per 3. Fu merito del restauratore dello Stato toscano, il lorenese Pie·
venivano dalle segreterie granducali. Da qualche sua risposta si ap tro Leopoldo, l'aver rivolto attenzione a quelle carte, quando già da
prende come, pur tre anni dopo la relazione surriferita, ancora grave trent'anni la dinastia Medicea era finita. Con motuproprio del 31 ot
era lo stato di disordine. Lamentava il 4 febbraio 1694 che, non es tobre 1769 egli, volendo che fossero< <p oste in buon m.·dine le carte della
sendo state riunite le lettere degli ambasciatori straordinari con quelle vecchia Segreteria di Stato >> e ne fosse compilato << un indice gene·
dei residenti nella medesima Corte, « ci vuole la carta da navigare per . rale con tutti i corredi e schiarimenti opportuni», deputava Carlo
rintracciarle » 6; e il 31 marzo comunicava, celiando, al Panciatichi Bonsi, Riguccio Galluzzi e Ferdinando Fossi a intraprendere tale la
che, «con l'astrolabio e con la carta da navigare», gli era riuscito di voro, compatibilmente << con il servizio corrente della Segreteria di
trovare le lettere del 1607 del marchese Bevilacqua, ambasciatore presso Stato)) , riferendone settimanalmente al consigliere di Stato Pompeo
il re di Francia 7• Neri 10•
Siamo ancora, come si vede, ai carteggi diplomatici. A proposito Ad un anno di distanza, cioè il 28 novembre 1770, i tre deputati
dei quali conviene segnalare una osservazione del Cecini, che prelude al riordinamento dell'archivio mandavano al granduca una relazione 11,
(non vogliamo con ciò dedurre che tra i due fatti ci sia diretto rap dalla quale si apprende quale materiale si trovasse çoncentrato nelle
porto) a disposizioni legislative di tempi posteriori nei riguardi delle << sette stanze che compongono la così detta Segreteria vecchia >> e quali
scritture appartenenti a persone che avevano tenuto ·pubblici uffici. In ne fossero le condizioni. Si osservava trattarsi di << un aggregato di più
una lettera del 9 ottobre 1696 scriveva al Gondi di aver già richiamata e diverse segreterie, cioè la segreteria delle due branche della fami
l'attenzione del granduca sulla necessità che ai ministri inviati alle varie glia Medici mentre era privata; la segreteria di Stato e di Guerra del
Corti fosse fatto l'obbligo, al loro ritorno, di consegnare tutte le carte tempo del principato; quelle di ciascheduno dei prìncipi del sangue;
relative alla loro missione, le quali carte costituendo per essi un in e finalmente la segreteria dei duchi di Urbino, ereditata cogli allodiali
gombro inutile, fi·nivano ai pizzicagnoli 8• La consegna, soggiungeva, di questa famiglia)), Inoltre, ((un numero rispettabile di cartapecore,
era già qualche volta avvenuta per spontanea volontà dei possessori di spettanti parte alla famiglia Medici, parte alle case di Montefeltro e
esse carte. Troviamo infatti che egli aveva compilato un inventario da Varano, riunitesi in quella de1la Rovere>>.
delle lettere scritte dai granduchi e dai loro segretari agli ambascia- Premesse queste informazioni di carattere generale, la relazione
9 Mise. Medicea, 201, ins. 12.
I o Archivio della Segreteria di Stato, negozi spediti dal segretario Siminetti,
576 MMIdii.ss, eei.. nMMs. ee4dd2ii.cc eeaa,, 220013,, iinnss.. 3127.. f. VIIIIl, Ianff acroip riais onleultlia dfiallz a3 1i nodtitc. aatal 1a6ll an onv o. ta1 726.9 , l.
8 Id., ins. 6.
'XII INTRODUZIONE INTRODUZIONE Xlii
· perchè i .sovrani usavano avere alle loro dirette dipendenze persone di
si soffermava sul contenuto dell'archivio privato Medici a cui .r u pm
. . ' fiducia, a ciascuna delle quali assegnavano di volta in volta i compiti
da to 1l nome di archivio Mediceo avanti il Principato, e successiva-
da assolvere; e questo difetto di organicità, riflettendosi necessaria
mente sullo stato dell'archivio del �incipato, con qualche non inu�
mente sulla disposizione delle carte, doveva essere una delle maggiori
tile riferimento all'organizzazione degli uffici di segreteria nei diversi
� difficoltà che si presentavano a chi avesse voluto procedere ad un ordi
t mp . Così notava che, assunto Cosimo I al principato, la sua segrete
�
� namento ràzionale dell'archivio.
ria d1ven ò s g eteria de l Stato, e d� allora cominciano i carteggi te
. � � : . � Un'altra constatazione fu fatta, cioè che frequentemente erano
nuti c n 1 mm1stn spediti a Roma e all'imperatore Carlo V, ai quali
. � state estratte dall'archivio scritture, le. quali non erano state restituite,
SI aggmngono dopo quelli dei ministri inviati alle altre Corti italiane
come per esempio provava·· un inventario di documenti consegnati al
e. alle princi�ali d'Europa. «Le minute di questi primi tempi si tro
Varchi nel l564 12• Documenti si sapeva essere stati dati anche all'Adria
vano legate m filze con molto disordine>>, mentre le lettere ricevute
ni, altri al Segni nel 1676. Inoltre molte mancanze erano da attribuire
sono raccolte secondo le ambascerie; e tale sistema era stato conti
alla trascuratezza di quelli che dell'archivio avevano la custodia, «per
nuato fino agli ultimi tempi. Dal principato di Cosimo I ·cominciava
chè ogni volta che per uso della Segreteria di Stato occorreva qualche
anche « una serie di lettere scritte da diversi >> che, continuando fino
documento, o si disperdeva fra i segretari o, se ritornava, non era collo
agli ultimi te pi, « comprendono promiscuarnente affari di qualunque
�
cato al suo posto>>. Infine, c'era stato lo sconvolgimento conseguente
natura trattati per lettera 5>. ;i); appunto la serie, a cui poi gli stessi or
all'incendio scoppiato nelle stanze còntigue a quelle occupate dall'ar
dinatori avrebbero dato il nome di «Carteggio universale>>.
.chivio, per cui le scritture si erano dovute rimuovere tumultuaria
Dopo Cosimo I, « quando cessarono i granduchi di avere essi in
mente e poi non erano state rimesse nell'ordine che avevano in pre
nome proprio tutte le lettere e riceveme la direzione >>,·si vengono for·
cedenza. E di ciò non ultima causa era stato il fatto che l'archivio,
mando tante serie quanti sono i segretari che trattano gli affari, cc il
già affidato a persone capaci, era stato poi trascurato, finchè ogni cu
che produce il disordine di vedere qualche volta un affare diviso in
stodia era cessata del tutto.
tre o quattro di queste collezioni>>. A sè stanno poi tutte le carte rela l
Ricordava la relazione l'opera del Caciotti e 'del Cecini; lamen
tive a spedizioni straordinari�. l
tava l'insufficienza dello spazio, specialmente per le molte scritture
Con Cosimo III comincia la Segreteria di Carnera e contiene il car
non sistemate, relative al granducato di Cosimo III, già pervenute o
teggio privato del granduca e quanto si riferisce ad affari da lui ri
J
che ancora dovevano pervenire, nonchè per quelle del granducato di
solti personalmente e senza la partecipazione della Segreteria di Stato.
Giangastone, pur esse non ancora trasportate.
ILa Segreteria di Guerra, continua la relazione, comprende i car
Sgomentava infine, notavano i relatori, «la quantità delle cose
teggi concementi la marina, le fortificazioni, la milizia, cominciando
inutili mescolate con le più interessanti e il disordine con cui sono
da Cosimo I, cc assai confusi e malamente raccolti in diversi fasci » •
: state cucite in filza promiscuamente >>. Scucire le filze, toglierne il su·
megli9 disposti ed ordinati sotto il principato di Ferdinando II, cc es
perfl.uo e riordinare ciò che poteva interessare era impresa pericolosa,
sendo separato ciascun dipartimento ».
di molto dispendio e poco necessaria, trattandosi di un archivio, al
· Un àccenno si trova anche alla Segreteria di Stato di Siena, con
quale difficilmente si sarebbe sentito il bisogno di ricorrere, come av
l'osservazione che, essendo il govemo di quello Stato affidato gene
veniva invece dell'archivio della attuale Segreteria di Stato.
ralmente a prìncipi del sangue, molte volte è necessario ricorrere an
Si proponeva perciò di lasciare all'archivio l'ordine che aveva,
che alle carte ·delle segreterie dì questi ultimi. .
quale che esso fosse, e di ciascun carteggio, dopo aver numerato le
, iÈ evidente che, pur non essendo riusciti ad approfondire (nè forse
� .
l avreh er? po�uto, stante il disordine del materiale) come fosse rego
lata nei diversi tempi l'attività dei vari uffici, i tre deputati avevano 12 Ordine di Cosimo I al Serguidi per la consegna dei documenti, in Mise.
avvertito che in origine era mancato un ordinamento delle segreterie, Medicea, 201, ins. 11.
à
l
XIV INTRODUZIONE
INTRODUZIONE xv
filze, compilare, illza per illza, un estratto, indicando le notizie più
importanti e tralasciando le superfluità. vio se�reto di Palazzo Pitti, ma anche d�gli archivi del ma�strato
supr�mo e dei contratti. Si ha memoria di trasferimenti avvenuti nel
Sette anÌii furono necessari per portare a compimento il lavorò
preordinato. Dalla relazione mandata al Granduca il 22 dicembre 1777 luglio. . Ì 773, nel febbraio 1780, nel luglio e nel settembre 1786 14•
In conseguenza di tali riunioni e di acquisizioni di vario genere,
dal Galluzzi e dal Fossi: si apprende, che due ne erano occorsi per
orientarsi circa la via da seguire, finchè non fu deciso di attenersi !.'archivio della Segreteria vecchia venne sempre più acquistando il
carattere di un concentramento di materiale di varia provenienza, in
all'ordine che le scritture avevano; cinque per compilare venti volumi
gran parte non pertinente alM ediceo del Prin�ipato. C'erano già, come
di spogli, due dei quali riguardanti le pergamene. L'archivio risultava
notava il Galluzzi nella sua relazione1 le carte· della famiglia privata
costituito di circa 6570 filze, distribuite in nove stanze. Il metodo
seguito nella compilazione degli spogli era stato quello <<d'indicare dei Medici e quelle dei duchi di Urbino. Vi si erano poi aggiunte le
puramente tutto ciò che potesse interessare il governo, la curiosità isto Carte Strozziane, pergamene di varia provenienza, le Carte Cerviniane,
scritture della Propositura di Prato e infine una mole ingente di do
rica, la letteratura e le belle arti » "13; criterio, cioè, soggettivo, ond'è
cumenti miscellanei, nella maggior confusione e non tutti �i prove
che gli spogli, non ostante la cura con cui furono compilati, sono di
nienza Medicea. Nel 1805, a completare l'archivio dei duchi di Ur
relativa utilità.
bino, era pervenuta la parte di esso rimasta fino allora a Pesaro.
Possiamo dunque conchiudere che l'ordinamento dovuto special
·Mentre il deposito archivistico si veniva accrescendo, se non si
mente a Fabrizio Cecini fu accettato e che l'opera del Galluzzi e del
pensò, come sarebbe stato logico, all'ordinamento, ·non fu il).vece ab
Fossi fu rivolta soprattutto, se non esclusivamente, alla compilazione
bandonato il lavoro degli spogli, secondo il sistema iniziato dal Gal
di quegli spogli che, sebbene fatti per tutt'altro scopo, si possono con
luzzi. Altri volumi si aggiunsero ai precedenti, fino al numero di 23;
siderare un primo inventario dell'archivio non nel suo insieme, ma in
però, il loro ordine fu in parte modificato -dopo il volume undicesimo,
relazione alle diverse serie, secondo le quali il materiale era stato di
e non se ne spiega la ragione, perchè, in mezzo ai volumi che riguarda
stribuito.·
Nel marzo 1778, il granduca licenziava il Fossi, avendo egli « ter vano materiale esclusivamente Mediceo, vennero ad inserirsene alcuni
che con l'archivio Mediceo non avevano-relazione o la avevano solo
minate le sue incombenze per la riordinazione dell'archivio della vec
in parte.
chia Segreteria», e nominava il Galluzzi soprintendente alla revisione
Si dà l'elenco di questi volumi di spogli anche. perchè essi ri
delle stampe e commesso della Segreteria di Stato, pùr continuando a
specchiano la struttura dell'archivio quale si era venuta conformando
tenere le consegne dell'archivio; ma, due anni dopo, era incaricato di
«supplire come custode dell'archivio della Segreteria vecchia» Filipp� e quale, salvo trasposizionj, aggiunte e modificazioni di serie, è ri
masta, ove si prescinda, ben s'intende, da quei nuclei di documenti,
Brunetti, allora chiamato all'impiego di custode dell'archivio diploma
che furono poi tolti dall'archivio Mediceo, perchè ad esso non perti
tico. Evidentemente oramai il Galluzzi dell'archivio della Segreteria
nenti.
vecchia non si occupava più, perchè troppo impegnato nella Segreteria
di Stato, della quale, nel gennaio 1782, era nominato archivista 133•
I. -Segreterie dei principi, delle principesse e delle granduchesse.
4. Durante questi anni e nei successivi, cominciò ad operarsi la n. - 1.-Trattati matrimoniali della Casa Medici. • 2. Spedizioni straordinarie
di ministri a diverse Corti e loro rispettive istruzioni. , 3. Cifre e carteggi dei
riunione di documenti provenienti non soltanto dal così detto archi- granduchi Cosimo III e Giovan Gastone, rigua't'danti principalmente la �uccesaione
agli Stati di Toscana dopo l'estinzione della Casa Medici.
13 Archivio della Segreteria di Stato. Carteggio del Direttore per gli affari
interni,. f. VI, dal 1776 al 1780, ins. 101. 14 Queste ed altre notizie che seguono sono traue da una relazione di Filippo
13"' Archivio della Segreteria di Stato, segr. Seratti, 1778, prot. 14, n. IO; 1780, Moisé sullo «Stato dell'Archivio 1\-lediceo, già della vecchia Segreteria di Stato,
pro t. 11, n. 17; 1782, prot. 3, n. 7§. nel 1851 », in Archivio della Soprintendenza agli Archivi toscani, « Archivi riuniti
sotto la dipendenza dell'Avvocato Regio dal 1818 al 1852 », filza l, n. 50.
INTRODUZIONE X\11 .
XVI INTRODUZIONE
III. - l. Governi di Siena, Pitigliano, Scanzan�, Lunigiana.· • 2. Carteggi di Certamente si deve a Filippo Brunetti, nominato nel 1780, come
Lucca, Massa, Genova, Parma, Mirandola, Ferrara, Modena, Mantova, Savoia. s'è detto, custode dell'archivio della Segreteria vecchia il nuovo ordine
IV. - Carteggi di Venezia, Milano, Napoli. dato agli spogli, tra i quali, col numero 15, troviamo anche quello
. V. - Carteggi di Bologna e Ravenna, Urbino, Piombino, Malta e Levante, delle Carte Strozziane, dallo stesso Brunetti inventariate 15 •
Snz. zera, Lorena, Inghilterra, Baviera, Amburgo, Polonia, Fiandra e Olanda. Il nome del Brunetti si collega, nella tradizione archivistica fio·
. . V�. �- l. Varie �critt.ur4l attinenti a Cosimo I..· 2. Biglietti e lettere di diversi rentina, ad un sistema di ordinamento per classi e distinzioni, che egli
smci�amtes trd1 ai lSae gSreegtarreit en(par imd1 a Sptaatrote. ).• Carteggi con la Casa Orsini. . 4. Scritture la· applicò soprattutto all'archivio delle Riformagioni e che aveva il solo
VII. - Scritture lasciate dai Segrétari (seconda parte). merito di non sconvolgere l'ordinamento esistente, limitam;!.osi in .ge
VIII. - Carteggio universale di Cosimo I. nerale a contrassegnare i volumi con i numeri delle classi e delle di·
IX. - Carteggio universale di Francesco l, Ferdinando I, Cosimo II. stinzioni. Altrettanto il Brunetti pensò di fare ·per l'archivio della Se
X. - l. Carteggio universale di Ferdinando II, Cosimo III Giov�n Gastone greteria vecchia e fu anche più facile il compito, perchè sopperivano
•tC u2ap.s raCo apdrne�1e. geGg irr aeens cadn�uactt�hii.i .P dJ�U ,S tnaotota eb idlii, gfuaetrtir ap. e•r 3.g oCvaeurnseo e ei ndteirreezaisoi ndei pd�erlltaic -oClaorrit:e • e4 .d Melola: emgerreog iaalmlee ndtiev egrlsie sspeorgieli, . sTeguuteton diol lla'ovrodroin pe esrtceisòso s ic hried quussees tae davareev aunno nnue·
XI. - I. Notizie e documenti attinenti a diverse Corti d'Europa e a quella gli spogli. Il tomo XX e ultimo, poichè i successiyi tre erano o indici
d.1 :oscana. • 2. Patenti, salvacondotti e passaporti. • 3. Cartapecore Accolti ' Som- o spogli di pergamene, si chiudeva con la classe 54. Ne seguivano altre
maia e Bontalenti. • 4. Carteggio letterario. fino a 60, che si riferivano a documenti miscellanei, dei quali non si
XII. - l. Carteggi attinenti alla famiglia dei Medici avanti il Principato. • aveva lo spoglio, all'arclJ.ivio di Urbino venuto da Pesaro ed a per
2 Cartapecore dell� Propositura di Prato. • 3. Scritture attinenti alla detta Propo·
: gamene.
Sltora�. • 4. Appendice al carteggio di Siena. Nessuna modificazione perciò rispetto all'ordinamento; ma anche
fa ' hbn cIaI Id. .1 - L.iPvoarrnt.':o .I .•: 2l.. CCaarrtteegggg.iioo ddeelg" lgi ouvffierznioa lic iev imlei nei smtriil idtaerllee dgia lLeriveo, rfnoor.t ezze e nessuna traccia delle classificazioni sul materiale, perchè; a differenza
XIII. - Parte II.: l. Appendice di affari diversi sp�ttanti alla Segreteria di di quanto il Brunetti aveva fatto per l'archivio delle Riformagioni,
g�u?me�rr.nad. a•n 2tJ.'. A· ff4a. r.Ci adretlelgag �Boa ndcia dmivielritsai rea llea dSeelglere tBearinad ed. i .gu3 e. rCraa.r te. g5g.i oC odni gureffigcaizailoin ee sqtuei cnlaessssiufincaa zsieognnia tougrgai funo np ossatrae bsubie vroimluamstio. Snie pppuuòr ea ssiel rriirceo rcdhoe, dsie qeussee·
M'.i sceIvlloarnneoa.. • 6. Carteggio di Portoferraio. • 7. Carteggio di Pisa. . B. Indiee d1' non fossero state usate in un indice alfabetico dei documenti più im
XIV. - l. Manoscritti Cerviniani. • 2. Fogli e document1' che s1' conservano portanti (a giudizio di chi l'indice compilò), forse servendosi degli
nv�erU s'e a.r m• a4 d· '10 .s cs�en· g.truerteo. �d, e Ul r�piunbob. li•c o5 . gAenpepreanled iAcer cdheivlliao · se• g3r e· teOrtitao dfil'Uz reb idn'1o .m•at6e .n · eN odt'1a . spogli.
d.1 man. oscritti IstorJcJ esistenti negli scaffali della stan za nuova grand e · • 7 Va- 5. Quando, nel 1808, con la occupazione francese, la Toscana, per·
rdi.1e ) escttreirtteo rsec ri.e t teli bdrail lad i Seagzireentedrai a e dir uSotlait od. i provvisionati · • 8 · Re g1· s 1r o d1. m•m. ute duta la sua autonomia, si trovò divis� in tre dipartimenti e fu aggre
XV. - Carte Strozziane, o.rdinate in sette classi. gata all'Impero napoleonico, si costituì a Firenze un «Bureau d'ar
XVI. - l. Legazione di Roma. • 2. Registro di minute e duplicati:· chives générales », diventato poi « Conservation générale des archives »,
. XVII •.- l. .Appendice alla Legazione di Roma . • 2 . Carteggi di pa pi ' cardi'· che riunì o, più esattamente, avrebbe dovuto riunire, in quanto l'ef
nah, prelati, pretl e frati. fimero dominio napoleonico non permise che· il disegno giungesse a
XVIII. - Legazione imperiale e carteggi tenuti con quella Corte.
XIX. - Legazione di Francia e carteggi e affari di Francia.
XX. - Legazione di Spagna e a{Jari di Spagna.
XXI-XXIT. -Indice allabetico delle materie descritte nel tomo XI . 15 Le Carte Strozziane del R. Archivio di Stato di ·Firenze, Inventario, Se·
XXIII. - Spogli delle pergamene Medicee. rio I, vol. I, Firenze 1884, pp. XXX·XXXI,
XVIII INTRODUZIONE INTRODUZIONE XIX
compimento, tutti gli archivi fiorentini. Del nuovo istituto l'archivio ture che 1potessero interessare la storia· patria nei rapporti delle arti e
.
Mediceo doveva formare una speciale sezione 16• scienze e della letteratura toscana» . Con abilità, il Consiglio dei mi·
Il criterio storico, a cui manifestamente parve ispirarsi l'archi· nistri, presieduto da Vittorio Fossombroni, sovrabbondando in lodi
vista Luigi Lustrini incaricato di quella riunione, portò a sopprimere per «]e grandi e gloriose vedute dell'augusto figlio», faeeva conside·
la denominazione di Segreteria vecchia, che non aveva ormai. alcun si· rare al ·granduca quanto fosse opportuno che rimanesse intatto « que·
gnificato e a confe:lire all'archivio quella di Mediceo. Tale nome ri· sto celebr� deposito conosciuto da tutte ·Ie nazioni e a cui ricorrono
mase e non fu più abbandonato. Vi concorse certamente anche il fatto, sovente da ogni parte d'Europa gli uomini più insigni»; e pr�poneva,
q�anto mai importante particolarmente nei riguardi di questo archivio, che il principe raccogliesse, invece degli originali, _copie autentiche di
che esso lasciava definitivamente· Ja: s�� sede di origine,. la qtiale aveva tutto quello cÌ1e gli piacesse per formare «un archivio scienti�c_ o � l�tte·
favorito in certo modo l'attribuzione del nome fino allora portato. rario :», che sarebbe restato di spettanza personale dello stesso pn�mpe,
L'archivio fu dunque trasferito dal palazzo della Signoria a quello nella Biblioteca palatina: Si sarebbe così evitato di alterare l'originale
degli Uffizi e il trasferimento avvenne durante il mese di settembre del archivio e non si sarebbe andati iu�ontro alla difficoltà e all'imbarazzo
1809 11• Non ostante la nuova denominazione, è tuttavia da ritenere che di "«s collegare le filze nei casi ben frequenti che gli oggetti di lette
esso comprendesse tutto il materiale costituente l'archivio della Segre ratura si confondano o si trovino complicati con quelli politici o diplo·
teria vecchia e che nulla vi fosse ·innovato, anche perchè mancò i1 matici ». TI granduca sembrò aderire alle proposte. assennate del Con:
tempo. siglio dei ministri, e ordinò che Reginaldo Tanziiii, Giuseppe Tanfam
Con la restaurazione, essendo stata soppressa la « Conservation gé e éonsalvo Giuseppe :Petrai ricevessero di volta in volta le filze, se·
nérale des archives» , le cose tornarono allo stato di prima; ma col condo ali ordini d�l principe, per trasportarle a Pal!lZzo Pitti, dove sa·
motuproprio del 23 aprile 1818, l'archivio Mediceo fu posto sotto la rebber: stati estratti in copia i documenti che lo stesso principe aves�e
direzione dell'Avvocato regio, «f er�o stante che non possa aprirsi ad giudicati degni della sua collezione. Le filze sarebbero poi state resti·
alcuno, nè estrarsene copie e molt� meno documenti senza la preven .
tuite all'archivio 19• .
tiva superiore annuenza di S. A. I. R.» 18, disposizione c;he, come ve· Questi ali ordini. ma in pratica le cose si svolsero in modo diverso,
dremo, rimase sulla carta. Alla dipendenza dell'Avvocato regio, che perchè docuem enti co'p iati non se ne conoscon�, �en�e numerosi• SSI• �-l•
già soprintendeva agli .archivi delle Riformagioni e delle RR. Ren· furono gli originali trattenuti e che, non restitUi-ti, rimasero nella Bt·
zdiioten,e sdei· n«e A argcghiiuvni srei ucnoistìi » un. terzo, e tutti e tre assunse:ro la denomina� bliotFecilai.p ppaola Mtinoais èe cvih es,i dtirvoevnatnaot ot uatrtcohriav. ista del Med1. ce�, cerco. d1. me�-
Seguì un periodo nefasto per la sorte dei documenti più preziosi tere insieme tutta la confusa e incompleta documentaziOne delle espi:
in generale e di quelli Medicei in particolare. Salvati· dall'espatrio in }azioni compiute per circa un decennio a partire dal 1821, con�essa d1
Francia durante l'impero Napoleonico per l'accortezza temporeggia essersi trovato nella impossibilità di stabilire quali e quanti d�cu·
tricè di chi li aveva in custodia, diventarono oggetto di espilazioni si· menti furono distratti, specialmente perchè, nei. ricordi e nelle nce
stematiche, autorizzate e clandes�ine. Cominciò nel 1819 Leopoldo, vute, le filze sono indicate con le classificazioni di un or�inam.ent?, che
pe rdini c_cipulet oerree ddietia rbiou,o nili qstuuadlie,, ppreert essoed ddiis feasrtrea rlere su«e q uveellllee itcàa rdtei eer uscdriittoa ndoerne· eraal l'sotradtoin mamaie natpo pBlircuatnoe tdtii. fQautteos:t oa lpluerd eiv ad,o ccuommee neti. fs�mmgloe h_m; tpener�_
qua�to si riferiva alle intere serie, egli aveva potuto accertare che
16 A. PANELLA, Gli archivi fiorentini durante il dominio francese, in Rivista erano sta.te portate al palazzo P_itti tutte le 137 filze dell'archivio Me-
delle Biblioteche, 1911, vol. XXII, p. 24.
17 « Registro · di note di spese per il trasporto e rimolitatura degli archivi
nel 1809 », pp. 29-31, in Archivio della Soprintendenza agli Archivi toscani.
18 A. PANELLA, op. cit., p. 55. 19 Archivio 'della Segreteria di Gabinetto, f. 160, .ins. 17.
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xx !NTUODUZIONE INTRODUZIONE XXJ
dicéo avanti il principato, ma tre non ne erano tornate 20 ;t la serie teggi Medicei avanti il Principato, le carte delle ambascerie di Roma,
dell'archivio Mediceò· del principato denominata «carteggio lettera
Spagna, Germanià e Francia, i carteggi delle segreterie di Stato e di
ri�>>, della quale non furono restituite ]e prime treaici filze 21; il car Guerra e di Siena, le lettere dei residenti e agenti presso varie Corti
teggio del residente. a Roma Niccolini sul procf<sso di Galileo; lettere
di secondo ordine d'Italia e di fuori, l'archivio di Urbino, i mano
di questo al granduca e ai principi; lettere di uomini illustri estratte
scritti Cerviniani, i carteggi di Benedetto Accolti cardinale di Ravenna,
da serie diverse 22•
la collezione dei conclavi.
Se questi documenti, pur dovendosi deplorare che non si trovino
In tutto il resto, notava, l'archivio poteva riguardarsi come una
più dove dovrebbero essere, almeno non sono perduti, ben altra sorte
immensa inestimabile miscellanea di documenti, che egli divideva in.
ebbero i moltissimi che, per essere l'archivio non vigilato, fU't·ono sot
cinque gruppi: Miscellanea prima e seconda (distinzioni poste, come
tratti, esportati e venduti, specialmente in. Francia, dove si era sta
egli dice, affinchè le filze dell'una non andassero confuse con ·quelle
bilito un vero e proprio commercio di autografi provenienti appunto
dell'altra), Miscellanea storica, Miscellanea di notizie per servire alla
da Firenze 23• Certamente si deve allo scandalo suscitato da tali fatti il storia di varie Corti d'Europa, Materie diverse. «Titoli, soggiungeva,
<< Regolamento disciplinare » emanato dal granduca il 23 agosto 1845,
siffattamente generici ed. elastici, che possono rinchiudere ogni ma
col quale· gli archivi, nei quali le sottrazioni si erano verificate, pur
teria. Ad ogni modo, è certo che qui quasi non c'è documento, che
continuando a restare alle dipendenze dell'Avvocato regio, ebbero
non potrebbe essere riportato alle classi esistenti >>-: Infine� dopo la Mi
ciascuno un sottodirettore responsabile della custodia e dell'ordina
scellanea prima, si trovavano fasci di materiale vario, tra cui carteggi
mento delle carte 24• All'archivio Mediceo fu appunto preposto Filippo
di Alionsina de' Medici, di Lorenzo duca di Urbino, di Goro Gheri.
Moisè.
E non vanno dimenticate le Carte Strozziane, delle quali il Moisè parla
Diciamo archivio Mediceo, perchè oramai questo nome gli era
in altra parte della sua relazione, a proposito dei lavori compiuti nel
stato attribuito, ma effettivamente, per il suo contenuto, non differiva
qui.nquennio.
dall'antico archivio della Segreteria vecchia, chè anzi altri fondi estra
Per rimediare a siffatto caos archivistico, il Moisè non trovava di
nei erano entrati a farne parte. Il Moisè, per metterne in evidenza lo
me.,.lio che «u n intero riordinamento in classi e distinzioni operato
stato di disordine, dava un elenco, forse non completo, delle varie 15
con sana critica ». L'avrebbe potilto fare, e se lo proponeva fin dal
parti dell'archivio, che si potevano considerare ordinate, cioè i car-
1805., l'abate Reginaldo Tanzini; ma egli, tre anni dopo, già vecchio,
chiamato al posto di commissario degli archivi delle corporazioni re-
20 Si tratta dei tre registri o minutari di lettere di Lorenzo il Magnifi�o se . ligiose soppresse, lasciava il Mediceo, che non fu più curato fino
gnati coi numeri 62-64, che, insistentemente richiesti fin dal 1860 dalla. Soprmten·
denza agli Archivi toscani, furono finalmente restituiti il 1° dicembre 18?3 da Ma� al 1845.
teo Bitthliuser, incaricato dagli eredi del granduca Leopoldo Il, che h aveva ri Forse non è da escludere, che il disegno di un nuovo ordina·
trovati nel Palazzo Pitti, in un armadio « contenente robe affatto eterogenee ». Ar
dtivio della Soprintendenza, 1873, p. 6, filza ll1, n. 385. · mento per classi ci sia s�to e proprio ad opera dello stesso Moisè,
21 Queste tredici filze non sono più tornate; rimasero perciò le ultime o�to perchè se ne trova il prospetto in un quaderno legato insieme con la ri
!XIV-XXI) che, col titolo di c< Poesie e Pasquinate », fanno parte dell'Appendice
di questo inventario. · . · cordata sua relazione. Esso ordinamento non differisce molto dal pre·
22 Per la storia di queste espilazioni si vedano la filza intitolata « Archivio Mè cedente deÌ Brunetti,. sul quale anzi si fonda. Il numero delle classi è
diceo . Scelta di documenti fatta per ordine di 'S. A. I. e R. l'arciduca Leopoldo,
anni 1821 e seguenti >>, nell'Archivio della Soprintendenza; �a . relazione �oisé però salito da 60 a 68 perchè, oltre all'aver elevato a classi le distin
citata alla nota 14, e il fascicolo c< Carte da recuperarsi dalla Biblioteca Palatma >>, zioni del carteggio di vari ministri presso Corti italiane e straniere,
nell'Archiviò predetto, 1867, p. I, filza 67, n. 90.
23 Di ciò parla il Moisé nella ricordata relazione (nota 14) e .se ne trova un erano st�te aggiunte cinque elassi nuove per il carteggio della repub
cIteanlniaon oi,n 18G5A5L, EONTr. iS, ., Lt'oA. rIclh,i vpiaor tec eInlt,r aple. 7d7i. Sttito in Firenze, in Archivio Storico blica di Ragusa, per i diari di etichetta, per una miscellanea prima
24 Archivio della Segreteria di Stato, 1846, protocollo straordinario n. 32, e una miscellanea seconda e per i manoscritti Rinuccini o, meglio, le
ins. 65. carte dei due diplomatici Rinuccini pervenute pèr acquisto nel 1850.
Description:m.ag. 31, f. 849. mag. 20 - 1595 lug. 14, f. 864. mag. 23 • dic. 20, f. 866. mar. 26 • 1595 mar. 16, f. 856. giu. l - lug. 31, f. 850ago. 2 • set. 30, f. 851. ott. l · Ansel- mi, Filippo chelozzi, segretari. 1715 feb. 22 . 1717 gen. 29, f. 5003. 1721 gen. 6 ·. 1722 feb. 6, f. 5006. 1717 g